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Autore: Vive_tra_le_stelle    26/09/2014    0 recensioni
[Lo strano caso del dottor Jekyll e del signor Hyde]
La cosa che mi spaventa di più è che mi piaccio così, sembro più sicura di me e più potente, altezzosamente misteriosa.
Genere: Comico, Fantasy, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Un dolore che parte dal mio alluce sinistro fino ad arrivare alla nuca mi scuote fino a dentro, un dolore che sembra vibrare di elettricità. Sembra lacerarmi l’anima e dovrebbe starlo facendo davvero se il mio esperimento sta funzionando come spero. Poi com’era arrivato se ne va prima lentamente e poi tutto in una volta. Mi guardo e quella che ero non esiste più. Gli occhi marroni, espressivi e sorridenti lasciano spazio ad un paio azzurro ghiaccio, così chiaro che penso di non averne mai visti tali. I lunghi capelli marroni ora sono un caschetto corto e scuro come la notte. Il viso prima pieno e roseo, ora è affilato e cinereo. Sono più alta di quasi dieci centimetri e così magra che una mia coscia ora è grande come un mio vecchio braccio. La cosa che mi spaventa di più è che mi piaccio così, sembro più sicura di me e più potente, altezzosamente misteriosa. La felpa e jeans hanno lasciato posto ad una blusa panna e ad un paio di calzoncini corti strappati e con le calze a rete nere sotto. Un paio di Dr. Martens lucide hanno preso il poste delle Vans logore. Ogni gesto e movimento trasuda sicurezza, anche il modo di scostarmi una ciocca di capelli dal volto. Sembro un fuoco d’artificio che ha sostituito una piccola candela. La voce è più suadente e limpida, affilata come il volto, sempre con un tono di ironia sadica e sono sicura di essere molto più intonata di quello che ero. Profumo di vaniglia e rose e non più del bagno doccia al profumo di Marsiglia che uso la mattina. La prima cosa che mi viene in mente di fare è uscire e andare a divertirmi in un bar e quando entro molti si accorgono di me e invece di sentirmi in imbarazzo, intimorita o timida sono semplicemente contenta delle loro attenzioni. Mi siedo al bancone e ordino qualcosa da bere (da quando reggo l’alcool?), ma al momento di pagare il ragazzo di fianco a me dice di volermelo offrire. Io, gli sorrido e mi giro senza chiedergli grazie. Quando arrivo nel parcheggio lui mi raggiunge e mi chiede il mio numero, quando il taxi si ferma davanti a me, mi giro, gli scocco un bacio sulle labbra e salgo sull’auto. Sono stupita da quello che sono diventat:a un’opportunista crudele, egoista e maleducata, ma anche coraggiosa, seducente e brillante. Non ho diviso me stessa in una parte buona e in una cattiva, ma in una uguale alla mia reale e una con tutte quelle qualità che ogni tanto ammiro negli altri e che erano annidate nel fondo della mia anima. Arrivo a casa e dopo non aver pagato il taxi mi dirigo verso camera mia dove trovo a tentoni il pulsante che accende la luce e poi la fessura nell’armadio che apre il pannello dietro la quale si nasconde lo sgabuzzino che uso come laboratorio segreto, bevo l’ultima parte della pozione e, dopo essermi ritrasformata con dolori atroci, mi sdraio sul letto e mi guardo un film, popcorn alla mano, scoprendo che la pigrizia e la golosità sono rimaste nella mia io di sempre.



Spazio dell'autore:
Avevo scritto questo testo per un compito, ma, dato che mi piaceva troppo, ho deciso di pubblicarlo anche qui... Cosa ne pensate?
   
 
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