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Autore: Flos Ignis    21/09/2014    1 recensioni
Ohayo, minna!
Sono nuova del fandom, e questa è solo la mia seconda fanfiction, per cui vi prego di essere clementi e di farmi sapere se vi piace o meno, così da potermi migliorare. Spero comunque di intrattenervi piacevolmente!
Ambientata dopo il secondo film: Sakura fa un incubo che la tormenta, e capendo che si tratta di un sogno premonitore decide di consultare i Tarocchi delle Carte per scoprire cosa attende lei ed il fratello.
Nell'ombra si nasconde un Cacciatore.
Dalla Cina e dall'Inghilterra, due ragazzi accorrono per aiutare i loro amici in questa nuova impresa della Padrona della Carte.
In un gioco frenetico di guardie e ladri, a determinare la vittoria sarà solo la magia più forte di tutte.
L'Amore.
Ok, non sono brava nelle introduzioni, ma spero di avervi dato un'idea. Buona lettura!
Genere: Avventura, Fantasy, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai | Personaggi: Lee Shaoran, Sakura, Sakura Kinomoto, Tomoyo Daidouji, Touya/Toy, Yukito/Yuki | Coppie: Shaoran/Sakura, Touya/Yukito
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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INNAMORATI
 
 
-Sono in pensiero per loro… è più di un’ora che sono andati via-
-Non c’è motivo di stare in pensiero. Torneranno molto presto vincitori-
-Come fai ad esserne certa?-
-Ho fiducia in loro. Sono forti e determinati, non si arrendono mai-
-Tomoyo ha ragione, Toy. Non hai motivo di temere per Sakura e Yuki-
-Dici così perché l’hai visto con i tuoi poteri, Eriol?-
Toy ebbe solo un sorriso misterioso in risposta alla sua ansia.
Il suo istinto gli diceva che sarebbe andato tutto bene, ma comunque i suoi nervi non ne volevano sapere di distendersi. Per cercare di calmarsi aveva cominciato a camminare avanti e indietro dalla cucina al salotto all’ingresso e viceversa. Niente da fare.
Vedere poi Tomoyo e quell’Eriol seduti, sereni e felici, mentre bevevano il thè parlando di Dio solo sapeva cosa, non lo aiutava di certo. Sembravano indifferenti al pericolo in cui erano andati incontro quei pazzi.
Certo non era la prima volta che si trovavano nei guai, ma prima i suoi poteri gli davano la certezza che sarebbe andato tutto per il meglio. Se aveva capito bene, nonostante avesse donato tutti i suoi poteri a Yuè per non far scomparire Yuki, ne sarebbe tornato in possesso nel giro di relativamente poco tempo. Questo lo rassicurava, ma nel frattempo….
L’unica cosa che gli impediva di precipitarsi fuori di casa era la certezza granitica che sua sorella era al sicuro, sotto protezione del Guardiano della Luna. E poi, nonostante gli costasse ammetterlo sapeva che la sua piccola Sakura era diventata una maga in gamba.
Prese qualche respiro profondo, cercando di rilassare i muscoli tesi allo spasimo di spalle e schiena.
-Saranno di ritorno a momenti. Devo dire che il loro piano aveva del geniale. Rinchiudere il cacciatore in una Carta…. Ricordo quando fui io… cioè, il signor Clow… a doverlo fare-
-In quale occasione hai dovuto affrontare una simile circostanza, nella tua vita precedente?-
Eriol parve apprezzare il modo delicato ma senza esitazioni di Tomoyo per riferirsi al sé di quel mondo e di quello precedente. Anche lui ogni tanto aveva dunque bisogno di un supporto emotivo. – La gente del villaggio in cui abitavo all’epoca stava avendo dei problemi con una giovane campionessa di arti marziali. Era la figlia maggiore del maestro di judo, ma quando scoprì che suo padre aveva intenzione di lasciare la direzione della scuola al fratello, più giovane e decisamente più debole, lei impazzì di rabbia. Prese a sfidare chiunque le capitasse a tiro per dar prova della sua forza, e causò non poche lesioni, anche serie, a molti uomini molto più grandi e forti di lei. Fui costretto a prendere provvedimenti, su richiesta di suo padre. Ammetto che la rinchiusi a malincuore, ma perlomeno poi quella giovane non si è più sentita esclusa perché donna, e mi sono sempre riservato di mostrare il mio rispetto alla Carta della Lotta. Era terribilmente fragile a dispetto della sua abilità nel combattimento. Dopo un po’ però si è abituata alle sue compagne, e si sentiva molto più apprezzata che nel suo paese-
-Deve essere stato difficile per lei. Una ragazza che batteva molti uomini più grandi e grossi di lei. Ma era davvero così pericolosa da doverla rinchiudere?-
-Ling Mei aveva un vero e proprio dono per la lotta, ma quando si vide messa da parte per il suo essere femmina, non ci vide più dalla rabbia. Ridusse molti uomini incapaci di usare il cento per cento delle loro abilità fisiche  anche dopo che si furono ripresi dalle loro ferite, senza parlare poi di come se la prese con il padre. Lui aveva più esperienza, ma lei era più giovane, agile ed era piena di rabbia. Non potè più praticare le arti marziali, in seguito. FU molto meglio per Ling diventare una Carta di Clow, credimi-
-Che storia triste. Non deve essere stato facile neppure per Clow prendere una decisione simile-
-Già, non fu un momento piacevole-
 
La serratura dell’ingresso scattò, e tutta la loro attenzione fu catturata dalle voci nell’ingresso. Sakura fu la prima a mettere piede nel salotto, e non appena suo fratello la vide tutta intera la strinse forte in un abbraccio stritolante. Lo ricambiò volentieri, contenta per la riuscita della missione, ma si staccò subito, stranamente perspicace nel capire che c’era qualcun altro che suo fratello doveva abbracciare.
Yuè era tornato Yuki subito dopo il confinamento dell’Arciere, e lei, forse per l’aumento delle sue percezioni extrasensoriali, aveva sentito bisogno che il suo amico aveva di suo fratello, e lo stesso aveva sentito da Toy stesso.
Comunque non c’era solo lui ad aspettarla. Tomoyo si fiondò ad abbracciarla, felice che tutto fosse finito. –Sapevo che ce l’avreste fatta! Sono tanto felice che tutto si sia risolto per il meglio… ma mi dispiace tanto non aver potuto filmare la grande eroina che proteggeva la città dl fantasma tormentato di un arciere che per sopravvivere deve assorbire la magia esterna. Spero tanto di avere altre occasioni…- con un grosso gocciolone alla testa, ricambiò l’affetto della sua amica, che aveva capito senza bisogno di parole che tutto si era risolto nel migliore dei modi. Come aveva fatto?
-Gliel’ho detto io. Lei ha sempre avuto fiducia in te, in voi. Ho sentito chiaramente l’incredibile aura magica che tu e Lee avete sprigionato, e anche quella dei nuclei magici liberati che sono tornati dai legittimi proprietari, quindi ho potuto tranquillizzare anche tuo fratello. Non è stato difficile intuire il risultato dello scontro a vostro favore. Ben fatto, Sakura-
-Grazie, Eriol. Anche e soprattutto per essere rimasto a proteggere loro, e per avuto fiducia in Lee e me. Non permetterò più che le Carte rischino così tanto, te lo prometto!-
-Ne sono certo. Ma ora non devi più rendere conto a me per loro. Sono le TUE carte. Loro ormai non mi ubbidiscono più, è te che riconoscono come loro Padrona. Ricordalo- le sorrise come faceva sempre suo padre: i due si assomigliavano davvero moltissimo…
-Sakura, posso vedere in che carta hai rinchiuso l’Arciere?-
La ragazza tirò fuori la carta della Ricerca, mettendola sul tavolino al centro della stanza. Si sedette sul divano, facendo un respiro profondo per rilassarsi. C’era una gran confusione nella sua testa, così tanta che le ci sarebbe voluto un po’ per giungere alla soluzione di quel groviglio intrecciato di pensieri.
Mentre Tomoyo ed Eriol guardavano la Carta, commentando quel che era successo e la nuova Magia di Luce che era nata, Il suo sguardo si spostò all’ingresso. Kero-chan era ancora in giro per perlustrare la zona, accertandosi che lo scoppio di magia non avesse causato danni o avesse richiamato altri ospiti sgraditi. Suo fratello e Yuki erano molto vicini, seduti sulle scale; non sembravano parlare, ma si fissavano negli occhi con un’intensità tale che lei sospettò stessero intrattenendo una conversazione telepatica. Kero-chan le aveva detto una volta che era possibile, in casi particolari…
Ma dopo un secondo di analisi, tutta la sua attenzione fu catturata dal ragazzo  che amava. Lee Shaoran, ragazzo cinese di quindici anni, abile spadaccino, mago esordiente, potere di categoria fulmine… amico leale, timido ma generoso, fidanzato fedele, romantico, gentile, protettivo e  …SUO.
Ancora si dava della stupida da sola se pensava a quante volte il ragazzo le avesse dimostrato il suo affetto mentre lei, ingenua come nessun’altra, gli confidava le sue pene d’amore per Yuki. Si era resa conto di quanto Lee fosse importante per lei solo quando lui per primo le aveva confessato i suoi sentimenti, ma non aveva capito di amarlo prima di aver rischiato di perderlo, quando Lee aveva fatto ritorno in Cina. Solo allora il suo cuore spezzato le aveva fatto comprendere che quel ragazzino chiuso, arrogante e talvolta maleducato, che però nei suoi confronti si era dimostrato essere il più gentile, leale ed altruista degli amici, si era insinuato in punta di piedi nel suo cuore e l’aveva fatto suo senza che lei si rendesse conto di nulla.
Ed ora non riusciva nemmeno ad immaginare una vita senza amarlo. La loro avventura per trasformare la Carta del Nulla nella Speranza le aveva provocato uno shock emotivo non da poco: aveva davvero temuto di dover rinunciare per sempre ad amare Lee… e averlo creduto, anche se solo per un istante, privo dell’amore che le aveva sempre dimostrato era stato terribile. Ma era stato proprio per quello che aveva trovato il coraggio di dichiararsi, e aveva capito che essere ricambiata non era importante se Lee era sano e salvo, anche se privo di quel sentimento tanto dolce che la faceva sentire avvolta da un bozzolo di calore protettivo.
Sakura era certa che dopo tutto quello che avevano passato insieme, nulla sarebbe stato capace di dividerli. Specialmente ora che avevano dato vita ad un nuovo nucleo magico e a due Carte che dipendevano da loro.
Guardarlo ora, rilassato contro lo stipite della porta mentre la guardava, stanco ma sorridente, era un dono per lei. Sapeva che ora che la minaccia dell’Arciere Nero era stata debellata, ora che i nuclei magici  delle sue sorelle e degli altri erano stati liberati, lui sarebbe dovuto presto tornare a casa sua.  Ma voleva godere ancora un po’ della sua compagnia.
Si alzò e lo prese per mano, portandolo al piano superiore per medicarlo come si deve, innanzitutto. Durante tutto il tragitto si era rifiutato di farsi curare con la magia da lei, dicendole che era un graffio da nulla e che sarebbe stato pericoloso per lei usare la magia ora che i suoi due nuclei si erano toccati.
Avrebbe dovuto imparare a gestirli separatamente, ma per il momento non era il caso di usare la magia.
-Siediti qui, Lee. Almeno permettimi di medicarti con i metodi tradizionali, se proprio non vuoi che usi la magia-
-Non mi fa male, stai tranquilla-
-Insisto-
Dopo avergli tolto la benda improvvisata, ormai zuppa di sangue, gli scostò delicatamente la manica a brandelli. Non sembrava un taglio grave, ma aveva perso parecchio sangue, ed era indispensabile disinfettarla e coprirla con bende pulite.
Non si dissero una parola durante tutta l’operazione, ma appena Sakura strinse il nodo delle bende Lee le impedì d allontanarsi afferrandole un polso. Si poteva quasi vedere l’elettricità che scorreva tra i loro sguardi. Entrambi ripensarono al sogno che li aveva visti intimamente vicini, e senza poter resistere oltre si spinsero l’uno verso l’altra. In qualche modo Sakura finì seduta a cavalcioni sull’addome di Lee, che si era steso sul letto della sua ragazza portandosela dietro grazie alle loro mani intrecciate.
Il loro bacio fu lento, caldo e profondo in un primo momento, ma poi di secondo in secondo si trasformava diventando più passionale, tanto che entrambi presero ad ansimare a corto di fiato. Ma non avevano alcuna intenzione di separare le labbra.
Sakura sentì la magia del suo ragazzo avvolgere con uno strato sottile la sua camera, ora ermeticamente chiusa, e tanto per esserne sicuri anche lei chiese al Lucchetto di non far entrare nessuno e al Silenzio di non far uscire alcun rumore. Non sapeva quanto a fondo volevano andare… ma di certo si sarebbero dati a vicenda un ricordo abbastanza potente da tener loro compagnia quando fossero stati nuovamente lontani. Perché sapevano entrambi che sarebbe accaduto presto. Non per sempre, però, e questo per entrambi era la certezza migliore per cui vivere.
 
A Tomoyo non serviva avere dei poteri magici per sapere cosa stesse accadendo in quel momento.  Era una ragazza perspicace, e conosceva bene la sua amica.
-Hai la faccia di qualcuno che ha appena avuto un’illuminazione-
-In effetti, Eriol, è proprio così-
-Posso sapere di cosa si tratta?-
-Nulla di strano, solo i nostri amici che si stanno assicurando un bel ricordo per quando saranno lontani-
-Ho capito cosa intendi. E a proposito di lontananza, c’è una cosa di cui vorrei parlarti. Myo-
-Hai deciso se andartene o restare?-
-Sì-
A Tomoyo il cuore batteva forte, aveva paura che decidesse di andarsene e non tornare più.
-Quando mia madre morì, io mi ripromisi di non amare più nessuno. Ho voluto bene alle mie creature e a tutte le persone che per un motivo o per un altro sono venute in contatto con me, ma ho cercato con tutte le mie forze di non farle mai diventare indispensabili. Poi però ho conosciuto Sakura, te e Lee. Mentre addestravo Sakura come nuova padrona, ho iniziato a considerarla un po’ come una figlia. È buffo, se ci pensi, visto che il mio aspetto è quello di un vostro coetaneo, ma il mio cuore sente di avere molti, molti più anni. Lee mi faceva tenerezza, stava imparando cosa fosse l’amore e mi vedeva come ‘rivale’. In fondo, è un mio discendente. E poi… tu sei stata il migliore imprevisto che io potessi sperare. La prima volta che ti ho vista, ho pensato fossi bella come la Dea della Notte. Sapevo che non avevi poteri magici, ma comunque mi sentivo incantato dai tuoi occhi, che sapevano vedere ogni cosa intorno a loro. Tu hai sempre saputo vedere oltre ogni menzogna, oltre ogni mistero- La guardava come se nei suoi occhi fossero nascosti i tesori che aveva cercato per tutta la vita, e al tempo stesso come se lei fosse l’unica a saper guardare  oltre le pozze nere che davano accesso alla sua anima.
-Tomoyo, tu hai saputo riaccendere in me emozioni che nemmeno ricordavo. Forse non le ho mai nemmeno provate, prima di conoscerti. Non ti nascondo che ho ancora un po’ di ritrosia nel lasciarmi andare, ma… voglio migliorare. Voglio che TU mi faccia diventare migliore. Per questo ho deciso di restare, se mi vorrai nella tua vita-
Non ebbe bisogno di rispondere a parole. Si era sentita il cuore in gola per tutto il tempo in cui Eriol le aveva parlato, ed ora non riusciva più a contenere la sua felicità. Certo che lo voleva nella sua vita! L’aveva sempre voluto….
Gli strinse le braccia al collo, nascondendo il viso arrossato, e quando lo sentì stringerla a sua volta capì che quello era il momento più bello della sua vita.
 
 
Note:
Ci stiamo avviando verso la fine gente! Ormai manca poco, giusto l’epilogo, poi metterò la parola fine a questa storia. Un po’ mi dispiace, ma sento che ora i personaggi si sono liberati dal mio controllo, e potranno continuare la LORO storia senza la mia guida.
CI sentiremo di nuovo per i saluti nell’ultimo capitolo. Per il momento è tutto, baci
Flos Ignis
  
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