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Autore: lucy_tennant    22/09/2014    2 recensioni
"Mi voltai e vidi il viso pallido di Makoto, che mi stava indicando con mano tremante.
-Tu.... Tu....- balbettò, sgranando gli occhi.
-Oh santo cielo- esclamai -Aki che cazzo faccio?! Mi può vedere-.
-Tiragli un colpo in testa- rispose il quincy, come se fosse la cosa più semplice del mondo.
-Granz san, con chi stai parlando?- domandò Rei.
-Conversazione tra me e me....-.
-NON POSSO TIRARGLI UN COLPO IN TESTA!- gridai, in preda alla disperazione -GUARDALO! VOGLIO DIRE!-.
Ed indicai il ragazzo, sempre più scioccato, che avevo di fronte.
-Se non lo fai, lo avveleno e risolviamo la questione una volta per tutte-."
~
~
Un viaggio fra quincy depravati, shinigami poco sicuri di sé e zanpakuto che fanno solo ciò che più gli aggrada; incentrato sulla storia di Fuyuko, figlio di due Capitani molto popolari nella Soul Society
~
Attenzione!
La storia è il sequel di "I'm the captain of the twelfh", consiglio di leggere almeno l'epilogo di quest'ultima per capire meglio i personaggi
-MOMENTANEAMENTE SOSPESA: DEVE ESSERE SOTTOPOSTA A MODIFICHE
Genere: Comico, Romantico, Sportivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie '~Gods of the Death~'
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~Angolo Autrice~
Capitolo 3 signoriiii!! e.e
Aizen sama sarà fiero di me per questo capitolo! Sulla parte finale capirete il perché xD
Inizio ringraziando l'amor mio Margherita Dolcevita, che mi ha aiutata con la stesura.... Io e lei siamo come il pane e la nutella, Aizen e Gin, il cacio ed i maccheroni, John e Sherlock <3 :')
Proseguo poi con un grazie al mio tesor, Valentina, che sopporta tutti i miei deliri e mi dà un sacco di idee <3 
Ringrazio anche la dolce Key, che recensisce sempre i capitoli :33
Ultimi, ma non meno importanti, i lettori "silenziosi"; grazie mille anche a voi :D
Un bacione a tutti :*
Luci

E ricordate! Nessun hollow, espada o shinigami è stato maltrattato durante la stesura di questo capitolo.... Forse Fuyuko sì.... Forse....






Capitolo 3 



"Falling for you"







-Aki, maledetto!- gridai, rincorrendo il quincy.
Il vento gli scompigliava i capelli caramello, rendendoli ancor più mossi.
-Come hai fatto a scomparire?! E perché lo hai fatto?!- continuai, non appena riuscii a fermarlo, alludendo al fatto che il giorno prima si era volatilizzato assieme ad Haruka, lasciandomi solo con Makoto.
-Ho corrotto Mister "nuoto solo a stile libero" con un paio di scatolette di sgombro- rispose.
-Non ci posso credere....-.
-Oggi che si fa?-.
-I ragazzi ci hanno invitati a vedere un loro allenamento-.
-Oramai è novembre e la nostra scuola ha solo una piscina all'aperto.... Dove vorrebbero tentare l'impresa?-.
-Boh, Rei mi ha accennato un'accademia.... La Same qualcosa-.
-Samezuka, quando sarebbe questo.... "Allenamento"? E perché devo presenziare anch'io?!-.
-Primo, l'allenamento è oggi pomeriggio; secondo, devi venire anche tu perché ho bisogno di te-.
Aspettò qualche secondo.
-Per quella cosa....?- chiese.
-Per quella cosa....- confermai.
Verso le tre mi accompagnò fino all'accademia di nuoto più prestigiosa di Karakura.
Questa era un'imponente collegio, con pareti alte in mattone.
Da una finestra si intravedevano la piscina olimpionica ed i ragazzi che vi si stavano allenando.
Entrammo negli spogliatoi, dove i quattro della nostra scuola si stavano già cambiando.
Inutile dire che Nagisa, non appena ci vide, iniziò a saltellarci attorno, come suo solito, con fare amichevole, quasi galvanizzato.
Quando entrammo nella stanza con le vasche, fummo accolti da un giovane coi capelli ramati.
-Yo! Nanase e compagnia cantante!- esclamò proprio quest'ultimo, alzando la mano in segno di saluto -E questi due? È la prima volta che li vedo-.
-Fuyuko Urahara e Aki Granz, vengono nella nostra solita scuola- rispose Makoto.
-Fantastico! Nitori, portali a cambiarsi- ordinò.
-Io faccio già parte del club di atletica, ho solo accompagnato il mio compare qui accanto- borbottò il quincy.
-No, io non nuoto- dissi -E poi non ho il costume-.
-Te lo prestiamo noi!!- fece, prima di chiamare nuovamente l'amico -NITORI! ALLORA?-.
Ci si presentò davanti un ragazzetto coi capelli grigiastri a caschetto.
-Vi prego di seguirmi- sussurrò, partendo in quarta verso un armadietto e cercando qualcosa che potesse andarci bene.
-Ripeto, io non nuoto- conclusi, con fermezza -Sono qui solo per gentilezza nei loro confronti: mi hanno invitato ed io ho accettato.... Nulla di più-.
-E perché?! Loro ti hanno invitato per convincerti ad entrare nel club di nuoto, quindi tu devi dimostrare le tue capacità in qualche modo!-.
-Io non nuoto-.
-Siamo noiosetti qui, eh? Va beh.... Nel frattempo cambiati-.
In contemporanea con le sue parole arrivò Nitori, con quello che sembrava un costume lungo fino a metà coscia.
-No- continuai.
-Capitano, hai problemi?- domandò un ragazzo dai capelli fucsia, che si era appena aggiunto al gruppo.
-Rin chan!- lo salutarono i nostri, all'unisono.
Lui alzò la mano destra, sorridendo.
-Matsuoka, questo qui non vuole nuotare- borbottò Mr. Capelli Ramati, indicandomi.
-Non vuole....? Tranquillo Capitano.... Lo faccio nuotare io-.
Usò le sue possenti braccia per darmi una spinta e farmi perdere l'equilibrio, a bordo vasca.
Vidi lo sguardo disperato del mio migliore amico, che mi aveva teso la mano e si era lanciato in avanti, nel tentativo di riacchiapparmi; il volto soddisfatto del nuovo arrivato ed infine le espressioni incuriosite dei presenti, stupiti dalla reazione del quincy.
Nell'aria si diffuse un urlo.
Poi più nulla.
Il mio volo terminò con una rovinosa caduta nella piscina.
Sentii l'acqua entrarmi nelle narici, insinuarsi in esse e raggiungere i polmoni.
Stavo soffocando.
Mi diedi una spinta e risalii in superficie, prima di essere di nuovo inghiottito da quel liquido che mi circondava e sembrava spingermi sotto apposta, per aumentare la mia paura.
Aprii gli occhi e lo vidi.
Un hollow enorme.

"-Ti avrei risparmiato se solo non avessi così tanta fame-."

Provai a gridare, ma il risultato fu solo quello di trangugiare l'ennesimo litro d'acqua.
Mi prese, stringendomi la vita.
Sentii un dolore lancinante, come se mi stesse spezzando le ossa.
Provai a sfoderare la katana, ma non la trovai al suo solito posto.
Ero spacciato....
Mi abbandonai ancora una volta al suo tocco violento, aspettando di essere mangiato, perdendo ogni speranza, quasi sorridendo alla morte che mi stava prendendo con sé.
E invece, poco dopo, due mani si posarono sul mio costato, tirandomi fuori da quell'inferno.
In men che non si dica ero sul pavimento accanto alla vasca.
Mi alzai, barcollando, e vomitai quel liquido incolore che avevo ingerito poco prima.
-Aki.... C'è....- borbottai.
Lui scosse la testa, guardandomi con aria preoccupata.
Camminai fino allo spogliatoio, appoggiandomi alla parete per non cadere a terra ed infine mi sedetti su una panchina, con il capo stretto fra le mani.
Scoppiai a piangere.
-Fuyuko- sussurrò il mio migliore amico, alzandomi ed abbracciandomi.
Era zuppo.
Doveva essere stato lui a ripescarmi....
Non risposi alla sua chiamata, per quanto potesse essere dolce e rassicurante, continuando a versar lacrime.
-Mi dispiace.... Non ti avrei mai dovuto portare qui....- continuò, dandomi una carezza sulla testa -È tutta colpa mia.... Mi dispiace-.
-Non è colpa tua, stupido- singhiozzai -Sono io che non ho ancora smaltito la paura.... Sono un cretino.... Avrei dovuto capire già tempo fa che non riuscirò mai a superare questa cosa.... È inutile che cerco di mentire a me stesso-.
Mi staccai, guardandolo dritto negli occhi.
Aveva anche lui il volto rigato dalle lacrime.
-Mi hai fatto venire un infarto- disse, abbozzando un sorriso -Grazie al cielo stai bene....-.
-Oi! Urahara.... Mi.... Mi dispiace.... Io non sapevo....- ci interruppe l'artefice di tutto, avvicinandosi.
-Levati immediatamente dalla mia vista o ti affogo- ringhiò il quincy, rivolgendogli uno sguardo a dir poco glaciale.
Lui uscì con la solita grazia e silenziosità con cui era entrato, lasciandoci soli.
-Aki, portami a casa.... Per favore- sussurrai.
Non obiettò, semplicemente mi prese in spalla e portò via da lì grazie al suo passo lampo.
Pochi minuti dopo eravamo di nuovo al negozio.
Mi portò fino in camera, posandomi a terra e cercandomi un vestito nuovo.
Poi uscì, dandomi il tempo di cambiarmi.
Uscii dal gigai ed indossai uno shihakusho pulito.
Mi appoggiai con il braccio al muro, rincominciando a piangere.
Tirai un pugno, colpendo la parete più forte che potevo.
Volevo sfogarmi in qualche modo e, versar lacrime, non era il modo migliore per farlo.
A quel colpo ne seguirono altri tre.
Tirai l'ultimo talmente bene che feci un bel buco tondo nel legno.
-Cazzo!- esclamai -Cazzocazzocazzocazzo!!!!-.
Recuperai i pezzi, cercando di riattaccarceli.
-CAZZO!- continuai -AKI AIUTO!!!!-.
Tre secondi dopo spuntò il quincy dalla porta, con aria a dir poco terrorizzata.
Evidentemente aveva sentito il botto ed il mio urlo non doveva aver migliorato le sue preoccupazioni.
Indicai il muro, iniziando a fate gesti a casaccio, senza una vera e propria logica.
Ero in preda al panico.
-Sei un coglione- disse, senza mezzi termini.
-MIO PADRE MI AMMAZZA! AIUTAMI A RISISTEMARE STO FORO ASSURDO-.
-Sei un coglione- ripeté, scoppiando a ridere.
-Cazzo ridi?! Aiutami piuttosto!!-.
Ero chino a terra, a raccogliere tutti i più minuscoli pezzettini di legno che erano saltati via.
-Fuyuko- mi chiamò.
-Dimmi- risposi, con voce trafelata, intento a finire la mia missione: riparare il muro.
-Alzati-.
-Non posso adesso!!-.
-FUYUKO ALZATI-.
-Sissignore- borbottai, eseguendo gli ordini.
Mi diede una spinta, bloccandomi con le spalle contro la parete.
-Piano! Non vorrai distruggere altro, vero?!- feci.
-Promettimi che supererai questa tua paura.... Promettimelo....-.
-Perché....?-.
-Perché non voglio più vederti piangere-.
Una lacrima gli rigò il viso, rivolto verso terra.
-Oi.... Aki....- sussurrai.
-Cos'hai visto di preciso....?- fece, sollevando lo sguardo.
-Cosa intendi....?-.
-Lo sai cosa intendo.... Ho visto i tuoi occhi quando ti ho tirato fuori dalla piscina....-.
-Lui.... Era sul fondo della vasca e.... E.... Lui c'era.... Mi ha preso ed ha cercato di divorarmi.... Poi sei arrivato tu-.
-....sei consapevole del fatto che non c'era nessun hollow, vero?-.
Sussultai.
-Lo immaginavo.... Era tutto una stupida allucinazione-.
-Erano i tuoi ricordi, Fuyuko.... I tuoi ricordi di ciò che accadde quattro anni fa.... Di quando fosti quasi ucciso da quel bastardo....-.
I suoi occhi ambrati, lucidi per le lacrime, furono attraversati da un lampo d'odio.
-Ho giurato che non avrei mai più lasciato che accadesse, che non ti avrei più rivisto in quelle condizioni.... Eri pallido, ricoperto di graffi, avevi le palpebre spalancate ed eri freddo come un pezzo di ghiaccio.... Se non avessi sentito la tua forza spirituale avrei giurato che fossi morto.... Non sai quanto ho pianto quel giorno.... E quanto ho pianto il successivo, quando il Capitano Unohana mi aveva comunicato che eri fuori pericolo....- sussurrò, abbracciandomi -Non farmi più prendere spaventi del genere....-.
Annuii, senza fiatare.
La giornata si concluse così.
Quella sera non riuscii a fare più nulla: ero troppo scosso.
Tessai lo capì, infatti mi lasciò riposare, cercando di fare il minor rumore possibile.
Il giorno dopo non andai a scuola ed uscii dalla mia stanza solo al tramonto, lasciando il negozio per fare una passeggiata.
Aki non si era fatto vivo, doveva aver capito che in quel momento non avevo voglia di vedere nessuno, né di dare spiegazioni.
Raggiunsi il parco più vicino e mi sedetti a terra, sulle foglie secche.
Guardai il cielo aranciato, il sole rossastro oramai scomparso tra i palazzi e le nuvole bianche che formavano il paesaggio di fronte a me.
-Urahara san.... Sapevo che ti avrei trovato qui....-.
Mi voltai, vedendo un ragazzo in piedi accanto a me, che poco dopo mi si accomodò davanti.
-Rei....- sussurrai, distogliendo lo sguardo dai suoi occhi -Chiamami per nome, per favore....-.
-Ti dispiace se sto qui con te....?-.
-No, fai pure-.
-Sei ancora scosso per ieri, vero?-.
-Parecchio....-.
-Sai, nemmeno io sapevo nuotare all'inizio ed affogavo sistematicamente tutte le volte!- ridacchiò -Se vuoi posso insegnarti io.... Adesso sono particolarmente bravo!-.
Sorrisi.
-Non credo tu potresti....-.
-È per via di quell'hollow, vero?- domandò.
Mi girai di botto, fissando il suo volto e strabuzzando gli occhi.
-Come fai, tu, a sapere dell'esistenza degli hollow?!-.
-Perché so che tu sei uno shinigami-.
Mi alzai in piedi e lo tirai su per il colletto della camicia che indossava, portandolo a pochi centimetri da me.
-CHI TE LO HA DETTO?!- sbraitai.
-Aki, mi ha raccontato tutto.... E poi, anch'io ti avevo visto su quel tetto.... Dapprima eri solo una figura confusa, ma poi ti ho visto benissimo.... Il tuo amico mi ha spiegato il perché: a quanto pare hai risvegliato la mia rei....reimastu? Mi pare si chiami così-.
-Reiatsu- lo corressi, mordendomi il labbro inferiore ed abbassando lo sguardo.
-Se mi hai visto, perché non hai urlato anche tu come Makoto?- chiesi poi.
-Perché non sono scemo, se ti avessi puntato ed avessi gridato ai quattro venti, tu mi avresti dato una botta in testa.... E poi perché eri di un'agitazione unica.... Doveva essere qualcosa di importante per te, quindi ho preferito tacere, convinto che mi avresti spiegato in seguito.... Solo Aki se n'è accorto-.
-Ma tu gli hai chiesto qualcosa?!-.
-No, volevo sentire la verità uscire dalla tua bocca; però oggi, a pranzo, mi ha detto tutto.... Non so perché, all'inizio non ci credevo neppure.... Ma.... Ma era l'unica spiegazione possibile.... Sai.... Anche se tu fossi sul serio uno shinigami, a me non interesserebbe.... Perché.... Perché saresti comunque....-.
La sua voce andò a svanire, tant'è che non riuscii a sentire l'ultima parte della frase.
-Sarei comunque....?-.
Mormorò qualcos'altro.
-Rei, per l'amor del cielo, alza un po' quella voce!-.
Prese un respiro, prima di urlarmi in faccia: -Saresti comunque perfetto-.
Non mi mossi, né risposi.
Ero scioccato.
-Ai miei occhi saresti comunque perfetto!- ribadì, posandomi le mani sulle spalle e spingendomi contro la corteccia dell'albero.
-Ma....ma....- balbettai.
-Fuyuko, io/-.
Non riuscì a terminare la frase, perché Aki apparve e mi portò via da lì, strappandomi dalle braccia di Rei.
-Scusa Ryugazaki, ma è una questione di vita o di morte- spiegò, usando l'hirenkyaku per portarmi via.
Si fermò solo quando fummo davanti al negozio.
-Aki! Posso sapere il perché di questa cosa?!- sbraitai -Non si trascina via la gente mentre sta parlando!!-.
-Non voglio che tu esca con lui....- sussurrò, abbassando lo sguardo ed assumendo un'aria a dir poco crucciata.
-Perché?! E poi vorrei proprio sapere perché gli hai detto di me e del mio essere shinigami-.
-Volevo spaventarlo: secondo il mio piano malefico, lui doveva prendersi paura e non parlarti mai più.... E invece, quel bastardo, si è permesso pure di essere affascinato da te!!-.
-....una sola domanda....perché?-.
-È chiaro! Non voglio che tu esca con lui-.
-E fin lì c'ero arrivato.... Ma esiste una motivazione valida che mi possa far risalire al tuo ragionamento....?-.
-Beh.... Sì.... Certo.... Lui.... Ecco, insomma.... Lui porta gli occhiali-.
Lo guardai, perplesso.
-Le persone che portano gli occhiali sono inaffidabili- proseguì.
-Anche tu porti gli occhiali....- gli feci notare.
-Ecco, appunto! ....cioè! No! Io sono affidabile! Le persone che portano gli occhiali sono affidabilissime!-.
Mi zittii per qualche secondo.
-Prima hai detto il contrario-.
-Cosa te ne frega di cos'ho detto prima?! Il passato è passato, il presente è adesso e bisogna pensare a come dipingere i gatti di blu-.
-Aki.... Quello che stai dicendo è senza senso.... Stai cercando di sviare il discorso? Rispondimi, perché non vuoi che io esca con Rei?-.
-Insomma Fuyuko! Sei proprio scemo! Non voglio, perché quel tipo è follemente innamorato di te ed io sono geloso-.
Lo guardai, strabuzzando gli occhi.
-Sei geloso....?-.
Annuì.
-Ma.... Perché?- chiesi.
-Sarà il quindicesimo perché che ti è uscito dalla bocca nel giro di tre minuti.... Comunque continuo a sostenere una cosa- sorrise -Sei proprio scemo....-.
-Oggi è la giornata dell'insulto gratis?-.
Rise.
-Sono geloso perché ti vorrei solo mio-.
-Aki, cosa diavolo....?-.
Avvicinò di botto il suo volto e premette le proprie labbra contro le mie, irrompendo con la propria lingua nella mia bocca.
Strabuzzai gli occhi e cercai di spingerlo via, ma mi bloccò le braccia dietro la schiena con uno strano congegno fatto di reiatsu.
Le sue dita scesero dal mio volto fino ai bottoni della mia camiciai, che slacciarono con facilità, lasciandomi a petto nudo.
Sentii le mani fredde a contatto con la pelle, che percorrevano il mio corpo e mi facevano sussultare, ogni volta che i pollici mi carezzavano il torace o il bacino.
Slacciò la cintura e mi calò i jeans con un movimento fluido, mentre continuava a giocare con la mia lingua.
Separò le nostre labbra solo per portare le proprie sul mio collo e scendere lentamente fino alla mia intimità.
-Aki....- mugugnai -Basta.... Ti prego....-.
Lui si staccò per un secondo.
-Non ti piace?-.
Mormorai qualcosa, a bocca chiusa, facendolo ridere.
-Se ti libero le braccia prometti di non colpirmi?- chiese -Voglio vederti completamente nudo e, così, non riesco a toglierti tutti i vestiti-.
Scossi la testa.
-Sei un coglione-.
Rise di nuovo, strappandomi letteralmente la camicia da dosso.
-Tanto faceva schifo.... Poi te ne compro un'altra- concluse, prima di gettarmi sul futon e lanciarsi su di me, baciandomi famelicamente.
Si spogliò velocemente, senza staccarmi per un singolo attimo le labbra dal corpo.
-Sei pronto?- chiese.
La sua mano sinistra si muoveva su e giù e mi stuzzicava, mentre la destra mi carezzava i capelli.
-Aki.... Basta.... Non.... Non voglio- mormorai, trattenendo i gemiti.
Mi girò, portandomi pancia a terra, senza però fermare il proprio arto, che continuava il suo movimento verticale.
-Ti amo Fuyuko, ti amo.... Tutto di te mi fa impazzire.... Il tuo profumo, i tuoi capelli, i tuoi occhi, il tuo essere riservato.... Sai quanto ho aspettato per questo momento? Ti amo-.
Sprofondò dolcemente in me, senza mai distogliere lo sguardo dal mio viso, rivolto verso sinistra, pronto per captare ogni singolo segno di dolore e fermarsi se ce ne fosse stato bisogno.
Iniziò a muoversi lentamente dentro di me, cercando il ritmo giusto.
Soffrivo in silenzio, troppo orgoglioso anche solo per lasciarmi sfuggire un gemito di dolore.
Una lacrima mi rigò il volto.
-Ti sto facendo male?- domandò, accarezzandomi i capelli.
Non riuscii a trattenermi e gemetti di piacere in risposta.
Sorrise.
-Evidentemente no-.
Mi liberò le braccia ed io le portai in avanti, avvinghiandomi alle coperte.
Aki prese a muoversi sempre più velocemente, facendo aumentare i gemiti ed i sospiri di entrambi.
Chiusi gli occhi, abbandonandomi alle sensazioni ed alla sua stretta dolce e sicura.
-Ti amo Fuyuko.... E non smetterò mai di ripetertelo-.
  
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