Ero in quella fottuta macchina con lei, ma io sono vivo e lei è morta.
Sento il mio corpo tremante.
L’amarezza di questa verità è come una doccia fredda, il dolore che provo mi lacera,
Le lacrime insediate negli occhi mi impediscono di vedere bene, tutto ciò che avverto sono i ricordi di lei.
Il ricordo del suono della sua dolce risata.
Le sere passate a casa mia accompagnate dalle note della mia tastiera mentre intonavo le strofe di qualche canzone mentre lei mi guardava stregata.
Le notti di pura passione e amore che ci concedevamo per dimenticarci di ogni ribattito, perchè solo noi potevamo veramente completarci, solo noi potevano conoscere le nostre anime nel profondo mentre assaporavamo il silenzio, colmato da i nostri gemiti di piacere che accompagnavano quella notte come tante che solo noi sapevamo rendere speciale a modo nostro.