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Autore: psychoE    11/09/2014    1 recensioni
“Curerò tutte queste ferite, te lo prometto.”
“Come farai a curare quelle che ho dentro?”
“Con l'amore.”
Genere: Fluff, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Synyster Gates
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
Capitoli:
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Salve people! Sono tornata, per vostra sfortuna. Ho finalmente dato tutti gli esami e sono stata operata, ora mi ritrovo con una gamba ingessata e tante idee in testa per questa fanfiction! Spero di riuscire a scrivere più spesso d'ora in poi. Ringrazio tutti quelli che continuano a leggere e recensire i capitoli!





 
Huntington Beach
August 12th 2007
7:00 pm

 
I giorni sono passati velocemente, purtroppo.
Io e Brian, dopo quella “gita” all'aeroporto, abbiamo dimenticato tutto ciò che era successo e continuato la nostra vacanza al meglio.
Abbiamo visitato molte città toscane, ci siamo mossi in treno e tutto è stato tranquillo. Lui ha chiamato i nostri amici e mia madre dicendogli che per qualche giorno avremo spento i cellulari, per stare più tranquilli. E ci siamo riusciti.
C'eravamo solo io e Brian, nessun altro. E' stato perfetto.
Ora, stiamo aspettando i bagagli all'aeroporto di Los Angeles.
“Non credo di essere pronta a tornare alla realtà.”
“Nemmeno io, piccola.”
Appoggio la testa sulla sua spalla e mi lascio cingere il fianco con piacere. Sono sfinita, il viaggio è stato lungo e stancante. Non vedo l'ora di essere a casa e dormire un po'.
Finalmente arrivano le nostre valige, Brian le prende entrambe ed io mi stropiccio gli occhi.
Camminiamo verso l'uscita e quando arriviamo il mio sorriso si allarga.
Jimmy!” esclamiamo entrambi e subito il mio ragazzo corre ad abbracciarlo. Quei due sono fantastici.
E' incredibile quanto si vogliano bene.
Dopo essersi scambiati qualche parola, James si volta verso di me e apre le braccia, così io lo abbraccio forte.
“Vi vedo bene!”
“Stiamo bene.” risponde Brian per entrambi, tornando a cingermi un fianco.
“Bene, perché stasera vi aspettano tutti al Johnny's.”
“Jimmy, Sam è stanca e anche io. Non credo sia il caso di uscire stasera.”
Per fortuna ci ha pensato Brian a salvarmi.
“Ma devo farvi conoscere Julie!”
“Ancora con quella ragazza? Almeno hai concluso qualcosa?”
“Beh...è complicato! Non riuscite a fare un passo stasera?”
“No. Che ne dici di fare un pranzo da noi, domani?”
“Andata. Solo se Sam cucina le lasagne, però!”
Ridacchio e annuisco.
“Invita anche Julie!” esclamo, mentre Brian sbuffa.
“Io...non so se...”
“Dille che voglio conoscerla e che altrimenti mi offendo.”
“Okay, ci proverò. Sam, devi aiutarmi.”
“Che dovrei fare?”
“Beh...ne parleremo poi. Adesso andiamo, ho bisogno di prendermi una birra!”
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

















 
Huntington Beach
August 13th 2007
8:00 am
 
Mi era decisamente mancato questo posto. Inizio a sentirmi veramente a casa ogni volta che entro qua dentro.
Brian ed io, adesso, sembriamo veramente una coppia. Svegliarmi con lui al mio fianco, preparargli la colazione e vederlo mentre esce di casa dopo avermi salutata con un bacio, rende tutto fantastico. A me è mancato vedere queste scene nella mia famiglia. L'unica volta che ho visto mia madre felice è stato quando ho conosciuto il suo attuale marito, ma ormai la mia infanzia era segnata.
Adesso ho la speranza che un giorno riuscirò anche io a costruire una famiglia come si deve, sebbene so che sarà difficile.
I sentimenti che provo per Brian, certe volte, mi spaventano. Non ho mai provato niente di tutto ciò verso una persona. Adorazione, amore, felicità anche solo nel pensarlo.
“A che pensi?” mi chiede mentre mi bacia la tempia.
Siamo svegli da poco; in realtà, è colpa mia se lo siamo. Non sono riuscita a dormire, ripensando a tutto ciò che è successo nell'ultimo periodo.
Certo, amo tornare ad Huntington Beach
“A noi.” rispondo semplicemente, intrecciando la sua mano alla mia.
Lui continua a baciarmi il collo, adoro quando lo fa. Specialmente se siamo accoccolati sul letto.
“E tu? Pensi mai a noi?” domando mentre lo vedo staccarsi quel poco che basta per guardarmi negli occhi.
“Sempre.” afferma deciso, spostandomi una ciocca di capelli dal viso.
“A cosa, precisamente?”
“Al nostro futuro. A quanto saremo sposati” passa l'indice sul mio anulare sinistro “e avremo una famiglia tutta nostra...” e con la mano scende sul mio ventre, sfiorandolo appena. “Ma già come stiamo adesso, mi rende al massimo della felicità. Non potrei stare meglio.”
“Davvero?” dico con voce tremante, mentre lo guardo quasi commossa da ciò che ha appena detto.
“Mhmh...” mugugna stringendomi maggiormente a sé.
Accarezzo un suo braccio osservando attentamente tutti i tatuaggi che lo sovrastano, sono stupendi. Ne vorrei uno anche io!
Il mio cellulare squilla interrompendo il momento, così mi allungo verso il comodino e noto che è un messaggio.
 
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From: James Sullivan
To: Samantha Reed
 
Sam, sei libera stamattina? Vorrei parlarti di...beh...ecco...hai capito, no? Non dire nulla a Syn...per favore! Mi prenderebbe per il culo. :(
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“Chi è?” si allarma Brian, cercando di scorgere il numero.
“A-Alex! Vuole che vada a fare colazione con lei.”
“Ma sono solo le otto...”
“Beh, ne approfitterò per andare a fare la spesa. Abbiamo ospiti a pranzo, ricordi?”
 
 
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From: Samantha Reed
To: James Sullivan
 
Sono ancora sotto le coperte, ma va bene. Dammi giusto il tempo di prepararmi!
 
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From: James Sullivan
To: Samantha Reed
 
Ci vediamo alle nove e mezza al Ros' Café, ok?
 
P.S. Non perdere tempo scopando con Brian! >:(
 
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From: Samantha Reed
To: James Sullivan
 
Ahahahah! A più tardi!
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Cancello i messaggi e rimetto il cellulare sul comodino. Brian mi sta guardando.
“Che c'è?”
“Non andare...” mormora strusciandomi il viso sul seno. Gli accarezzo i capelli e gli lascio un bacio sulla fronte.
“Torno tra un paio d'ore”
Mi stacco dal suo abbraccio e scendo dal letto, andando in bagno per farmi una doccia veloce.
 
 
Lavata, truccata e vestita, trovo Brian addormentato che sembra un angioletto. So che è sfinito, così lo lascio riposare tranquillo e scendo al piano di sotto.
Mancano ancora un'ora scarsa prima che io vada al Ros' Cafè, perciò mi metto a cucinare dei pancakes che finisco giusto in tempo.
Li copro con un altro piatto e lascio un biglietto a Brian, spero non si sveglierà troppo tardi.
Prese le chiavi dell'auto, esco di casa e mi dirigo al posto.
 
 
















 
 
 
Sono seduta davanti a un bel caffè e, ovviamente, a Jimmy che continua a tamburellare le dita sul tavolo senza bere il suo cappuccino.
“Allora, intanto parlami di lei.” decido di spronarlo, subito le sue labbra si aprono in un sorriso.
“Julie è...fantastica. E' una piccoletta, ma sa il fatto suo! E' bella e divertente, solare, vivace. Ma, purtroppo, è anche abbastanza acida. Non so se lo sia solamente con me...ammetto di esagerare, certe volte.”
“Ti prego, dimmi che non ne hai combinata una delle tue...”
“Sabato scorso eravamo al Johnny's e ho bevuto un po' troppo. Così sono andato da lei e l'ho trovata a baciarsi con un tizio...beh, gli ho tirato un pugno.”
“Che cosa?!”
“Mi ha dato...fastidio! Vederla così vicina con quel ragazzo mi ha fatto infuriare.”
“Sei cotto, Jimbo.”
Lui non mi risponde, ghigna e abbassa lo sguardo. Oddio, non l'ho mai visto in queste condizioni! Le sue guance si sono leggermente arrossate.
“Allora, l'hai invitata per pranzo?”
“Sì, ha detto che verrà. Spero non con quel tizio. Sam, aiutami. La voglio da morire, la voglio come mai ho voluto qualcuna in vita mia.”
“Hai mai provato ad avere un approccio...beh...diciamo...più normale, con lei?”
“Non sono fatto per le cose normali. A me piace conquistarle a modo mio, le donne.”
“Potresti comunque contenerti un minimo, no? Sono sicura che le interessi...altrimenti non avrebbe accettato il tuo invito.”
“Invece, io penso di non interessarle minimamente. E' strana! Alcune volte è acida ed altre dolce. Per carità, l'adoro in entrambi i modi ma...mi confonde!”
“Ci penso io, Jimmy. Oggi indagherò.”
“Ah, grazie Sam! Sei la migliore!”
Gli faccio l'occhiolino e, dopo aver finito la nostra colazione, usciamo dal locale e mi faccio accompagnare al supermercato.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
“Sono a casa!” annuncio posando le borse della spesa.
In realtà, ne ho solo due, le restanti tre le ha portate Jimmy: anche lui, come Brian, non vuole che faccia sforzi.
“Hey piccola”
Brian mi viene incontro schioccandomi un bacio sulle labbra. Profuma di dopobarba e Marlboro; deve aver fumato da poco.
“Ha chiamato Suzy. Non possono venire.”
“Oh, neanche McKenna?”
“Avevano altri impegni...si scusano.”
Annuisco e riprendo a baciarlo.
Coglione, vieni a darmi una mano!
La voce di James risuona nell'atrio e Syn mi guarda sospettoso.
“Non eri con Alex?”
“A-Alex non si è potuta fermare dopo aver fatto colazione, ho incontrato Jimmy al supermercato e mi ha aiutata con le borse.”
“Jimmy al supermercato?” si acciglia.
“B-Beh...”
“Volevo una birra. Mi vuoi dare una mano o no?” interviene il diretto interessato, salvandomi.
Brian fa spallucce e lo aiuta, così io inizio a riporre gli alimenti nei vari ripiani della cucina e nel frigo.
Quando i ragazzi tornano, li lascio a mettere a posto e inizio a preparare gli ingredienti per le lasagne.
“Voi due, andate ad apparecchiare fuori!”
“Sissignora!” esordiscono prendendo piatti e posate.
Syn si ferma un attimo, prende la bottiglia di vino bianco al mio fianco e ne tracanna un sorso.
“Hey! Mi serve per la carne!” gli do uno schiaffetto sul braccio che non sembra neanche sentire.
Per tutta risposta mi prende per il polso e, facendomi girare su me stessa, mi attira a sé ritrovandoci con i corpi incollati l'uno all'altro.
“Grazie per la colazione.” mi scruta attentamente, io mi protendo per mordicchiargli il labbro inferiore.
“E' stato un piacere.”
BRIAN!
Jimmy è sempre il solito. Scoppiamo a ridere all'unisono e scuotendo la testa mi rimetto al lavoro.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
“Dai, solo un pezzettino!”
“Zacky, lascia stare questa torta.” lo rimprovero.
Ho quasi finito di glassare la superficie, è mezzogiorno e mezza e tutto è pronto. Sono sfinita! Ho cucinato per nove persone, accidenti! Mancano solo Julie, Johnny, Matt e Valary, la sorella di Michelle.
Sono abbastanza in ansia per quest'ultima, non l'ho mai conosciuta ma so quale sarà il suo giudizio verso di me.
Appena rimetto in forno la torta, il citofono suona di nuovo. E' Brian che va ad aprire.
Tu che cazzo ci fai qui?!” lo sento gridare dall'ingresso.
Subito mi precipito da lui a corsa.
“Che succed...Michelle?!”
Quasi non mi viene un colpo quando la ritrovo al fianco di Valary e Matt. Che ci fa lei qui?
“Ti avevo detto che non avresti mai dovuto ripresentarti davanti a me, o sbaglio?” continua a gridargli in faccia.
“Brian, calmati...”
“No! Matt, perché cazzo l'hai portata qui?”
“Brian, vuole solo parlarvi! E' questione di dieci minuti!” interviene Val.
“Lei ha nascosto l'uomo che ha massacrato di botte Samantha e che ha fatto sì che perdesse nostro figlio.”
Non avevo mai visto Brian così arrabbiato prima d'ora, fa quasi paura...
“H-Ha ragione, è stato un errore venire qui...tolgo il disturbo...” mormora Michelle intimidita.
“No, aspetta.”
Tutti si voltano all'unisono verso di me, increduli.
“Voglio parlare anche io con lei.” affermo convinta. Oh sì, devo liberarmi da un bel po' di domande.
“Sam, che stai dicend-”
“Per favore.”
“Col cazzo che ti lascio sola con questa strega.”
“Brian!” lo riprende Val.
Lui la fulmina con lo sguardo mentre io faccio cenno a Michelle di entrare.
“Samantha, porca puttana!” mi sbraita contro il mio ragazzo.
“Adesso smettila, cazzo. Ci metterò un attimo.” rispondo a tono, mentre vedo la sua bocca trasformarsi in una linea dura. E' arrabbiato.
Lo ignoro e porto la ragazza nello studio di Brian e chiudo la porta. Mi sta guardando ed è nervosa, continua a toccarsi i lunghi capelli biondi.
“Da quanto andava avanti la tua storia con Richard?” butto subito lì, senza giri di parole.
“Qualche settimana...Samantha, so che per te è difficile crederlo ma con me era un'altra persona...io...mi è venuto un colpo al cuore quando ho saputo ciò che aveva fatto...”
“E allora perché l'hai nascosto da te?”
“L'ho scoperto dopo! Richard è venuto da me molto scosso qualche settimana prima e mi aveva detto che doveva nascondersi da un uomo che lo stava minacciando. Mi sento stupida a non essermi accorta di niente...insomma, io...”
Conosco quello sguardo, oh se lo conosco. Non c'è bisogno che lei finisca la frase.
“...Ti sei innamorata.”
Michelle abbassa lo sguardo e intravedo una lacrima rigare il suo viso. Mi avvicino e le prendo le mani.
“So che è stata dura per te conoscere quel lato di Richard. Spero vivamente che riesca a cambiare, un giorno...”
“Tu sei...sei fantastica, Samantha...ti ringrazio per tutta la comprensione nei miei confronti. Sono contenta che Brian ti abbia trovata...sai, io gli voglio molto bene.”
“So cosa vuol dire essere innamorati, Michelle. Non posso fartene una colpa...tu non ne hai. Brian non capisce che quello che è successo è solo colpa di Richard.”
“Grazie, grazie e grazie ancora. Sai, adesso sta seguendo delle sedute dallo psichiatra e sta prendendo qualche farmaco. Credo stia meglio...ogni tanto mi permettono di andarlo a trovare.”
“Sono contenta per te. Adesso credo sia il caso di andare.”
“Certo, grazie ancora Samantha.”
L'abbraccio e le sorrido, dirigendomi verso la porta. Mi trovo Brian davanti, con lo sguardo cupo e le braccia incrociate al petto.
Michelle non parla, così l'accompagno all'uscita e la saluto.
Sam!
Il tono di ripresa di Brian è decisamente pauroso.
“Non avresti dovuto parlarci.”
“Sono fatti miei.”
“Sei un'incosciente. Dopo tutto quello che ci ha fatto...”
“Michelle non ha fatto nulla! E' stato Richard!”
“E' lei che l'ha nascosto, dannazione. Perché sei così imprudente? Sei una bambina quando fai così.”
E' arrabbiato, decisamente. Ma anche io lo sono...e tanto.
“Non dirmi che sono una bambina, l'unico qui sei tu. Non ho perdonato Richard. Ho perdonato una ragazza innamorata quanto lo sono io!” urlo con quasi le lacrime agli occhi per tutti i ricordi che mi sta facendo riaffiorare nella mente.
Vado diretta in camera, ignorando la sua risposta, per cambiarmi velocemente e mettermi un vestito a fiori un po' corto e lego i capelli in una coda. Poi corro in giardino dove trovo tutti.
“Sam, sto morendo di fame!” piagnucola Zacky.
“Scusate per l'attesa, mettetevi pure a sedere. Porto le lasagne.”
“Aspetta!” è Jimmy che parla.
Mi volto, notando la figura di una ragazza poco più bassa di me, capelli neri e occhi scuri. Ha dei bellissimi lineamenti e credo di aver capito di chi si tratta.
“Lei è Julie. Julie, questa è Sam.”
Allungo la mano e lei fa lo stesso, sorridendomi radiosa.
“Oh. E' la tua ragazza?”
“Sì!” “No.”
La risposta negativa della ragazza fa evidentemente vacillare Jimmy, ma la prende con ironia.
“Non ancora. Baby, sappiamo tutti che vorresti esserlo.”
Lei gli da una pacca sul petto e per tutta risposta lui la cinge per un fianco. Sono proprio buffi.
Torno in cucina e trovo Brian ancora intento a guardarmi...ma questa volta sembra preoccupato.
"Sam..."
“Ascoltami Brian, non sei l'unico coinvolto in questa storia. Magari tu non volevi più sapere niente neanche di Michelle ma io no. E non puoi essere arrabbiato con me, cazzo.”
Mi interrompo per evitare una crisi di nervi e prendo un bel respiro, portando fuori la teglia di lasagne.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
“Cazzo Sam, tu dovevi fare la cuoca.” afferma Johnny mentre addenta una fetta di torta.
Sorrido imbarazzata dai troppi complimenti che sto ricevendo oggi. Sia fatta santa mia nonna!
Brian tiene una mano poggiata sul mio ginocchio e mi accarezza da tutto il pranzo. Credo sia il suo modo di scusarsi per la sua reazione nei miei confronti di poco fa.
Lo guardo mentre conversa animatamente con i ragazzi. Sembra che gli sia tutto passato.
Personalmente, non ho voglia di litigare, perciò decido di far finta di niente e dimenticare anche io la scenata di prima.
Tutti sembrano essere felici, chiacchierano e ridono tra loro. Poso lo sguardo su Julie, che invece è muta da un po' e guarda con adorazione Jimmy che parla con gli altri.
“Julie, potresti aiutarmi a portare dentro i piatti?” le chiedo con uno scopo ben preciso.
“C-Certo” la sveglio dal suo stato di trance.
Raduniamo tutto e entriamo in casa.
“Qui vanno bene?” mi indica un posto vicino al lavello, annuisco.
“Allora, direi che non ti stai divertendo molto!” ridacchio.
“O-Oh, b-beh...sai, non conosco nessuno oltre James...”
“Lui ti piace, vero?”
“Che cosa?! No!” scatta sbarrando gli occhi.
Il suo viso diventa bordeaux, così le sorrido comprensiva.
“Si nota così tanto?” sbuffa poi passandosi una mano tra i capelli non troppo lunghi.
Oh, allora avevo ragione!
“Se ti può rallegrare, lui non sospetta nulla.”
“Oh, meno mal- aspetta. Jimmy ti ha parlato di me?”
Non le rispondo, le sorrido raggiante e metto i piatti nella lavastoviglie.
“Sam...”
La voce di Brian alle mie spalle mi fa rabbrividire, tanto che mi volto di scatto come se mi fossi spaventata.
Guardo Julie e la prego con lo sguardo di non lasciarmi sola con lui, dato che sarà sicuramente qui per parlare di stamattina.
“Julie, puoi lasciarci soli?”
Sapevo che avrebbe rovinato tutto. Lei indietreggia annuendo e sparisce dalla porta che da sul retro.
Faccio finta di nulla e continuo accendendo la lavastoviglie, mettendo poi a posto la cucina.
“Piccola...”
Faccio un bel respiro e mi fermo. Ok, questa cosa fa affrontata.
Si avvicina guardandosi i piedi e si passa una mano tra i capelli. Oh, il mio uomo orgoglioso da morire.
Aggancio le braccia al suo collo e lo obbligo a guardarmi. Poi lo bacio. Lo sento rilassarsi su di me. Era così teso?
Effettivamente deve aver finito mezzo pacchetto di sigarette in queste poche ore, non ci avevo fatto caso lì per lì.
“Odio litigare con te” mormora tra le mie labbra.
Non è da lui essere così in ansia per qualcosa del genere...che strano.
“Qualcosa non va?” chiedo accarezzandogli una guancia.
“Te l'ho detto. Odio litigare con te.”
Faccio mentalmente spallucce e capisco che è tutto dimenticato.
 
 






















 
Sono le sei di pomeriggio. Matt e Zacky stanno insegnando a giocare a Call of Duty alle rispettive ragazze, Johnny è andato via per un contrattempo e Jimmy ci sta provando spudoratamente con Julie. Brian, invece, è in giardino a fumare una sigaretta. Gli ho chiesto se volesse compagnia ma ha risposto che andava bene così.
“Stasera usciamo?” chiedo, annoiata.
“Sì, perché no?” risponde Julie, beccandosi però una gomitata da James.
“Abbiamo da fare stasera. Non ricordi? Ti porto a cena con Val e Matt!”
“O-Oh...giusto...” sorride imbarazzata.
“Alex?”
“Sono arrivati i miei e devo fargli conoscere Zacky, scusa!”
“Oh...come non detto.”
Mi alzo e vado a cercare Brian.
L'aria fuori è fresca, ma sono vestita leggera e un brivido di freddo mi percorre la schiena. Poi lo vedo.
Sta ancora fumando. Cosa sarà, la quarta da quando è uscito?
Appena mi vede sorride radioso e si avvicina a me, non prima di aver buttato la cicca. Devo scoprire cos'ha.
Mi abbraccia e nasconde il viso tra i miei capelli, inspirando forte.
“Brian, cosa c'è che non va?” gli sussurro, quasi per paura della sua reazione.
Come pensavo. I suoi muscoli si tendono sotto di me.
“Pensieri.”
“Riguardo a...?”
Non mi risponde, sposta i miei capelli da una parte e posa le sue labbra sul mio collo...il mio punto debole.
“Brian...” gemo.
“Shh...”
Continua la sua tortura, dandomi di tanto in tanto dei morsi e soffiandoci sopra. Mi inarco sotto di lui, tirandogli un poco i capelli.
“Basta...ti prego...” lo scongiuro, ma lui non sembra ascoltarmi e inizia una scia di baci fino ad arrivare alla mia bocca. La attacca con foga. Mi stringo a lui reggendomi ai suoi bicipiti.
Si stacca ansimante e appoggia la fronte alla mia.
“Ho bisogno di te” sussurra tra un respiro e l'altro, mentre sto ancora cercando di riprendermi.
“Brian, dimmi cosa c'è che non va...”
“Niente piccola, niente. Rientriamo.”
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Dopo che tutti se ne sono andati, io e Brian rimaniamo a pulire casa. O meglio, io pulisco e lui si limita a chiedermi ogni tre minuti cosa deve fare, perciò ci ho rinunciato in principio e gli ho detto di lasciarmi fare.
Domani mattina mi vedrò con Julie, ha detto di dovermi parlare di Jimmy. Sto diventando una psicologa.
Oh, a proposito di psicologa...dovrei chiamare Amber per finire le sedute. In realtà eravamo d'accordo per terminarle prima di partire per l'Italia, ma dopo quello che è successo mentre eravamo in spiaggia...beh...
“Sei pronta?”
Brian mi risveglia dal mio stato di trance.
“Per cosa?”
“Per uscire!”
“Sono tutti occupati stasera, Brian”
“Beh? Lo siamo anche noi. Vai a cambiarti.”
Inarco un sopracciglio insospettita, ma corro ugualmente a fare una doccia veloce. Quando esco, trovo già i miei leggings di pelle e la canotta fin troppo attillata coordinata sul letto.
“Mettiti questi, andremo in moto.”
Faccio spallucce e mi vesto, prendendo poi degli stivali borchiati e indossandoli. Mi stanno esplodendo le tette, sembra che abbia due taglie in più. Guardo male Brian.
“Sì, andremo decisamente in moto” mormora non guardandomi negli occhi.
“Pervertito!” lo sgrido ridendo.
Con uno scatto veloce me lo ritrovo dietro e poi vedo tutto nero. Ma che cazzo...mi ha bendata!
Faccio per mettermi le mani sul viso ma lui me le blocca.
“Che stai facendo?!”
“Ti fidi di me?”
“Brian...”
“Rispondi.”
“Certo...ma-”
“Niente ma, non togliere la benda finché non te lo dico. Va bene?”
“Va...va bene”
Oddio, ma questo significa che andrò in moto bendata. Non mi va, però, di dirlo a Brian. Sembra alquanto esaltato e non voglio smontarlo ora come ora.
Presto non sento più neanche il terreno e questo vuol dire che mi ha presa in braccio. Ah, adoro stare tra le sue braccia.
Strofino il naso sul suo collo e mi beo del suo profumo.
“Com'è che non hai più fatto domande?”
“Mh, stasera ti lascio fare.” mi stringo ancora di più.
Lo sento ridacchiare, poi mi fa sedere sul sedile della sua moto. Ho un po' di sussulto quando, dopo avermi accuratamente messo il casco, anche lui si siede davanti a me, ma subito aggancio le mani al suo corpo e mi stabilizzo.
Quanti ricordi su questa moto...anche lui sembra avere la mia stessa reazione, visto che mi prende le mani che ho messo sul suo petto e me le stringe, inspirando forte.
Il suo cuore batte fortissimo, come il mio. E poi la sento...è come una scossa.
“Oh dio.”
“L'ho sentita anche io.” mi bacia le mani e le rimette giù, accendendo il motore. 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
“Siamo arrivati, piccola. Ti aiuto a scendere.”
Non so da quanto siamo usciti di casa, né dove ci troviamo. Avverto una leggera brezza fastidiosa, ma nulla che non si possa sopportare.
Mi sento sollevare dalla moto e finalmente tocco terra, poi Brian mi toglie il casco ma non la benda.
“Mentre camminiamo, ti racconto che significato ha per me questo posto” annuncia posando una mano sulla mia schiena per guidarmi.
Le urla non mi sono mai piaciute...specialmente se provenivano dai miei genitori. Mi sentivo impotente perché non avevo idea di cosa potessi fare per sistemare le cose. Allora scappavo, loro non se ne accorgevano mai. Mio fratello Brent diceva a papà che stavo già dormendo quando lui voleva distrattamente controllarmi. Così passavo intere nottate qui...è come se fosse il mio posto segreto. Non ho mai portato nessuno qui. Quando vengo qui dimentico tutta la merda e mi rilasso. E voglio mostrarti il perché...
Ci fermiamo e lui mi si posiziona dietro, togliendomi finalmente la benda ma coprendomi lo sguardo con le sue mani.
“Pronta?”
“Sempre.” la mia risposta è quasi un soffio.
Appena scosta le mani, mi ritrovo davanti una distesa di luci che si mischiano alle stelle che predominano lo sfondo. Mi lascia senza fiato.
Siamo di fianco a quello che identifico come un faro abbandonato, intorno a noi è deserto e non so dove ci troviamo.
Dato che vorrei rendere questo luogo ancora più importante...
Adesso è al mio fianco, mi fa voltare verso di lui prendendomi le mani. Guarda il cielo e sospira. In un attimo è inginocchiato davanti a me.
Lo vedo mentre fruga nella tasca del giubbotto ed estrae una piccola scatolina blu. Mi manca il fiato. Sto sicuramente sognando...
La scatolina si apre e l'interno rivela un raffinato anello d'oro bianco con un piccolo diamante.
Samantha Reed” i suoi occhi sono fissi sui miei “Mi hai stregato, non avrei mai immaginato di potermi sentire in questo modo per una donna e invece...eccomi qui. Voglio passare il resto della mia vita con te. Me lo permetterai, sposandomi?
  
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