DISCLAIMER: i personaggi citati non mi appartengono
e questa fiction non è stata scritta a scopo di lucro.
Un
bacio rovente
Riza...
come è potuto
succedere?
Come ho fatto ad innamorarmi di
te?
Forse mi ha stregato il tuo carattere
forte, il tuo perfetto autocontrollo, la tua persona?
Fino a qualche tempo fa, tu eri solo il mio
braccio destro.
Tu sei sempre con me, mi sostieni, mi
esorti a continuare la mia strada, a non tradire i miei ideali, a puntare in
alto.
Nei momenti più difficili non mi hai mai
abbandonato.
Forse è per questo che adesso non posso
fare a meno di te.
La tua costante presenza è diventata
indispensabile.
Prima di confessarti ciò che provo, però,
voglio capire se anche tu mi ami... oppure se mi consideri solo un tuo superiore
a cui devi rispetto e obbedienza.
In questo caso, saprò farmi da parte...
Ma che dico?
No, non sia mai che il colonnello Roy
Mustang, il brillante alchimista di fuoco, si arrenda
facilmente!
Che razza di galantuomo sarei?
" Colonnello: che cosa sta facendo?"
chiese Riza con aria scocciata.
Era appena entrata nella stanza e lo aveva
sorpreso in piedi, a guardare fuori dalla finestra, invece di stare seduto a
firmare la pila di fogli che stava sulla scrivania.
Perché doveva essere sempre lei a
ricordargli i suoi doveri?
" Niente! Ero solo immerso nei miei
pensieri..." rispose lui, senza muoversi dalla sua posizione, dandole le
spalle.
" Signore, che cosa crede? Crede che i
documenti si firmano da soli?"
Finalmente si voltò a guardarla, serio. I
suoi occhi scuri, però, lasciavano trasparire qualcosa di più
profondo.
Roy...
perché mi fissi in quel
modo?
Non mi pare di aver detto nulla di male,
dopotutto.
Io lo faccio per te, perché è tuo dovere
adempiere ai vari compiti che ti vengono assegnati.
Se vuoi salire più in alto, se aspiri a
diventare comandante supremo, devi stringere i denti e lavorare
sodo.
Io sarò sempre con te, ti seguirò fino alla
morte se necessario.
E pensare che, all'inizio, non avrei mai
detto questa cosa, perché non mi davi una buona impressione: per me, tu eri solo
uno "sbruffone", un uomo a cui piaceva vantarsi delle proprie qualità e della
propria alchimia, uno stupido arrogante e presuntuoso che attirava a sé le
ragazze come calamite.
E adesso?
Be’ ... adesso ho imparato a conoscerti
meglio e so che anche tu hai dei pregi, dei principi di cui andare
fieri.
Credo di avere una grande ammirazione per
te, un'ammirazione profonda.
" Tenente: lei crede nell'amore?" le
chiese all'improvviso, lasciando perdere la finestra e avanzando verso di
lei.
" Be’ ... dipende! Come mai questa
domanda, colonnello?"
Stavolta fu lei a guardarlo seria, mentre
lui si fermava di fronte a lei.
" Perché io... ecco... io mi chiedevo se
tra noi due potrà mai esserci qualcosa."
" Ma non dica sciocchezze!! Adesso, se non
le dispiace, levo il disturbo. Mi sono appena ricordata di dover fare una cosa!"
si giustificò lei, ma si capiva che non voleva affrontare l'argomento. Forse,
non si sentiva ancora pronta a quel passo.
" Doveva farmi proprio questa domanda?"
pensò lei
" E' solo una scusa. Perfetto! So cosa
fare..." pensò lui.
Riza gli voltò le spalle, come aveva già
fatto molte volte in sua presenza.
Solo che, questa volta, non le avrebbe
permesso di lasciarlo in sospeso.
Il colonnello si avvicinò e, prendendola
da dietro, la strinse a sé.
O adesso o mai più!
Io ho bisogno di
sapere.
E non mi importa se poi mi prenderà a
sberle o mi sparerà.
Saprò affrontarla, da vero
uomo.
Sarà la sua reazione a farmi capire se mi
ama oppure no.
Alzando una mano, lui le prese il viso,
conducendolo vicino al proprio.
Accidenti!
Mi ha colto alla sprovvista: non mi sarei
mai aspettata un gesto così rapido e improvviso da parte
sua.
Che cosa faccio?
Potrei benissimo respingerlo,
allontanarlo... ma non ci riesco.
Proprio io, io che mi ritengo una donna
forte e dal sangue freddo, io che sono sempre pronta a difendermi in qualsiasi
situazione, non riesco a stargli lontana.
C'è qualcosa dentro di me che me lo
impedisce.
Non mi sono mai sentita così inerme...
Possibile che, in fondo, io sia innamorata
di lui?
Non ebbe il tempo di rispondere a se
stessa che, in pochi istanti, le labbra di lui catturarono le
sue.
Il cuore cominciò a martellarle il petto,
incessantemente.
Quel bacio... quel bacio che si stavano
scambiando per la prima volta rivelava più di quanto fosse visibile agli
occhi.
Era un bacio dolce ma al tempo stesso
rovente, un bacio che ardeva di una passione troppo forte per essere espressa a
parole.
Un bacio capace di sciogliere un cuore di
ghiaccio.
Non che Riza avesse il cuore di
ghiaccio... però le avevano insegnato che, se appartieni all'esercito, non puoi
lasciarti prendere dalle emozioni.
Non ti è concesso questo
lusso.
Se gli altri sapessero di voi due, vi
riderebbero dietro, senza alcun ritegno.
O forse no... ma chi può dirlo con
certezza?!?
E lasciandovi andare a questo tenero
contatto, nemmeno i fogli sulla scrivania, che attendevano di essere firmati,
avevano più molta importanza.
FINE