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Autore: Princess Misaki    10/09/2014    2 recensioni
"Posso esprimere solo un ultimo desiderio prima che tu te ne vada?"
"Tutto quello che vuoi."
Genere: Malinconico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Yongguk, Zelo
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Dopo tutte le cose successe, ancora si chiedeva come potesse amare un uomo del genere.

C'erano tanti segni d'allarme che dimostravano quanto la loro relazione fosse impossibile, eppure lui non riusciva a far a meno di quel ragazzo che gli aveva rapito il cuore e che era in grado di portarlo prima in paradiso e un secondo dopo all'inferno.

Avevano ben 6 anni di differenza e in più il suo compagno - poteva definirlo così? - era fidanzato con un altro ragazzo. Lui era semplicemente l'amante, il giovane con cui si vedeva di nascosto. Eppure tra loro c'era qualcosa di più, doveva esserci, altrimenti non si spiegava come mai dopo mesi e mesi continuassero quella relazione fatta non solo di sesso, ma anche di gelosia e momenti romantici.

Ma prima o poi Zelo sapeva che Yongguk avrebbe preso una decisione e la sua paura era che non fosse lui quello che sarebbe rimasto al fianco del più grande.

Mentre tutti questi pensieri gli vagavano per la mente si era seduto vicino alla finestra sulla quale aveva appoggiato la testa fumando tranquillamente una sigaretta.

"Non verrai, vero?"

La sua voce era flebile e i suoi occhi fissavano le gocce di pioggia che scivolavano lungo il vetro. La giornata peggiore da passare da soli chiusi in una stanza, ma non poteva di certo pretendere di essere la priorità per Yongguk, non era Himchan, non poteva pretendere tanto.

Si passò una mano nei capelli  mentre con i denti si torturava il labbro inferiore. Ribolliva di rabbia, non nei confronti del compagno che non arrivava, ma di se stesso. Era stato uno stupido, come aveva potuto lasciarsi coinvolgere da quegli eventi? Sapeva esattamente la situazione sentimentale del più grande, eppure non si era fatto problemi a sedurlo, non l'aveva mai respito e alla fine ci era finito a letto. Non una volta, ma molte.

Si sentiva improvvisamente soffocare, quella stanza era troppo silenziosa per lui.
Tirò un pugno al vetro che vibrò rumorosamente.

"Nervoso?"

Quella voce calda e roca l'aveva colto di sorpresa facendolo sobbalzare leggermente prima di voltarsi verso l'amante.

Lo fissò per qualche secondo in silenzio, era completamente bagnato da testa a piedi, i capelli rossi gli si erano attaccati alla fronte formando qualche piccola onda, gli occhi scuri lo fissavano con una strana nota di bramosia mentre le labbra erano leggermente alzate da un lato creando così un sorriso sghembo. La giacca in pelle era talmente inzuppata d'acqua che gocciolava rumorosamente sulla moquette della stanza e i jeans strappati erano ormai molto più scuri di quanto fossero originariamente a causa della pioggia.

Era dannatamente sexy.

"Perché mi fissi così?"
"Niente."

La risposta era uscita da sola, secca... forse un po' troppo secca.
Yungguk si tolse la giacca e l'appese all'attaccapanni, poi con delicatezza chiuse la porta a chiave.

"Zelo, qualcosa non va?"

La sua voce non aveva nessun'intonazione particolare, non dava l'idea di arrabbiatura o preoccupazione, sembrava semplicemente una domanda fatta per comprendere la situazione.

"Lascia stare..."
"Perché? Scusami se ci ho messo un po', ma con il diluvio che viene giù non potevo andare veloce, anche se ero in moto."
"Lo so."

Si sentiva completamente confuso. Fino a qualche istante prima era preoccupato all'idea che Yungguk gli potesse dare buca, ora invece si sentiva sollevato dalla sua presenza. Anche se...

Forse era meglio se non fosse venuto, ci avrei rinunciato.

Fissava un punto vuoto della stanza così non si accorse che l'altro si era avvicinato, questo fino a quando la mano fredda e umida di Bang non gli toccò il viso, accarezzando delicatamente la sua guancia.

Gli venne istintivo alzare il volto, non l'avesse mai fatto.

Ecco che le labbra del più grande si fiondarono sulla sua bocca iniziando ad assaporarla. Non era di certo un bacio casto, anzi, era passionale a tal punto che le loro lingue non ci misero molto a cercarsi. La mano che prima gli accarezzava il volto, ora era ferma sul collo e faceva leva sul mento per tenergli alto il viso.

C'era cascato di nuovo.

Ancora una volta si stava lasciando completamente andare alle sue voglie e ai suoi desideri.
Ancora una volta sapeva come sarebbe andata a finire.


Improvvisamente però Yungguk si scostò leggermente fissandolo intensamente.

"Non vuoi proprio dirmi cosa c'è che non va?"
"Se te lo dicessi ti arrabbieresti."
"Non mi arrabbierò, promesso."
"Sì che lo farai, mi tratterai come un ragazzino, mi snobberai e te ne andrai sbattendo la porta!"

Aveva alzato un po' troppo la voce, stupendo l'altro che sgranò gli occhi improvvisamente.

"Non lo farei mai, ci tengo a te..."
"Mai quanto a lui..."

Ecco l'aveva detto. Quelle sue maledette labbra se l'erano fatto uscire. Chiuse d'istinto gli occhi temendo la reazione del compagno, il quale però si limitò a sospirare e ad andarsi a sedere sul letto candido dove di solito stavano insieme.

"Quindi è questo che ti turba?"
"..."
"Zelo... lo sapevi fin dall'inizio che..."
"LO SO, CERTO CHE LO SO! SO ANCHE CHE NON DEVO PRETENDERE NIENTE DA TE!"

Ecco si stava innervosendo, sentiva il cuore pompare il sangue in maniera accelerata, la sua mente svuotarsi e l'incredibile voglia di prendere a pugni la persona che amava.

"PER QUESTO NON VOLEVO PARLARTENE! PER QUESTO SAREBBE STATO MEGLIO SE NON FOSSI VENUTO!"
"Parli seriamente?"

Lo sguardo del più grande ora lasciava intravedere un bagliore di rabbia, nonostante il tono della sua voce fosse ancora pacato... e lui si ritrovò a non saper rispondere, aveva paura delle sue stesse parole.

"Zelo, davvero avresti preferito che non fossi venuto?"

Nemmeno lui sapeva cosa rispondere.
Una qualsiasi parola sembrava quella sbagliata, cosa poteva fare?
L' altro si alzò di scatto e lo prese per il colletto della maglia strattonandolo senza troppa forza.

"Rispondimi, cazzo! Non puoi usciretene con certe frasi e pretendere che io non voglia spiegazioni!"
"VEDI! ERA PER QUESTO CHE NON VOLEVO PARLARNE!"

Ancora una volta il tono della sua voce era troppo alto, ma ormai non poteva tornare indietro, quello che si era ripromesso di non dire era già uscito dalla sua bocca, quindi a cosa serviva rimanere ancora zitto? 

"Vuoi sapere la verità? "

Bang lasciò la presa dalla sua maglia e si limitò a fare solo un leggero cenno di assenso al minore, il quale fece un profondo respiro prima di iniziare a parlare.

"Sono venuto meno alla nostra promessa. Nonostante tutto, mi sono comunque innamorato di te. So... So che è sbagliato, so che non dovevo permettere che accadesse, ma cosa posso farci? "

Non era una vera e propria domanda la sua e non pretendeva una risposta dal suo compagno, che intanto si era andato a sedere nuovamente sul bordo del letto appoggiando la testa tra le mani.

"Zelo... io..."

Calò il silenzio per qualche istante.

"Hyung, lo so..."

Bang sollevò il viso per guardare Zelo.

"Tu ami Himchan, nonostante quello che è successo tra noi in questi mesi, tu lo ami... mentre io... io sono una cosa passeggera."
"Non è esattamente così."
"No?! Quindi se ti chiedessi di lasciarlo per stare con me, lo faresti?"

Silenzio, di nuovo. Ma quell'assenza di parole valeva più di un intero discorso.

"Non è colpa tua hyung. Dovevo chiudere io tutto prima che questo succedesse, non appena mi ero accorto di iniziare a provare qualcosa per te, avrei dovuto troncare il nostro rapporto. Ma sai... infondo io ci speravo. Speravo ardentemente che prima o poi tu saresti stato solo mio."

L'aveva detto, alla fine aveva confessato tutto. La sua parte egoista era uscita allo scoperto, tanto ormai cosa aveva da perdere? Nulla. Aveva perso in partenza.

Yongguk si era alzato dal letto, gli si era avvicinato e lo aveva stretto in un abbraccio. L'ultimo forse. Fu in quel momento che il mondo gli crollò adosso e Zelo si ritrovò in preda ad un attacco di iperventilazione. Non appena Bang se ne accorse lasciò leggermente la presa e spaventato si ritrovò a fissarlo per alcuni istanti senza sapere cosa fare.

E come poteva sapere quello che avrebbe dovuto fare? Erano anni che Zelo non aveva attacchi di quel tipo e nel tempo che avevano passato insieme, il minore non si era di certo messo a raccontare del suo passato.

"Non... respiro... aiutami..."

Lo sguardo di Zelo e le sue parole, fecero scossero il maggiore dei due, portandolo a prendere in braccio il ragazzo e ad adagiarlo sul letto.

"Cosa... cosa devo fare?!"

Si sentiva impotente, Zelo poteva percepirlo per la prima volta.

"Un... un sacchetto... di carta"

***

E dove lo trovava un sacchetto di carta in quella stanza? Poi gli venne un'idea, non sapeva se avrebbe funzionato, ma al momento era l'unica cosa che poteva fare. Prese una grande boccata d'aria poi con le mani tremanti spalancò prima la bocca del minore, poi gli tappò il naso, iniziando così una respirazione bocca a bocca. Un'altra boccata d'aria e poi giù per dare un po' di sollievo a Zelo che lentamente stava riprendendo a respirare in maniera normale.

Quando finalmente il minore si riprese, Bang si lasciò cadere di fianco sul letto, spaventato ancora da ciò che era successo. Che cosa aveva fatto a quel ragazzino per portarlo a stare così? Nonostante quei mesi di passione, si rese conto che alla fine non sapeva nulla di lui e questa cosa lo turbò a tal punto che per sfogare il suo stato d'animo tirò un pugno contro il materasso.

"Scusami..."

La voce del compagno era ancora un po' tremante, ma sicuramente più tranquilla.

"Di cosa?"

Si era voltato per fissarlo.

"Se me ne fossi stato zitto tutto questo non sarebbe successo."
"No. E' meglio che tu abbia parlato..."
"Non ci vedremo più, vero?"

No.
Sì.
Cosa poteva rispondergli? Una parte di lui gli urlava di non rivedere più Zelo perché sapeva che avrebbe portato solo sofferenza a tutti, non sarebbe mai riuscito a lasciare Himchan, ma si era anche reso conto che non poteva continuare a far sentire così quel ragazzo sdraiato al suo fianco. Ma una piccola parte del suo cuore invece gli sussurrava di non mollare, di non lasciarlo perché quella sarebbe stata una cosa che avrebbe rimpianto per il resto della sua vita. Era come un allarme che lo stava punzecchiando, che gli diceva sarà l'errore più grande che farai.

"Va bene così, Yongguk-ah..."

Il campanello si faceva sempre più forte, era la prima volta che Zelo lo chiamava per nome.

"Oggi è l'ultima volta che ci vedremo. Non ti disturberò più. E' meglio così."
"Ma..."
"E' la soluzione che farà meno male a tutti..."
"Non credo..."
"Pft... Himchan non saprà nulla e sarà felice di nuovo, con te sempre al suo fianco, tu vivrai una vita felice con la persona che ami e io..."

Zelo si stava visibilmente sforzando di sembrare deciso, ma era chiaramente una maschera.

"A me passerà tutto... Davvero, non ti devi preoccupare. Sarà come se non ci fossimo mai incontrati."

L'allarme dentro di lui si faceva talmente assordante che gli si strinse il cuore a quelle parole.

"Zelo..."
"Hyung... per una volta, prendi questa decisione. Mostrami di essere più maturo di me, perché se continua così io starò sempre peggio."

Quel ragazzino aveva dannatamente ragione, a causa della sua indecisione lo stava facendo soffrire e se avesse continuato così, probabilmente anche Himchan prima o poi ne avrebbe risentito.
Si alzò sfiorandosi leggermente la tempia per massaggiarla. Non sapeva come dire addio a quella persona che infondo gli aveva dato molto, forse troppo rispetto a quello che si meritava.
Zelo si mise a sedere sul bordo del letto e fece un sospiro rassegnato.

"Posso esprimere solo un ultimo desiderio prima che tu te ne vada?"
"Tutto quello che vuoi."

Il più piccolo alzò lo sguardo verso l'altro facendoli incrociare per qualche istante.

"Mi... baceresti per un'ultima volta?"

Glielo doveva, almeno quell'ultimo contatto tra loro doveva esserci, voleva che ci fosse.

Si abbassò lentamente per poi prendere il volto del minore e far incontrare le loro labbra, si cercavano si bramavano, ma al contrario del solito, quel bacio non aveva nulla di passionale e volgare, ma esprimeva a pieno la confusione che regnava in quella stanza, era umido ed aveva un sapore leggermente salato. Sembravano non volersi più staccare da quel contatto, sapevano che non appena si sarebbero allontanati non ci sarebbe più stato ritorno.
Se Zelo cercava di indietreggiare leggermente Bang gli tratteneva il viso tra le mani e quando succedeva il contrario, il minore si spingeva in avanti alla ricerca delle sue labbra.
Andarono avanti così per alcuni minuti, fino a quando il cellulare nella tasca di Bang non vibrò, qualcuno lo stava chiamando. Fu allora che Zelo portò le sue mani su quelle del maggiore e le allontanò dal suo volto.

"E' meglio che tu ora vada."

Il suo cuore vacillò ancora una volta, c'era qualcosa di strano in tutto quello che aveva davanti a sé, Zelo, il suo sguardo vuoto, le sue guance rigate dalle lacrime che poco prima avevano accarezzato la sua pelle. Quel tremendo presentimento continuava a non lasciarlo, ma ormai non poteva più tornare indietro. 
Voleva dire qualcosa, ma nulla sembrava adatto a quel momento.
Addio?
Mi mancherai?
Scusami?
Sembravano tutte parole senza senso, perché infondo tutto quello lui non lo avrebbe voluto. Si voltò per andare verso l'attaccapanni dove aveva lasciato la sua giacca di pelle, se la infilò per poi aprire la porta. Si voltò verso l'altro prima di andarsene, i loro sguardi si incrociarono un'ultima volta. I loro occhi si scambiarono più parole di quanto avrebbero potuto dirsi a voce. Infine abbassò lo sguardo e chiuse la porta dietro di sé.

Sentiva un peso incredibile nel petto, così si lasciò cadere a terra nel corridorio davanti a quella porta che aveva segnato la fine di tutto.


*** *** ***

"Hyung..."
Erano passati due anni dall'ultima volta che si erano visti e non sembrava esserci stato chissà quale cambiamento. La chiamata ricevuta il giorno prima lo aveva sorpreso a tal punto che nonostante il suo migliore amico gli avesse consigliato in ogni modo di non rivederlo, lui alla fine si era ritrovato ad accettare quell'invito.
Proprio ora che si era convinto di averci messo una pietra sopra, il maggiore - ormai non più rosso di capelli - era ricomparso, come un fantasma e senza nemmeno dargli il tempo di pensare, il suo cuore aveva perso qualche battito... proprio come la prima volta in cui l'aveva visto. Nonostante tutta la sofferenza provata e tutto il tempo passato, era bastato qualche secondo per farlo vacillare nuovamente e infine farlo cadere nuovamente in quel vortice di sentimenti troppo forti nei confronti dell'altro.
La cosa poi sembrò non migliorare quando Yongguk alzò gli occhi incrociando i suoi e, come la prima volta, era bastato quello sguardo per intendersi, per ritornare indietro di due anni, per capire che stavolta sarebbe andato tutto in maniera diversa. 



**** ****

NOTA D'AUTRICE:
Voglio dedicare questa OS alla mia BETA che mi sprona sempre per continuare a scrivere nonostante i miei blocchi d'autrice e le attese prolungate. Ma anche perché l'ispirazione per questa storia breve me l'ha data lei con la sua FF: "New Challenge".

Spero vi sia piaciuta e soprattutto mi auguro che tu, mon amour, abbia apprezzato il cambiamento del finale!

Grazie ancora per la tua presenza, per le tue storie e per il tuo supporto, ti voglio bene!
   
 
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