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Autore: lapoetastra    30/09/2014    3 recensioni
Via!
Mi lancio.
E improvvisamente non sento più nulla.
Le mie orecchie percepiscono solo il rombo ruggente del motore.
E non vedo più nulla.
Niente bandiere,niente cartelloni, niente striscioni.
I miei occhi vedono solo la strada.
Genere: Drammatico, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Pronti…
Controllo che il casco sia sistemato bene.
Partenza…
Inizio a premere l’acceleratore.
Via!
Mi lancio.
E improvvisamente non sento più nulla.
Non c'è più il fragore della folla, le urla entusiastiche delle ragazze che incitano il loro beniamino, le trombe che squillano e rimbombano da una parte all’altra del circuito.
Le mie orecchie percepiscono solo il rombo ruggente del motore.
E non vedo più nulla.
Niente bandiere,niente cartelloni, niente striscioni.
I miei occhi vedono solo la strada.
Prosegue dritta ed infinita, davanti a me.
E di colpo mi accorgo che sono primo.
Dovrei guardare nello specchietto retrovisore per vedere dove sono gli altri.
Ma ho paura.
Paura di vedere le auto dei miei avversari a pochi centimentri dalla mia, pronti a superarmi in un attimo.
Ma all’improvviso non penso più a nulla.
Le mie orecchie sono travolte da grida stridule, che urlano il mio nome, lo ripetono come se fosse un mantra.
Ed allora capisco.
Fermo la macchina.
Scendo.
Mi guardo indietro.
La vedo.
La linea bianca e nera del traguardo si staglia enorme pochi metri dietro di me.
Io l’ho superata.
Per primo.
Ho vinto.
Sono campione del mondo.
La gioia mi colpisce, mi travolge come un’onda del mare in tempesta.
Sento mani che mi toccano, mi accarezzano, mi sballottolano qua e là fino al podio, di cui occupo il primo posto.
Mi viene data una bottiglia di champagne.
Mentre la apro, tra la schiuma che schizzza da tutte le parti, sento una voce che mi acclama.
Non riesco a capire da dove sia venuta.
Ma so che ha parlato di me.
Perchè io sono il Campione del mondo di Formula 1.

Apro gli occhi.
Non mi sono neanche accorto di averli chiusi.
Intorno a me... tutto è cambiato.
Non c'è più la folla, lo champagne, la pista.
Ci sono solo quattro mura, bianche e spoglie.
E di colpo ricordo.
L'alta velocità, la pioggia, l'alcool nelle vene.
Lo sbando.
Lo scontro.
L'incidente.
Credevo di essere un pilota a bordo della sua Ferrari, ma ero solo uno scellerato.
E adesso sono qui, in questa stanza d'ospedale.
Cerco di alzarmi.
Non ci riesco.
Provo a muovere le gambe.
Niente.
Sono paraplegico.
E lo rimarrò per sempre.
Ciò che non sarò mai è invece Campione del mondo di Formula 1.
Quello non potrà mai essere altro che un sogno, un desiderio irrealizzabile.
Chiudo gli occhi.
Risprofondo nell'oblio in cui mi gettano gli antidolorifici.
E lì non ci sono limiti alla mia corsa.
   
 
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