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Autore: Naaimaa    30/08/2014    0 recensioni
"Laura guarda quel marciapiede come se fosse suo nemico. Lo guarda con tutto l'odio che ha. E vi starete chiedendo perchè. Sono successe troppe cose lì sopra. Decisamente troppe. E tutte brutte. Compresa la sua morte."
Genere: Drammatico, Mistero, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Laura guarda quel marciapiede come se fosse suo nemico. Lo guarda con tutto l'odio che ha. E vi starete chiedendo perchè. Sono successe troppe cose lì sopra. Decisamente troppe. E tutte brutte. Compresa la sua morte.
Sì esatto, Laura è morta e no, non è un fantasma. È il suo corpo, i suoi occhi che fissano quell'asfalto senza vita, come lei ora. 
Ha gli occhi quasi strizzati, in un'espressione quasi viva. Le sopracciglia sono curvate verso il naso e le pupille verso il basso, a fissare sempre quello stupido marciapiede. Quella mattina se lo sentiva che non doveva passare lì, ma lo ha fatto e ora eccola lì. Piena dì sangue, piena di rimorsi. Laura, diciannove anni, sdraiata e completamente immobile. Non è stato un incidente, un omicidio, o qualcosa del genere. Laura era morta sola, senza nessuno che potesse testimoniare, senza una videocamera che confermasse si fosse suicidata. Solo ora la stanno ricoprendo con un telo bianco e mettendola sull'ambulanza, dopo due giorni. Due giorni. Nessuno era mai passato in quel posto, e fu una "fortuna" che un'autista la vide. Un'unica strada, in un unico paese, in un unico mondo. Un'unica e ultima donna sul mondo. Ora sono venti gli uomini rimasti. E stanno anche loro per venire annegati dall'oceano che ha preso potere. Dire che quella donna era morta per cancro, fa quasi venire da ridere, quasi. Molto quasi. C'è la fine del mondo e Laura, l'ultima donna, muore per una stupida malattia. La malattia che continua a persistere anche oggi, nel 2145. L'unica malattia che non siamo riusciti a curare. Ogni volta il cancro raggiungeva la vittima, che moriva all'improvviso. Si trovava distesa per terra senza sapere perché. In questo modo si è evoluto il cancro. 
Venti chilometri quadrati. Ecco cosa è rimasto della Terra. Il resto tutto acqua.
Si sente tremare quel piccolo stato rimasto. Quello stato che è sempre stato odiato e preso in giro, è l'ultimo a venir preso dalle mie grinfie. Lo faccio affondare, come ho fatto con tutti gli altri. Di quei venti uomini non vi sarà mai più alcuna traccia.
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Angolo autrice.
Okay. Allora non chiedetemi come mi sia uscita questa storia. È venuta piano piano, senza un preciso motivo. Spero sia stata di vostro gradimento, se vi è piaciuta lasciate una recensione, ma anche se non vi è piaciuta. Accetto le critiche purché siano costruttive.
Ci si sente con un'altra storia.
Grazie per aver letto :)
  
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