Nouis


“LIAM!”
Niall si svegliò di soprassalto.
Le lacrime cominciarono a riempirgli gli occhi quando si ricordò dove si trovava.
E senza chi si trovava.
La porta si spalancò e Louis corse verso di lui. Lo abbracciò stretto prima che Niall potesse respingerlo. “Lasciami Lou. Sto bene” disse Niall chiudendo gli occhi e cercando di ritrovare un respiro regolare.
Ma Lou non si staccava.
Non si staccava mai.


Erano passato un mese. Era tanto? Non sembrava.
Squillò il cellulare di Harry. “E’ successo di nuovo” disse Louis.
Harry sospirò.


Ma come avrebbero potuto dimenticare? Dimenticare quel funerale in cui Niall si era buttato sul corpo di Liam urlando. Un Liam disteso nella bara con un’espressione beata.
Nonostante quella maledetta malattia l’avesse portato via.
E Niall? Niall era il suo ragazzo.


La stanza di Niall non era mai stata così spoglia. Un letto. Ma soprattutto una foto.
Due sorrisi a trentadue denti, una fotocamera tenuta al contrario.
Il principio di un bacio.


Ma Louis lo aiutava. Provava. Lo aveva convinto a stare da lui. Ma gli incubi erano frequenti e di notte Niall urlava sempre il nome di quello che era il suo amato.
Non trovava rimedio. E gli altri due non lo aiutavano.
Ma lui era il miglior amico di Niall.
Avrebbe mai permesso che qualcuno gli facesse ulteriore male?
Perché Niall ogni giorno aveva, chissà come, un occhio nero.


“Vattene Lou, non ho fame” disse Niall seduto sul letto. La foto in mano.
“Niall,” disse Louis appoggiando il vassoio sulle lenzuola “vogliamo fare una passeggiata?”
“Fattela da solo.”
Louis si alzò e uscì dalla stanza.
“Deficiente” disse Niall.


Narry


“Sono venuto appena ho potuto” disse Harry.
“Non so se sia una buona idea” rispose Louis sedendosi stancamente su una sedia.
Harry non aggiunse altro e andò da Niall.


“Si può?” disse Harry in un sussurro.
Aprì leggermente la porta.
Niall dormiva abbracciato al cuscino.
Niall aveva sempre dormito abbracciato a Liam.


Niall e Liam erano sempre stati la coppia più invidiata.


Harry si sedette sul bordo del letto.
Il braccio di Niall.
Una carezza.
Due carezze.
Niall si mosse leggermente.
“Sei sveglio, piccolo?” chiese Harry.
“NON CHIAMARMI PICCOLO” urlò Niall alzandosi di scatto, “SOLO LUI MI CHIAMAVA PICCOLO.”
Niall girò lo sguardo e fissò la finestra. Harry non si era mosso di un millimetro.
“Tu non puoi.”


Harry rappresentava una sola cosa. La paura di poter perdere Liam.
Niall si puniva ogni giorno cercando tutti i giorni di ricordare. Di ricordare l’espressione addolorata di Liam quando lo aveva scoperto a letto con Harry.
Perché Niall aveva tradito il suo ragazzo?
Non gli bastava?
Gli bastava.
Niall amava Liam.


Ma Liam l’aveva perdonato così in fretta.
Perché erano anime gemelle.


E allora Harry se ne andò, carico di delusione. Tanto non serviva a niente.
E Niall lo odiava. Come odiava tutti, del resto.


Ziall


Quando dalla porta uscì uno, comparve un altro.
“Zayn, non sei il benvenuto” disse Louis severo.
“Chiedilo al biondino” rispose il moro sfacciatamente.
“Fallo salire, Lou.”
Niall parlò in piedi sulle scale con la spalla appoggiata al muro.
Niall non usciva quasi mai dalla sua stanza. Louis ogni volta ne era incredulo.


“Questa foto è ridicola” disse Zayn gettandola a terra.
Niall non le diede importanza, e non rispose nemmeno.
Si limitò a camminare verso il letto seguito da Zayn.
Si tolse la maglietta.


Si girò per slacciare i pantaloni a Zayn.
Il moro spinse con violenza verso di sé la testa di Niall, già inginocchiato davanti a lui.


Le spinte di Zayn erano secche, e non erano state precedute da nessuna preparazione.
Il viso di Niall era sempre contratto in una smorfia di dolore.
“Picchiami” disse Niall.
Zayn non se lo fece ripetere due volte.


E l’occhio di Niall si annerì di nuovo.


Una lacrima scese.


“BASTARDO! LEVAGLI LE MANI DI DOSSO” urlò Louis irrompendo nella stanza.


Zayn obbedì in fretta e si staccò da Niall. E rise.
Niall andò su tutte le furie.
“Louis, che cazzo vuoi?!” mentre gridava, piangeva “Faccio quello che mi pare!”
Zayn si rimise i pantaloni. E rise.
“Potevi morire tu al posto di Liam!” urlò Niall a Louis.
Zayn uscì dalla stanza.
E rise.


Niam


Niall decise che quella sarebbe stata l’ultima volta che sarebbe uscito dalla sua stanza.
Scese in soggiorno e prese una sedia.
Si sa, un letto. Una foto.
Non c’erano mica sedie in camera sua.


Sul letto c’era la foto ormai abbandonata.
Due sorrisi a trentadue denti, una fotocamera tenuta al contrario.
Il principio di un bacio.
Niall l’aveva vista e rivista.


Era in piedi.
Sulla sedia.
Una corda al collo.


“Ehilà piccolo!”
Bello, magnifico. Come lo ricordava Niall.
“Ciao Liam” disse dolcemente.


“Che stai facendo?” chiese Liam.
“Vengo da te” rispose Niall.
“Amore… No.”
Amore. Da quanto tempo non sentiva questa parola, Niall.
“Lo sai meglio di me,” disse Niall piangendo tutte le lacrime che gli erano rimaste con un grande sorriso pieno di dolore, “siamo sempre stati la coppia più invidiata.”


“Voglio un sogno, non voglio un incubo.”


Un bacio sulla fronte.
Un bacio sulla fronte da un angelo.
Niall ricevette quel bacio da Liam.


“Scusa Lou.”
E un piede spinse via la sedia.





NOTA DELL’AUTORE
Ciao a tutti! :)
Tornato dopo un mese di silenzio stampa!
Davvero non so cosa mi abbia spinto a scrivere la mia prima angst, ma spero sia venuta bene.
Se non ricordo male, la primissima fanfiction che io abbia mai scritto prevedeva proprio la scomparsa di Liam; ma non ero mai riuscito a finirla.
Lo so, lo stile può sembrare alquanto insolito ma volevo fare qualcosa alla Baricco, ci sono riuscito…?
Se vi chiedete quale sia il collegamento del titolo con la storia, il fatto è che questa OS mi è venuta in mente e l’ho scritta ascoltando senza sosta una canzone che si chiama proprio così.
E’ “In Love Again” di Jessica Mauboy. Ho pianto le cascate del Niagara sentendola.
Ecco il link: https://www.youtube.com/watch?v=XB6FMA8sPPg
Ho finito! Grazie per aver letto.
Ciau! :)