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Autore: Albascura_    29/09/2008    4 recensioni
[Karin/Sakura]
Karin era sempre stata una ragazza estroversa, ma erano poche in realtà le persone ad esserle realmente vicine. Lei era il tipo da “tutto o niente”. E quando finalmente riusciva nell’epica impresa di trovare qualcuno disposto al “tutto”, costui, da quel momento in poi, diventava davvero tutto, per lei.
Pink, I want to be your lover
Sakura ringhiò, “Con te facciamo i conti dopo!” ma non riuscì a resistere all’espressione di puro spasso dipinta sul viso dell’altra e dopo essersi slacciata la cintura, le sussurrò all’orecchio “accosta” prima di unire le labbra alle sue.
Scritta per il contest "Song about Yuri" di Kurenai88.
Genere: Romantico, Commedia, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Shoujo-ai, Yuri | Personaggi: Karin, Sakura Haruno
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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Domande

From that Moment On

 

Karin era sempre stata una ragazza estroversa, ma erano poche in realtà le persone ad esserle realmente vicine. Lei era il tipo da “tutto o niente”. E quando finalmente riusciva nell’epica impresa di trovare qualcuno disposto al “tutto”, costui, da quel momento in poi, diventava davvero tutto, per lei.

Domande

Karin?” l'apostrofò lasciandosi cadere al suo fianco sul consunto divano.

Mpf” la salutò continuando a sfogliare con presunto interesse il plico che stringeva tra le mani, gli occhiali adagiati sul naso e le lunghe gambe, come sempre strette nella pelle degli stivali neri, elegantemente puntellate contro il tavolino che aveva di fronte.

“Buonasera anche a te” sbuffò la rosa, stizzita. Sakura non amava essere al centro dell'attenzione. Però pretendeva di essere al centro della sua.

“Vedo che sei molto presa da queste... ehm... scartoffie” continuò irritata, torturando tra le dita una ciocca di capelli.

Pink it´s my new obsession

Karin, sbirciando dietro alla montatura ovale degli occhiali, non si era persa una battuta, un gesto, un respiro del monologo della compagna.

Pink it´s not even a question

Che si fa stasera?” incrociò le braccia al petto e la squadrò con insistenza. “Perché usciamo. Non vorrai passare tutta la serata a scartabellare! E' sabato e non ho intenzione di restare chiusa in casa, sia chiaro. Cosa proponi? Cena e cinema? Pub? Discoteca? Minigolf? Passeggiata? Pallavolo maschile? Monopoli? Insomma, dì qualcosa!”

Pink on the lips of your lover,

Aveva le guance arrossate e labbra umide, gli occhi verdi ridotti a due fessure.

Indossava ancora il camice azzurro.

Sul viso affilato di Karin passò rapida l'ombra di un sorriso.

Stringeva i pugni ai lati del volto, tanto da far sbiancare le nocche, nella perfetta imitazione di una bambina viziata che sbraita per ottenere il suo giocattolo.

Sakura detestava essere ignorata, tanto quanto Karin adorava stuzzicarla.

Con estrema lentezza, girò pagina aggrottando le sopracciglia, nel palese quanto subdolo tentativo di apparire tremendamente concentrata e soprattutto interessata agli inutili documenti che fingeva di esaminare.

Sakura si morse il labbro inferiore, scrutando il suo profilo alla ricerca di una spiegazione per quel mutismo insopportabile.

“Non ti senti bene?” domandò, la fronte contratta dalla preoccupazione. Attese qualche secondo una risposta che non arrivò.

Sei arrabbiata?” Ancora silenzio.

“Ho fatto qualcosa di sbagliato?”

´cause Pink is the love you discover

Si voltò verso di lei tanto velocemente da farla sobbalzare, afferrandole i polsi.

Il vecchio divano cigolò sotto il movimento improvviso.

Se mai è qualcosa che non hai fatto” sussurrò. Si lasciò cadere in avanti, spingendo la compagna contro il tessuto ruvido e smangiucchiato della fodera scolorita, senza smettere di stringerle i polsi tra le dita esili.

Sakura si lasciò sfuggire un gemito, più di sorpresa che altro, quando un ginocchio fasciato di pelle nera si fece spazio tra le sue cosce sottili.

“Posso sopportare molte cose irritanti di te,” il suo respiro caldo solleticò la sensibile pelle del collo, mentre gli occhi neri si perdevano in quel mare di onde rosa. “sei permalosa...” depositò un piccolo, casto bacio proprio sotto il lobo dell'orecchio; “sei violenta,” dischiuse le labbra, saggiando la morbidezza di quella pelle rosea, liscia, perfetta; “e sei anche un po' isterica,” inspirò a pieni polmoni quella fragranza delicata, inebriante, irresistibile. “E mi va bene così. Ma non posso sopportare tutte queste domande” Scese e morse la tenera pelle tra il collo e la spalla, esattamente nel punto che avrebbe morso un vampiro. Karin si deliziò del corpo che aveva sotto di sé, tanto disponibile quanto delizioso e desiderabile. “quando nessuna è quella giusta.” E strattonò con forza il cotone turchese, facendo malamente saltare tutti i bottoni.

Sakura esplose in risatine convulse, mentre lottava per liberare le mani dalla stretta ferrea della rossa che tergiversava sotto la sua maglietta.

Karin...” ansimò, “capisco che tu possa avere... fantasie... sulle infermiere” la rossa strattonò l'elastico dei pantaloni azzurri con i denti, le mani impegnate a immobilizzare l'altra, “ma io sono una specializzanda!”

Pink it´s the color of passion

Karin risalì fino al suo viso, ridacchiando poi sulle sue labbra, “Era proprio questa la domanda che aspettavo... esclamò leccandosi le labbra, “E per stasera, questi sono i programmi” aggiunse mentre gli ultimi residui dell'uniforme medica venivano gettati con impazienza a terra.

Pink it was love at first sight, yea
Pink when I turn out the light, and
Pink gets me high as a kite
And I think everything is going to be all right
No matter what we do tonight

Salvataggio

“Allora dicci, Karin” proferì l’uomo, lisciandosi i baffi brizzolati con la punta delle dita, “anche tu studi medicina?”

“Oh, no signor Haruno. Quella roba non fa proprio per me” rispose agitando una mano davanti al viso, come a voler scacciare un insetto molesto. “Lavoro in un’agenzia pubblicitaria”

L’uomo la fissò contrariato, osservandola con una tale intensità da metterla in imbarazzo. “Dunque perché abiti con Sakura negli alloggi dell’università, scusa?” la interrogò, vagamente infastidito.

Infastidito! Lui! Karin trasse un lungo respiro, contando mentalmente fino a dieci. “Perché gli affitti costano meno, signor Haruno.

Ma se lavori, ce li avrai pure i soldi per una casa più grande…”

“Inoltre” lo interruppe ammiccando, “apprezzo molto la compagnia di sua figlia.

Sakura si agitava sulla sedia, schiarendosi la voce. Proprio non le piaceva la piega che stava prendendo la conversazione. Maledizione! I suoi le avevano praticamente ordinato di portare il suo ragazzo a pranzo da loro e lei con chi ci andava? Con Karin! Ma da dove le era uscita quella brillante idea? Aveva pensato che presentare la sua ‘coinquilina’ sarebbe stato meglio che presentarsi a mani vuote… ma non aveva fatto i conti con la malizia della compagna. Ogni sua parola era talmente carica di doppi sensi che era praticamente impossibile che non lo stesse facendo apposta.

La signora Haruno le sorrise dolcemente, porgendole una porzione di Odamaki-mushi. “Raccontaci un po’ di te, cara. Hai hobby, progetti per il futuro? Il tuo colore preferito?”

As pink as the sheets that we lay on
Pink is my favorite crayon, yeah 
Pink it´s like red but not quite
 

“Indubbiamente il rosa. A tutte e tre le domande.” Rispose leccandosi le labbra.

“Oh.” Borbottò dubbiosa. Non aveva capito, ma qualcosa le suggeriva che fosse meglio così. “Su su, dimmi un po’, svelaci chi è il misterioso ragazzo di Sakura!” disse sottovoce con fare confidenziale, facendole l’occhiolino.

Ciò la irritò non poco, così rispose senza pensarci, stizzita, sottolineando con disgusto l’ultima parola. “Sakura non ce l’ha, il ragazzo.”

Sakura quasi soffocò con la sua bevanda, mentre tutti gli occhi puntavano minacciosi su di lei. Fissò lo sguardo su un punto imprecisato della parete, mortificata, mentre con le labbra mimava un “salvami” chiaramente diretto a quella stronza che sghignazzava compiaciuta.

“Non uno fisso, almeno” aggiunse, attirando di nuovo l’attenzione su di sé. “C’è chi viene, c’è chi va…”

I want to be your lover

“Non so chi sia quello di cui vi ha parlato, ma di sicuro la nostra Sakura ha un’intensa vita sessuale” assicurò compiaciuta.

Sakura scattò in piedi come se avesse avuto una molla dietro la schiena, talmente rossa da far credere che potesse svenire  da un momento all’altro. I genitori guardavano ritmicamente prima lei, poi Karin, senza riuscire a decidere chi e come insultare.

Piiipip, piiipip!

Sakura estrasse con le mani tremanti il cercapersone dalla tasca della camicia, sospirando di sollievo al messaggio comparso sullo schermo.

“Tamponamento a catena sulla statale, è un’emergenza!” gridò, afferrando la propria giacca e precipitandosi verso a porta.

Karin sfoderò prontamente il miglior sorriso dispiaciuto del suo repertorio, infilando l’impermeabile e seguendola fuori. “Mi dispiace così tanto non poterci trattenere oltre…”  li salutò mettendo in moto e partendo sgommando.

Quando si dice salvate dalla ‘campanella’!” commentò ingranando la quarta, soddisfatta.

Sakura ringhiò, “Con te facciamo i conti dopo!” ma non riuscì a resistere all’espressione di puro spasso dipinta sul viso dell’altra e dopo essersi slacciata la cintura, le sussurrò all’orecchio “accosta” prima di unire le labbra alle sue.

Pink gets me high as a kite
And I think everything is going to be all right
No matter what we do tonight

 

Amicizia

Anche senza vederla, Karin avrebbe potuto tracciarne un ritratto perfetto sin nei minimi dettagli.

Partendo dal viso, avrebbe seguito con le dita la soffice pelle della fronte, forse un po’ troppo spaziosa, come lei amava sempre ricordarle, ma che la rossa letteralmente adorava baciare, gustando la piacevole carezza di quella lanugine infantile sulle labbra sensibili. 

Pink on the lips of your lover

Avrebbe poi sfiorato la curva del naso, squisitamente inarcata verso l’alto, per poi giungere alla sua bocca, due petali rosei, turgidi e pieni, morbidi e brillanti. Era affascinata da ogni loro movimento, ogni espressione: il sorriso, la smorfia, i moti di stizza, vederle intrappolate ansiosamente tra i denti bianchi. 

A seguire, avrebbe carezzato linea definita del collo, assorta dal suo lieve pulsare e dal tepore profumato che irradiava.

It´s kink - but you don´t ever tell her

Sarebbe scesa oltre la clavicola sporgente, toccandola appena, per poi tracciare i contorni dei suoi seni piccoli e rotondi. Avrebbe fregato i palmi contro le costole, delicatamente, per poi lambire la tenera pelle dell’ombelico.

Avrebbe continuato la sua marcia lungo il ventre, fino a giungere al bacino, zona particolarmente sensibile della compagna, superandolo in favore del pube, di cui conosceva intimamente ciascun ricciolo rosa. 

Pink as the bing on your cherry

Sarebbe discesa poi lungo le cosce lisce, i polpacci atletici, le caviglie sottili.

Adorava persino le sue buffe dita dei piedi, si.

Pink it was love at first sight, yea

La verità era che Sakura, era la sua migliore amica.

O almeno così credeva. Karin era sempre stata una ragazza estroversa, ma erano poche in realtà le persone ad esserle realmente vicine. Lei era il tipo da “tutto o niente”. E quando finalmente riusciva nell’epica impresa di trovare qualcuno disposto al “tutto”, costui diventava davvero tutto, per lei.

Cos’era per lei, Sakura?

L’amica, la confidente, l’amante, la domestica, la psicologa, la figlia e la madre. Era tutto ciò di cui aveva voglia, tutto ciò di cui non si sarebbe mai stancata. Ed era anche il suo più grande e indecifrabile segreto.

Ed era facile, immensamente facile, restare nascoste agli occhi del mondo.

Camminare per strada tranquille, mano nella mano, con la consapevolezza che i più avrebbero scambiato quel gesto semplicemente per amicizia.

Perché l’amicizia c’era, salda, sincera, irrinunciabile. Ma c’era di più. Molto di più.

As pink as the sheets that we lay on
Pink is my favorite crayon, yeah
Pink it was love at first sight
Pink when I turn out the light
Pink it´s like red but not quite

E non vedeva l’ora di dimostrarglielo.


And I think everything is going to be all right

No matter what we do tonight
 

 

 

 

**

Bene, eccoci qua! Dopo tanto tempo, ho scritto una yuri! E devo dire che sono soddisfatta, si si!

In teoria doveva partecipare al contest “Song about Yuri” di Super Ellen e Kurenai88, ma Ellen è sparita e così le altri partecipanti, tranne me e Scintilla ù.ù

In ogni modo, la Mikki è stata così carina e disponibile da scriverci lo stesso il giudizio, senza ovviamente fare la classifica. Lo metto qui perché ne sono molto orgogliosa *_*

 

"From that Moment on" di VavvyMalfoy91
Le tre parole sono state utilizzate come 'titoli' delle piccole parti che formavano la fic e sono state ben inserite nel loro contesto.
Trovo la fic molto scorrevole e simpatica se si tralasciano alcuni piccoli errori di grammatica.
Karin e Sakura, la prima perfettamente IC da quello che si conosce su di lei mentre a seconda rientra abbastanza bene nei suoi canoni, mi sono piaciute insieme. Erano 'erotiche', 'comiche' e 'affiatate' al punto
giusto da appassionare il lettore, quindi mi complimento.
Molto significativa anche la scelta della canzone, Pink degli Aerosmith, che trovo molto azzeccata nel contesto descritto. Soprattutto per la scena dei genitori di Sakura dove Karin risponde alle 'tre domande' con
'Rosa'.
I miei complimenti!

 

 

Se commentate non mi offendo XD

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

   
 
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