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Autore: Alaire94    10/09/2014    6 recensioni
Molto bella, quanto crudele diceva la gente di Marfisa D'este, nobildonna ferrarese del XVI secolo.
La leggenda narra che il suo spirito si aggiri ancora tra le vie di Ferrara, alla guida di un cocchio trainato da cavalli bianchi e seguito dalla lunga schiera degli uomini a cui strappò il cuore dal petto. Qualcuno dice anche di averla vista girovagare tra le mura della palazzina a lei dedicata, la stessa dove Sabrina, una giovane donna appena laureata e con la repulsione verso gli uomini, ha appena trovato lavoro.
Terribili visioni, inspiegabili istinti omicidi perseguitano la ragazza, almeno finché non arriva un bizzarro e misterioso uomo che sostiene di poterla aiutare.
Genere: Mistero, Romantico, Storico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Bella e senza cuore

Prologo

"Molto bella, quanto crudele", dicevano di lei i francesi.

La pelle bianca come il latte, la bocca rossa come una rosa appena sbocciata. Aveva i capelli color mogano sistemati nelle acconciature più raffinate, gli abiti più costosi e sfavillanti accarezzavano il suo corpo perfetto e la sua voce angelica avrebbe aperto anche gli animi più chiusi.

Eppure il suo aspetto non era altro che una maschera che nascondeva qualcosa di più oscuro, un lato di lei che veniva svelato solo quando ormai era troppo tardi.

Molti uomini caddero nella trappola di Marfisa D'Este, nobildonna ferrarese del XVI secolo. Si innamoravano perdutamente di lei, attirati da quella voce incantevole, dai suoi modi raffinati e dal suo portamento elegante. Li colpiva al cuore e li trascinava tra le lenzuola di seta della sua stanza, li riempiva di illusioni e di sospiri di piacere, gli ultimi prima di strappare loro ogni soffio di vita.

Li guardava accasciarsi sul letto, il volto segnato dalla morte, mentre un ghigno di soddisfazione si faceva strada su quel viso ingannevolmente bello.

Nessuno trovò mai le sue lenzuola candide sporche di sangue né poté svelare le macchie della sua coscienza.

Tutto ciò che si sa è che qualcuno ancora oggi sostiene di veder vagare il suo spirito tra le mura della palazzina dove compì i suoi delitti, o per le antiche strade di Ferrara, alla guida di un cocchio trainato da cavalli bianchi e seguito dalla lunga schiera delle sue vittime. 

***

Angolo autrice: 
questa storia nasce dalla leggenda di cui avete appena letto. Ne sono rimasta immediatamente affascinata tanto da volerci costruire una storia ricca di mistero dove potessi esprimere il mio amore per la mia città, forse poco conosciuta ma che a mio parere è ricca di magia. Detto questo, spero che la possiate apprezzare! Buona lettura! 

 

   
 
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