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Autore: pandina    24/08/2014    4 recensioni
Prendendo spunto dal finale della 3 x 09,i pensieri di Emma, un dialogo con Hook , brevi istanti che sarebbero potuti accadere, senza intaccare minimamente il proseguo della storia.
"Quando la mano di un uomo tocca la mano di una donna, entrambi toccano il cuore dell'eternità."
Kahlil Gibran
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Killian Jones/Capitan Uncino
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Un' altra, ennesima, notte sotto le stelle , ma questa volta  è diverso,il cuore è sollevato.

Il silenzio dell'oscurità avvolge la Jolly Roger, i bimbi sperduti riposano, forse per la prima volta, serenamente e il frusciare delle vele rende l'atmosfera quasi ovattata.

Emma è lì sul ponte , seduta con la schiena poggiata al parapetto, è appena risalita dalla cabina in cui si trova Henry, il ragazzino dorme e Regina è con lui, è giusto così, che sia lei a rimanere con lui durante il suo primo sonno di libertà. Finalmente dopo giorni , si prende un po' di tempo per sé stessa, per pensare alle infinità di cose accadute, tante, troppe.

Già da un po' la sua concezione di “favola” era mutata, ma dopo l'avventura a Neverland riesce finalmente a spiegarsi il perchè , a lei, la Storia di Peter Pan non sia mai piaciuta particolarmente. Quando si trovava all'orfanotrofio , gli altri bambini fantasticavano sul fatto che il ragazzino volante, potesse venire a prenderli in modo da vivere felici e liberi, ma lei no.

Peter Pan le era sempre sembrato troppo saccente , sicuro di sé e anche un tantino e egoista. Infondo ogni bambino aveva diritto ad una casa, con una madre ed un padre, lui invece prometteva libertà certo, ma l'affetto e l'amore dov'erano. Strana la vita, forse una parte di lei, infondo già sapeva qual'era la verità, chi erano davvero i buoni e i cattivi. I cattivi già..... E non può impedirsi di pensare a Hook, il “presupposto cattivo” della storia.

Gira la testa , e lo vede lì, al posto di comando, al timone della sua adorata nave. Ha lo sguardo concentrato, serio, gli occhi , i bellissimi occhi azzurri, appena socchiusi, come a cercare di vedere oltre la linea dell'orizzonte . Ha la mano destra appoggiata su un fianco, mentre scorre con l'uncino da un pomolo all'altro del timone, mantenendo saldamente la rotta. Emma si chieda come riesca a farlo: sta guidando un'enorme imbarcazione,piena di persone, attraverso i mondi , solo con quell'uncino!

La brezza gli ha fatto ricadere una ciocca di capelli sulla fronte che spazientito sposta, sbuffando appena. Emma sorride vedendo il suo gesto e continua a fissarlo ,non riesce a farne a meno, come non riesce ad impedire alla sua mente di far riaffiorare il ricordo di quel bacio ... né delle parole di lui... Hook aveva detto di amarla . Là nella grotta dell'Eco, davanti ai suoi genitori, aveva aperto il suo cuore dicendo chiaramente che mai avrebbe immaginato di trovare qualcun' altra da amare dopo Milah... Sul momento ne era rimasta sconcertata, ma non c'era tempo di soffermarsi sulle parole dette o sulle emozioni, in quel momento bisognava solo salvare Neal. E così aveva accantonato anche la dichiarazione di Hook insieme al bacio che si erano scambiati. Non era nè tempo , nè luogo per pensare a quello.
Ma ora lì, nel silenzio della notte, seduta sul pavimento a gambe incrociate, guardando Killian, quei momenti stanno prepotentemente riaffiorando . Non riesce a mettere a fuoco ciò che prova, e forse ad essere onesta non vuole nemmeno farlo, potrebbero esserci implicazioni che la spaventerebbero troppo. Hook non aveva mentito, ne era certa, perchè era stato proprio grazie alla sua dichiarazione che erano riusciti a scarcerare il padre di suo figlio, ma … credere in lui vorrebbe dire tornare a fidarsi di qualcuno... e non crede di esserne pronta. E' però cosciente che dovrà far fronte a questa situazione, a questi sentimenti nuovi, che si stanno mescolando agli antichi ricordi del suo amore per Neal....

“Dovrai scegliere Emma, perchè nessuno dei due rinuncerà a te...” No lei non avrebbe scelto, avrebbe semplicemente ignorato, ecco tutto. E' più semplice , più sicuro.

Ma diventa difficile ignorare ricordi che non vogliono sapere di andarsene dalla memoria.

Killian era stato chiaro, lui voleva conquistare il suo cuore ed era sicuro che lo avrebbe avuto, senza inganni, ma perchè sarebbe stata lei a sceglierlo... Ripensando a quelle parole Emma sente un brivido attraversarle la schiena e una morsa allo stomaco...

“Sarà perchè tu vuoi me...” Come era possibile? Come poteva lui sapere ciò che lei avrebbe voluto, se non era chiaro nemmeno a lei!

Si passa una mano sugli occhi chiusi e quando li riapre lui, Killian la sta fissando. Colta sul fatto, abbassa lo sguardo, per poi riportarlo  di nuovo su di lui. Eccolo lì , che la sta guardando in quel modo, che solo lui sa fare, la testa appena inclinata, il sopracciglio alzato e un lieve sorriso ironico.

Diavolo! Non riesce nemmeno a fingere di non guardarlo!

Hook , staccando la destra dal fianco,le fa cenno di avvicinarsi. Emma è titubante, certo è che non vuole passare ne per sciocca , tanto meno per codarda, così si alza dal legno duro del ponte e scuotendosi la polvere dai pantaloni, si avvicina a lui.

“Che succede Swan, non riesci a dormire? Notte troppo tranquilla per te?” Lui e la sua ironia. La ragazza scuote la testa socchiudendo gli occhi.

“No, ma non riesco comunque a prendere sonno... hai visto come sono tranquilli?”Così dicendo abbraccia con lo sguardo i ragazzini che dormono uno accanto all' altro. Anche Hook li guarda un momento, ma preferisce osservare la ragazza bionda che gli è accanto. E' sicuramente esausta, non riesce a riposare eppure non le è mai sembrata più bella!

I capelli mossi dal vento, la sua pelle chiara, il profilo della bocca, quella bocca che lui ha assaggiato... Stringe le labbra Killlian, sa che deve ricomporsi e trattenersi.

“ Sono tranquilli perchè tu hai dato loro una nuova speranza.” Emma si volta a guardarlo, mentre lui continua “ Questi ragazzini avevano solo bisogno di una parola gentile, e so quel che dico, e di qualcuno che gli facesse capire cosa vuol dire avere l'affetto e il calore di una famiglia. Sei stata brava Swan!” Lei sorride e lui altrettanto. Vorrebbe dirle che non solo è stata brava, ma anche coraggiosa e che è bellissima...ma resta zitto , mentre la mano stringe talmente forte il timone, che le nocche sono diventate bianche. Poi le parole gli escono dalla bocca da sole...

“Vuoi provare?” Emma lo guarda interrogativa , aggrottando appena la fronte.

“Cosa?” Chiede

“Vuoi provare a prendere il comando della nave?” le dice lui indicando con il mento il timone di legno scuro. Stupita la giovane lo guarda , con gli occhi appena spalancati.

“Ma... no..io non so farlo...”

“Swan!” la voce di Hook è sarcastica  “Mi vuoi dire che ti spaventa prendere in mano una ruota girevole?!?All'andata lo hai fatto! Mi deludi Salvatrice” E ammicca, con quel suo fare da mascalzone. A Emma si illuminano gli occhi .

“Non darmi della vigliacca...!” e così dicendo si allunga verso la guida della nave, e con un passo si frappone tra lui e il timone prendendolo saldamente. Killian la guarda sorridendo sotto i baffi.Poi piano chiude la sua mano destra su quella di Emma , facendole scivolare entrambe sul legno liscio e si china verso il suo orecchio

“Ecco...” le dice piano “ Tienilo così , come se fosse un orologio che segna le due meno dieci...”

Le braccia di Killian circondano Emma, la ragazza le osserva, fatica a respirare , non dice una parola, ma ha paura che in quel silenzio lui possa sentire il battito furioso del suo cuore. Quella mano che stringe la sua le sta dando una sicurezza che da tempo non provava...

Poi come l'aveva circondata, la lascia andare. Lei segue con la coda dell'occhio i suoi movimenti, sorpresa del fatto che Hook non abbia minimamente approfittato di quella comoda situazione. Le si mette a fianco,tira fuori il cannocchiale per scrutare lontano,poi lo ripone e prende la sua cara fiaschetta di Rum ,beve un piccolo sorso e la alza in segno di brindisi.

“A te, Capitano Swan! Riportaci a casa!”

Emma gli sorride, si volta e guarda fisso di fronte a se.

“A Casa!”

  
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