Serie TV > Supernatural
Ricorda la storia  |       
Autore: cin75    01/09/2014    10 recensioni
Come possono Sam e Dean riscattarsi nei confronti di Castiel !? Nell'unico modo che conoscono: rischiando il tutto per tutto.
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Castiel, Dean Winchester, Sam Winchester
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nel futuro
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
"Prendo l'impala!!" fece Sam avvicinandosi alle chiavi abbandonate sul tavolino.
"Scordatelo. Ho appena fatto il pieno e tu non lascerai la mia piccola di nuovo a secco per fare le tue dannate ricerche!!" gli rispose Dean sfilandogliele velocemente dalle mani e lasciando il fratello a bocca aperta.
" E mentre tu dormi come credi che io possa andare in giro!?"
"Nel parcheggio di fronte c'è un bellissima mustang grigia. Se tiri indietro il sedile, vedi che ci entri!!" lo provocò buttandosi a tuffo sul primo letto che gli capitò davanti.
"Vuoi che rubi una macchina!?" chiese sorpreso Sam.
"No!!! voglio che tu chieda un passaggio al proprietario!!" e si sistemò con la testa sul cuscino. Viaggiare tutta la notte lo aveva davvero sfiancato.
"Sei uno stronzo!!” esclamò il minore, mentre stava per andarsene.
"Lo so!!" gli confermò sarcastico. "Ehi!! Sam?!"
"Che vuoi?!"
"Portami un doppio hamburger quando torni!"
"Scordatelo!!" e si chiuse la porta alle spalle, ma Dean sapeva che il fratello l'avrebbe fatto e anche Sam mentre si avvicinava alla mustang con circospezione, sapeva che lo avrebbe fatto.
 
Prima di addormentarsi, però Dean, come d'abitudine, accese il ricevitore sempre sintonizzato sulle frequenze della polizia locale . Poi, si buttò di nuovo sul letto.
Forse passò solo qualche ora, forse meno di mezzora, ma sta di fatto che era decisamente intontito dal sonno quando una voce dalla radio comunicava qualcosa che destò la sua attenzione.
"Auto 5 a centrale. Abbiamo ritrovato la mustang grigia rubata stamattina. E' ferma sulla statale che si immette sulla Freemont."
"Ricevuto auto 5!"
"Ahi!Ahi!, fratellino. Abbiamo perso il tocco!!" ironizzò Dean senza aprire ancora gli occhi. Poi, però, la voce alla radio cambiò e gli gelò il sangue.
"Lo so che stai ascoltando, Dean Winchester. Perciò, sarò breve e molto molto chiaro!!" fece la voce. Dean aprì gli occhi di scatto e si voltò già preoccupato verso la radio e quella voce. “Non temere, cacciatore, la conversazione è privata. Ho fatto in modo che solo tu potessi ricevere.” ci tenne a precisare prima di continuare il suo messaggio.
"Se vuoi rivedere il tuo caro fratellino sano e salvo o per lo meno tutto intero, tra un ora fatti vedere all'edificio abbandonato sulla Bay Road, così risolveremo la situazione! Non fare cose avventate, cerca di non portarti dietro tutto il tuo arsenale e non..." continuava ad elencare la voce, ma Dean non potè sentire perchè era già schizzato fuori dalla stanza e a bordo dell'Impala, si dirigeva sulla Bay Road, in cerca di Sam.
"Giuro che se gli hanno torto un solo capello, non mi servirà un marchio per farmi fare un massacro!!" continuava a pensare mentre guidava. “Stò arrivando fratellino. Tieni duro!!”
 
Arrivato sul posto, fermò la macchina poco lontano dall'ingresso principale dell'edificio. L'interno era completamente vuoto, suo malgrado, notò che sarebbe stato impossibile trovare un posto in cui nascondersi. E comunque non voleva rischiare più di tanto. C'era Sam di mezzo.
"Dove sei, bastardo??!" gridò al vuoto che lo circondava, mentre stringeva tra le mani la sua pistola.
"Qui!" fece la voce alle sue spalle. La stessa della radio.
"Chi cazzo sei ?, dov'è Sam??" ringhiò al demone che campeggiava al centro dell'edificio e che si teneva a dovuta distanza intanto che il cacciatore gli teneva puntata l’arma.
"Il caro fratellino è ancora tra noi, non temere!!" ridacchiò e un attimo dopo altri due demoni apparvero accanto a lui. Tenevano Sam da sotto le braccia, sostenendolo. Il minore aveva una vistosa ferita alla fronte e un labbro spaccato, segno che la conversazione che aveva avuto con quei bastardi non era stata molto amichevole.
"Sam?!" lo chiamò Dean preoccupato del fatto che Sam non riusciva a tenere la testa dritta. Ma a quel richiamo Sam si risollevò. "Come stai, fratellino?!" chiese preoccupato senza mai distogliere completamente gli occhi dai demoni.
"Potrei stare meglio!" rispose Sam, sorridendogli appena un po'.
"Ok!" fece quello che doveva essere il capo, battendo forte un colpo di mani. "Momento bromance finito. Prendetelo!" ordinò secco. "E' ora di far risorgere la nostra regina!!" e in un istante altri due demoni apparvero ai lati di Dean e lo afferrarono per le braccia, talmente forte che il cacciatore non riuscì a non gemere. Dean non ebbe tempo di rendersi conto di chi lo avesse afferrato che il demone alla sua destra gli sferrò un pugno secco e deciso in pieno viso e lo mise ko.
Poi, sparirono tutti, tranne Sam che si ritrovò a terra e da solo. Completamente solo.
"Deeeeeaaan!!!!" gridò esasperato da quell'ennesima divisione forzata.
 
Quando Dean riaprì gli occhi, si accorse di essere senza camicia, con solo i jeans addosso e di essere legato ad una lastra di pietra. Aveva i polsi e le caviglie legate con una corda spessa e bagnata, ciò significava che più avrebbe cercato di divincolarsi, più la corda si sarebbe tesa e stretta intorno alla pelle.
"Ben svegliato!!"
"Vaffanculo stronzo!!"
"Sì! è bello anche per me fare la tua conoscenza!"
"Che cazzo volete da me!"
"Già, a questo punto credo che una spiegazione sia d'obbligo!!" fece cordialmente il demone che gli continuava a girare intorno facendosi roteare minacciosamente un bastone tra le mani. "Allora la storia è questa: abbiamo fatto delle ricerche e prendendole per buone, pare che colui che ha portato il marchio di Caino, avrà comunque nel suo sangue, qualcosa che possa riportare indietro un cavaliere!"
Dean già al sentire di nuovo nominare quel dannato marchio sentì i brividi su tutta la schiena.
"Quel disegnino demoniaco è andato, sparito per sempre e con lui anche la Prima Lama. Quindi avete preso un gran bell'abbaglio." gli disse con tono strafottente.
"Ma a noi non serve il marchio e non serve quella mascella d'asino. A noi tutto ciò che serve è il tuo sangue." rivelò soddisfatto del suo piano e dello sguardo decisamente nervoso del suo prigioniero.
" E a che cosa ti servirebbe!!?"
"A riportare indietro Nostra Signora Abaddon!" disse con immensa deferenza.
"Cosa?? Lei è morta e se non lo sai, sono stato io a farla a pezzi. Letteralmente!!"
"Ed è per questo che è il tuo sangue quello che mi prenderò goccia dopo goccia fin quando di te non sarà rimasto che un mucchio di ossa e pelle!!, ma questo non senza essermi divertito un po' con te e averti sentito gridare di dolore!!!" lo minacciò facendo diventare concrete quelle minacce, colpendolo con il bastone, sulle gambe.
Il dolore e il rumore delle ossa della gamba che si frantumavano, esplose nella testa di Dean, come un colpo di pistola sparato nel Grand Canyon.
Gridò. Forte. Non ne potè fare a meno.
Cercò con tutte le sue forze di recuperare il controllo del suo corpo contraendo freneticamente le mani e cercando di respirare. Ma per lo più gli venivano fuori dei rantoli sconnessi e delle mezze imprecazioni.
Il demone lo colpì ancora allo stomaco e il ragazzo grugnì quando sentì il fiato spezzarsi a causa del violento colpo.
"Cos'è??, hai perso il senso dell'umorismo??!" gridò, ridendo di lui, il demone e preparandosi a colpirlo ancora al fianco scoperto.
"Mi risparmio le battute migliori per dopo, figlio di puttana!!" rispose Dean, facendo ricorso a tutte le sue forze, ma quando l'ennesimo colpo, lo raggiunse, forte e violento, di nuovo sulle gambe ferite, la sua mente non resistette e cedette all'oblio.

*****

Sam, dal magazzino in cui era stato lasciato, aveva preso l'Impala e si era diretto di nuovo verso il  bunker.
Al diavolo, il caso di fantasmi per cui erano andati lì. Se non fosse stato per i vari articoli di giornale e per quelle poche testimonianze che aveva raccolto prima di essere messo Ko da quei due demoni, avrebbe potuto facilmente pensare, che tutto fosse stato una trappola per attirarli in quella città e poter arrivare a Dean.
Ma cosa potevano volere da lui? Perchè attirarlo in quel posto e portarlo via ?
Avrebbero potuto ucciderlo e avrebbero potuto uccidere lui, invece di lasciarlo in vita prima di sparire nel nulla. Aveva bisogno di aiuto. Forse c'era un giro qualcosa di cui lui e Dean ancora non sapevano niente.
Quando arrivò al bunker, si precipitò direttamente in una delle stanze e disegnò i simboli che Castiel, all'epoca del rito che avevano salvato Dean dall'influenza malefica del marchio, gli aveva spiegato essere l'unica cosa che creavano un portale diretto Paradiso-Terra.
Una volta portato a termine l'angelico graffito, attese, ma in quella attesa, pregò Castiel di fare in fretta. Lo pregò, lo supplicò, con tutte le sue forze, come fece quando i demoni rapirono Lisa e Ben e il fratello maggiore sembrava quasi impazzito dalla rabbia e dalla paura che ai due potesse accadere l’irrimediabile.
"Castiel, ti prego. Se puoi sentirmi, per favore, vieni. Ho bisogno di aiuto. Ho davvero bisogno di aiuto. Io...Io ho paura...per ....Dean!!" continuava a ripetere nella sua mente il giovane cacciatore.
Pochi  minuti dopo, Sam, sentì qualcuno posargli una mano sulla spalle.
"Cass!!??" fece quasi stupito di quella presenza.
"Mi hai chiamato, perchè sembri sorpreso??!" chiese l'angelo fissandolo con gli occhi azzurri, ma non più quel blu....angelico. Qualcosa si stava spegnendo dentro l'amico e Sam capì che la grazia dell'angelo era quasi al limite.
"No...è che....insomma...è la prima volta che ti chiamo usando questi simboli e non sapevo se avessero funzionato!" cercò di rispondere senza tirare in ballo la grazia.
"Dov'è tuo fratello ?!" fece Castiel.
"Lo hanno preso, Cass. Un gruppo di demoni. Hanno detto che Dean gli serve per far risorgere la loro regina..ma...se intendevano Abaddon....loro non..." cercò di spiegargli mettendogli davanti i vari testi che potevano essergli di aiuto.
"No. E' impossibile Sam. Almeno per quanto riguarda Dean!” lo fermò l’angelo.
"Che cosa vuol dire questo!?"
"Se con noi, non avesse partecipato anche Crowley, avrei potuto temere che fosse vero. Ma c'era la mano dell'Inferno, il vero Inferno, a compiere il rito. Questo rende impossibile ogni ...rinascita." gli spiegò, ricordandogli il rito compiuto nella baita di Rufus per salvare Dean.
"Ma allora...."
"Molto probabilmente hanno informazioni sbagliate o sono semplicemente stupidi." sembrò dire come se stesse pensando ad alta voce.
"La cosa non mi rassicura in entrambi i casi!"
"Nemmeno a me. Perchè se hanno intenzione di riportare indietro Abaddon, è del sangue di Dean, di colui che ha portato il marchio e l'ha uccisa, che hanno bisogno!", riflettè ancora, più perplesso.
"Che intendi dire che è del sangue di Dean che hanno bisogno!?" fece allarmato da quella spiegazione.
"Che devono dissanguarlo!" ammise e solo dopo notò lo sguardo atterrito del giovane cacciatore.

Sam non riuscì a dire altro. Ingoiò a vuoto il terrore e la preoccupazione di ciò che forse era già accaduto al fratello. Non poteva, non voleva nemmeno pensarci. Dopo tutto quello che avevano affrontato perchè Dean ritornasse ad essere Dean e loro due ad essere di nuovo fratelli. Un gruppo di demoni male informati non poteva fare una cosa del genere e riuscire, laddove, nessuno sembrava riuscirci da anni e anni. Separarli definitivamente.
"Cass!!"
"Lo troveremo, Sam. Lo troveremo!!" e si misero all'opera.
Per prima cosa misero sottosopra la stanza di Dean. Anche se erano tornati a lavorare insieme, per i casi più “facili”, come accadeva, quando le cose erano più semplici e normali - se semplici e normali lo fossero mai state nella loro vita - i due fratelli seguivano casi diversi. Così Castiel voleva rendersi conto se Dean fosse venuto a contatto , anche inconsapevolmente, con qualcuno ancora legato ad Abaddon.

Mentre guardavano tra le sue cose e i suoi fascicoli, Sam trovò un vecchio diario. Credette che fosse quello di Bobby, che Dean chiamava scherzosamente "La Bibbia antimostri Vol.2".
Il primo volume, naturalmente, era il diario di John.
Aprì il diario, convinto di trovarci la scrittura e gli appunti del vecchio amico. Ma non  fu così. Era un altra la scrittura che riempiva quelle pagine. Una scrittura ben più familiare. La sorpresa e la curiosità ebbero il sopravvento, anche in quel momento. Ma quando iniziò a leggere, bastarono solo poche righe lette alla rinfusa e la sorpresa si tramutò in rimorso, la curiosità in rancore.

"Sam??!!" lo richiamò Castiel vedendolo così assorto nella lettura. "Hai trovato qualcosa?!"
"Niente che ci possa essere utile adesso!" rispose, rimettendo il diario dove lo aveva preso.
"Beh! io si!!" fece soddisfatto l'angelo. "Credo di sapere dove si trova Dean!"
"Sul serio??!!" esclamò ansioso Sam, andandogli vicino e guardando le carte che l'amico aveva tra le mani.
"Guarda qui!" fece Castiel. "Guarda le iniziali dei nomi delle vittime del poltergeist. Guarda dove abitavano e guarda che cosa c'è alla stessa distanza da ogni casa."
"Diana White..Derril Windsor.. Deacon Worthy.." continuava a leggere Sam con sempre più crescente preoccupazione. "Tutti come.... Dean Winchester...e tutti abitavano alla stessa distanza da quest'antico mausoleo." Osservando la cartina che aveva davanti.
"Guarda il nome della famiglia che lo ha eretto!" gli indicò l’angelo.
Sam scorse il dito tra tutti i nomi che erano segnati sul foglio che aveva davanti ed ebbe quasi un sussulto: "Famiglia Sands!" sussurrò. "Josie??!! la donna che veniva usata da Abaddon??!!"
"Sono tutti pezzi di cui i demoni hanno bisogno per riportarla indietro: le persone con le stesse iniziali di Dean come legame terreno con l'essere da sacrificare; il posto che più li avvicina al demone o in questo caso il cavaliere che vogliono riportare indietro e il sangue di Dean!!"
"Ma tu hai detto che non possono farlo!!" fece Sam.
"E non possono. Ma loro non lo sanno e questo, purtroppo, esclude Crowley. Devono agire per conto loro!!"  realizzò certo di ciò che diceva.
"Ok! Crowley o non Crowley, dobbiamo raggiungere quel mausoleo il più in fretta possibile!" e lasciando tutto come avevano incasinato corsero all'Impala e si misero in viaggio.

******

Nel vecchio mausoleo le grida dolorose di Dean si mischiavano alle sue imprecazioni contro il demone che si accaniva su di lui.  Dopo aver perso i sensi l'ultima volta, quando si era risvegliato , si era ritrovato faccia al muro e legato dai polsi, alla parete di pietra.
"Che..." aveva sussurrato prima di sentire sulla schiena la prima dolorosa e bruciante sferzata.
"Che dici Winchester?!? riuscirò ad arrivare a 10 prima che tu svenga di nuovo come una damigella indifesa!!" lo canzonò il boia demoniaco.
"Comincia a contare.. bastar....", ma una seconda frustata, più violenta della prima, lo fermò e lo costrinse a mordersi il labbro. Sentì il sapore del suo stesso sangue invadergli la bocca, tanto aveva stretto con i denti. Si obbligò ad appoggiare la testa alla pietra fredda che aveva davanti, per sopportare e attutire il bruciore che sentiva sulla schiena. Premeva forte la testa contro il muro, contraeva i muscoli della braccia per sopportare il doloroso bruciore e stringeva i denti ogni volta che la corda che gli stava lacerando la pelle, colpiva impietosa, ignorando le ferite già presenti.
"9...e 10!!" contò soddisfatto il demone e ridendo più soddisfatto quando vide che Dean ancora non perdeva i sensi. "Vedo che sei il duro di cui parlano, quindi che ne dici se battiamo il record??!!" suggerì maligno.
"Fottiti!!" disse ancora tra i denti il cacciatore.
Voleva evitare qualsiasi soddisfazione al suo carnefice, ma sapeva che sarebbe durato poco. Il dolore che provava era troppo forte. Il bruciore che sentiva sembrava lo avrebbe consumato velocemente. Strinse gli occhi, pronto a sentire altro dolore, non appena il demone ricominciò il suo conto.
"11....12...", ringhiava, cercando di dare più forza ai suoi colpi.
Al diciassettesimo colpo, si fermò.
Dean era svenuto. La testa appoggiata pesantemente alla parete. Le braccia tese e strette dalle corde. Le gambe piegate sotto il peso del corpo abbandonato. Il sangue che gli colava dalla bocca a causa del taglio che si era provocato da solo. Il viso umido di sudore e di lacrime versate, nonostante il ragazzo avesse provato con tutte le sue forze a tenerle dentro.
"Che maleducato!!" ironizzò deluso. " Se n'è andato e nemmeno mi ha avvisato!!"
Richiamò i suoi aiutanti e approfittando del fatto che Dean fosse ancora privo di conoscenza lo rimisero sulla lastra di pietra dove, alla fine, il loro rituale doveva essere compiuto.
"Legatelo per bene. Non rischiamo. Il tempo dei giochi è finito e quando si riprenderà porteremo a termine il rito e il suo sangue riporterà a noi la nostra legittima regina!!!" disse improvvisamente serio.

*****
 
Sam e Castiel arrivarono al vecchio cimitero. Si addentrarono tra le tombe guardando a destra e sinistra dove fosse il mausoleo che cercavano. Fu Castiel ad individuarlo per primo.
"Sam...da questa parte!!" fece senza alzare troppo la voce. Non poteva escludere che ci fossero dei demoni a fare da guardia all'entrata.
"Dobbiamo entrare, Cas!!" fece Sam dimenticando la dovuta precauzione che aveva imparato in tutti quegli anni da cacciatore.
"Sam...fermo!!" lo bloccò Castiel e tirandolo dietro ad un grande salice. "Guarda!!" fece, facendogli notare due demoni fermi all'entrata della tomba. "Se ti fai uccidere in modo stupido, Dean ucciderà me. Quindi, calma!!" sembrò rimproverarlo.
Sam capì e cercò di recuperare la freddezza di cui c'era bisogno per salvare il fratello prigioniero.

*******
 
Dean, legato alla fredda pietra, riprese lentamente i sensi. La schiena ferita, premuta sotto il suo peso, contro la lastra dura, gli faceva un male cane. Gli bruciava terribilmente e le fitte che sentiva come solo respirava, gli esplodevano nel cervello come se mille spilli lo trafiggessero simultaneamente.
"Buongiorno principessa!!" lo salutò il suo carceriere. "Siamo in dirittura d'arrivo." gli disse mostrandogli un pugnale ondulato. "Sai!! C'è un punto nel corpo umano che se attraversato in modo preciso non provoca la morte.." e poi avvicinandosi all'orecchio del suo sacrificio, "...per lo meno, non la morte veloce."
"E' tutto tempo perso!!" biascicò Dean. "La vostra stronza puttana dai capelli rossi non tornerà mai indietro. Marcirà nel marciume che l'ha creata!!" riuscì a dirgli con aria impudente. E questo gli costò uno schiaffo violento in pieno viso.
"Vedremo!!, ma per adesso quello che mi serve è ogni…singola…goccia… del tuo sangue!" e così dicendo affondò la lama che aveva tra le mani nel fianco del cacciatore che grugnì di dolore e annaspò in cerca d’aria.
Il demone affondò ancora fin quando la lama non fu tutta immersa nel corpo di Dean.
"Stà fermo!! O ti ucciderò prima del tempo!!" sembrò quasi avvisarlo, visto che il corpo di Dean cominciava a reagire a quello che gli stava succedendo. Il respiro si fece più ansante, veloce, quasi isterico. I muscoli si contraevano cercando di sopportare il dolore.
"Fermo!!" lo avvertiva ancora, usando quasi un tono amichevole e quando tirò fuori la lama senza alcuna delicatezza, guardò Dean in modo deluso. "Ti avevo detto di stare fermo!!" lo rimproverò, osservando il sangue uscire copiosamente dalla ferita appena inferta. "Cosa vedo!!..sangue scuro...mi sa che ho preso il polmone!!!" gli disse mettendogli una mano sulla spalla come se volesse consolarlo.
"Figlio di...." sibilò Dean cercando di tenere tutto sotto controllo, cercando di non lasciarsi andare.
"Sammy...Sammy dove sei!!??...quando diavolo ci metti, fratellino!!" pensò, ma non con rabbia o rancore. Era certo che Sam stava facendo di tutto per trovarlo e che prima o poi lo avrebbe visto entrare in quella tomba, prima che quel posto diventasse la sua di tomba.

I minuti passavano veloci e inesorabili e mentre Dean cercava di reagire a quello che gli stava succedendo, una strana e lenta sonnolenza cominciò a invaderlo. Stava perdendo molto, troppo sangue. Non sarebbe durato a lungo. Si stava dissanguando velocemente e il fatto che quel bastardo gli avesse bucato un polmone non deponeva a suo favore. Gli occhi gli si fecero pesanti, il respiro difficile e sentiva il petto gonfiarsi con una fatica immane. Cercava di respirare il più lentamente possibile e si guardava intorno pur di non vedere lo  sguardo fiero e compiaciuto del demone che lo stava uccidendo in quel modo. Gli occhi si posarono per un attimo sui piccoli fiumi rossi e viscidi che vedeva scivolare via dalla roccia insieme alla sua vita. Mandò giù il senso di nausea e la consapevolezza che forse era davvero arrivata la sua ora.
Mi dispiace , fratellino!!” pensò mentre sentiva che stava per soccombere. Nonostante non volesse, chiuse gli occhi e si perse.
   
 
Leggi le 10 recensioni
Ricorda la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Supernatural / Vai alla pagina dell'autore: cin75