La mela cade dall'albero
Perché nessuno la sorregge:
Questa è la natural legge.
Le foglie al vento appassiscono
Colorandosi di fiele,
Ma nessun miele
Allieverà le loro pene.
Padre tempo ogni cosa vede
Perché nessuno la sorregge:
Questa è la natural legge.
Le foglie al vento appassiscono
Colorandosi di fiele,
Ma nessun miele
Allieverà le loro pene.
Padre tempo ogni cosa vede
E consuma
Padre tempo non lascia indietro anima alcuna;
Ogni cosa vede, ogni cosa appassirà
Ogni cosa scomparirà:
Cenere alla Cenere
Fuoco Al Fuoco
Gelo Al Gelo.
La bellezza della giovinezza
Così effimera e delicata
Così gagliarda, dolce eppure malata;
Ammalata di una malattia incurabile
Immutata nei deceinni,
Un morbo insano che come la glicine ti soffoca: Lo scorrere lieve del tempo
Che intacca e solca la dolce bellezza.
Così, sfregiata e in lacrime, ella caspa nella selva.
Gli alberi le frustano il ventre,
Le braccia insangue.
Ma tutto è invano
Perché non c'è rifuggio
O sicuro uscio
Donde scappare
Perché il tempo, quel tiranno infuocato che la insegue, ti afferra nella sua morsa di ferro
E ti incatena al suo anello;
Li si appascise
Si vedono gli inverni passare,
Il viso invecchiare,
Le giornate tramontare.
Le lacrime amare non allieveranno le pene
E il sangue continuerà ad uscire dalle vene;
Nessuna gioia consolerà mai la bellezza della giovinezza
Che ora affranta e atterrita aspetta il suo destino ultimo: La Morte
Padre tempo non lascia indietro anima alcuna;
Ogni cosa vede, ogni cosa appassirà
Ogni cosa scomparirà:
Cenere alla Cenere
Fuoco Al Fuoco
Gelo Al Gelo.
La bellezza della giovinezza
Così effimera e delicata
Così gagliarda, dolce eppure malata;
Ammalata di una malattia incurabile
Immutata nei deceinni,
Un morbo insano che come la glicine ti soffoca: Lo scorrere lieve del tempo
Che intacca e solca la dolce bellezza.
Così, sfregiata e in lacrime, ella caspa nella selva.
Gli alberi le frustano il ventre,
Le braccia insangue.
Ma tutto è invano
Perché non c'è rifuggio
O sicuro uscio
Donde scappare
Perché il tempo, quel tiranno infuocato che la insegue, ti afferra nella sua morsa di ferro
E ti incatena al suo anello;
Li si appascise
Si vedono gli inverni passare,
Il viso invecchiare,
Le giornate tramontare.
Le lacrime amare non allieveranno le pene
E il sangue continuerà ad uscire dalle vene;
Nessuna gioia consolerà mai la bellezza della giovinezza
Che ora affranta e atterrita aspetta il suo destino ultimo: La Morte