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Autore: Fanie33    03/09/2014    2 recensioni
Sam era morto, e Dean lo ha salvato. Ha stretto un patto con un demone e lo ha riportato indietro. Ha riavuto il suo fratellino, e gli è stato concesso un anno, un ultimo anno sulla Terra, e poi solo l'Inferno.
Ma l'anno è giunto al termine, e ormai non c'è più tempo.
Sam perderà suo fratello, e non può fare nulla per impedirlo.
Tre istanti, tre momenti tratti da "Non c'è pace per il Maligno", 16x03.
Attraverso gli occhi di Sam, Dean prima, durante e dopo la propria morte.
Genere: Introspettivo, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Dean Winchester, Sam Winchester
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Terza stagione
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Ebbene si, sono ancora viva. Lo so, ne sono consapevole, nessuno ha sentito la mia mancanza, ma visto che io sono contenta di essere tornata (da dove, poi, boh, visto che non mi sono mai mossa dal computer...) pubblico questa cosa che *dovrebbe* essere tristissima. Lo so, non ho senso, né io né il mio ragionamento...
Buona lettura;)





 

Chi soffre, non è chi muore.


Lui lo aveva salvato. Lo aveva riportato in vita, e aveva dato la sua anima in cambio. Gli era stato concesso solamente un anno, un anno in cui Sam non aveva fatto altro che cercare di salvare suo fratello dalle fiamme dell'inferno. E adesso, adesso che mancavano davvero poche ore alla scadenza, iniziava a preoccuparsi davvero.
Ogni uomo, demone o creatura che fino ad ora avessero incontrato aveva dato a Dean del pazzo, o del suicida, o qualche altra cosa del genere, perché solo un folle avrebbe venduto la propria anima pur sapendo esattamente a cosa andava incontro.
Ancora adesso, Sam faticava a spiegarsi come avesse potuto suo fratello cedere e accettare quell'accordo. Dopo tutto quello che il loro padre aveva fatto, le promesse e anche il patto che lui stesso aveva stretto, perché Dean era caduto nello stesso tranello?
“Perchè tu sei mio fratello, Sammy, e ho promesso a papà che mi sarei preso cura di te” gli rispondeva sempre, ma Sam continuava a non capire. Come poteva proteggerlo se era morto?
Non riusciva a smettere di pensare che quando l'anno fosse finito, da li a poche ore, Dean se ne sarebbe andato, questa volta per sempre, e lui sarebbe rimasto completamente da solo a combattere i demoni che avevano ucciso tutta la sua famiglia.
Non poteva, lui doveva salvarlo, lui doveva rompere quel patto e salvare Dean, perché lui era tutto quello che gli rimaneva, l'unica cosa importante. E aveva tanta paura che se fosse morto non ci sarebbe più stato nessuno a proteggerlo da sé stesso.
Non aveva importanza come, lui avrebbe trovato il modo di salvarlo, avesse anche dovuto aprire le porte dell'inferno e scendere personalmente a uccidere il demone che deteneva il patto di Dean.
Semplicemente, il solo pensiero di rimanere senza suo fratello gli gelava il sangue, era troppo perfino da pensare, figuriamoci da vivere. Non poteva, non poteva e basta.
Doveva fare qualcosa, qualsiasi cosa, e salvarlo.

 

***


Dean era sdraiato a terra, e urlava, mentre grandi squarci rossi si aprivano sui suoi vestiti e sulla sua pelle.
Anche Sam urlava, impotente e schiacciato contro il muro.
Lilith sorrideva osservando la scena, e il ragazzo desiderava ucciderla, la voleva morta più di ogni altra cosa.
Sul pavimento, le pozze di sangue andavano allargandosi, mentre le urla di Dean si facevano sempre più strazianti. Davanti agli occhi terrorizzati e impotenti di suo fratello, il cacciatore si dibatteva inutilmente, mentre i mastini infernali continuavano a lacerargli la carne, strappandone via brandelli sanguinanti e gettandoli lontano.
I vestiti erano distrutti, e sotto la pelle grondava sangue dagli squarci aperti dagli artigli di quegli esseri demoniaci venuti a riscuotere il pegno del patto.
Sam osservava la scena senza poter fare nulla, completamente impietrito e spaventato, mentre nelle sue orecchie echeggiavano indelebili le urla di dolore di suo fratello.
Grida strazianti, che ad ogni spasmo perdevano umanità e si caricavano di paura e disperazione, mentre nella stanza le macchie di sangue si allargavano sempre di più.
Sam però, dentro di sé desiderava che quelle grida non avessero mai fine, perché se ad un certo punto fosse calato il silenzio, avrebbe voluto dire che Dean era morto, e Dean non poteva morire, non poteva andarsene e lasciarlo li in quel mondo da solo, senza il suo fratello maggiore a guardargli le spalle. Dean doveva rimanere li, e combattere con lui, e dovevano sconfiggere migliaia di altri mostri insieme, e invecchiare come loro padre non aveva potuto fare, e dovevano proteggersi a vicenda per sempre, come sempre avevano fatto.
Dean non poteva morire, doveva sopravvivere e dimostrargli che si erano sbagliati, che si può sconfiggere anche un patto col diavolo, e che non esiste un destino, che quell'ultimo anno si erano solo preoccupati per niente.
Dean doveva continuare ad urlare all'infinito, sotto agli artigli di quegli esseri, e continuare a sanguinare fino alla fine dei tempi, e a gridare di dolore mentre la pelle gli veniva strappata via, perché così sarebbe stato comunque vivo, e Sam non sarebbe stato solo, e non lo avrebbe perso.

 

***


Sam gli sorreggeva la testa, inginocchiato accanto a lui.
“No, no, ti prego, Dean, no...” continuava a mormorare, senza sapere cosa fare, senza sapere con chi prendersela. Piangeva.
Perchè alla fine, le grida erano cessate, e Lilith era scappata, lasciando i due fratelli da soli, l'uno con l'altro.
Dean era in una pozza di sangue, il petto e il ventre completamente squarciati, il viso macchiato e pallido.
Sam era accanto a lui, e piangeva e pregava che accadesse qualcosa, qualsiasi cosa, un miracolo, anche uno piccolo.
Ma non sarebbe accaduto niente, a gente come lui i miracoli non erano concessi.

Aveva fallito. Dean era morto, era morto e ora non c'era più nulla intorno a lui, solo terra bruciata e tanti, tanti morti. Aveva provato ogni maledetta cosa, ogni strada, ogni possibilità, ma adesso Dean giaceva tra le sue braccia e non c'era più il modo di tornare indietro.
Alla fine aveva vinto quel demone schifoso, si era preso suo fratello.
Sam si sentiva svuotato, inerme, mentre fissava il viso di Dean tra le mani sporche di sangue. Del suo sangue.
I suoi occhi... Furono quelli a colpirlo di più. Il loro verde, quel colore così intenso era come sbiadito, come se l'anima li avesse abbandonati. Come se la vita li avesse abbandonati.
Non sapeva cosa fare, non voleva fare nulla, voleva solo restare li e magari morire con lui, lasciare che entrambe le loro anime scendessero all'inferno e bruciassero per l'eternità.

In parte, Sam lo odiava. Perchè adesso che lui era morto era riuscito a salvarlo, certo, era stato bravo. Aveva sacrificato sé stesso perché suo fratello sopravvivesse, aveva mantenuto la promessa fatta al padre, lo aveva protetto, certo. Ma adesso Sam era solo. Dean non aveva pensato nemmeno per un momento che se lui fosse morto avrebbe lasciato suo fratello vivo, si, ma solo, completamente solo.
In quella sua assurda mania suicida, in quel desiderio di sacrificarsi, in quella fretta di morire per qualcuno, non si era mai fermato a pensare che forse Sam non voleva essere salvato, non se il prezzo da pagare era rimanere senza suo fratello.
“Tu sei il mio punto debole, Sammy, e io sono il tuo”
Ma forse Sam voleva avere un punto debole, ne aveva bisogno. E ora che Dean era morto e lo aveva lasciato solo, lui, cosa avrebbe fatto? Per chi avrebbe lottato?
Perché, prima di morire per lui, non aveva mai pensato a che cosa si stava lasciando dietro, a chi si stava lasciando dietro?
Perché chi soffre, non è chi muore, ma chi resta.

 

 

 

 

 

 

NdA

Intanto, ciao a tutti.
Premetto, l'ho scritta in un momento di sconforto dopo aver rivisto dopo tanto tempo l'ultima puntata della terza stagione. Mi dispiace, ma quei due quando piangono mi fanno stringere il cuore, non posso farci niente...

Altra cosa: Si, lo so come va avanti, ovvio, ho visto anche la quarta stagione. (e non solo quella...)
In realtà, è proprio questo il problema... Temo di non essere riuscita a rendere completamente la disperazione di Sam proprio perchè so che Dean non resta morto neanche una puntata intera...
A parte questo niente, grazie a tutti quelli che leggeranno e un bacio a chi recensirà, fosse anche per insultarmi.
Un abbraccio a tutti, Erin

   
 
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