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Autore: Ossimoro Vivente    19/09/2014    4 recensioni
"Barcollando ti premi un molle indice alla tempia ricoperta di ciuffi violetti sconnessi.
L’inferno è qui."
Riflessione sul personaggio di Soul Eater in cui mi sono immedesimata di più.
Genere: Dark, Drammatico, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Crona
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Barcollando ti premi un molle indice alla tempia ricoperta di ciuffi violetti sconnessi.
L’inferno è qui.
 
Fin da piccolo la tua vita è sempre stata un inferno.
Ti è stato difficile uccidere quel piccoletto, vero? Tu hai sempre avuto un animo buono e so bene che tu quel piccoletto non l’hai mai voluto uccidere, ma la vera e propria vipera che ti sei ritrovata al posto della madre ti ha costretto chiudendoti in quella stanza buia e vuota, peggiore di una prigione, e l’unico modo per convivere con lei alle calcagna era sotterrare completamente il coraggio e lasciare libero spazio al terrore e alla tristezza profonda per far sì che la follia si formi in tutto il suo attraente orrore e ti inghiotta.
Guardati. Sei tutto pelle e ossa. Sei vuoto.
La speranza per te non esiste; non la conosci. Non l’hai mai vista, toccata, sentita.
I tuoi occhi girano freneticamente da una parte all’altra.
Destra? Sinistra? Su? Giù?
Non sai nemmeno tu dove guardare e le iridi si schiariscono rimpicciolendosi sempre più.
Sei tormentato sia dentro che fuori all’infinito.
I tuoi capelli sono indefiniti come te, che non sai mai come comportarti, e non si decidono neanche loro.
Lunghi? Corti?
La solitudine ti è più assillante dell’unico resto di sangue color pece che ti ritrovi spuntare dalla schiena.
E ti costringi nel non essere considerato da nessuno, pensi sia meglio così per tutti.
Ti disegni un cerchio intorno e te ne stai seduto al perfetto centro di esso. Rimani lì con la testa affondata tra le braccia a non saper neanche tu stesso cosa pensare. Gli occhi grandi da bambino perennemente tristi guardano il vuoto, ma almeno ti senti a tuo agio.
E allora entra in scena la tua ombra, come compare sempre quando sei solo nel tuo deserto senza mare. Tu la guardi un po’ preoccupato perché sei stanco di sentirti dire le stesse cose, e lei ti fa le solite domande a cui tu non sai mai come rispondere, ti imponi perfino di non parlare con te stesso.
Passo.
42 tacche solcate sulla sabbia.
L’ombra se ne va grondante di lacrime; l’hai offesa, perché non vuoi nemmeno lei. E tu te ne stai con quell’aria da ingenuo e insicuro tipica di quelle persone impacciate consapevoli che nessuno mai le considererà. Ti penti di aver cacciato la tua ombra, ma hai troppa paura di richiamarla e chiederle scusa e ti dici che alla fine puoi abituarti anche alla sua assoluta mancanza.
Ti chiudi a riccio mentre le altre persone crescono ed escono dal loro guscio; tu rimani nel tuo. E la tristezza cresce sempre più, ma ci sei talmente abituato ormai, che ci provi perfino gusto.
La ragazzina dai codini biondi ha oltrepassato la linea.
Ma ti ritrovi a invidiarla nonostante tu sia riuscito a farci amicizia.
Perché lei è sempre felice. Perché lei è forte; è coraggiosa. Affronta le sue paure, si impegna nel sconfiggerle, ma è anche buona e speranzosa. Inoltre riesce sempre a difendere i suoi ideali con sonori colpi di libri, dimostrandosi ancora più tosta.
Ti ha aiutata, la ammiri tanto. Ma muori di invidia e nell’invidia ci cadi, sprofondando ancora di più nella tua oscurità, pentendoti di come sei, odiando il fatto che sei sempre in un angolo a bagnare il tuo cuscino di lacrime sempre più amare. Ti chiedi in che modo devi comportarti per essere una persona migliore, ma non sai nemmeno da dove cominciare. La tua autostima si sgretola sempre di più, non trovi nulla di bello in te stesso, non trovi il motivo per cui dovresti aver più fiducia in te. Tutti te lo dicono, ma tu ti disperi e continui a non saper come comportarti.
C’è chi si arrabbia con te ripetendoti di darti una scrollata, ci sono invece coloro che provano compassione per te e restano a guardarti mentre tu ti giri intorno un po’ tremante . C’è chi si mette in azione e ti aiuta con un sorriso, perché ti vuole bene e  a differenza di te, sa come comportarsi.
Ma nessuno ti comprende.
Tranne me.
 
La paura di stringere un legame con le persone?
 
Anch’io ce l’ho.
   
 
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