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Autore: tilia    04/10/2014    5 recensioni
Se sei un Bowserotto, e non vedi quasi mai tuo padre per tutto l'anno, vorresti passare con lui la notte di Natale...
Ma quando anche in quella festività egli si porta il "lavoro" a casa, un po' ti irriti.
Inoltre, magare, non è l'idea più brillante del mondo tenere prigionieri, a causa di una bufera di neve, Mario e Bowser nello stesso castello.
Il tutto condito con una (povera) principessa Peach, che vorrebbe con ogni probabilità essere altrove, la neve, che scende senza sosta, e perchè no? Un incidente con il dirigibile, e quanta più sfortuna si riesca ad immaginare.
In una situazione del genere è facile che tutto finisca in tragedia, ma è pur sempre la Vigilia di Natale, potrebbe avvenire un miracolo. In questa magica sera la famiglia Koopa si potrebbe ritrovare un po' più unita, un po' più...famiglia.
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Curiosi?
Genere: Angst, Fluff, Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Bowser, Bowserotti, Ludwig Von Koopa, Peach
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Salvataggio


La temperatura era ancora più bassa di quella che Ludwig si era aspettato. Rabbrividì violentemente, ma se lui aveva freddo ed era in movimento, poteva immaginare suo padre e gli altri fermi, magari svenuti o feriti. Strinse i denti e aumentò la velocità.

Non appena arrivò al luogo dell'esplosione lo scenario era desolato. I pezzi di quello che una volta era stato un dirigibile giacevano anneriti e bruciati dalle fiamme. Tutta la neve si era sciolta lasciando solo del terreno carbonizzato.
Ludwig si concentrò e cercò qualche segno di vita, proteggendosi gli occhi con una mano dai fiocchi che cadevano sempre più velocemente. Finalmente trovò un puntino rintanato nel bianco abbagliante e corse verso quell'unica speranza.
In mezzo alla neve era stata eretta una struttura malmessa usando parti rotte del dirigibile. Il vento impetuoso rischiava ad ogni colpo di spazzarla via. Formava una specie di cupola contro la tempesta. Era stata scavata la neve ai lati in modo da conferirgli una leggera stabilità, ma non avrebbe dato più di un ora di vita a una simile costruzione.
Ludwig illuminò con lo scettro il cammino, continuando ad avanzare poteva percepire un leggero tepore provenire dalla cupola. Si tranquillizzò leggermente, era stato uno stupido a preoccuparsi.
"Padre" urlò tentando di superare il suono della tempesta.
"Ludwig?" rispose qualcuno all'interno della struttura. Non capì se era stato suo padre oppure qualcun altro. Le parole erano ovattate ed estremamente deboli.
"Sì" gridò di nuovo "Dovete uscire, vi porterò al castello!"
"No, Jr è troppo congelato devi usare il teletrasporto"
Ludwig spalancò gli occhi spaesato, aveva usato quella magia solo su se stesso e, già così, era davvero stancante. Suo padre lo sapeva, non sarebbe stato in grado di trasportarli tutti. Oltre ad esaurire le sue forze, avrebbe rischiato di spostarli da qualche altra parte, magari nel cuore della tempesta.
"Ma..." protestò scuotendo la testa, era una follia. Era rischioso, davvero troppo. E se poi davvero faceva qualche errore?
"Ludwig! Siamo tutti esausti, smettila di pensare solo a te stesso"
Il maggiore serrò le mani sullo scettro, una nuova ondata di rabbia lo invase. Suo padre si preoccupava di tutto tranne dei suoi figli, Jr era l'unico fortunata eccezione fra loro. Avrebbe messo persino l'idraulico davanti al loro benessere, anzi, già lo faceva uscendo la vigilia di Natale. Era furioso, gli venne un'immensa voglia di lasciarli lì a congelare.
Se solo per un minuto si fosse accorto di loro!
I suoi fratelli soffrivano ogni giorno, ognuno in modi diversi, ognuno tentando di non darlo a vedere, ognuno recitando d'essere felice. Si sentiva imponente. Suo Padre poteva anche ignorarlo, non gli importava, era il primo genito doveva essere forte, ma i suoi fratelli meritavano un po' di attenzione.

"Ludwig, sbrigati! Jr sta davvero male"
Jr, Mario, Peach, solo loro esistevano. Il suo figliolo eletto, la sua cara nemesi e la sua amata. Strinse ancora di più le mani intorno allo scettro. 
Lo avrebbe fatto per i suoi fratelli
e Jr, nessun altro. Avrebbe lanciato l'incantesimo solo per loro, perché meritavano ancora un padre e perché se fosse morto ne sarebbero stati distrutti, anche se forse sarebbe stato meglio.
Chiuse gli occhi e si concentrò. Chissà quante persone erano all'interno della cupola. Probabilmente tre. Ce la poteva fare.
Sospirò, lasciò che la magia lasciasse il suo corpo e si convogliasse nello scettro. Contò mentalmente fino a tre e...lanciò l'incantesimo.


Ludwig spalancò gli occhi e un ondata di nausea lo colse, riuscì a rimanere in piedi anche se per miracolo. Stava tremando, non capiva bene se era per il freddo o la paura. Non appena riuscì a mettere a fuoco l'ambiente, però, sospirò di sollievo.

La cupola era apparsa nell'atrio del castello sotto lo sguardo sconvolto degli altri Bowserotti. La struttura venne divelta da Bowser, che teneva fra le braccia il corpo rannicchiato di Jr. Non appena vide le coperte, che i suoi figli avevano fra le mani, le prese e lo avvolse immediatamente.
"Ha bisogno subito di cure, andate a chiamare Kamek" urlò il drago furioso.
"Ma..."
"Subito!" sbraitò stroncando l'obiezione.
"Kamek è andato con Kameka, hai dato loro la giornata libera" ribatté Roy.L'unico che avesse ancora il coraggio di parlare dopo quella sfuriata. Il suo sguardo, però, vagava dal re Padre al corpo immobile del fratellino. Non riusciva più bene a mascherare la preoccupazione, perché la sua voce risultò leggermente incrinata.
Bowser lo guardò come se volesse incenerirlo, ma alla fine si voltò verso la cupola e ringhiò furibondo "Questa è tutta colpa tua, dannato idraulico!"
Abbracciato a Peach c'era Mario, che guardava la scena con sconcerto, quasi con senso di colpa. Perché il dirigibile era caduto, a causa della loro lotta e si sentiva in parte responsabile.
 La principessa aveva le lacrime agli occhi e forse aveva anche pianto a giudicare dalle righe sulle guance.Non aveva mai visto Bowser così spaventato e preoccupato per qualcuno. Era in pensiero per il piccolo Jr, che non aveva più ripreso conoscenza.
Mario, tuttavia, trovò la forza di ribattere "Tu l'hai rapita!"

Bowser stava per ribattere qualcosa, ma, improvvisamente, una voce cristallina li interruppe, prima che potessero scoppiare a litigare "Adesso basta! Dobbiamo fare qualcosa per lui!"
Peach si era pulita le lacrime e aveva assunto di nuovo il suo portamento regale, ma gli occhi ancora lucidi tradivano la preoccupazione. I due litiganti si fermarono, come due bambini appena rimproverati dalla madre.
Ludwig, per il poco che era riuscito a seguire, provò un moto di simpatia per la principessa.
Intanto lui era finalmente riuscito a rimettersi dritto, anche se tremava ancora, questa volta dal freddo. Aveva il mantello bagnato fradicio, così come i capelli e ogni scaglia del corpo. Probabilmente l'acqua gli era arrivata fino alle ossa.
"Ludwig, tu hai studiato con Kamek, fai qualcosa" ordinò Bowser.
Colto alla sprovvista il maggiore dei Bowserotti lo guardò interrogativo "Cosa dovrei fare?"
"Aiutalo, dannazione possibile che sei così inutile? Anche prima, perché ci hai messo tanto ad utilizzare il teletrasporto?"
Larry sillabò teletrasporto, quasi fosse una parola aliena e guardò il fratello maggiore inorridito. Sapevano tutti quanto costasse quella magia. Ludwig non poteva perdere altre energie.
"Re Padre, me ne occupo io" decretò infine Roy, anche se nella voce c'era un ringhio velato. Bowser lo guardò leggermente accigliato, ma alla fine lasciò Jr nelle sue mani.
Le cose si susseguirono talmente in fretta che Ludwig faticò a seguirle, si era fermato alla parola "inutile". Strinse i pugni fino a far sbiancare le nocche, tentando di non far trasparire la furia.
"Veniamo con te" mormorò Lemmy. Sembrava abbattuto, quasi come se in quel momento avesse appena realizzato che non sarebbe stato un bel Natale. Era deluso.
Tutti i Bowserotti si trascinarono dietro a Roy, solo Ludwig rimase immobile. Aveva il volto scuro e fissava il padre senza lasciar trasparire alcun sentimento. I Bowserotti per un secondo temettero che esplodesse. 
Solo Wendy intervenì. Sapeva di rischiare, ma lo afferrò e lo costrinse a venire con lei ficcandogli le unghie nella squame tenere del braccio.

Non appena furono al primo piano Ludwig si chiuse in una stanza. Neanche la sorella era riuscito a fermarlo.
"Lud, non fare pazzie" urlò Lemmy sbattendo i pugni sulla porta. Non proveniva alcun suono dall'altra parte.
Il maggiore si era premurato di insonorizzare la stanza e sigillarla. La sua rabbia era veramente al culmine e dalla sua bocca esplose una violenta fiammata, che incenerì i mobili.

I suoi fratelli sapevano bene, che, per quanta pazienza avesse, quando s'infuriava sul serio era meglio lasciarlo sbollire da solo. Ne andava della loro salute. Nessuno aveva mai osato interromperlo in uno dei suoi momenti d'ira. Si diceva, che perdeva completamente il controllo. Erano voci di corridoio, ma pareva che in quei momenti diventasse anche più pericoloso di Bowser e Mario messi insieme. Era logico che nessuno ci tenesse ad incontrarlo.
"Wendy, rimani qui, aspetta che si calmi"  ordinò Roy con ancora fra le braccia Jr.
"E che faccio, se esce ancora incazzato?" domandò seccata la bowserotta fulminando il fratello.
"Dagli una camomilla" fu l'unica risposta.
Wendy ringhiò per la pessima battuta, ma non si mosse da davanti alla porta. Non si sarebbe spostata neanche di un millimetro. Lo sapeva bene, per quanto odiasse ammetterlo, era davvero preoccupata per il fratello maggiore.



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Nota autrice:
Grazie mille, per aver letto anche il secondo capitolo. Sono molto aperta alle critiche, specialmente se avete accorgimenti oppure dubbi, perplessità, insomma tutto (anche se la lunghezza dei capitoli non vi soddisfa, ditemelo!).
Sì, lo so che sono stata abbastanza stronza in questo capitolo, ma vedremo cosa accadrà nei prossimi!
Ho intenzione di fargliele passare di tutte i colori a questi poveri Bowserotti, siete avvertiti XD

Al prossimo Sabato!
Tilia =|=

  
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