With You
La neve
cade lenta, bianca. Soffice: non produce alcun rumore. Ma riesco
persino a
sentire il leggero tonfo che l’accompagna toccando terra. Il
resto non esiste. È
candida… esattamente come il cielo. Come i campi che mi
circondano.
Eppure
sono attorniato dal nero. Scuro, pesante, soffocante nero. E dal grigio
delle
lapidi, che svettano tra i fiocchi di neve.
Ma
è solo
una, la tomba che mi interessa. Sulla sua pietra, ancora nuova e
lucida, c’è
impresso un solo nome: Alphonse Elric.
Le sue
lettere sono come fuoco. Finora, quel nome l’avevo soltanto
detto, urlato,
sospirato. Ora, invece, lo trovo scritto, come se non avesse
più valore, come
se, dopo la sua morte, non avesse più importanza. Quello che
prima era affetto
e calore ora è solo freddo marmo.
Fratellino,
mi hai abbandonato.
L’inverno
è arrivato da molto, qui in Baviera. Umido, insidioso. In
breve ti ammalasti.
Era
novembre quando te ne accorgesti. Tossivi in continuazione, la notte
non
dormivi più. Fino a quando un giorno, all’ennesimo
colpo di tosse, ti
bloccasti, stupefatto. La neve aveva coperto la strada di una leggera
coltre,
fragile, soffice, candida. Imbrattata da macchie rosse, macchie
lasciate dal
tuo sangue.
Così
l’inverno ha iniziato a roderti, pezzo per pezzo, forse in
nome di quello
scambio equivalente a cui noi davamo tanta importanza.
Nessuno
fa niente per niente.
Così
la
tua esistenza in quel mondo che non era il tuo doveva essere ripagata.
Il sangue
sulla neve non sarebbe mai più stato cancellato.
Forse sei
ancora qui.
Forse mi
stai ascoltando.
Ma quello
che so è che non ci sarai più.
Sono
rimasto solo in un sogno che non mi appartiene.
In un
mondo che non è il mio.
Così
freddo che sembra irreale.
Voglio
solo dimenticare…
I
woke up in a dream today
To the cold of the static
And
put my cold feet on the floor
Forgot
all about yesterday
Qui
è solo bianco. Un albero nero interrompe
talvolta la visuale, ma il bianco torna prepotentemente ad imperare. Mi
fa male
agli occhi.
Riesco solo a
pensare che di là non
era così.
Di
là era verde. Verde smeraldo.
Sterminati
prati verde smeraldo.
Viottoli
polverosi.
I muggiti
delle mucche.
Le risate
dei mandriani.
Qui
sembra così vuoto, in contrasto con l’altra
parte, piena di vita.
Qui
c’è
solo una città. Il resto è silenzio, interrotto
dal tonfo della neve.
Sono
totalmente fuori posto. Che ci faccio qui? Perché non sono a
casa mia? Perché
non sono con Al?
Se non
fossimo mai venuti qui lui sarebbe ancora vivo.
Se
fossimo ad Amestris saremmo a casa.
Invece
sono qui, vivo come un automa addormentato. La vita non mi riscalda, il
bianco
è troppo luminoso e troppo intenso e il tonfo della neve
troppo lieve per
riportarmi alla vita.
Remembering
I’m pretending to be where I’m not anymore
A little taste of hypocrisy
And I’m left in the wake of the mistake
Slow
to react
Il vento
soffia spietato, tagliente come una lama. Chiudo delicatamente la porta
di
casa, facendo attenzione a non farla sbattere.
È
un
dolore rientrare ogni volta qui. La “casa”, se
così si può chiamare, che io e
Al avevamo occupato negli ultimi tempi era una vecchia soffitta, piena
di
spifferi. Forse era
stata anche questa una
delle cause della sua morte.
Avevamo
cercato la via per tornare a casa così tenacemente che non
avevamo pensato neanche
a prenderci cura di noi stessi. Capitava di restare un intero giorno
digiuni.
Intanto l’estate del 1924 finiva e lasciava il passo
all’autunno. Dopo
l’autunno, venne l’inverno. Dopo
l’inverno non venne più niente, perché
da
quando te ne sei andato il flusso del tempo si è interrotto.
Eri una parte
talmente grande della mia vita che quella che mi è rimasta
non mi è nemmeno
lontanamente sufficiente per andare avanti.
Guardando
i cerchi alchemici appesi alle pareti, vengo assalito da una profonda
nostalgia. Li strappo e li butto nel fuoco. Mi avvicino alla mensola
del
caminetto. Il mio vecchio orologio d’argento, ossidato da
anni d’incuria,
riflette ancora il gioco delle fiamme.
Mustang…
chissà come se la cava, ad Amestris. Chissà se
finalmente si è sposato con
Riza. E Glacier, Elycia… Chissà come se la
cavano, senza Maes.
Sembra
tutto così vicino… così dolorosamente
vicino. Sussulto ogni volta che vedo una ragazza
bionda, allegra e spigliata o un agente con gli occhiali e gli occhi
verde
chiaro. Sembra un’illusione creata per farmi impazzire, per
ricordarmi
costantemente i miei irreparabili errori. È una dannazione
eterna. Non so dove
sono, ma se qualcuno dovesse chiedermelo, io risponderei sicuramente:
”All’Inferno”.
Even
though you’re so close to me
You’re still so distant
And
I can’t bring you back
La
verità
è che sono attaccato al mio passato. Invece di andare
avanti, cerco sempre un
modo per tornare indietro. Ma non si può. E continuo a
sbagliare, ad accumulare
errori su errori. Maledizione a me e alla mia testardaggine. Forse se
io fossi
stato più ragionevole, Al non sarebbe mai morto.
Nove anni
fa abbiamo cercato di trasmutare mia madre. Era proibito, ma non ci
importava.
Infine, com’era prevedibile, andò tutto storto.
La cosa peggiore
è che aveva cercato di
dirmelo. I suoi silenzi e i suoi dubbi erano i più eloquenti
di qualsiasi
parola. Lui lo sentiva, dannazione, lo sentiva che sarebbe andato tutto
storto!
Ma io non
ho voluto ascoltarlo.
Anche
stavolta è successa la stessa cosa.
Anche
stavolta lui ci è andato di mezzo.
Maledizione
a me e al giorno in cui sono venuto al mondo.
Dannazione!
Tutto mi
ricorda te. Il mio errore. Tutto il male che ti ho fatto.
Sei stato
una presenza così grande nella mia vita che non posso fare a
meno di girarmi
quando sento uno scricchiolio. Ma, quando mi volto, osservo il vuoto.
Non vedo
i tuoi capelli biondi, i tuoi occhi color oro scuro. Non sono
più riscaldato
dal tuo sorriso. Il graffiante senso del dolore dilania la mia anima.
Il tuo
ricordo mi fa sentire male.
Nessun’altra
percezione. Solo dolore.
It’s
true
The
way I feel
Was promised by your face
The
sound of your voice
Painted on my memories
Even if you’re not with me
I’m with you
Sento come se
il mondo si fosse addormentato. Le
persone non hanno viso né espressione. La città
non esiste, è un opaco
miraggio…
È
questo un sogno?
È
reale?
Mio fratello
è davvero morto?
Se
è così, allora voglio morire.
Se anche
trovassi il modo di tornare, cosa direi a
Winry? Cosa direi, tornando senza Al? Per l’ennesima volta
l’ho perso. Perso!
Non tornerà mai più!
Per questo
penso sia un sogno. È troppo irreale per
essere vero.
We
fall to the floor
The
rest of the day stands still
Fine
line between this and that
When things go wrong I pretend the past isn’t real
Mi lascio
cadere sul letto. La fame è terribile, ma
il dolore della tua scomparsa molto di più. Mi sento debole
e fragile. La mia
vista si fa sempre più confusa. Piombo in un dormiveglia
agitato.
Continuare
così? Continuare cosa? Questa non è una
vita, maledizione! Questo è l’Inferno. Come
pretendere che io vada avanti? Non
posso!
“Al…
mi
manchi. Perché te ne sei andato?”
Calde lacrime
scivolano lungo le mie guance. I
singhiozzi mi mozzano il respiro e stringono i miei polmoni in una
morsa.
Tossisco, sputando goccioline di sangue.
Le fisso,
incredulo. Poi mi pulisco la mano e mi
corico su un fianco.
Sorrido.
Forse sono pazzo.
No. Non pazzo.
Solo
disperato.
No
No
matter how far we've come
I can't wait to see tomorrow
Il freddo
è sempre più intenso. Il mio braccio di
metallo scricchiola. Chiudo gli occhi, lentamente.
All’improvviso vedo lui, il
mio fratellino. Mi sorride accanto alla mamma. Sono a Resembool. Ci
sono Winry,
zia Pinako, Mustang, Maes, tutti. La mia infanzia scorre di fronte ai
miei
occhi. La nostra prima trasmutazione, le cene allegre in famiglia. Poi
le corse
con Den, la scuola, i prati. Tutto ciò mi abbaglia e sono
costretto a
distogliere lo sguardo.
Chissà
se Al è dall’altra parte.
Chissà
se ritornerò pure io.
You
Now
I see
Keeping
everything inside
You
Now
I see
Even
when I close my eyes
Mentre
formulo questi pensieri sento il freddo
scivolare via. Non sento più niente.
Provo a
muovere l’auto-mail. Il braccio rimane fermo.
Mentre perdo
lentamente i sensi, ti rivedo. Vaghi
per le stanze come un fantasma, ridendo.
E
così, mentre io piangevo per te tu sei stato
sempre qui. Ti sei sempre preso gioco di me. Ridicolo.
Sorrido tra
me e me.
Hai
visto, fratellone? Non ti ho mai abbandonato.
Sono
sempre stato qui, con te.
Even
if you’re not with me
I’m with you
**Fine**
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NA: Oh, beh.
Non pretendo di affermare di essere migliorata,
ma questa songfic non mi sembra tanto male. Secondo me, è
migliore delle altre
che ho scritto.
Ai posteri l’ardua sentenza. Sperando che i posteri
non siano morti prima leggendo questa cavolata XD.
Ah, dimenticavo. Piccole note della storia. La fic è ambientata dopo Il Conquistatore Di Shamballa, nel quale, per chi non l'avesse visto, Ed ed Al rimangono nel nostro mondo. Visto che non tutti hanno visto questo film, che consiglio a tutti, ho messo "Spoiler!" tra gli avvertimenti. Spero di aver fatto bene! ^^
Ultimissima cosa. I versi non sono miei, ma di "With You" dei Linkin Park (di nuovo loro!). La canzone è bellissima e si adatta abbastanza al testo della Songfic. Ditemi se non è così.
Bacioni ai
miei affezionati 25 lettori (se mi va bene XD)
Marty
Campagna
di Promozione Sociale - Messaggio No Profit:
Dona l’8‰ del tuo
tempo
alla causa pro recensioni.
Farai felice milioni di
scrittori.
(Chiunque
voglia aderire al messaggio, può copia-incollarlo dove
meglio
crede)