Crossover
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Autore: Harriet    15/01/2005    3 recensioni
Quando le Clamp si trovano nei guai, a volte devono ricorrere ai loro personaggi e chiedere loro aiuto. Ora, pensate ai personaggi delle Clamp. Secondo voi...saranno affidabili, o finiranno invece per rendere la situazione ancora più caotica? Dai Draghi Terrestri e Celesti di X, alla banda di Clover, passando attraverso i Clamp Detectives per arrivare fino alla combriccola di Tsubasa, e tanti altri manga ancora...Un crossover clampiano dove...beh...Si cerca di fare luce sui misteri delle Quattro Signore dei Manga! Vi unite all'avventura?
CAPITOLO XI ONLINE: continua la saga di Clamp Suu!
Genere: Avventura, Commedia, Parodia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai | Personaggi: Anime/Manga
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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Saalve

Saalve! Sono tornata, col secondo capitolo di questa follia…

Qui si cercherà di portare avanti la preparazione di una cena…Grazie all’aiuto dei personaggi di due manga, che in comune hanno praticamente solo i colori dominanti delle copertine: verde, nero, bianco. Avete capito quali personaggi saranno con noi in questo episodio?

Buona lettura!

Episodio due: La Cena della Pace – In Attesa della Fine (Del Manga!)

I – Invitati dimenticati

Una tranquilla sera, a Villa Clamp…

- Aaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaah!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!-

- Cos’è successo, Mokona-chan? Il vento ha fatto volare via le ultime illustrazioni?-

- Si è rovesciata la salsa di soia sulle nuove tavole?-

- Nanase-chan ha inventato altri tre manga e ti ha chiesto di disegnarli?-

- Nana-chan ti ha appena rivelato come finirà “X” e ci sono più morti del previsto?-

- Nana-chan ha appena deciso di uccidere i tre quarti dei personaggi di “Lawful Drugstore” (cioè tre su quattro)?-

- Nana-chan ti ha…-

- E CHE CAVOLO, RAGAZZE, possibile che ci debba entrare sempre io? Stavolta non so proprio cosa le sia preso!-

Mokona, la disegnatrice del gruppo Clamp, rivolse alle colleghe una faccia a dir poco disperata.

- Stasera avevamo invitato a cena le nostre zie. Ve lo ricordavate, vero?-

Silenzio e gelo.

- Oh no…-

- Già ci abbiamo litigato non so quante volte…Doveva essere la cena della riappacificazione…-

- E invece tra due ore saranno qui e non abbiamo preparato niente…-

- E non possiamo nemmeno metterci a cucinare, perché se non spediamo le nuove tavole di “Tsubasa” all’editore, quello ci licenzia!-

Le quattro si scambiarono un’occhiata eloquente.

- Non ci resta che una soluzione.-

- Già. Rischiosa, ma inevitabile.-

- Sì, ma evitiamo i Draghi, terrestri o celesti, va bene?-

- Va bene. Ci affideremo ai personaggi di un manga dolce e tranquillo. Personaggi quieti e affettuosi, e bravi in cucina, che ci aiuteranno senza crearci problemi…-

- Sì, non vedo altra soluzione! Inoltre proprio loro hanno causato il litigio con le zie…E’ quasi un dovere per loro, risolverlo!-

- E già che ci siamo…Nana-chan, non è che potresti dirci come va a finire?-

La sceneggiatrice sorrise, e scosse la testa.

- Dai, almeno se la protagonista è ancora viva…-

Ennesimo rifiuto ed ennesima risatina. Le altre tre sospirarono, e rinunciarono a fare altre domande alla loro segretissima compagna.

- Ryu-chan, cosa ci facciamo qui?-

- Oluha, tesoro, non ne ho la minima idea. Le Clamp desiderano un favore, ma non so proprio di che genere.-

Cinque personaggi dal curioso abbigliamento stavano in piedi nella sala d’aspetto della mitica villa, in attesa di ricevere ordini dalle loro creatrici.

- Ragazzi, quello che vi chiediamo è difficile e faticoso.- iniziò Mikku Nekoi, rivolta alle creaturine cartacee.

- Tsk. Dopo le migliaia di nemici che abbiamo ucciso, che altro potete chiederci?- domandò il sempre poetico Gingetsu.

- Gingetsu-san, perché i tuoi occhiali da sole sono rosa?- domandò la disegnatrice delle Clamp, un po’ perplessa. Si udì una risatina soffocata, in un angolo.

- Mpf! Ran stava lavorando ad un imbiancatore automatico per la casa, ma qualcosa è andato storto ed è partito un getto colorato che ha investito in pieno la mia camera…- borbottò il militare, seccato.

- Guarda che ti donano!- insisté la disegnatrice. Ran cercò di nascondere l’ennesima risata.

- Evitiamo l’argomento.- tagliò corto Gingetsu. – Che dobbiamo fare?-

- Preparare una cena. Che deve essere pronta tra due ore.-

- Cosa?- gridarono in coro i cinque personaggi.

- Tra due ore?- piagnucolò Oluha.

- E’ impossibile!- gridò Kazuhiko.

- Ma è bellissimo! Adoro cucinare!- disse Ran, entusiasta.

- Ooooh, Ran-chan, vorrei tanto imparare!- cinguettò Suu.

Gingetsu si limitò a scuotere la testa, con l’aria di chi ha a che fare con dei pazzi.

- Allora, avete accettato, vero?- domandò la sceneggiatrice, con un sorrisetto malefico. – Chissà, potremmo anche meditare di dare una conclusione al manga…-

- Dov’è la cucina?-

- Vado a fare la spesa!-

- Un grembiule! Presto!-

Ran e Suu si limitarono a battersi il cinque, soddisfatti.

II – Preparazione

- Allora, vediamo…-

- Gingetsu, quello lì è un frullatore, non un mitra. Non devi impugnarlo così…- sospirò pazientemente Ran, insegnando al militare una delle tecniche base della cucina.

- E che cavolo, io non ho mai cucinato!- tuonò il militare.

- Ne sono consapevole.- ribatté Ran. – Quasi tre anni che vivo a casa tua e mai una volta avessi alzato un dito per darmi una mano in cucina…-

- Cosa vorresti dire? Io ti ho dato un alloggio gratis, vorrai fare qualcosa per ripagarmi?-

- Beh…Vediamo…Pranzo, cena, colazione, lavaggio dei piatti, il bucato, poi rifare i letti, stirare, spazzare la casa, le riparazioni all’impianto elettrico e alla linea telefonica, la manutenzione degli elettrodomestici, tanto affetto e comprensione,…-

- Insomma! Ran, dai, concentriamoci sulla missione!-

- Ryu-chan, su, cominciamo a sfogliare il libro delle ricette!- esclamò la ragazzina, rivolta a Kazuhiko. Oluha le lanciò un’occhiata furente.

- Sentila un po’, la lolita della situazione…-

- Andiamo, Oluha, non cominciate a litigare!- la interruppe Kazuhiko.

- Tsk, ma tu guarda, io muoio e mi ritrovo la rivale in amore!-

- Oluha, Suu è una ragazza dolcissima, ma…-

- “Ragazza”…-

- Ehm, va bene, ragazzina, insomma…E’ una persona straordinaria e le voglio bene, ma io amo te! E poi è molto giovane!-

- Come se fosse un problema! Siamo personaggi delle Clamp! Yuzuriha Nekoi, l’hai presente? Ha quattordici anni e il suo bello ne avrà quasi trenta!-

- Beh, a volte le nostre autrici hanno qualche piccola caduta di stile, lo ammetto…- notò Kazuhiko. – Ma non è il mio caso!-

- Insomma, l’importante è che la tua donna sono io.- ribatté Oluha, sfoderando un sorriso suadente (e mettendo in mostra lo scollo evidente). Kazuhiko la baciò davanti a tutti, mentre la piccola Suu sospirava, addolorata.

- Forza, Suu, devi farti forza!- le sussurrò Ran. – Sei una clampina. Gli amori impossibili sono all’ordine del giorno! Mai sentito parlare dei Sakurazukamori?- Suu annuì, tirando su col naso. – Ecco, piccola, inizia a crescere un po’ e a assumere atteggiamenti un po’ più maturi. Vedrai che tra qualche annetto Kazuhiko ti prenderà in considerazione!-

- Ammesso che io non sia già morta.-

- Ehm…Beh…si, quello è un particolare di cui tenere di conto…- riconobbe il ragazzo. – Ma adesso torniamo al lavoro!-

Oluha prese il libro delle ricette, ed iniziò a sfogliarlo.

- Mmm…Pasticcio pasticciato di verdure con ripieno di pollo farcito, condito con salsa di…-

- Andiamo su qualcosa di più semplice, eh?- la interruppe il suo fidanzato.

- Sentite qui…Raviolini ripieni di erba cipollina e trifoglio…-

Ran, Gingetsu e Suu si scambiarono un’occhiata terrificata.

- Niente cannibalismo.- disse il ragazzo. – Io mi rifiuto di cucinare dei trifogli!-

- Non sapevo che si potessero fare anche ricette coi trifogli…- commentò Suu.

- Io penso che le Clamp siano così stravaganti da cucinare di tutto.- rispose Ran. – Dai, Oluha, leggi quelle ricette!-

- Va bene…Yakisoba ai gamberetti?-

- Classico, ma forse riusciamo a cucinarlo senza combinare disastri.- disse Suu.

Il primo passo era stato fatto: la scelta del piatto!

- Ran…Su quale fornello la metto, la pentola con l’acqua?-

- Ran, scusa, va bene questo contenitore?-

- Ran, perdonami, c’è un modo particolare di tenere in mano il cucchiaio, mentre faccio la salsa?-

- Ran,…-

Il ragazzo afferrò la katana di Arashi Kishu, lasciata lì per qualche caso, e iniziò a meditare di fare harakiri. Per fortuna Suu intervenne, facendogli cambiare idea.

- Dai, Ran, se muori adesso le Clamp non potranno divertirsi a farti morire, nel manga!- Ran riprese l’arma, convinto della sua precedente decisione. – E dai, stavo scherzando!-

- Suu, il tuo senso dell’umorismo è troppo tetro, per i miei gusti.- sospirò il ragazzo. – Allora, gente, così non si può andare avanti. Voi vi mettete là in fondo al tavolo, e IO vi do gli ordini!-

- Gingetsu, ma come l’hai tirato su?- sospirò Oluha.

- Che vuoi sperare da un militare?- le fece eco Kazuhiko.

- Anche tu lo sei…-

- Sempre più fine di lui…Lo sai che quando eravamo giovani reclute…-

- Evita di rivelare i miei segreti in giro!- tuonò Gingetsu. – E comunque, dobbiamo riuscire a fare ‘sta cena, o saremo morti prima del tempo!-

Ran annuì, soddisfatto, e si mise ad impartire ordini che i suoi tre non troppo promettenti allievi eseguivano prontamente.

III – Aiutanti inaspettati

- Bene! Abbiamo finito!- sospirò colma di soddisfazione Oluha, lasciandosi scivolare su una sedia. – Ora ci manca solo l’addobbo della sala e l’apparecchiatura della mensa.-

- Ho già iniziato a tirare fuori i piatti decorati e i bicchieri di cristallo!- annunciò Suu, che entrò nella cucina svolazzando. – Ho preso le posate d’argento, e…-

Un rumore molto molto inquietante e funesto, soprattutto se collegato alle ultime frasi della ragazzina, si udì provenire dal salone vicino…

- Che cos’era?- mormorò Oluha, impallidendo.

- Non voglio saperlo.- commentò Kazuhiko, con un brivido.

- IO vado a vedere.- disse Gingetsu, incamminandosi verso il salone. Gli altri attesero in silenzio, trepidanti. Finché un grido disumano li raggiunse.

- AAAAAAARGH, VOI DANNATISSIMI INFAMI! Come avete osato? Pagherete con la vita per questoooo!!!!-

- R-ran, tesoro, perché non vai a vedere cosa sta succedendo di là?- mormorò Oluha.

- Perché io?-

- Perché forse…forse Gingetsu ti risparmierà…Sai, mi sembra un pochino alterato!-

- Sigh! E va bene! Fatemi gli auguri…-

Così il coraggioso clover entrò nel salone dove il suo amico e coinquilino stava…

Puntando la sua arma contro due ragazzi che lo fissavano terrorizzati, in piedi su un mucchio di frammenti di vetro e ceramica, che una volta erano piatti e bicchieri.

- Gingetsu! Ti prego, lasciali vivere!- lo implorò il ragazzo. – Cercherò di costruire un macchinario per rimettere insieme piatti e bicchieri!-

Il militare volse verso il ragazzo i suoi occhi (o meglio, i suoi inseparabili occhiali da sole), e trasse un lungo sospiro.

- Ran, anche se lo farai, eliminare questi due sarebbe fare un favore all’umanità!-

Ran fissò le due “vittime”. Un esile ragazzo castano chiaro dall’aria delicata ed un ragazzo alto e robusto, dai capelli neri.

- Beh…-

- Come sarebbe a dire “beh”?- strepitò il più magro dei due. – Vuoi farci uccidere? Insomma! Ti sembra normale che il personaggio di un manga se ne vada in giro ad incenerire i suoi colleghi?-

- Ti prego, non peggiorare la situazione…- disse il suo compagno, esasperato.

- Cosa? Peggiorare? Ma sto solo cercando di salvare me e te…-

- Strepitando come un animale.-

- Cosa? Ma perché non ti fidi di me?-

- Perché sarebbe una cosa davvero stupida.-

Gingetsu seguiva lo scambio di battute tra i due con un certo stupore. Infine si rivolse a Ran.

- Allora, che faccio, li uccido?-

- Dai, lasciali vivere. Io penso a rimediare al disastro.-

- Eh, no, l’hanno combinato loro e ci daranno una mano! Ti aiuteranno nella costruzione del macchinario riparatore!-

Ran rabbrividì, e guardò Gingetsu con aria implorante. Il militare sospirò.

- Va bene, tu lavorerai da solo, e questi due ci aiuteranno ad apparecchiare!-

Kazuhiko e Oluha erano impegnati in cucina…E dai, vi ho detto che erano impegnati in cucina, che avete tutti da ridacchiare? Non vi ho detto impegnati in cosa!

Beh…Insomma, ad un tratto un gentile signore biondo con due occhialetti fini entrò nella stanza, distogliendo i due dalla loro occupazione.

- E’ permesso? Perdonate l’intrusione, ma credo che i miei commessi siano qui da voi…-

- Cosa?- domandò Oluha, stranamente vestita solo di una tovaglia.

- Chi?- chiese Kazuhiko, emergendo da sotto il tavolo.

- Ah, i due che ci stanno aiutando ad apparecchiare…- indovinò lei, scostando una ciocca di capelli dal viso arrossato.

- Ecco, appunto. Vedete, ho un po’ di lavoro in negozio, e avrei bisogno di loro…-

- Hanno combinato un gran caos, ritardando la preparazione della nostra cena e ora abbiamo bisogno di loro anche noi!- ribatté Oluha.

- Capisco. Lo sapevo. Beh, allora darò una mano anch’io, così finiremo più in fretta.-

Il gentile signore si allontanò.

- Cara, chi accidenti è quello?-

- Ah, una delle ultime creazioni Clamp. L’ha disegnato la Nekoi. Si chiama…Kakei, ecco! E’ il proprietario di un drugstore.-

- E come faceva a sapere che quei due avevano combinato un guaio?-

- Insommaaaaa! Ma i tovaglioli di questo colore sono orribili!-

- Da quando in qua hai un gusto per i colori dei tovaglioli?-

Ran e Suu, che dirigevano i lavori dei due aiutanti improvvisati, seguivano i battibecchi dei due con aria perplessa.

- Uffa, smettila di prendermi in giro!- piagnucolò il più femmineo dei due ragazzi, mentre l’altro alzava le spalle, sfoggiando un’espressione di grande sopportazione.

- Posso anche smettere. E’ che sei tanto stupido che le prese in giro le attiri da solo.-

- Cosa?-

- Chi ha combinato il pasticcio dei piatti e bicchieri?-

- Beh…Ecco…Insomma, sono solo inciampato!-

- E hai trascinato con te tre sedie, una pianta, un orologio a pendolo e la tovaglia…-

- Dettagli.-

In quel momento comparve una figura ben nota ai due: il loro datore di lavoro! Il responsabile del danno si nascose dietro l’altro, che si spostò subito, lasciandolo indifeso di fronte al signor Kakei, proprietario del Drugstore Midori.

- Salve, ragazzi! Ho urgente bisogno di voi in negozio, così ho deciso di darvi una mano. So di certo che faremo molto prima.-

- Aaaah, menomale, credevo avesse un lavoro da affidarmi!- sospirò quello che si era nascosto, rilassandosi.

- Ma Kazahaya, io non ho specificato per che genere di lavoro ho bisogno di voi…-

*Tonf!* (il ragazzo svenne).

- Tsk.- commentò amabilmente il ragazzo bruno. – Che vuoi, Kakei?-

- Su, Rikuo, non essere così indisponente! Sarà un lavoro semplice e lo porterete a termine in brevissimo tempo! Lo so per certo.-

- Già, già, di lui ci si può fidare, no?- esclamò una voce allegra. Dalla porta del salone fece il suo ingresso in scena una persona che aveva qualcosa in comune con Gingetsu: una passione prorompente e inspiegabile per gli occhiali da sole!

- Signor Saiga!- lo salutò Kazahaya, riprendendosi.

- Ah, benvenuto, ti stavo aspettando!- disse dolcemente Kakei. Saiga sospirò, con aria disperata.

- Ditemi voi se si può vivere in questo modo! Niente, non c’è proprio niente che lui non veda in anticipo! Non c’è modo di sorprenderlo MAI! Gli porto un regalo, e me lo vedo tutto sorridente che dice “oh, che bel pensiero!” mezz’ora prima che glielo abbia consegnato! Riordino la casa, e quando torna mi dice “non dovevi disturbarti!” senza nemmeno aver messo piede in casa! E’ troppo deprimente!-

- Su, non abbatterti!- lo consolò Kakei. – Va bene lo stesso! L’importante è quello che fai, no?- Il povero Saiga annuì, ma non sembrava affatto convinto.

- Beh…Visto che siamo qui…Vi darò una mano anch’io.- disse Saiga, ma Kakei gli fece cenno di no.

- E’ meglio se torni in negozio. Verranno dei clienti importanti, sai, e se rimanessi qui, non solo li perderemmo, ma con il tuo umorismo faresti agitare il nostro Kazahaya e combinerebbe un disastro di dimensioni apocalittiche.-

Saiga obbedì, uscendo dalla sala sempre più depresso. Kazahaya aprì la bocca per dire qualcosa, ma non trovò le parole. Rikuo commentò il tutto con un altro benevolo “tsk!”, e si rimise al lavoro.

Un’ora dopo, quando le ziette suonarono alla porta, la cena era miracolosamente pronta…

IV – Riappacificazione

Le famose “zie” delle Clamp, lo capirete bene, non erano vere zie. In realtà erano tre sorelle di una certa età, che conoscevano la Nekoi quando era bambina. In seguito si erano affezionate alle quattro autrici, diventando un po’ come delle zie…Ma era accaduta una rottura quasi insanabile, qualche mese prima.

Il motivo dello screzio?

Dai, è chiaro come il sole, l’interruzione del manga preferito delle tre ziette, “Clover”, a favore della nascita di serie che non interessavano affatto alle signore, ad esempio, “Lawful Drug”.

Le tre signore arrivarono, tutte addobbate di fronzoli da fare invidia al miglior abito di Hokuto Sumeragi, e si mostrarono molto liete dell’invito.

Le mangaka più apocalittiche dell’universo le fecero accomodare nell’enorme sala da pranzo decorata di rosso e rosa, tutta addobbata (e noi sappiamo da chi) per l’occasione.

- Oooh, che belli i dipinti della volta!- notò una delle signore. Mokona-san arrossì, mostrandosi piuttosto orgogliosa del complimento, essendo lei l’autrice delle schiere di angeli che svolazzavano sul soffitto, lottando contro altrettanti fanciulli dalle ali demoniache, entrambe le squadre con grandi spade.

- Ebbene, stasera chi ha cucinato?- chiese una “zia”. Le mangaka si scambiarono un’occhiata.

- Ehm…-

- Dunque…-

- Noi…-

- Siete state voi?- chiesero le zie in coro.

Ma in quel preciso istante la porta della cucina si spalancò, e un “collage” di personaggi franò a terra, di fronte alle tre sconvoltissime signore!

- E quelli chi sarebbero?-

- Grande mossa.- commentò Rikuo Himura, emergendo dal groviglio di personaggi e riassettandosi i vestiti scomposti, come per ridarsi un po’ di contegno. Inutile dire a chi fossero rivolte le parole e lo sguardo di disprezzo.

- Non ho fatto apposta!- piagnucolò Kazahaya, che non aveva nemmeno il coraggio di rialzarsi. – Sono solo scivolato e sono caduto addosso alla porta della cucina!-

- Tsk. Sei solo un idiota.-

A quel punto le zie scattarono in piedi in contemporanea.

- Ci avete fatte venire qui perché questi idioti disturbassero la cena?-

- Già, pur sapendo che noi odiamo quel manga, li avete lasciati liberi di scorrazzare per la casa!-

Ma la terza signora iniziò all’improvviso a fare cenni alle altre due, ed aveva gli occhi tanto sgranati e luccicanti per la meraviglia da parere anche lei un personaggio Clamp.

- Là…Quei personaggi sono…-

- I protagonisti di “Clover”!-

Oluha, Kazuhiko, Ran, Gingetsu e Suu emersero dalla cucina, comprendendo che ora più che mai le loro mamme avevano bisogno di aiuto. Mentre Gingetsu rinchiudeva in cucina i due molesti commessi di drugstore, gli altri si affaccendarono attorno al tavolo.

- Benvenute, carissime!- iniziò Ran (incredibile il savoir-faire di quel ragazzo così ritirato e solitario!). – Noi siamo qui per servirvi la cena e allietarvi con la nostra compagnia!-

Le tre signore erano al colmo della felicità. Le quattro mangaka tirarono un sospiro di sollievo così forte da far tremare i lampadari della sala.

E così le tre ziette se ne andarono, felici del servizio ricevuto dai loro personaggi più amati, mentre le Clamp esultavano: erano dispiaciute della rottura passata con le signore, e grazie ai loro personaggi avevano risolto il problema!

- E ora? Finiamo il manga davvero?- domandò Mikku Nekoi, mentre finiva di rimettere a posto il salone della cena.

- Vuoi scherzare?- la rimbrottò Nanase-san. – Abbiamo anche troppe cose da portare avanti, e se c’è qualcosa che ha la preminenza assoluta, è “X”!-

- Beh, ma loro ci hanno aiutate…Intendo i personaggi di “Clover”!-

- Tsk. Per poco non combinano un guaio peggiore!-

- Ma veramente è stata colpa di Kazahaya!- mormorò la sempre più sconvolta Nekoi.

- Un cavolo! Oluha e Suu si sono messe a discutere su una questione fondamentale: chi sarebbe sopravvissuto nel manga. La discussione è degenerata, Gingetsu e Kazuhiko sono entrati nel mezzo e hanno iniziato a gridare, così i ragazzi del drugstore hanno cercato di calmarli, finendo per crollare addosso alla porta!-

Le altre tre Clamp, raggelate, fissarono la loro amica, intenta a dipingersi le unghie di viola con l’aria di chi sa il fatto suo.

- Che…cosa?-

- Già. Loro hanno fatto il guaio, loro hanno rimediato. Nessun proseguimento del manga. E poi, scusate, dove andrebbe a finire il nostro sadismo intrinseco?-

Le tre annuirono, al solito sconvolte dalla decisione della loro collega.

- Nana-chan, scusa…- osò infine domandare la Igarashi. – Suu è morta?-

Nanase fece un sorrisino e scosse la testa.

- Non ve lo dirò mai!-

- E…Ran si salverà? - mormorò la Nekoi.

Nanase fece un inchino alle amiche, prima di uscire dalla sala.

- Forse in un’altra vita lo saprete!- gridò, sparendo negli intricati corridoi della villa.

FINE cap. II

Notarella: Io adoro le Clamp, e credo siano tipe in gamba, per questo mi permetto di scherzare sulle loro persone…Tali scherzi nascono dalla mia ammirazione, per cui, se conoscete le Clamp, non andate a dire loro che una pazza scrive fanfictions in cui si comportano in modo un po’ schizzato!

E non penso che la signora Nanase Ohkawa sia una sadica pazza! La prendo in giro perché amo le sue storie, ed è la “mia Clamp preferita” perché è la Cantastorie del gruppo!

Beh, ci sentiamo al prossimo episodio…Che sarà dedicato al cast di X, perché a quanto sembra, senza prenderli in giro non posso vivere!

Ciao! ^___^

Ah, lo sapete, no?

yumemi@hotmail.it

   
 
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