L'Inferno di Dante Alberghieri
A
circa 35 anni, Dante ha una crisi di mezza età e si convince che solo una Costa
Crociera, con tappe nell’Inferno, nel Purgatorio e nel Paradiso, lo possa
aiutare ad uscire dal baratro della depressione.
È
allora che conosce il suo tour operator, Virgilio; questo affascinante
personaggio si offrirà anche di accompagnare Dante in crociera, non certo per
amicizia, ma per sfuggire al fisco che lo perseguita da anni.
Raggiunto
il porto (o la porta) dell’Inferno, Dante e Virgilio ricevono atroci
avvertimenti su ciò che li aspetta se proseguiranno, ma, ovviamente, li ignorano
e si imbarcano.
La
prima tappa dell’oscuro percorso della crociera si snoda attraverso i gorghi del
fiume Acheronte, al di là del quale Dante e il suo “maestro” sono traghettati
dal capitano Caronte; costui all’inizio non li voleva far salire, in quanto
erano troppo vivi per i suoi gusti e temeva potessero causare delle risse a
bordo.
I
nostri “intrepidi eroi”arrivano così nel Limbo, nel quale i dannati erano
costretti a ballare il limbo per tutta l’eternità (“Che non è poco!”). Dante,
non soddisfatto da questo scempio, decide di scendere oltre e percorre tutti i
gironi infernali.
È
così che intravede lo smista-dannati, alias Minosse, un essere che opera in modo
a dir poco violento: acchiappa i dannati e li getta senza troppe cerimonie nei
vari villaggi turistici, a seconda delle loro abilità (massaggi, collane di
fiori, bouffet, ecc).
Il
primo dei villaggi nel quale ci imbattiamo è quello dove sono reclusi i
Lussuriosi, ovvero coloro che si sono abbandonati ai piaceri della carne
(praticamente quelli che volevano mangiare carne anche il venerdì santo!
Inconcepibile!).
Tra
questi cannibali, Dante incontra Paolo e Francesca, due simpatici dannati che si
erano conosciuti proprio grazie all’amore per la carne (famoso il detto:
“Galeotta fu la fiorentina e chi la cucinò!”), finiti lì in quanto avevano
ammazzato il loro cuoco che si rifiutava di cucinare solo ed esclusivamente
carne.
Dopo
questi interessanti incontri, arriviamo al secondo girone, quello dei Golosi,
dove le anime dei morti mangiano, mangiano, mangiano, mangiano e, per cambiare,
mangiano. Perché questa legge dello Sconquasso sia valida, sono qui riuniti
anche tutti i cuochi trapassati, che scontano le loro condanne da dannati
cucinando giorno e notte per i sopraccitati Golosi (“Fra loro c’è anche il cuoco
di Paolo e Francesca!” NdA).
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