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Autore: ShioriKitsune    19/09/2014    5 recensioni
"«In ogni caso, questa sera ci sono i fuochi d'artificio. Ci...».
“Ci” cosa, esattamente?
Ci andiamo insieme? No.
Ci vieni con me? Ancora peggio.
«Ci vediamo lì».
Pessimo, davvero pessimo".
[KageyamaxHinata]
Genere: Comico, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Shouyou Hinata, Tobio Kageyama
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Everything
                 I ask
for!













 


Kageyama arrivò in palestra prima del consueto, guardandosi intorno con aria insolitamente sospetta.

Si affrettò ad aprire il borsone, attento a non fare il minimo rumore, e ne estrasse un piccolo quadratino di carta.

Sentiva di avere il volto in fiamme e se qualche compagno di squadra fosse arrivato in quel preciso istante, sarebbe stato fottuto.

 

Ho completamente perso la testa.

 

Fortunatamente, la voce di Hinata non era difficile da udire. Lasciò cadere il biglietto nel suo borsone, dimenticato lì la sera prima, e si nascose negli spogliatoi.

 

«...E allora Kageyama-kun mi ha alzato questa palla SUPER, ed io ero tipo WOAH, ed abbiamo vinto il secondo set. A proposito, dove si è cacciato Kageya-ouch!».

Tanaka non perse tempo a preoccuparsi per la botta che il compagno aveva preso dritto in faccia, ma rincarò la dose con uno scappellotto alla base della testa. «Così impari a non guardare avanti, baka!».

Hinata sporse il labbro inferiore, massaggiandosi la fronte. «Sei crudele, Tanaka-senpai».

Kageyama fece la sua apparizione il secondo dopo, alzando un sopracciglio in direzione di Hinata.

«Che hai combinato?».

 

È così carino quando si fa male!

Aspetta, cosa?

 

Con un gesto della mano liquidò la risposta che stava per ottenere, voltandosi per nascondere l'imbarazzo.

Hinata sbuffò. «Vado a prendere del ghiaccio e torno», continuò borbottando, mentre si avviava in infermeria.

 

Bene, è il momento giusto.

 

«Senpai».

Tanaka e Sugawara si voltarono incuriositi. Kageyama era fermo a qualche metro da loro, la testa bassa e i pugni serrati.

«Come ci si confessa a qualcuno?».

I due ragazzi più grandi rimasero immobili per qualche attimo.

Tanaka spalancò la bocca formando una O.

 

Kageyama.. ha dei sentimenti?

 

«Beh», esordì Sugawara. «Per prima cosa dovresti assicurarti che a questa persona non piaccia già qualcun altro».

«Dopodiché la inviterai ad uscire», continuò Tanaka, circondandogli le spalle con un braccio. «La porterai in un luogo isolato e poi-».

«Tanaka, sei pessimo», lo interruppe Sawamura, che aveva sentito la conversazione solo a metà ma che non ci aveva messo molto a fare due più due. «Chi è la fortunata , Kageyama-kun?».

«La fortunata per cosa?». Hinata era a qualche metro da loro, la testa inclinata come fosse un bambino incuriosito e la borsa del ghiaccio in una mano. «Di che state parlando?».

 

Oh no.

 

«Null-».

«Kageyama si è innamorato! Dai, dicci, è del primo anno? Oppure è una senpai?»

«Io non-».

In pochi secondi, il volto di Tanaka diventò verde. «Non ti sarai innamorato della mio Kyoko, vero?».

«No, davve-».

«Non è “la tua Kyoko” baka-Tanaka. È la nostra manager e non ti rivolge neanche la parola».

«Ma è così bello quando mi ignora!».

Kageyama si portò una mano sugli occhi.

 

Dove diavolo sono finito?

 

 

Al termine dell'allenamento, Hinata e Kageyama camminavano fianco a fianco come ogni giorno, diretti verso casa.

Hinata aveva le braccia incrociate dietro la testa, un broncio appena accennato e gli occhi socchiusi. Kageyama aveva capito che era offeso per qualcosa ma che non aveva nessuna intenzione di spiccicare parola.

«Allora», esordì in tono vago, cercando di mettere in pratica almeno uno dei consigli dei senpai. «C'è qualcuno che ti piace?».

Hinata si fermò di scatto, puntandogli un dito contro. «Come osi farmi questa domanda? Sei un traditore!».

Kageyama arrossì.

 

Cosa intende dire?

 

«B-beh», balbettò l'altro. «Ho sempre pensato che se ti fosse piaciuto qualcuno sarei stato il primo a cui lo avresti detto».

«Oh».

 

È solo questo.

 

«Comunque no», ammise, riprendendo a camminare. Le arrabbiature di Hinata duravano davvero poco. «Ma posso comunque darti dei consigli».

Kageyama alzò un sopracciglio. «Consigli? Tu?».

Passarono il successivo quarto d'ora a bisticciare, senza alla fine dir nulla di concreto.

Arrivati al bivio al quale si sarebbero separati, il più alto si schiarì la voce. «In ogni caso, questa sera ci sono i fuochi d'artificio. Ci...».

 

Ci” cosa, esattamente?

Ci andiamo insieme? No.

Ci vieni con me? Ancora peggio.

 

«Ci vediamo lì».

 

Pessimo, davvero pessimo.

 

Hinata ghignò, iniziando ad allontanarsi ed agitando la mano in segno di saluto. «Solo se mi compri lo zucchero filato!».

Kageyama sorrise tra sé.

 

 

 

 

Il piccoletto dai capelli arancioni camminava distrattamente tra la folla, il solito sorriso stampato sul volto, fischiettando un motivetto inventato sul momento.

Fin quando la sua attenzione non fu catturata da un nome pronunciato da due ragazze poco avanti a lui.

«..sì, proprio quel Kageyama! L'hanno visto allontanarsi con quella ragazza del primo anno. Sembra voglia dichiararsi!».

Hinata trattenne il fiato.

«Non posso crederci, lui è così carino! Quanto vorrei essere lei. Penso siano andati da quella parte», e indicò il vicolo che affacciava sul mare che vantava una quantità industriale di panchine in ferro battuto. «... e se andassimo a dare un'occhiata?».

Risatine e poi più niente, Hinata aveva già cambiato strada.

Camminò fino alla riva, sedendosi sulla sabbia umida con il viso rivolto al cielo striato di rosa tramonto.

 

Che mi prende? Dovrei essere felice per lui, eppure...

 

«Hinata?».

La voce di Kageyama lo fece sussultare.

«Che ci fai qui? Non dovresti essere insieme alla tua nuova fidanzata del primo anno?».

Il piccoletto mise il broncio senza neanche rendersene conto.

«Ti stavo cercand- che cosa?». Alzò un sopracciglio. «Di cosa stai parlando?».

«È inutile continuare a nasconderlo, lo sanno tutti che eri con quella ragazza nel vicolo». Hinata si alzò di scatto, stringendo i pugni e guardando la sabbia. «Non mi piace che tu abbia una ragazza, Kageyama!».

 

Cosa?

 

«Non mi piace pensare che potrei essere messo da parte per una qualsiasi! So che dovrei essere felice per te, ma non posso!».

Kageyama schiuse le labbra, inclinò la testa. «Perché stai piangendo? E comunque, non ho nessuna ragazza. Quando si è dichiarata le ho detto che non potevo stare con lei, tutto qui».

«Non sto piangendo!». Hinata si strofinò gli occhi, poi si bloccò. «Cosa? L'hai rifiutata?».

 

Che figuraccia.

Che figuraccia!

 

«Sì», ammise Kageyama stringendosi nelle spalle. «Non è lei che mi interessa».

Quelle parole ricordarono ad Hinata che comunque c'era qualcuno che all'altro piaceva.

«Beh, succederà comunque prima o poi. Hai detto che c'è qualcuna che ti piace, no?».

Il più alto annuì.

«E hai intenzione di dichiararti presto, giusto?».

«Molto presto», ammise Kageyama con un accenno di sorriso. «In questo momento, in realtà».

I fuochi d'artificio fischiarono prima di esplodere nel cielo.

Hinata si guardò intorno.

 

Eh?

 

«Sono innamorato di te, Hinata».

Perse un battito, mentre la notte si colorava di allegre sfumature sempre nuove.

«Adesso che mi sono dichiarato, non mi resta che attendere una risposta».

Poi Hinata scoppiò a ridere. «Baka! Non è divertente, ma devo ammettere che sono sorpreso: non pensavo che anche tu fossi capace di fare una battuta!».

L'espressione di Kageyama divenne mortalmente seria, tanto da far tremare il più piccoletto.

Piccoletto che, in un nanosecondo, si trovo bloccato di spalle sulla sabbia, con il peso del corpo di Kageyama su di sé.

«Cosa...?».

L'altro fissò gli occhi nei suoi. «Non è uno scherzo. Shouyou, sono innamorato di te. Davvero».

Il cuore di Hinata batteva così forte che pensava gli sarebbe uscito dal petto.

Sentire Kageyama pronunciare il suo nome gli provocò un brivido e lo fece arrossire completamente.

 

Cosa dovrei...

Io e Kageyama?

 

Evitò il suo sguardo mentre si rendeva conto dell'ovvio. «nch'io», borbottò.

Kageyama sollevò un sopracciglio. «Cosa?».

«Anche io!», ripeté, alzando il volume della voce. Si fece coraggio e lo guardò negli occhi. «Anche io sono innamorato di te!».

Kageyama non aspettava altro. Si chinò velocemente, catturando le sue labbra in un bacio dolce.

«Finalmente», sussurrò, sorridendo.

Anche Hinata sorrise, un po' impacciato ma felice. Poi aggrottò la fronte.

«Allora non c'era nessuna ragazza?».

«No».

Il piccoletto sghignazzò. «Sarà divertente raccontare questo ai senpai».

Kageyama socchiuse le palpebre, soffocando il suo desiderio di prenderlo a schiaffi con un altro bacio.

Tra tutte le persone al mondo, dovevo innamorarmi proprio del più idiota?

 

 

Il giorno dopo

 

Il custode entrò nella palestra vuota, canticchiando.

 

L'altro ieri ho dimenticato qui il mio borsone dopo gli allenamenti del club Pallavolo over 60. Il preside è stato gentile a concederci la palestra della scuola. Ma dove sarà... oh, eccolo!

Ma... perché è aperto?


 

L'anziano tirò fuori il contenuto dal borsone per verificare che ci fosse tutto.

Poi si accorse del bigliettino che fluttuò fino al pavimento.

Lo raccolse.

 

“CHE NE DICI DI USCIRE INSIEME?

 

- Kageyama


 

 

Alzò un sopracciglio, ridacchiando.

«Ragazzi d'oggi! Sei troppo giovane per me, Kageyama!».


 

   
 
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