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Autore: shalalahs    11/09/2014    2 recensioni
Non farlo scegliere. Non vuole scegliere fra i ricordi e gli ordini. Non può scegliere. Significa smettere di agire, uscire dagli schemi, non essere più un Soldato. Anni di insegnamenti, di automatismi ed ora va contro tutto ciò che gli è stato insegnato.
Primo colpo: si riscalda, si prende la mira, si scioglie la tensione.
Secondo colpo: quello giusto, definitivo, che mette a tacere la vittima e conclude la missione.
E allora perché -perché- ha bisogno di un terzo colpo, di nuovo?
Genere: Introspettivo, Sentimentale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: James 'Bucky' Barnes, Steve Rogers
Note: Movieverse | Avvertimenti: nessuno
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PULL THAT TRIGGER

So if you love me let me go
And run away before I know
My heart is just too dark to care
I can't destroy what isn't there
Deliver me into my fate
If I'm alone I cannot hate
I don't deserve to have you
My smile was taken long ago
If I can change I hope I never know
[Slipknot - Snuff]


Fermare la missione. Uccidere la missione. Ha avuto dieci ore, non ha ottenuto risultati se non un ferito. Un ferito, capito? Un ferito. Come se fosse un semplice dilettante alle prime armi con quel mestiere, come se fosse difficile uccidere qualcuno.
Hanno avuto comprensione, hanno aspettato ed eccola lì, la seconda possibilità. Proprio davanti a lui. Stanno lottando, si lacerano la pelle con unghie e denti. La lama del coltello danza nell’aria, pericolosa ed elegante, in un gioco fin troppo rischioso per essere giocato da incoscienti ed incapaci.
Il coltello è l’estensione del suo braccio, così come lo è un’arma da fuoco. Ha passato tutti quegli anni a perfezionare, a controllare, a manovrare e sfruttare ogni singola possibilità, ogni opzione, ogni capacità.
Freddo, calcolatore.
Il Soldato d’Inverno.
La sua missione gli ha appena slogato una spalla, se non di più -non lo sa, non sarà il dolore a fermarlo. La sua missione non gli sta lasciando altra scelta, se non estrarre una pistola e puntargliela contro.
Non andrai da nessuna parte.
Il primo colpo va a segno, alla gamba.
Il Capitano si ferma -cade, scivola-, esita, ma riparte. Inamovibile. Continua ad andare, come se non fosse importante la propria vita.
Fermati.
Deve fermarlo. È ciò che sa fare, è ciò per cui l’Hydra lo ha scelto ed allenato, istruito e creato. Per fermare determinate persone ed impedire un disastro, che il secolo si modelli malamente.
Fermati, dannazione.
Un salto e l’uniforme si sposta, avanza, si alza, si aggrappa e si issa.
Il mirino lo segue, preciso, allineato con l’occhio sinistro. Gli è rimasto solo il braccio meccanico sicuro, con cui poter avere un tiro pulito.
Cos’è che lo spinge a continuare? Perché vuole distruggere il Secolo, il suo lavoro? Tutto quello che aveva fatto per permettere all’Hydra di giungere all’ultimo stadio, la perfezione. L’eliminazione di ogni minaccia.
Sta cercando di aiutare, di fare del bene. E quell’uomo, la sua missione che si spaccia per il suo miglior amico, sin dalla nascita, che screpola le sue convinzioni con così tanta facilità, quell’uomo continua a fare la cosa sbagliata -od è forse quella giusta?
Il Capitano salta, si aggrappa. Il Soldato d’Inverno reagisce. La mano meccanica stringe il calcio dell’arma, mentre il mirino si sposta. Prima sulla testa, poi, più in basso, sulla spina dorsale e, infine, di nuovo, vaga.
Bang
La spalla è andata.
Perché non colpire la testa direttamente?
Lo vuoi fermare davvero, James Buchanan Barnes?
Il volto inespressivo rischia di tradire emozioni. Ma non può lascairle uscire, deve mantenere il controllo della situazione, deve impedire che l’allenamento sia vanificato. Ciò che gli serve, ciò che gli serve realmente è di concludere questa missione, mettere a tacere questa voce disturbante di Steve Rogers, tornare nella propria capsula criogenica e dimenticarsi di tutto, di nuovo e poi ancora ancora ancora ancora.
Forse è ancora in tempo a dimenticare, a non sapere cos’ha perso che non fosse il proprio braccio.
Ma lo conoscevo.
Rogers sale, di nuovo, si rotola su un fianco e passa oltre le sbarre, ora sulla grata. Zoppica, lento, ma non si ferma. Continua.
Due tipi di determinazione, diversi, ma simili. Focalizzati su obiettivi diversi, ma complementari.
Stringe le labbra.
Fermati, dannazione.
Non farlo scegliere. Non vuole scegliere fra i ricordi e gli ordini. Non può scegliere. Significa smettere di agire, uscire dagli schemi, non essere più un Soldato. Anni di insegnamenti, di automatismi ed ora va contro tutto ciò che gli è stato insegnato.
Primo colpo: si riscalda, si prende la mira, si scioglie la tensione.
Secondo colpo: quello giusto, definitivo, che mette a tacere la vittima e conclude la missione.
E allora perché -perché- ha bisogno di un terzo colpo, di nuovo?
L’hai solo incontrato nella missione precedente, non è nessuno.
Non deve dimostrare niente a nessuno, ma è come se dovesse, in questo momento. A sé stesso, all’Hydra, a quell’uomo che ha la presunzione di confondergli le idee, che crede di conoscerlo più di quanto si conosca lui. Perché non è così, perché -e allora- non può -perché sembra- essere -così- vero -vero?-
La pallottola colpisce l’ultimo punto, mentre tutto il corpo del Capitano si irrigidisce, accasciandosi a terra. Il Soldato respira lentamente ed affannosamente, in preda alla frustrazione. La rabbia e l’impotenza di rivoltarsi contro un semplice ordine.
Ha sbagliato di nuovo. Quella macchia rossa si esapnde e lui non può che rimpiangere di non aver mirato più in alto. Alla testa. Al cuore. Ai polmoni.
Perché non l’hai ucciso, Bucky?
Scherno e frustrazione si mescolano in una speranza cheta, non voluta, ignorata. Cieco di fronte alla stessa speranza che quelle parole fossero vere, che lui e Steve fossero veri.
Sono stati veri? Sono realmente stati veri?
Il Capitano si è accasciato contro le grate.
Sembra finita. Finalmente non ci sarà più la sua voce che gli confonderà le idee, non avrà più una persona che prova, testarda, a convincerlo di essere qualcuno, una persona importante.
Ti prego, non farmelo fare.
Ucciderlo? Fermarlo? Distruggerlo?
Cosa non voleva fare?
Io sarò con te fino alla fine, amico mio.
Steve. Steve. Steve. S t e v e.
La pistola scivola di mano, mentre il Soldato d’Inverno si copre il volto con le mani. Non è vero. Non è vero non è vero non è vero nonèvero nonèvero nonèvero nonèverononèverononèvero.
Non.
È.
Vero.
Giusto, Bucky?



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NA:
aaaand here I go, again.
non so davvero che pesci prendere, spero davvero che vi piaccia, perché in questo periodo ho solo Bucky nella testa x°D
un'altra introspettiva su di lui, appunto y_y
penso che finirò per raccontare tutto il film, se continuo così D:
spero che vi piaccia anche questa, comunque -anche se non è niente di lungo, sob.

ci sentiamo prossimamente *^*/
paZZo e chiudo,
Shà <3

  
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