Sherlock (BBC), 'Late.' di Just Izzy su EFP Fanfiction

Autore: Johnlock is the way.
Titolo: “Late”
Generi: Angst, Drammatico, Triste.
Personaggi /Pairing: John Watson/Sherlock Holmes.
Wordcount:
Rating: Arancione.
Avvertimenti: Slash, Tematiche delicate.
Beta: Inathia Len (meravigliosa ragazza che è l’ammmore :3)
Introduzione: Il corpo di John Watson è a terra.
Una pozza di sangue si espande sotto di lui.
Guarda la figura sopra di se che trema, una mano preme sul suo ventre. L'altra, sotto la sua schiena, cerca di sorreggerlo.
Il maglione di John, quello bianco, il preferito di Sherlock, è diventato di colore rosso.
Tutto intorno a loro è rosso.
Le mani di Sherlock sono rosse e appiccicaticce.
Sangue.

Late.

“How would you describe me, John?
Enigmatic? Resorceful? Dinamic?”
“Late.”

Il corpo di John Watson è a terra.
Una pozza di sangue si espande sotto di lui.
Guarda la figura sopra di se che trema, una mano preme sul suo ventre. L'altra, sotto la sua schiena, cerca di sorreggerlo.
Il maglione di John, quello bianco, il preferito di Sherlock, è diventato di colore rosso.
Tutto intorno a loro è rosso.
Le mani di Sherlock sono rosse e appiccicaticce.
Sangue.
Quello che prima veniva pompato dal cuore di John, quello che passava per le sue vene ora era ovunque tranne che nel suo corpo.
Non circola, non irroga, non viene pompato.
Fuoriesce.
Sherlock cerca di schiudere le bocca ma tutto ciò che esce è un semplice "John", sussurrato in maniera strozzata, al vuoto.
John, invece, ha un mezzo sorriso sul volto, la mano poggiata sul viso di Sherlock, che ha il capo chino sulla ferita e preme con tutte le sue forze.
Fa male, sì, fa dannatamente male, ma a John non importa, c'è Sherlock con lui.
Anche se non lo salverà, c'è Sherlock con lui.
Anche se non rivedrà più la neve, le montagne, il mare, il sole; anche se non sentirà più l'odore dei libri, dell'erba bagnata, della pioggia; anche se non berrà mai più the, se non mangerà più i manicaretti della signora Hudson, se non bacerà più Sherlock a lui non importa.
L'ultimo momento della sua vita lo sta passando con Sherlock.
Sherlock, invece, è arrabbiato.
Non aveva mai pensato di veder morire John davanti ai suoi occhi, tra le sue braccia, senza riuscire a salvarlo e sopratutto in quel modo.
Il cecchino lo ha colpito due volte: al ventre e sotto lo sterno. Probabilmente l'altra parte del sangue starà coagulando nel polmone che collasserà fra due minuti circa, ma John non avrà il tempo di sentire il dolore, sarà già morto per la mancanza di sangue, perché Sherlock non è riuscito a bloccare l'emorragia.
-Sherlock ... ti prego ... dì qualcosa- John prova a parlare, a respirare, ma non trova aria.
Trova solo tanto sangue e quindi tossisce.
-John ... Io ... Resta con me, John- implora Sherlock.
Il nome di John, così bello, così comune, lo ripeterebbe per sempre.
L'ambulanza si attarda, ci mette circa otto minuti ad arrivare. Ma in otto minuti, John dove potrà arrivare? John sorride per non lasciarsi andare alle lacrime, sia per il dolore che prova, sia perché non vuole lasciarlo, vuole rimanere con lui.
Gli stringe la mano, forte, cerca di supportarlo moralmente, ma non pensa di farcela.
Lo tira a se per il colletto del cappotto e lo fa chinare fino ad arrivare al suo orecchio.
Sherlock piange, come non ha mai fatto fino a quel momento.
-Mi baci?- Un' unica richiesta, un'unica richiesta disperata.
-John ... Se ti bacio non potrò salvarti e ...-
John scuote la testa e adesso implora, mentre singhiozza.
-Mi baci?- continua a chiedere.
Sherlock lo guarda: le labbra prive di colore, il naso leggermente all'insù, gli occhi stanchi di chi vuole andarsene ora.
Quello non era il John Watson che aveva conosciuto.
Quello era un altro John Watson, nel corpo del suo John.
Non era il suo John che stava morendo, così fragile non lo aveva mai visto nemmeno dopo essersi svegliato dai suoi peggiori incubi.
Allora Sherlock si china su di lui e lo bacia, solo per pochi secondi, perché John non riuscirebbe a reggere di più. Il corpo tradisce la mente in un tragico atto finale.
Sherlock lo stringe a se, forte.
-Sei sempre stato un ritardatario- sussurra John.
Sherlock cerca di ridere, ma il risultato è solo un singhiozzo e un sussulto più forte di altri.

"Sì ma se stesse morendo ...
Se la stessero uccidendo,
cosa direbbe negli ultimi istanti?"

-Dio ti prego, fallo vivere- sussurra Sherlock disperato, mentre continua a stringerlo a se.
Ma John trae un respiro profondo.
L'ultimo di una serie di respiri irregolari, affannati e per niente rassicuranti.
E poi la presa fredda di John si dischiude e Sherlock rimane completamente solo in quella che era casa loro e che adesso è solo un ammasso di ricordi e polvere.

Note dell’ autrice e cavolate varie che non interessano a nessuno.
Hola!
Sì, bè, uccidetemi.
Questo obbrobrio mi è uscito durante una notte passata a girovagare su TUMBLR e in dormiveglia. Ho cominciato a cercare immagini particolarmente ANGST e Johnlock e mi sono imbattuta in http://data2.whicdn.com/images/30395366/large.png <------ Sì, proprio questa.
E da qui è partito il trip mentale. Come reagirebbe Sherlock se perdesse John? Ebbene è così, almeno secondo me.
E niente.
Ringrazio la mia beta Inathia Len che mi supporta (e mi SOPPORTA, soprattutto) e che ha betato e letto in anteprima.
Spero vi sia piaciuta.
With so much love,
BAZINGAA!