Un giorno Anassimandro e Anassimene incontrarono un brigante.
-O la borsa o la vita!-
-Ti dico che ho ragione io! L'aria è il principio primo di ogni cosa!- disse Anassimene all'altro ignorando del tutto il brigante.
-No ti sbagli. L'aria è solo una parte dell'universo, un elemento limitato dal suo opposto, la terra. Anche il nostro maestro Talete fece lo stesso errore con l'acqua. Solo l'apeiron, l'infinito in cui tutti i contrari si uniscono e si annullano secondo giustizia, può essere il principio primo di ogni cosa.- ribatté Anassimandro convinto.
-Ehi, ma io vi sto derubando! Piantatela di cianciare e datemi i vostri soldi!- esclamò il brigante esasperato.
-Ah, bene, ma prima: chi pensi abbia ragione?- domandò Anassimandro.
-Ma non lo so… Di certo non quello fissato con l'aria, noi non siamo certo fatti di vento e vapori!-
-Come osi schernire l'immenso potere dell'aere infinito?- si adirò Anassimene, e un vento fortissimo si abbatté sul brigante facendolo quasi cadere a terra.
-Scusi, scusi! Allora è sbagliata quella storia dell'apeiron!-
-Per tale insulto, sarai punito secondo giustizia dal tuo contrario.- sentenziò Anassimandro.
-E cioè?- domandò il brigante un po' intimorito dal tono solenne del filosofo. E in quel momento due mani lo afferrarono alle spalle e si ritrovò in manette.
-Ti dichiaro in arresto per ripetuto tentativo di furto!- esclamò il capo della guardia cittadina di Mileto.
Mentre il povero brigante veniva portato via, Anassimene domandò ad Anassimandro:- Lascia perdere l'universo per un attimo: quale sarà mai la causa della sua sfiga?-
Ringrazio come sempre tutti quelli che continuano a seguire e a commentare!