Film > Star Wars
Ricorda la storia  |      
Autore: Dragasi    02/10/2014    2 recensioni
Stai tremando. Sono sei giorni che vieni scosso dai brividi e passi la maggior parte del tempo a dormire e quando sei sveglio vedo solo una fioca luce nei tuoi occhi, che sono sempre stati colmi di un bagliore allegro. [...] Urli di dolore svegliandoti, mi guardi con quei tuoi occhi che paiono spenti e stiracchi le labbra cercando di sorridere.
Un Maestro al capezzale del suo giovane Padawan
Genere: Angst, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
I love you like a son

Stai tremando. Sono sei giorni che vieni scosso dai brividi e passi la maggior parte del tempo a dormire e quando sei sveglio vedo solo una fioca luce nei tuoi occhi, che sono sempre stati colmi di un bagliore allegro.
Ti ho preso con me quando avevi dodici anni, non so nemmeno spiegare perché ho scelto te. Eri lì, con altri Youngling, a ridere allegri con quella tua luce negli occhi, luce che ora non riesco più a scorgere, ed io mi avvicinai a te per chiederti se volevi diventare il mio Padawan.
La Forza mi ha guidato a te, ma non sembra venirti in aiuto adesso.
Siamo da sei anni insieme ed ogni giorno che ho passato con te è stato di felicità.
Mi ricordo la tua prima domanda, mi chiesi se era vero che i Jedi ti avevano portato via dalla tua famiglia. Impiegai due giorni per risponderti, ma finalmente ci riuscii. « È vero, i Jedi ti hanno portato via dalla tua famiglia, ma i tuoi genitori sono fieri di avere un figlio come te » questa fu la mia risposta e non fu di certo esaustiva.
Ti ho visto crescere e vedere come il tuo ingegno si acuiva di giorno in giorno, ti ho visto emozionare quando stavamo partendo per la tua prima missione e ho visto il terrore nei tuoi occhi al tuo primo vero scontro.
Quando ti ho preso con me eri poco più che un bambino, ingenuo e curioso di scoprire com'era fatta la Galassia.
Ho scoperto sulla mia pelle quanto tu sia incapace nel volo, l'unica volta che ho provato ad affidarti le manovre per l'atterraggio per poco non finivamo contro la torre di controllo.
Non sarai bravo nel volo, ma credo di essere l'unico Jedi a poter vantare un Padawan che preferisce la meditazione all'allenamento con la spada.
Mi sono riempito d'orgoglio quando ti ho visto comportarti da vero Jedi nonostante tu avessi solo tredici anni.
Ho apprezzato la tua serenità e la tua spensieratezza. Tu che hai un'enorme fede nella Forza, sei sempre stato certo che qualsiasi cosa il destino ci riservasse non dovevamo preoccuparci perché la Forza ci avrebbe aiutato. 
Mi ricordo di quella volta, avevi quindici anni ed eravamo su Mandalore, la nostra missione era proteggere il governatore ed arrestare colui che aveva ordito un attentato alla sua vita. Eravamo riusciti a rintracciarlo, ma lui si era accorto di noi e aveva provato a fuggire, tu l'avevi inseguito sui tetti ed io, da terra, invecchiavo di dieci anni ogni volta che ti vedevo saltare da un tetto all'altro, ma alla fine l'avevi preso.
Urli di dolore svegliandoti, mi guardi con quei tuoi occhi che paiono spenti e stiracchi le labbra cercando di sorridere.
« Stai tranquillo » ti dico in un lieve sussurro, appoggiando delicatamente una mano sulla tua fronte bollente.
« Maestro... » riesci a mormorare.
« Riposa, non sforzarti » e cerco di infonderti un po' di energie attraverso la Forza, ma sento che le bruci più velocemente di quello che io riesco a darti.
« Maestro, non devi preoccuparti, ci penserà la Forza a sistemare tutto »
Noto subito che non usi la parola "guarire", ma preferisco non commentare e mi limito a dire:« Lo so, Padawan, lo so »
Ho una mano appoggiata al tuo braccio e sento che ti irrigidisci prima di cacciare un altro urlo.
Inizi a tremare più forte di prima e lacrime sgorgano dai tuoi occhi.
Grido chiamando i guaritori e loro accorrono per poi tenerti fermo ed iniettarti sedativi ed antidolorifici, io prendo un panno ed inizio ad asciugarti il sudore sulla tua fronte.
Quando ti calmi mi guardi impaurito e mi confessi:« Maestro... Maestro, ho paura, tanta paura, mi sembra che la Forza mi abbia abbandonato »
Tu, proprio tu, che hai sempre avuto fede ora dubiti...
Ti sorrido e dico:« Non ti ha abbandonato, devi solo continuare ad avere fede e tutto andrà bene » ho un groppo in gola mentre pronuncio queste parole.
Mi guardi ancora e con voce fioca chiedi:« Maestro, tu mi vuoi bene, vero? »
In questo momento non sembra che tu abbia diciotto anni, sembri il piccolo ragazzino di sei anni fa. Ti rispondo senza esitazione:« Se mi fosse permesso ti chiamerei figlio mio »
Mi sorridi e mi sembra di scorgere per un secondo il bagliore allegro che era solito riempire i tuoi occhi, poi li chiudi nuovamente ed il sorriso ti rimane sulle labbra.

Angolino di Dragasi

Era da un po' che rimuginavo su questa storia, e finalmente ha preso forma. Ho cercato di riversare tutto l'affetto che un Maestro può avere per il proprio apprendista, un affetto che nasce da un rapporto molto particolare. Spero di aver reso bene le emozioni ed i dialoghi.
Grazie a tutti voi che siete arrivati fin qui.
A presto!
   
 
Leggi le 2 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Film > Star Wars / Vai alla pagina dell'autore: Dragasi