Cap
1
Fiamma
aprì gli occhi non
appena udì il trillo della sveglia. Si stiracchiò
pigramente, domandandosi per
quale accidenti di motivo Eric l’avesse impostata tanto
presto.
Già,
il giorno della Scelta.
Fece
per rotolare giù dal
letto, ma un paio di mani possenti le cinsero i fianchi e la tirarono
nuovamente indietro.
-
Scappi già? – borbottò, la
voce ancora lievemente assonnata, chinandosi a baciarle una spalla.
Il
tocco del metallo dei
piercing sulla pelle nuda le fece correre un brivido freddo lungo la
schiena.
Si
voltò verso di lui,
giocherellando distrattamente con quello che portava sul capezzolo.
-
Giorno della Scelta. Tanti
gioiosi sedicenni pronti ad affrontare tutte le torture che la tua
mente
diabolica escogiterà, non ti ricordi? –
Eric
sogghignò. Già, per un
attimo se n’era dimenticato. Sarebbero state dieci settimane
particolarmente
divertenti, ne era sicuro.
-
Manca ancora un po’, non
dobbiamo per forza alzarci subito – le fece notare,
sorridendo malizioso, mentre
le accarezzava il fianco con lenti movimenti rotatori.
-
Forse per te, mr Capofazione,
ma io devo raggiungere Zeke e Nicole. Dobbiamo andare alla cerimonia.
–
-
Sono già in due, credi
davvero che a quei mocciosi serva una terza baby sitter? –
Fiamma
si strinse nelle spalle.
– Non le faccio io le regole. –
Sbuffò,
liberandola dalla sua
presa d’acciaio, e annuì: - D’accordo,
divertiti con i bambini. –
Scivolò
fuori dalle lenzuola,
raggiungendo l’armadio, alla ricerca di una tenuta pulita.
Sentiva su di sé lo
sguardo rapace del ragazzo, che sembrava volerla consumare con
l’intensità con
cui la guardava.
-
E mettiti qualcosa addosso, o
giuro che ti riporto a letto e più tardi
affronterò tutte le ramanzine di Max –
la minacciò, accennando all’unica protezione del
completo intimo che indossava.
Fiamma
si voltò verso di lui,
mordicchiandosi il labbro con aria volutamente provocante. –
Quindi immagino
che tu non voglia fare la doccia con me, Capofazione Eric? –
Lo
sguardo del ragazzo
s’incupì, come faceva sempre quando era irritato o
desiderava qualcosa. Si alzò
dal letto con un solo poderoso colpo di reni e la raggiunse in una
frazione di
secondo, caricandosela in spalla e puntando verso il bagno.
Rise,
divincolandosi e
scalciando senza troppa convinzione, finchè non venne
infilata sotto la doccia
ed esposta al getto gelido dell’acqua.
Era
sempre così al quartier
generale. L’acqua calda arrivava dopo una decina di minuti,
prima di allora si
rischiava il congelamento.
-
È gelida – esclamò,
sgusciando via come avrebbe fatto un gatto, e fissandolo con aria
imbronciata.
Gli
occhi grigi del Capofazione
luccicarono al di sotto delle ciocche scure. In quell’anno
non aveva mai
tagliato i capelli e adesso gli arrivavano fino alla base del collo.
Combinati
ai piercing e ai tatuaggi, formavano un look selvaggio che a Fiamma
piaceva.
-
Te la sei cercata – decretò,
scoccandole un bacio a fior di labbra a tradimento.
-
Ti odio, lo sai, vero? –
-
No, non è vero. –
Scosse
la testa, facendo
ondeggiare le onde corvine. Come sempre aveva ragione: non sarebbe mai
stata
capace di odiarlo.
Un
discreto bussare interruppe
la loro scaramuccia mattutina.
Andò
ad aprire Eric, trovandosi
davanti quella bambola in miniatura che rispondeva al nome di Nicole.
-
Scricciolo, ti serve
qualcosa? –
-
La mia migliore amica, sempre
che tu non abbia deciso di sequestrarla – replicò,
intrufolandosi nello spazio
tra il braccio e l’infisso e puntando verso il bagno.
Fiamma
emerse dal bagno con i
capelli legati in una crocchia maldestra, ancora mezzi bagnati, e la
divisa
appena infilata. Sorrise davanti all’espressione contrariata
dell’amica.
-
Non dirmi che hai intenzione
di presentarti così – commentò Nicole,
scrutandola dalla testa ai piedi.
Studiò
il suo riflesso allo
specchio, accigliandosi. Effettivamente un po’ di trucco ci
voleva.
-
Dammi due minuti e ho fatto –
garantì, prima di aggiungere, - Zeke che fine ha fatto?
–
-
Max lo ha dispensato dal
lavoro, ieri ha avuto il turno di notte. –
Eric
alzò gli occhi al cielo.
Accompagnare dei ragazzini fino alla Residenza non presupponeva certo
chissà
quali incredibili abilità psicoattitudinali, per cui non
vedeva come il sonno
arretrato potesse compromettere il compito. Certi comportamenti da
ragazzina
non li avrebbe mai capiti.
Mentre
scacciava via le sue
rimostranze, un atroce dubbio si fece lentamente strada dentro di
sé.
-
Chi è che prende il suo
posto? –
-
Bas. –
Rilassò
i muscoli delle
braccia. Era strano, ma fino a quel momento non si era reso conto di
averli
irrigiditi. Pensare a Reaper gli faceva sempre quell’effetto,
anche a distanza
di un anno. Il fatto che dovesse averci a che fare durante ogni
riunione, poi,
non lo aiutava certo nel mantenere la calma.
-
Pronta – annunciò trionfante,
facendo nuovamente capolino e dirigendosi verso di loro.
Il
trucco era leggero, come
sempre quando non doveva partecipare a qualche festa o non usciva sul
tetto
insieme al resto del gruppo, ma la crocchia aveva lasciato il posto a
una massa
di onde perfettamente modellate che le ricadevano sulle spalle fino a
metà
schiena. La pantera formata da tribali che aveva tatuato durante
l’iniziazione
spiccava sull’anca lasciata scoperta dal top;
sull’altro lato, invece, era
raffigurato il tatuaggio di un diamante. Se l’era fatto dopo
che Eric le aveva
mostrato il suo “diamante/promessa di matrimonio”
sul cuore.
Si
alzò in punta di piedi,
baciandolo con passione. Eric le cinse i fianchi e la strinse a
sé, quasi
volesse fondere i loro corpi.
-
D’accordo, piccioncini,
adesso basta – decretò Nicole. – Sul
serio, non sta andando in guerra, vi
rivedrete tra un paio d’ore. –
Sospirò,
scuotendo la testa
rassegnata. Quando quei due entravano in contatto diventavano
impossibili da
separare, neanche fossero calamite.
-
Sto per andarmene! – esclamò.
Quelle
parole sembrarono essere
magiche perché Fiamma si tirò indietro,
ridacchiando, e fece tintinnare le
unghie sul petto muscoloso del ragazzo.
-
Ci vediamo più tardi. –
Eric
annuì. – Non vedo l’ora. –
assicurò, lasciando che nelle sue parole trasparisse
precisamente cosa non
vedeva l’ora di fare.
*
La
Cerimonia della Scelta era
quasi giunta al termine quando avvenne la decisione che
attirò la sua
attenzione. Alexandra Murter scelto di unirsi agli Intrepidi. Murter.
Il
cognome era lo stesso di Eric, ma le somiglianze finivano
lì. Lunghi e
lievemente ondulati capelli biondi e occhi di una sfumatura indefinita
che era
un po’ un mix tra il grigio, l’azzurro e il verde.
Eric le aveva spiegato che
lui aveva ripreso tutto da suo padre mentre la sorellina era
più simile alla
madre.
Fiamma
la osservò mentre si
avvicinava lentamente a loro, scrutandoli con un misto di
curiosità e timore, e
per un attimo le ricordò come doveva essere apparsa lei il
giorno della Scelta.
Tra il fragore delle acclamazioni, nessuno fece caso al fatto che aveva
lasciato il suo posto e l’aveva presa per mano, dirigendola
in uno degli angoli
più tranquilli.
-
Benvenuta tra gli Intrepidi,
sono Fiamma – si presentò, sorridendole
amichevolmente.
La
vide tentennare un attimo
prima di ricambiare la sua stretta.
Conosceva
abbastanza bene le
abitudini dei membri delle altre Fazioni per sapere che, eccezion fatta
per i
Pacifici, tutto quel contatto fisico non necessario li metteva a
disagio.
-
Hai fatto una Scelta
coraggiosa – considerò, mentre l’ultimo
ragazzo veniva chiamato.
-
Ti ringrazio. –
Le
urla che si levarono
confermarono che anche lui aveva scelto gli Intrepidi.
-
Devo tornare al lavoro. Ci
vediamo al quartier generale. E, Alexandra? – aggiunse, poco
prima di
allontanarsi.
-
Sì? – domandò, perplessa.
-
Sii coraggiosa. –
Mentre
passava in rassegna gli
scompartimenti del treno, individuò la chioma bionda della
ragazza. Era
seduta in un angolo con le spalle poggiate contro la parete del vagone,
e
chiacchierava amichevolmente con i due gemelli, entrambi biondissimi e
dagli
occhi verdemare, che avevano lasciato i Candidi.
Eruditi
e Candidi potevano
essere un’accoppiata vincente quando si trovavano entrambi ad
affrontare l’iniziazione
tra gli Intrepidi. Lei lo sapeva bene, non per niente il suo ragazzo un
tempo
era uno di loro.
-
Cos’ha di speciale
quell’iniziata? – le chiese d’un tratto
Nicole, rimastale accanto per tutto il
tempo nella speranza di non dover parlare con Bas più di
quanto fosse
strettamente necessario.
La
rottura tra loro due poteva
quasi essere definita storica, ormai, ma entrambi sembravano incapaci
di non
arrossire come peperoni e balbettare cose senza senso quando si
trovavano a tu
per tu.
-
È la sorellina di Eric,
sembra simpatica. –
-
Non farti sentire da Eric
mentre dici che potresti diventare amica di un’iniziata,
anche se la ragazza in
questione è sua sorella – rise, strappandole un
sorrisetto divertito.
-
Preparatevi a scendere! –
La
voce di Bas riecheggiò per
tutto il treno.
Ecco,
era arrivato il momento
della verità. Quanti di loro sarebbero riusciti ad arrivare
incolumi
all’ingresso?
Prese
una lieve rincorsa,
lanciandosi nel vuoto e atterrando con precisione sul tetto. Nicole e
Bas la
raggiunsero un secondo più tardi.
Uno
dopo l’altro gli iniziati
interni li raggiunsero, seguiti dai trasfazione. Mancava ancora
qualcuno però.
Quando l’ultimo vagone stava per oltrepassare la piattaforma,
Alexandra e la
sua amica Candida saltarono fuori, rotolando sul selciato.
Si
alzarono in piedi,
spolverandosi i vestiti a vicenda e ridendo divertite.
-
Sembra che la tua protetta ce
l’abbia fatta – commentò Nicole,
sorridendo.
Già,
a quanto sembrava quella
ragazza si sarebbe presto rivelata una scoperta vincente.
L’euforia
generale venne
interrotta da Eric che, circondato da altri due Intrepidi, era salito
sul
cornicione del tetto. Tra di loro riconobbe gli occhi smeraldini di
Reaper.
-
Avvicinatevi – ordinò. – Sono
Eric, uno dei vostri Capofazione. L’accesso al nostro
quartier generale si
trova alcuni metri più sotto; l’ingresso
è alle mie spalle. –
Gli
iniziati ci misero un paio
di secondi a registrare il significato di quelle parole.
-
Dobbiamo saltare di nuovo?
– chiese uno dei Candidi, con tono lamentoso.
-
Oppure puoi semplicemente
raggiungere gli Esclusi, credo che ti troveresti bene tra di loro. A te
la
scelta – ribattè, sorridendo sprezzante.
-
Cosa c’è sotto, acqua? –
Stavolta
a parlare era stato un
Erudito.
Il
ghigno di Eric si allargò
ancora di più.
-
Forse. Perché non salti e lo
verifichi da te? –
Nicole
scosse la testa, dandole
di gomito: - Sembra che il tuo ragazzo si stia divertendo un mondo nel
terrorizzarli. –
Fiamma
annuì. Sì, era provvisto
di una certa vena sadica che in quelle occasioni si faceva
più evidente che
mai.
-
Allora, chi vuole saltare per
primo? Qualche interno, magari? – chiese, scrutandoli uno per
uno con i suoi
gelidi occhi grigi.
-
Nessuno? –
Alexandra
si fece avanti,
avanzando risoluta. – Vado io. –
Eric
annuì, all’apparenza per
niente sorpreso dal fatto che fosse stata proprio lei a farsi avanti.
Forse
credeva che la sorellina fosse ben intenzionata a guadagnarsi il suo
rispetto
fin dal principio.
Fiamma,
dal canto suo, era
certa che ce l’avrebbe fatta. Glielo leggeva negli occhi, che
fissavano il
vuoto con espressione a metà tra lo spaventato e
l’eccitato.
-
Prima che faccia notte,
biondina. –
Piegò
le ginocchia, prendendo
lo slancio, e si lasciò cadere giù. Non emise un
fiato per tutta la discesa e
poco dopo la voce di Quattro giunse fino a loro. – Prima a
saltare … Alex! –
Le
acclamazioni degli Intrepidi
sembrarono fare da carburante per il coraggio degli iniziati
perché la Candida
bionda si fece avanti a sua volta, seguita dal gemello e a mano a mano
da tutti
gli altri finchè sul tetto non rimasero i sei Intrepidi che
li avevano accolti.
Bas
e Reaper si lanciarono uno
dopo l’altro, seguiti da Jez e Nicole.
-
Ti sei divertito parecchio
non è vero? – gli chiese, scrutandolo con
attenzione. Non c’era rimprovero
nella sua voce, solo un semplice tono di constatazione.
-
Ho appena cominciato a
divertirmi – la corresse Eric. Poi accennò alla
rete: – Salti tu o vado prima
io? –
-
Vado io – decretò, prendendo
la rincorsa. Poggiò le mani sul bordo del cornicione e si
librò nell’aria,
avvitandosi in un triplo carpiato, per poi rimbalzare sulla rete
elastica.
Il
boato entusiasto che
l’accolse le fece capire che gli iniziati erano ancora
riuniti lì intorno.
Lasciò che Quattro l’aiutasse a scendere e pochi
secondi dopo fu Eric a
rimbalzare sulla rete. Scese da solo, affiancandola e dirigendosi con
lei verso
l’atrio.
Si
addossò alla parete,
lasciandole la parola.
-
Per quanti di voi non lo
sapessero, sono Fiamma e sarò una degli Istruttori che
seguiranno la vostra
iniziazione. I figli degli Intrepidi vadano con Bas e Reaper, i
trasfazione con
me e Quattro – decretò, indicando prima il ragazzo
biondo del treno e il
Capofazione dagli occhi verdi e poi il ragazzo che li aveva accolti
dopo il
salto.
Lanciò
un’occhiata a Eric,
inarcando un sopracciglio: - Hai qualcosa da aggiungere? –
-
Per il momento no. –
Poi,
quando i ragazzi vennero
chiamati da Quattro per il consueto giro d’orientamento, si
chinò a sussurrarle
all’orecchio: - In effetti qualcosa da dire ce
l’avrei. –
-
Cioè? –
-
Sei tremendamente sexy quando
fai la dura, lo sai? –
Sorrise,
compiaciuta. – Ho
imparato da un vero e proprio maestro nell’arte di fare il
duro. –
-
Andiamo a cena, ho fame –
decretò poco dopo, incamminandosi verso il refettorio.
Non
si tenevano per mano, non
quando qualcuno avrebbe potuto vederli, perché fare la
coppietta sdolcinata non
faceva proprio per loro, ma le loro braccia si sfioravano mentre
camminavano e
gli sguardi che si lanciavano non lasciavano spazio a dubbi sul fatto
che tra
di loro ci fosse molto più di quanto non dessero a vedere.
Spazio autrice:
Vi avevo promesso un sequel? Ebbene, eccovi
accontentati. Ho cancellato “I can see fire in your
eyes” per unire le due
storie, quindi troverete il personaggio di Alexandra con qualche
piccola
modifica. La storia verrà raccontata alternando i POV di
Fiamma, Eric, Richard
e Alexandra. Consiglio a quanti non l’hanno ancora fatto la
lettura di “Be
dauntless is a tough job but someone has to do it”
perché ci saranno molti
nuovi personaggi rispetto a Divergent & co e lì
vengono introdotti e
approfonditi meglio. Ho provato anche a fare una sottospecie di banner
(?) con
il cell e spero che non venga troppo schifoso. Per quanto riguarda
Eric,
malgrado lo immagini come nel libro (moro e non biondo come Jai
Courtney), ho
ripiegato su di lui perché non sono riuscita a trovare un
prestavolto che mi
soddisfacesse. Direi che per il momento è tutto, spero di
ritrovare le
fantastiche ragazze che seguivano l’altra long. Alla prossima.
Baci baci,
Fiamma Erin Gaunt