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Autore: Giulia_Shumani    02/10/2014    4 recensioni
Tommy, alla fine, l'amore l'aveva trovato davvero, ma il suo sentimento non era rivolto nè a una bella ragazza, e nè gli aveva fatto dimenticare 'tutte le sue stranezze' come le chiamava lei. Non che avesse avuto importanza, comunque.
Quell'amore era lo stesso che adesso lo costringeva a portare delle occhiaie che gli solcavano il viso e che gli avevano fatto ingurgitare della vodka per cena.
Genere: Angst, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Adam Lambert, Tommy Joe Ratliff
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Image and video hosting by TinyPic Dedico questa Os a Lavinia, e non c'è bisogno che le spieghi la motivazione, perchè lei la sa già.
Lontane fisicamente, vicine con le parole.

It isn't time
But could you be m-mine
We'll never get too far
Just you, me and the bar


Mancava circa mezz'ora all'inizio del concerto e Tommy era seduto sulla poltrona rossa del suo camerino con lo sguardo perso nel vuoto e la mano destra stretta attorno al collo di una bottiglia di vodka liscia che ormai era quasi arrivata ad essere mezza vuota. Scolò un altro sorso del liquido trasparente contenuto all'interno del recipiente di vetro e un sapore forte gli bruciò la gola e le viscere, andandosi poi a depositare nel fondo del suo stomaco. 

Quella sera il suo trucco era curato come sempre, ma nonostante questo, sotto quello strato di cerone così spesso si intravedevano le sue ormai permanenti occhiaie violacee. Sì, perchè erano ormai giorni interi che non dormiva almeno cinque ore di fila per colpa dei pensieri che gli si insidiavano prepotentemente nel cervello ogni notte, e ogni giorno, se proprio doveva essere sincero.


Sua madre gli aveva sempre detto che una volta divenuto grande, avrebbe trovato una bella ragazza che l'avrebbe fatto innamorare e gli avrebbe fatto dimenticare tutte quelle stranezze cui era solito portare dentro di se.

La sua famiglia non aveva mai appoggiato il fatto che lui si truccasse, si rasasse i capelli e si colorasse le unghie. Lo avevano sempre additato e considerato come lo 'Strambo'. Inutile dire che l'appoggio mancato dei suoi, gli aveva creato dentro grandi insicurezze e sconforto, ma nonostante questo lui aveva deciso di continuare ad essere quello che era.

Sua madre in fin dei conti non aveva mai avuto ragione su nulla. Tommy, alla fine, l'amore l'aveva trovato davvero, ma il suo sentimento non era rivolto nè a una bella ragazza, e nè gli aveva fatto dimenticare 'tutte le sue stranezze' come le chiamava lei. Non che avesse avuto importanza, comunque.


Quell'amore ero lo stesso che adesso lo costringeva a portare delle occhiaie che gli solcavano il viso e che gli avevano fatto ingurgitare della vodka per cena. Una volta accesa una sigaretta, Tommy si alzò e si diresse verso il suo guardaroba a grandi falcate. Una volta aperto l'armadio si mise a sfogliare la sua collezione di cravatte e optò per quella nera lucida, che in quel momento rispecchiava esattamente il suo umore.

Arrivato davanti allo specchio, si guardò attentamente prima di fare una smorfia di disprezzo indirizzata alla sua immagine riflessa, e un 'vaffanculo' sussurato gli uscì dalle labbra rosse. 'Certo che non ti ama, fai schifo.' continuò a dire guardando dritto davanti a se.

Venti minuti al concerto e 'Lui' non era neanche entrato nel camerino a controllare perchè Tommy non si fosse presentato a cena. 'Non viene a controllare perchè non ci sei Tom, perchè non gliene frega un cazzo di te' disse sospirando e mettendosi di nuovo seduto. La stanza aveva iniziato a girare intorno a lui un pò più del dovuto. Tommy buttò la testa all'indietro e chiuse gli occhi, sperò di addormentarsi. Sti gran cazzi del concerto, se 'Lui' non lo voleva poteva anche andare tutto a troie, partendo appunto dalle esibizioni in pubblico, perchè fondamentalmente erano state proprio quelle a metterlo in quel mare di merda in cui adesso si trovava.


Un rumore sordo interruppe i pensieri di Tommy e gli fece balzare il cuore in gola per una manciata di secondi. Il ragazzo sperò con tutto se stesso che chiunque fosse se ne sarebbe certamente andato se lui non avesse aperto, ma non fu così. Un altro tonfo sordo, stavolta più forte, rimbombò tra le pareti del camerino e una voce chiamò il suo nome a gran voce. Fu allora che il ragazzo si alzò e si decise ad aprire quella dannata porta.

La visione che si trovò davanti fu quella da lui sperata e non sperata allo stesso tempo. Era buffo come si potesse desiderare ardentemente una cosa, ma allo stesso tempo fare finta tra se e se di disprezzarla con tutte le proprie forze. La voce di Adam arrivò a Tommy gelida come una calotta polare in pieno oceano. Fredda, come i suoi occhi color del ghiaccio.

"Tommy! Mancano dieci minuti al concerto e non hai ancora finito di sistemarti, e perchè cazzo non sei sceso per cena, me lo potresti spiegare?" tuonò il moro.


"Non avevo fame okay? Adesso mi preparo e arrivo, tu intanto vattene." rispose il biondo acido.


"Hai bevuto Tommy? Puzzi di alcol, quante volte devo dirtelo che non devi bere prima di salire sul palco, quante?" disse Adam indicando la bottiglia di vodka.


"Ho bevuto, e allora? Tanto da ubriaco do più spettacolo e faccio più cazzate no? Dovresti essere contento di me, ti regalo ancor più visibilità di quella che hai."


"Ancora con questo discorso della visibilità? Io ho vinto American Idol, secondo te ho bisogno di altra pubblicità? Togliti dalla testa questa cazzata..." disse irritato Adam.


"Ah, quindi i baci che mi dai sul palco non sono per attirare attenzione? Per farsi fighi davanti ai media? Allora dimmi, perchè mi baci in quella maniera ogni cristo santo di volta?"


"Tommy smettila di dire cazzate, non ho assolutamente voglia di litigare con te. Preparati adesso che dobbiamo andare..."


"Guardami in faccia e dimmi che non mi baci per visibiltà, e rispondimi cazzo una buona volta. Non gira tutto intorno a te sai? Ti sei mai accorto che su quel palco ci sono anche io? Ti sei mai reso conto che quando sei giù di morale io sono accanto a te? No. Decisamente. Continui a dire nelle interviste di essere etero. Questa cosa è ridicola e io non so neanche perchè te ne sto parlando..."


Adam si avvicinò al volto del ragazzo biondo e gli spostò delicatamente una ciocca di capelli biondi sistemandogliela dietro l'orecchio. Il cuore di Tommy accellerò il suo battito e sentì delle lacrime prepotenti pizzicargli gli occhi, i suoi occhi si fecero sempre più lucidi, ma promise a se stesso che non avrebbe pianto. Non poteva dare quella soddisfazione ad Adam, non di nuovo.

Averlo aspettato mille volte a casa e non averlo visto mai arrivare nonostante le promesse era stato umiliante, non ricevere risposte ai suoi messaggi di buon giorno o di buona notte era stato devastante. Piangere per lui sarebbe significato toccare definitivamente il fondo, e lui non era ancora arrivato a quei livelli, o almeno così credeva.

"Baciami ti prego..." sussurrò Tommy vicinissimo alle labbra di Adam.


"Non ti bacerò Tom, puzzi di alcol, e sai che io odio la vodka." rispose il moro fissandolo con quegli occhi ghiacciati che al biondo quasi perforarono l'anima.

La mano calda di Adam lasciò una carezza leggera sul viso dell'altro ragazzo. Il suo corpo fremette sotto quel contatto, ma nonostante questo, il biondo riuscì a scostare il braccio del moro con una spinta violenta mettendo una distanza tra i due, una distanza che solo Adam avrebbe potuto colmare, ma che comunque non fece.

"Io non ti capisco Tommy, non potresti semplicemente dirmi cosa cazzo non va? Ti ubriachi nel camerino da solo, non mangi più con la band... Cioè spiegamelo e basta no?


"Ma tu davvero sei così cieco? Io adesso dovrei spiegartelo?" urlò Tommy in preda all'isteria.


"Tra poco abbiamo un concerto e tu al posto di prepararti stai lì ad urlare frasi sconnesse e senza significato." sibilò Adam in risposta.

'Senza significato, come i baci che mi dai.' si disse il biondo tra se e se.

"Dimmi perchè ogni volta che mi baci, decidi sempre tu, il modo, il tempo, la durata, tutto! Dimmelo. Io non conto niente vero? Di cosa piace a me non te ne frega un cazzo, ecco cosa c'è che non va. Ecco perchè non mangio con voi, perchè non sopporto questo tuo ignorarmi quando siamo lontani dal palco. Ecco perchè mi ubriaco da solo nel mio camerino, lontano da tutti, perchè tanto il tuo sguardo non è mai rivolto a me. Io per te esisto solo come 'Bassista', ma come persona... Quella è sicuramente un'altra storia."


Vomitare tutto quel dolore, per una volta, per la prima volta da anni forse. Tommy ci stava riuscendo finalmente, e faceva male, un male cane, ma era necessario, tanto quanto respirare ormai.


"Tommy, devi calmarti adesso. Tutto questo casino per i nostri baci sul palco? Io ti bacio, perchè adoro baciarti okay? Perchè baci da Dio e mi piace. Non vedo cosa ci sia di sbagliato in questo." rispose Adam in tono calmo.


"Tu mi baci e non pensi alle conseguenze. Tu mi baci e durante i nostri contatti pensi solo agli urli delle ragazzine arrapate che ci guardano, e posso immaginare come puoi sentirti, perchè quegli urli li conosco, ma io una volta fatte scontrare le nostre labbra cancello il mondo e penso solo ed unicamente a te. A differenza tua ricambio il bacio perchè mi emoziono sentendo che per pochi secondi, un uomo come te, che ha il mondo ai suoi piedi, mi appartiene."


"Tommy... Io, tu mi piaci, ti voglio bene, però..."


"Però non ricambi i miei sentimenti e vieni a scoparmi nei camerini di nascosto a tutti solo quando sei ubriaco e hai bisogno di svuotarti. Vorrei non capire, ma sì, lo capisco perfettamente." rispose il biondo impassibile fuori mentre dentro moriva lentamente.


"N-ne riparliamo dopo ok? Sono un coglione, va bene? Non ti scopo solo per svuotarmi..."

Alle menzogne ormai Tommy ci aveva fatto il callo, e questa era decisamente una delle migliori da parte del suo compagno di band.

"Okay, adesso mi preparo, ti dispiacerebbe uscire?" disse il biondo ancora un pò irritato. Irritatissimo in realtà.


"Sì, ti aspetto nel backstage. A dopo."

Adam si voltò e si diresse verso l'uscita ma dovette poi girarsi perchè si sentì chiamare da Tommy con un filo di voce.

"Adam?"


Quegli occhi di ghiaccio ancora puntati nei suoi, quasi ad ucciderlo ancora una volta. Sarebbe stata la centesima, o giù di lì. Ormai si era perso il conto.


"Sì?"


"Potresti non baciarmi stasera, durante Fever?" chiese il biondo quasi supplicandolo.


"Sai che ti bacerò Tommy. Sai che durante quella canzone l'unica cosa che voglio fare è baciarti..."


Il biondo non disse niente e annuì con la testa. Un'altra sconfitta pensò. L'ennesima volta in cui mi faccio mettere i piedi in testa.

Adam si voltò nuovamente ed uscì senza dire una parola. Tommy seguì la sua figura fino a che non la vide sparire dietro la porta.


Durante Fever quella sera, il loro baciò infiammò la folla più del solito. Il contatto tra le labbra durò più a lungo, i loro corpi si unirono eliminando le distanze e Tommy pensò che il cuore non avrebbe sicuramente retto a tutta quell'emozione che gli scorreva nei tessuti. Per una volta Adam non si era staccato subito interrompendo il tutto in modo brusco, e gli aveva addirittura accarezzato la nuca prima di ritornare in mezzo al palco a muoversi come solo lui sapeva fare.

Una volta finito il concerto, Tommy si chiuse nel suo camerino e si spogliò lentamente gettando i vestiti a terra e accendendosi una sigaretta. Dopo il bacio con Adam aveva assunto un'espressione serena che non solo lo aveva accompagnato per tutto il resto dell'esibizione, ma che gli aveva anche tenuto compagnia fino a quel momento. Si sarebbero rivisti di lì a poco come si erano detti una volta scesi dal palco, e finalmente Tommy si sentì tranquillo.
Il biondo si accucciò sul divano e si mise a guardare il soffitto sorridendo, quando ad un tratto il suo cellulare vibrò sul tavolino facendo un orrendo rumore. Era un messagio di Adam.

- Scusa Tom ma stasera non posso raggiungerti lì, sono troppo stanco. Magari ci vediamo domani. Dormi bene. Notte.

Non poteva essere vero.
Un'altra menzogna. Un'altra umiliazione.

'Sei come una febbre per me, vorrei mandarti via ma ti ho addosso, ti ho dentro. E ti odio, con tutto il mio cuore, e ti amo con tutta la mia anima.' sussurrò Tommy mentre fissava attonito lo schermo del cellulare che tirò con forza contro il muro.


La bottiglia di vodka conteneva ancora del liquido, ma presto sarebbe finito.



  
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