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Autore: ErZa_chan    01/09/2014    3 recensioni
[...] Regina arrivò quasi correndo davanti alla porta di casa sua e riuscì a stento a trovare la serratura, tanto le lacrime le annebbiavano la vista. Perché anche Robin? Che colpe aveva lei?
"Tante" le rispondeva una parte di lei a cui però non voleva dare ascolto.
"Nessuna" voleva urlare invece. [...]
Come ci si sente quando tutto quello che ami ti viene strappato via? Quando ormai si è rimasti soli al mondo?
(Outlaw queen, accenni Stable queen)
Genere: Angst | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Regina Mills
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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I'm only human

 

"But I'm only human
And I bleed when I fall down
I'm only human
And I crash and I break down
Your words in my head, knives in my heart
You build me up and then I fall apart
'Cause I'm only human"

Human-Christina Perri

 

 

 

Regina allungò il passo, le mani affondate nelle tasche del gilet nero, il volto abbassato, le lacrime a stento trattenute che cominciavano a rigarle il volto, cadendo a terra lentamente, una dopo l'altra, quasi volessero scandire i secondi che passavano.

 

"Perché?" Si domandava semplicemente "Perché? Perché non posso essere davvero felice? Perché tutto ciò che amo mi viene portato via?"

 

Il volto di Daniel le si parò davanti agli occhi all'improvviso, il sorriso smagliante, la mano tesa versa di lei, come quando la chiamava per cavalcare insieme per poi stringerla forte tra le sue braccia.

Daniel era stata la prima cosa che le era stata strappata via, la prima persona che avesse mai amato davvero sparita nel nulla, senza neanche aver avuto il tempo di dirgli addio. La prima di innumerevoli cose ormai perse.

 

Regina arrivò quasi correndo davanti alla porta di casa sua e riuscì a stento a trovare la serratura, tanto le lacrime le annebbiavano la vista. Perché anche Robin? Che colpe aveva lei?

"Tante" le rispondeva una parte di lei a cui però non voleva dare ascolto.

"Nessuna" voleva urlare invece.

 

Forse però se lo meritava davvero tutto quel dolore, forse era solo come ricevere indietro in un colpo solo tutta la sofferenza che aveva causato. Forse si meritava che le uniche persone che era riuscita veramente ad amare le venissero strappata via.

 

Perché anche Henry alla fine non le voleva più bene. E lei questo lo sapeva perfettamente. Il figlio che aveva cresciuto, il bambino di cui aveva sentito la prima parola, a cui aveva cambiato il primo pannolino, l'aveva allontana prima volontariamente poi anche in seguito perché probabilmente lei non era più degna nemmeno del ruolo di madre.

 

"Emma Swan la donna che, assieme a sua madre, le aveva rovinato la vita sarebbe stata sicuramente più degna di crescere Henry!" pensò amaramente Regina.

 

Si accasciò al suolo, la schiena appoggiata alla porta, la testa poggiata tra le ginocchia. Se qualcuno l'avesse vista ora sicuramente non avrebbe pensato alla Regina Cattiva ma semplicemente ad una donna distrutta interiormente, che, in fondo, era quello che era sempre stata Regina.

 

Le lacrime, calde, continuavano a scendere rigandole il volto e lei non si curava nemmeno più di scacciarle, non le importava più nulla del suo aspetto perché ormai era crollata interamente. La perdita di Robin l'aveva distrutta definitivamente.

E tutto il dolore trattenuto per anni, mascherato sotto forma di rancore e vendetta, era esploso nel suo petto, lacerandole il cuore in maniera straziante, riducendola a niente di più che un groviglio di sensazioni devastanti. Il suo cuore era si nero ma prima di tutto era frantumato in mille pezzi, che ormai era impossibile far tornare assieme.

 

Quando finalmente credeva di avercela fatta, quando aveva sentito di poter cambiare quando aveva trovato la persona che era, assieme a suo figlio, stata in grado di cambiarla davvero, il mondo le si era sgretolato sotto i suoi piedi.

E ora dov'era Robin? Da Marian, quasi sicuramente e da suo figlio.

 

"Già"- si disse amaramente Regina-"E il mio, di figlio, dov'è adesso? Perché non è qui con me?" "Quasi sicuramente è con i due idioti e con quella che ritiene sua madre e starà consolandola per lo sbaglio che ha fatto per come mi ha nuovamente rovinato la vita." si rispose.

 

Ma che senso aveva adesso andare avanti? Aveva perso davvero tutto, ora. La maschera da Regina Cattiva dietro alla quale si era rifugiata per anni si era sgretolata quando aveva incontrato Robin e tutto era cambiato. Adesso era lei stessa a sgretolarsi per colpa di quell'uomo.

 

Lentamente Regina alzò la testa e guardò davanti a sé: la sua casa era vuota, deserta, buia. Dove fino a poco tempo prima aveva risuonato la risata di un bambino, il bacio di un ladro e un tintinnio di bicchieri adesso non regnava che il silenzio. Quella casa aveva come cessato di vivere, forse proprio come lei. Lei era morta dentro.

 

Con gesto rapido, improvviso, affondò una mano nel suo petto e estrasse il suo cuore, nero e pulsante. Regina lo scrutò un momento, quase pensasse di trovare una qualche crepa, dopodiché semplicemente lo strinse tra le sue dita. Il dolore le lacerò il petto ma strinse i denti mentre la presa della sua mano aumentava sull'organo.

 

Mentre chiudeva gli occhi, ancora gonfi per le lacrime, vide nuovamente Daniel, la mano tesa verso di lei, il sorriso smagliante: "Andiamo Regina?" "Arrivo Daniel." rispose semplicemente lei, e mentre una mano si tendeva, afferrando quella del ragazzo, l'altra metteva fine alle sue agonie, al suo dolore, questa volta per sempre.

 

La polvere del cuore di Regina aleggiò un attimo nella stanza, prima di poggiarsi al suolo e poi scomparire per sempre.

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un ringrazimento speciale a Red e a Giada per avermi aiutata con questa OS.
  
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