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Autore: Tigre Rossa    04/09/2014    1 recensioni
"Tu sei una Dea della Morte, una Shinigami, un’erede della dinastia Kuchiki.
Lui, invece, è un essere umano, un ragazzino, un semplice uomo!
Voi due siete due mondi del tutto opposti, due mondi lontani e differenti che non si sarebbero mai dovuti incontrare!
Il vostro incontro è stato uno stupito, sciocco, maledetto errore!"
"Un errore?
Credi che sia stato tutto un errore?
Lo credi davvero?
Beh, se è così, allora sono felice di aver commesso questo errore.
E, se potessi, lo rifarei cento, mille, diecimila volte ancora."
"Ma cosa stai dicendo?
Sarai uccisa per quello che hai fatto.
Uccisa!
Eppure non ti penti ed anzi, dici che lo rifaresti?!"
"Si, lo rifarei, lo rifarei all’infinito!
Ed accetterei di essere giustiziata ogni singola volta!
Io non mi pento di nulla.
Come ci si può pentire della scelta migliore della propria vita?
. . .
Lui, Kurosaki Ichigo, mi ha cambiato la vita molto più di quanto io abbai fatto per lui.
Lui è la cosa più bella che sia mai stata mia.
Per questo, io non mi pento di nulla."
Spero che sia di vostro gradimento nonostante la sua stranezza.
Fic Ambientata durante la serie della Soul Society.
Genere: Introspettivo, Sentimentale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kuchiki Rukia
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Sacrificio


 
 


 
 
Guardati, Rukia.
Guarda che fine hai fatto.
Sei qui, chiusa a marcire in questa cella, come se fossi una criminale.
Ma aspetta, tu sei una criminale.
Una criminale condannata a morte.
Si, condannata a morte.
Tra meno di un mese avrò luogo la tua esecuzione.
Morirai da sola, sotto gli occhi di tutti, e di te non resterà più nulla.
E pensare che è colpa tua se ti trovi in questa situazione.
Solamente colpa tua.
 
Se solo avessi avuto un po’ più di sangue freddo.
Se solo avessi ragionato, prima d’agire.
Se solo non fossi stata così sciocca.
 
Cosa ti è saltato in mente, quella maledetta sera?
Perché mai hai dato i tuoi poteri a lui?
 
Lui, un completo sconosciuto.
Lui, uno stupido ragazzino.
Lui, un semplice essere umano.
 
Sapevi che per un Dio della Morte il tuo è il più grave dei crimini.
Sapevi a cosa avrebbe portato il tuo folle ed insensato gesto.
Sapevi.
 
Eppure l’hai fatto lo stesso.
 
Perché, Rukia?
Perché?
 
Era l’unica soluzione.
Se non l’avessi fatto, sarebbe morto.
Sarebbe morta tutta la sua famiglia.
E sarei morta anche io.
 
Non dire sciocchezze.
Non è stato il tuo istinto di sopravvivenza a spingerti a farlo.
A te non importava di vivere o morire.
Non te ne importava da un bel pezzo, ormai.
 
E non è stato neanche il tuo senso di giustizia o di pietà.
 
No.
 
Tu lo vedevi soffrire per il dolore dei suoi familiari, per la sua impotenza, la sua inutilità.
E non l’hai sopportato.
Si, già allora non sopportavi vederlo soffrire.
Ed hai deciso di andare contro tutto e tutti per mettere fine alla sua sofferenza.
 
 
Anche se fosse?
 
 
Anche se fosse?!
Ma ti rendi conto di cosa stai dicendo?
Per colpa di quella tua dannata decisione, di quello stupido, stupido, stupidissimo gesto, adesso stai per morire!
Non ti importa proprio per niente?
 
 
L’hai detto poco fa: era da tempo che non mi importava più di vivere o morire.
E perché mai sarebbe dovuto importarmi?
La mia vita era come una conchiglia vuota, fredda, senz’anima.
 
Era?
 Perché ‘era’, Rukia?
 
 
Perché . . . perché da quando lui è entrato nella mia vita, l’ha trasformata, rendendola qualcosa di nuovo, diverso, speciale.
Con lui ho avvertito l’affetto, l’amicizia, la gioia, riempirmi il cuore come niente e nessuno aveva mai fatto.
Con lui ho sentito di nuovo il calore che mi mancava da tanto, troppo tempo.
Con lui ho ripreso a ridere, a sognare, a sentire ed a sperare.
Con lui . . . con lui sentivo di essere veramente viva.
Non ero più una semplice anima, una shinigami, un’appartenente al clan Kuchiki.
Lui mi trasformava in qualcosa, in qualcuno che non ero mai stata.
Lui mi rendeva me stessa.
 
 
Per questo che hai aspettato così a lungo, prima d’andartene?
Per questo ti sei trattenuta lì, anche se sapevi di aggravare sempre di più la tua condanna?
 Per questo hai atteso, anche se sapevi che ogni giorno, ogni ora, ogni singolo minuto che passava ti stava rendendo sempre più simile agli umani?
Per questo sei rimasta lì così tanto tempo, vivendo una vita che non ti apparteneva, in un corpo che non ti apparteneva, ignorando tutto il resto?
Per sentirti viva il più possibile?
Per permettere a lui di farti sentire viva il più possibile?
 
Ma per favore!
 
Smettila di dire cretinate a cui non credi neanche tu.
 
Tu sei una Dea della Morte, una Shinigami, un’erede della dinastia Kuchiki.
Lui, invece, è un essere umano, un ragazzino, un semplice uomo!
Voi due siete due mondi del tutto opposti, due mondi lontani e differenti che non si sarebbero mai dovuti incontrare!
Il vostro incontro è stato uno stupito, sciocco, maledetto errore!
 
 
Un errore?
Credi che sia stato tutto un errore?
Lo credi davvero?
Beh, se è così, allora sono felice di aver commesso questo errore.
E, se potessi, lo rifarei cento, mille, diecimila volte ancora.
 
Ma cosa stai dicendo?
Sarai uccisa per quello che hai fatto.
Uccisa!
Eppure non ti penti ed anzi, dici che lo rifaresti?!
 
Si, lo rifarei, lo rifarei all’infinito!
Ed accetterei di essere giustiziata ogni singola volta!
Io non mi pento di nulla.
Come ci si può pentire della scelta migliore della propria vita?
E dare a lui i miei poteri lo è stata.
Mi ha permesso di condividere la sua esistenza e di stargli accanto, seppur per poco.
Mi ha permesso di ascoltare la sua voce, le sue lamentele, la sua risata, e di imparare a riconoscerle ovunque.
Mi ha permesso di scoprire tutti i suoi pensieri, i suoi sentimenti più nascosti, le sue paure più oscure, i suoi dolori più profondi.
Mi ha permesso di sentirmi felice ed al sicuro per la prima volta nella mia vita.
Mi ha permesso di vivere.
 
Lui, Kurosaki Ichigo, mi ha cambiato la vita molto più di quanto io abbai fatto per lui.
Lui è la cosa più bella che sia mai stata mia.
Per questo, io non mi pento di nulla.
 
 . . .
Non hai nemmeno un rimpianto, Rukia?
Nemmeno uno?
 
Io . . . io rimpiango di averlo coinvolto in tutto questo.
Rimpiango di averlo messo in pericolo, di averlo quasi trascinato nel baratro con me.
Ha rischiato di morire ed ha perso tutto il suo potere spirituale a causa mia.
Non me lo perdonerò mai.
 
Solo questo?
 
No.
 
Io . . . io avrei voluto vivere con lui anche solo un altro, singolo giorno della sua vita, solamente un altro giorno di sorrisi, litigi, discussioni e calore.
Avrei voluto cacciare un altro Hollow con lui, solo un altro Hollow, il tempo di guardare tutti i suoi movimenti e di fissarli a fondo nella mia memoria.
Avrei voluto passare un’altra notte, una sola notte ancora, nel suo armadio, ed ascoltare il suo respiro calmo e profondo fino al sorgere del sole
Avrei voluto vederlo sorridere un’ultima volta ancora, con quel suo sorriso così raro e semplice, l’unico capace di sciogliere il ghiaccio che si è formato intorno al mio cuore.
Avrei voluto dirgli addio come si deve.
Avrei voluto ringraziarlo per tutto.
Avrei voluto spiegargli quanto è stato ed è importante per me.
Avrei voluto promettergli che non l’avrei mai dimenticato.
Avrei voluto giurargli che sarebbe rimasto nel mio cuore per sempre.
 
E avrei voluto . . . avrei voluto abbracciarlo, anche solo una volta.
Si, avrei voluto rifugiarmi tra le sue braccia, quelle sue braccia che sembrano così calde e rassicuranti, nascondermi nella loro stretta, sentire il calore del suo corpo a contatto con la pelle fredda del mio, essere avvolta dal suo profumo, perdermi là dentro e dimenticare.
Dimenticare anche solo per un attimo tutto quanto, eccetto lui ed il suo abbraccio.
 
Ora è troppo tardi per tutto questo.
 
Ma va bene.
 
L’importante che lui sia vivo ed al sicuro.
E se il costo per proteggerlo è morire, lo accetto volentieri.
 
 
Con tutto quello che stai passando, vuoi ancora morire per lui, Rukia?
Per un semplice umano?
 
 
Non è solo un umano.
Ichigo . . . lui ha cambiato la mia vita.
E sono felice di sacrificarla per custodire la sua.
  
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