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Autore: Diana924    27/09/2014    1 recensioni
Con l'arrivo del nuovo secolo Vittoria von Hannover, regina d'Inghilterra e imperatrice d'India, ripensa a come sia divenuta regina e soprattutto all'amore della sua vita, il caro Albert
Genere: Introspettivo, Malinconico, Storico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: L'Ottocento, Età vittoriana/Inghilterra
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- Questa storia fa parte della serie 'Ciclo Regine e Amanti-Inghilterra'
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Il nuovo secolo è arrivato, e sono quasi quarant’anni che lui è morto, e io sono stanca, tanto stanca. Sono quarant’anni che il mio amato Albert, il caro Albert, è morto e io mi sento così impotente, specialmente ora che il secolo nuovo è iniziato e io sono un’anziana signora. Un’ anziana signora piena di acciacchi, di ricordi e di rimpianti, com’è giusto che sia.

Mio padre Edoardo di Kent seppe che sei stata una regina grazie ad una zingara che a Gibilterra gli lesse la mano. Vedo che hai molto sofferto ma il tuo prossimo matrimonio sarà felice e avrai una figlia che diventerà regina gli disse quella donna e la sua profezia si è avverata. Non ho mai conosciuto mio padre, morì che non avevo neppure un anno d’età ma mi amava e sapeva che sarei divenuta regina; morì una settimana prima di mio nonno, re Giorgio detto il Folle, mio nonno era così sprofondato nella follia che quasi non si accorse della morte di mio padre, il regno veniva amministrato da mio il Reggente, che si chiamava come mio nonno, lui lo ricordo bene, era un uomo grasso e vestito in maniera singolare, che sapeva cosa fosse Bello ed elegante e cosa non lo fosse.

Mio zio il Reggente detestava mia madre Viktoria, la odiava così tanto e lei lo ricambiava di cuore, la mia povera mamma, vorrei che le cose fossero andate meglio tra di noi, c’è sempre stato un abisso a dividerci e abbiamo tentato di porvi rimedio solamente poco prima che morisse.

Era tedesca ed era nata a Coburgo ed era già vedova quando sposò mio padre grazie ai buoni uffici di suo fratello Leopoldo, zio Leopoldo ha sempre avuto a cuore gli interessi della mamma e i miei. Non ho conosciuto bene mio fratello Karl ma ho amato molto mia sorella Fedora, ci siamo scritte per anni, Fedora era la mia unica amica anche se si sposò quando io avevo solo nove anni.

Ho avuto forse l’infanzia più solitaria che una bambina abbia mai avuto, sempre sola, l’unica mia amica dopo che Fedora mi lasciò era la mia bambinaia, la fedele Lethzen. Lethzen, la mia adorata baronessa Lethzen, quanto le ho voluto bene, per me è stata come una madre e come tale l’ho amata, separarmi da lei è stato uno degli addii più tristi della mia vita.

Mia madre Viktoria, lei non mi ha mai amato, per lei ero solo la prossima regina, l’erede da controllare e proteggere, non una figlia. quando aveva sposato mio padre aveva abbandonato al sua tranquilla posizione di vedova solo perché zio Leopoldo le aveva fatto balenare la possibilità di poter divenire un giorno regina d’Inghilterra, e credo che non gli abbia mai perdonato la morte del mio povero padre.

Si erano sposati quasi per caso ed erano rimasti in Germania per quasi un anno salvo tornare in Inghilterra perché l’erede doveva nascere in patria. Zio Leopoldo aveva perso la sua opportunità di accedere al trono quando mia cugina Charlotte morì di parto lasciandolo vedovo e inconsolabile, motivo per cui decise di puntare su mia madre.

La morte di mio padre vanificò in parte i suoi piani, ma poi decisero che sarei stata io la regina in quanto unica erede.

Che anni tristi e solitari ho trascorso nell’attesa, se mia madre non avesse rotto con i miei Il Reggente e poi con re Guglielmo mio zio, e tutto per colpa di quel malvagio Conroy. Quello che ho visto lo sappiamo solo noi tre, ma quel malvagio irlandese aveva traviato mia madre spingendola ad isolarsi e ad assumere atteggiamenti che ci tagliarono fuori dalla corte dove pure io avevo diritto a stare, non a Kensington che allora era uno dei palazzi più tristi della corona, umido e fatiscente.

Tutto cambiò quando dopo aver compiuto diciotto anni cinsi la corona, mio zio era morto serenamente nel sonno e io ero regina, regina d’Inghilterra, era il 20 giugno 1837 e io avevo compiuto diciotto anni da neppure un mese.

   
 
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