Fanfic su artisti musicali > One Direction
Ricorda la storia  |      
Autore: RottenCupcake__    04/09/2014    2 recensioni
Ero in quella fottuta macchina con lei, ma io sono vivo e lei è morta.
Sento il mio corpo tremante.
L’amarezza di questa verità è come una doccia fredda, il dolore che provo mi lacera,
Le lacrime insediate negli occhi mi impediscono di vedere bene, tutto ciò che avverto sono i ricordi di lei.
Il ricordo del suono della sua dolce risata.
Le sere passate a casa mia accompagnate dalle note della mia tastiera mentre intonavo le strofe di qualche canzone mentre lei mi guardava stregata.
Le notti di pura passione e amore che ci concedevamo per dimenticarci di ogni ribattito, perchè solo noi potevamo veramente completarci, solo noi potevano conoscere le nostre anime nel profondo mentre assaporavamo il silenzio, colmato da i nostri gemiti di piacere che accompagnavano quella notte come tante che solo noi sapevamo rendere speciale a modo nostro.
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Louis Tomlinson, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Cross-over | Avvertimenti: Tematiche delicate
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A


Prima di leggere questa Os vi consiglio di aprire questa pagina e leggerla sulle note di questa canzone, a mio parere eccezionale.
https://www.youtube.com/watch?v=0G3_kG5FFfQ
BUONA LETTURA :)



Un morbido Beep acustico alleggia nell’aria, lentamente arriva a me come io inizio a riguadagnare la coscienza, quando finalmente prendo atto del grande dolore all’interno del mio corpo che mi fa gemere.
Ondate di agonia che attraversano le mie membra. Apro gli occhi, ma la luce è così
Luminosa.
Li chiudo di nuovo, muovendomi un pò ma questo provoca più dolore su di me.
Sento qualcuno che si avvicina, passi frenetici.
-Shh, va bene, sono qui - dice una voce femminile e sento qualche brontolio vicino a me.
-Ecco, questo aiuterà con il dolore. Bentornato, Louis- Dice la stessa donna.
Provo ad aprire di nuovo gli occhi, più lentamente questa volta, preparato alla luminosità della
camera. All’inizio tutto è irrealmente sfocato e nero, ma le cose iniziano a prendere forma
e presto posso focalizzare il volto della ragazza di fronte a me, sorridente e dall’espressione
dolcemente stanca. Non l'ho mai vista prima ma poi abbasso lo sguardo per prendere coscienza che indossa l’uniforme. E’ un’infermiera.
Poi una scossa mi percorre i muscoli quando mi guardo in torno e capisco di essere in una misera camera di ospedale.
- Cosa diavolo è successo?- Chiedo con voce roca, la mia gola è completamente in fiamme e un impulso involontario mi permette di portare la mano sul collo.
-Sei stato incosciente per alcuni giorni, Tomlinson. Hai avuto un incidente. Sono sicura che
ricorderai tutto fra poco - Risponde sorridendo innocentemente. – I tuoi amici sono qui fuori, con il tuo permesso li farei entrare. Fai comunque attenzione, non sei in buona condotta -
Chiudo gli occhi, di nuovo, cercando di dare un senso a quello che dice.
Incidente? L'ultima cosa che ricordo è che ero andato a prendere Natalie.
Apro gli occhi e vedo la lampadina proprio sopra la mia testa, la luce mi colpisce le iridi azzurre e prima che io possa fare qualcosa, prima che possa dire qualcosa, i ricordi mi affiorano senza
compassione, senza preavviso.
Natalie e io eravamo in macchina, stavo guidando.
L’avevo disperatamente pregata di perdonarmi perché la sera prima avevamo litigato, avevo intenzione di portarla nel mio appartamento e farla mia ancora una volta ignorando i suoi sbuffi di disapprovazione, so che ne aveva bisogno anche lei.
Lei aveva le mani dolcemente incrociate sul petto mentre una piccola smorfia imbronciata le abbelliva il viso. Ero stato così occupato ultimamente con il lavoro che ero così felice di poter trascorrere una notte da solo con lei.
Siamo stati insieme per oltre due anni e io l’ho amata con tutto il mio cuore.
Ma il nostro non era semplice amore, lei mi completava.
Passavamo ore a chiacchierare di cose inutili, o a rimanere in silenzio: che con lei non era mai imbarazzante, lei è tutto per me.
Era inverno, le strade erano ricoperte di neve e stavo guidando con molta attenzione.
Non so come sia successo, so solo che noi stavamo aspettando l’attesissima luce verde del semaforo, approfittando di questa noiosa attesa mi stavo avvicinando a lei per mollarle un leggero bacio a fior di labbra.
Successivamente ho visto le luci di un veicolo, poi l'impatto.
Tutto viene a galla nella mia mente, la macchina si capovolse con una forza impressionante, mentre noi all’interno urlavamo per il caro vita; Il buio intorno a noi; poi il dolore, il dolore terribile del mio corpo in collisione contro le parti della vettura e le mie mani letteralmente lottavano per raggiungere Natalie. Poi all’improvviso tutto nero.
L'ultima cosa che ho visto era lei. Il suo viso angelico dolcemente addormentato, mentre un fiume di sangue le ricadeva fin sulle labbra dall’attaccatura dei capelli così scuri da mescolarsi con l’oscurità che provavo in quel misero momento.
-Dove cazzo è Natalie!? - Grido, mentre porto le mani nei capelli e stringo talmente forte che potrei staccarli da un momento all’altro.
La gola mi sta uccidendo, ma non mi importa. Ho bisogno di sapere dove si trova Natalie!
L'infermiera sembra a disagio e il dolore nel mio corpo è nulla in confronto a il panico che riempie le mie vene in quel momento.
La donna non ha il tempo di rispondere quando la porta si spalanca e vedo i miei amici in piedi, i loro volti sono adornati da tranquillanti sorrisi quando si avvicinano al mio letto,
uno di loro esclama “Sono felice che ti sia risvegliato”.
Non mi preoccupo di sapere chi è che ha parlato, non mi interessa, non mi interessa di nulla tranne che di Nat adesso.
- Dov'è Natalie?- Chiedo ancora una volta, guardando i miei compagni, sperando che mi dicano dove sia la mia ragazza.
Lei deve stare bene. Deve.
Sembrano assenti, evitano il mio sguardo così teso, avverto le macchine accanto al mio corpo
sdraiato registrare il cambiamento nel mio battito cardiaco.
Ho paura.
Sono terrorizzato.
Non so cosa è successo a lei dopo l'incidente. Avrei dovuto combattere il più possibile
per rimanere sveglio, per proteggerla, per assicurarmi che lei fosse al sicuro.
Dov'è adesso?
- Mi dispiace tanto - Niall sussurra e immediatamente mi sento freddo, come un Iceberg.
- Lei non ce l'ha fatta, Lou. E’ morta prima che arrivi l’ambulanza -
Se ho sentito dolore prima, nulla è paragonabile alla fitta che riescono a portare quelle parole.
No, non sta accadendo, non è vero.
Lei sta bene, lei è in un'altra stanza, forse ancora incosciente.
Ma c'è un buco nel petto, un pezzo mancante che porta il suo nome.
Non voglio crederci, il mio cuore avverte la sua assenza già e posso sentirmi mancare il respiro.
Giro la testa, evitando gli occhi di Niall, combattendo le lacrime.
Ma le sento correre lungo le mie guance mentre il mio petto duole ad ogni battito.
- Natalie- Urlo a squarciagola morendo uno, due, tre volte ... morire e morire per ogni fiato che riesco a fare e che lei non emette.
Sono qui.
Lei invece, no.
Sono sopravvissuto.
Lei invece, non l’ha fatto.
Perché? Perché io sono ancora qui, mentre lei…
Questo non è giusto, non è giusto.
Ero in quella fottuta macchina con lei, ma io sono vivo e lei è morta.
Sento il mio corpo tremante.
L’amarezza di questa verità è come una doccia fredda, il dolore che provo mi lacera,
Le lacrime insediate negli occhi mi impediscono di vedere bene, tutto ciò che avverto sono i ricordi di lei.
Il ricordo del suono della sua dolce risata.
Le sere passate a casa mia accompagnate dalle note della mia tastiera mentre intonavo le strofe di qualche canzone mentre lei mi guardava stregata.
Le notti di pura passione e amore che ci concedevamo per dimenticarci di ogni pensiero negativo, perchè solo noi potevamo veramente completarci, solo noi potevano conoscere le nostre anime nel profondo mentre assaporavamo il silenzio, colmato da i nostri gemiti di piacere che accompagnavano quella notte come tante; ma che solo noi sapevamo rendere speciale a modo nostro.
-Nat - Piagnucolo di nuovo e quando apro gli occhi, giuro che posso vederla nell’angolo della stanza, mi supplica con gli occhi, cercando di raggiungermi.
-Ti amo, Nat - Dico con voce potente, porgendole la mano, cercando di arrivare a lei.
Poi la vedo sorridere, quel sorriso che ti scalda il cuore subito, quel sorriso che spunta
dalle sue dolce labbra carnose.
Poiché lei era una di quelle persona la cui bocca era stata fatta apposta per sorridere, e quando sorrideva riusciva sciogliere persino i demoni che ti porti dentro.
Sbatto le palpebre e quando riapro gli occhi, lei non è più lì.
E piango, piango in pura agonia, il suo nome fugge dalle mie labbra più e più volte, portando sempre di più il dolore al mio interno.
Non riesco a smettere.
No, no, no! Lei non mi ha lasciato. Lei non può. Lei è ancora lì da qualche parte.
- Natalie! - Grido con tutta la forza che ho nei polmoni, piangendo disperatamente.
Si può amare qualcuno così profondamente da non permetterle di morire?
Continuo a piangere senza di lei, disperato, solo.
Senza lei non sono più nulla.
Verso lacrime amare, piene di dolore.
Poi il respiro sembra mozzarsi mentre la macchina del battito sembra impazzita.
Rimango lì, fermo, impassibile mentre sento la mia anima abbandonare lentamente il mio corpo.
I miei compagni fuggono allarmati schiamazzando e gridando lungo tutto il corridoio qualcuno che potesse salvarmi.
Zayn rimane affianco al mio lettino mentre poggia la sua mano sulla mia, che non riesco quasi più a muovere.
Poi uno stato di benessere prende il sopravvento di me.
Resto lì, con lo sguardo per nel vuoto e le lacrime che mi rigano il viso senza che io me ne renda conto.
Mi sento leggero, mi sento bene.
E alla fine eccola lì: capelli neri corvini, occhi verdi da cerbiatta; mi avvicino a lei tanto da riuscire a toccarla.
Lei sorride, come solo lei sa fare.
Il mio corpo esala l’ultimo sospiro e finalmente sento la sua presenza sulla mia mano.
- Vieni via con me? – Sussurra con le sue labbra piene curvate per formare un sorriso, mi lascio contagiare cingendole la vita mentre premo la bocca sulla sua testa e ci allontaniamo dal mondo dei vivi così lentamente da quasi non accorgermene.


BENE, QUESTA E' LA MIA PRIMA ONESHOT.
SIATE BEUONE CON ME HAHAHA
OKAY FA SCHIFO, RECENSITE PER FARMI SAPERE COSA C'E' CHE NON VA..
BAAACII

   
 
Leggi le 2 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > One Direction / Vai alla pagina dell'autore: RottenCupcake__