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Autore: lapoetastra    30/08/2014    1 recensioni
Mi chiamo William Guarnere.
E sto per morire.
Genere: Generale, Guerra, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: What if? | Avvertimenti: Contenuti forti
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Mi chiamo William. William Guarnere. Bill per gli amici. Wild Bill per le ragazze. Gonorrea per i nemici.
E sto per morire.

Sono qui, con i miei compagni. Alcuni ho imparato a conoscerli e a voler loro bene come fossero amici di vecchia data. Di altri so a malapena il nome.
Ma siamo tutti fratelli, adesso, qui. In guerra. Sul campo di battaglia.
Sento le esplosioni intorno a me. Il loro rimbombo mi stordisce. Mi spacca i timpani.
Vedo caricatori gettati alla rinfusa sul terreno.
Vedo nemici cadere sull'altra sponda del fiume.
E vedo i miei fratelli cadere. Alcuni agonizzanti, altri senza un lamento.
Devo sparare anche io se non voglio finire come loro. Devo uccidere.
Imbraccio il fucile, ma un oggetto che vola attira la mia attenzione.
Sembra piovere direttamente dal cielo. Magari è un messaggio divino.
Non lo è.
E' una bomba. Cade a pochi centimentri da me.
Non riuscirei a scappare.
L'unica cosa che riesco a sentire è che qualcuno mi sta chiamando.
Poi c'è solo il fragore dell'esplosione.


<Bill? Bill!>
William si alzò lentamente. Aveva male alla schiena e la gamba destra gli pulsava in modo terribile.
<Hai di nuovo fatto quel brutto sogno?>
Bill improvvisamente capì ciò che era successo.
<Sì, mamma. Credo... credo di essermi agitato e di essere caduto dal letto. Ho di nuovo sognato di essere in guerra. Ma questa volta... era più reale delle precedenti.>
Mary Guarnere prese suo figlio tra le braccia.
<Vedi, Bill, io credo che il fatto che tu faccia sempre questi incubi sta ad indicare che il tuo inconscio non vuole che diventi un soldato volontario nell'esercito americano. Sai che se dovesse scoppiare una guerra in qualche Stato del mondo e l'America decidesse di intervenire, verrebbe mandato proprio l'esercito volontario e tu ti ritroveresti come nei tuoi sogni a rischiare la vita>.
<Sì, mamma. Lo so. Ma anche se dovesse scoppiare un'altra guerra mondiale verrei mandato lo stesso sul campo di battaglia, e in quel caso non avrei scelta>
<Ma figlio mio, sai che è quasi impossibile che accada una cosa del genere!>
<Sì, mamma, lo so>
<Bill, devi decidere tu cosa è meglio per il tuo futuro. Hai 22 anni, sei un uomo ormai. Ora vieni di sotto, la colazione è pronta>. Così dicendo Mary Guarnere lasciò la stanza del figlio.
William si sedette sul letto a pensare.
Pensò al sogno che aveva fatto, l'ennesimo da quando aveva deciso che si sarebbe arruolato, e a ciò che gli aveva detto la madre.
Prese una decisione.
Non sarebbe diventato un soldato volontario.
Aveva così tante cose da fare, come ridere e scherzare con il fratello maggiore, sposarsi, fare dei figli...
Questo sì che era vivere.
Non avere costantemente in mano fucili, baionette, bombe e vivere sempre con il terrore di essere mandato a morire in qualche Stato di cui magari non conosceva neanche il nome.
"Voglio vivere tranquillo. Basta incubi. Basta preoccupazioni. Sono così giovane. Voglio godermi la vita al massimo", pensò.
Si preparò e scese a fare colazione, dove lo aspettava già il fratello.
Bill, prima di sedersi, andò in cucina a vedere sul calendario che giorno era.
Era un rito che compiva quotidianamente.
Controllò la data.
Era il 31 Agosto 1939.


1° settembre 1939, casa Guarnere.

Oggi ho ricevuto una lettera.
La Germania ha invaso la Polonia.
E' scoppiata la seconda guerra mondiale.
Sono arruolato. E non come volontario. Stavolta non ho scelta.
Devo partire al più presto.

Mi chiamo William. William Guarnere. Bill per gli amici. Gonorrea per i nemici. Wild Bill per le ragazze.
E sto andando a morire
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