Esperimento K6-12. Ennesimo tentativo di riuscire a sopportare le onde di follia senza danneggiare il corpo e gli organi interni. Fallito, miserabilmente. Il prototipo si ridusse in mille piccoli pezzi, costringendo Medusa ad esalare un sospiro rassegnato. Le macerie del poveretto giacettero in mezzo ai rifiuti, come spazzatura. Ma quando Maka Albarn sconfisse il Kishin, la follia non cessò di esistere. Oh no, la follia cercava solo altre vittime. S'insinuò nel corpo del giovane scarto, di cui niente funzionava, meno che l'intelligenza artificiale. La follia strisciò nelle sue membra, unendo nuovamente il suo corpo, la scintilla di un fulmine gli donò la vita. Da oggetto inanimato, egli si trasformò in un essere umano. Non appena comprese di poter controllare a suo piacimento le sue membra, un sorrisetto sadico gli si dipinse sul volto. La sua mente malata di follia aveva già costruito un percorso, che conduceva dritto a "Lei". Mai ne aveva veduto il viso, ella viveva nei suoi sogni. La reincarnazione di un angelo, casta, pura, immacolata. Tutto quello che di buono ci può essere nel mondo, era vivo in lei. Suo eterno opposto. Ma gli opposti si attraggono.