Non cederò mai
Le nuvole si abbassano sopra di me cupe, quasi a
sintomo del mio stato d’animo.
Il vento sembra essersi placato di botto; non posso
usare neanche il mio ventaglio.
E’ la calma prima della
tempesta.
Tutta la natura pare voglia trattenermi qui per
farmi soffrire di più.
Sento le ciglia fremere sotto il peso delle lacrime,
le unghia delle dita penetrare nel palmo della mia mano.
Ma devo farmi forza; non devo
piangere.
Non davanti a lui.
“Lasciami andare, Nara” gli urlo in faccia tutto il mio
rancore.
Lui mi scruta.
Non l’ho mai visto così
serio.
Non l’ho mai visto così
disperato.
“Scappi come al solito, non è vero
Tem?”
Il suo è un sorriso amaro catturato dal mozzicone di
sigaretta che penzola dalle sue labbra.
“Non sto scappando” lo blocco prima che possa
continuare “un vero ninja non scappa mai”
Neanche io sono tanto convinta di quello che dico.
Ha colpito nel segno, come al
solito.
Lui capisce sempre tutto. Ovvio duecento di
quoziente intellettivo.
Ma non sa come mi sento
adesso.
Non sa cosa provo.
“Sei così
prevedibile” sogghigna con malcelato disprezzo “Ogni volta che abbiamo
qualche problema tu sfoderi il tuo ventaglio e te ne vai. E’ ora che affronti le
tue responsabilità seccatura.”
E’ tutta la vita che sono
responsabile.
Responsabile di due fratelli, della mia famiglia,
del villaggio della sabbia, della nostra relazione e ora anche di
questo.
“Tu non capisci”
ripeto la frase che mi sono imparata a memoria come cantilena
“non stiamo più insieme e io non devo rendere conto a nessuno di quello che
faccio”
“Ciò non toglie che mi devi una spiegazione, Tem”
Vedo la collera montagli in corpo, anche se il corpo
non lo traspare.
“Perché vedi, sarò anche un genio come dicono tutti, ma
non riesco proprio a capirti. Per quanti sforzi io faccia, io mio cervello non
ci arriva; Tu mi pianti in asso, scompari nel nulla, per poi ritornare come se
non fosse successo niente; Secondo te cosa devo capire?”
Credo che me ne avrebbe cantate altre quattro, se
non mi avesse visto sbiancare all’ improvviso e correre a rigurgitare tutto
quello che tenevo nello stomaco sotto un albero lì
vicino.
Scende per aiutarmi, ma con un braccio gli faccio
segno di non avvicinarsi.
Un rivolo di saliva mi scende ai lati della bocca ma
lo caccio dentro un fazzoletto.
Resto li a terra, poggiando la testa al
tronco.
“Adesso sai anche
questo…sono in cinta”
Sembra che il cuore mi stia per
scoppiare.
Il test di gravidanza ha preso il colore che ti
cambia la vita in un secondo.
E io preferisco chiudere i ponti.
“Ora che lo sai
non abbiamo più altro da dirci”
Dal suo viso non traspare alcuna
emozione.
In fondo me lo aspettavo.
Faccio per alzarmi ma non riesco a muovermi.
Qualcosa mi tiene inchiodata a terra.
Un ombra che si congiunge alla
mia.
Si china accanto a me e mi abbraccia, il problema è
che non riesco a svincolarmi.
“Lasciami andare”
gli intimo neanche troppo convinta
“Sposami” mi
sussurra ad un orecchio.
Certo tu risolvi tutto così
vero?
Gli rispondo con un no secco. E lui mi
bacia.
Come mai mi aveva baciato
prima.
Spera di farmi cambiare
idea.
Ma non cederò mai.
Almeno credo.
Fine
Piccola fan fiction che ho scritto di getto in attesa di
quella più lunga.
Non
vi preoccupate sta per arrivare! (Sembra più una minaccia che un invito a
leggere comunque!)
Dedico questa ff a tutte le mosche nere e a chi mi farà
una recensione.
Grazie in anticipo!