So a cosa state pensando: io
non dovrei essere qui. Dovrei star scrivendo la mia adorata Never Ending Legend,
per la mia e la vostra salute mentale, ma la mia Musa Harrypotteriana non sembra
molto intenzionata ad aiutarmi.
E poi... e poi ho scoperto Fullmetal
Alchemist.
E’ stato come un fiume in piena
che ha rotto improvvisamente gli argini nella mia vita.
E rido fino alle lacrime se
penso a come, fino a pochissimo tempo fa, quando le mie orecchie udivano la
parola manga, io storcessi il naso borbottando “Uhm, no, non fa per
me.”
Adesso, oltre che ad essermi alquanto appassionata al manga, passo la
maggior parte delle mie giornate a parlare di quanto siano perfetti Ed e Roy insieme, leggere fanfictions
su Ed e Roy, guardare video su Ed e Roy, scrivere di Ed e Roy, scaricare centinaia di
immagini di Ed e Roy, e... credo che
sia chiaro il concetto: stravedo per
Ed e Roy, è una passione che mi ha colta di sorpresa ma che diventa più grande
ogni giorno che passa. Non posso fare a meno di loro. Lo so, sembra una frase da
pazza scatenata [e chi vi dice che io non sia davvero una pazza scatenata?
XD].
Scrivere questa fanfiction è
stata una sfida con me stessa. Io volevo scrivere qualcosa su Ed e Roy, e
in quello che ho scritto ho messo tutta me stessa [scrivevo in ogni momento,
anche a notte fonda e durante la cena – o meglio, al posto della
cena].
Non sono ancora molto ferrata
in materia [ho iniziato oggi – 9 ottobre – a leggere il IV volume] ma
ho cercato, sotto la supervisione della mia adorata Ceci, di mantenere IC i
personaggi – spero di esserci riuscita!
In questa fanfiction, però, non
sarà Ed a prendere “una cotta” per il suo superiore, ma vedrete un Roy
innamorato alla follia del suo fagiolino, un Roy che si trova a dover
celare il suo sentimento dietro ad una gelida maschera per anni, prima che Ed
scopra di ricambiare.
Ho quindi voluto, in qualche
modo, “invertire i ruoli”, rispetto a ciò che si potrebbe di solito immaginare.
Aspetto commenti e suggerimenti! *_*
Due parole in ambito tecnico:
si tratta di una one-shot in forma di song-fic, a tematica yaoi. Prego chiunque non gradisca il
genere di cliccare sulla X rossa in alto a destra, perchè leggere pur
disprezzando ciò che si legge mi sembra alquanto insensato e anche
masochistico.
Per il resto, una parola
riassume questa fanfiction: FLUFF.
Miele. Zucchero.
Ne sono pienamente consapevole,
sì, ma in fondo credo che Ed e Roy si meritino tutto il fluff di questo mondo!
XD Siete stati avvisati, comunque. Godetevelo, se ne avete
voglia.
Naturalmente, i personaggi non
appartengono a me, ma a Hiromu Arakawa, e questa fanfiction non è stata scritta
a scopo di lucro.
La canzone I don’t wanna miss a thing è degli Aerosmith, che ringrazio per le loro
dolcissime ed immortali parole che mi hanno ispirata nello
scrivere.
Se volete, dal momento in cui
[verso metà] la fanfiction diventa una song-fic, provate a leggerla ascoltando
la canzone in sottofondo – fa sicuramente più effetto!
Credo di aver sproloquiato
abbastanza, quindi chiudo qui e vi lascio alla lettura di questo mio lavoro, che
vede il mio ingresso trionfale [XD] nel fandom di Fullmetal Alchemist!
*Ely
emozionata*
Grazie a chiunque leggerà e a
chi recensirà! *_*
Ely ~
Cerridwen
~
Stella di
Fuoco
A Ceci, la migliore amica che potessi
desiderare,
e a elyxyz, per la sua meravigliosa
fanfiction “It’s raining cats and dogs”.
E’ grazie a voi che ho scoperto
Fullmetal Alchemist e che mi sono appassionata alla coppia
RoyEd,
e ve ne sarò eternamente
grata.
Stringendo le esili dita del
giovane che gli camminava accanto, un fremito gli corse lungo la schiena;
sospirò, quasi divertito, mentre un sorriso gli illuminava il
volto.
Ancora si chiedeva come un fagiolino potesse donargli una così
totale e ottenebrante felicità, e il cupo terrore che tutto potesse
improvvisamente svanire tornò a tormentarlo.
Guardò Ed: un sorriso aleggiava
sul suo volto perlaceo, mentre continuava a chiacchierare, ignaro del fatto che
l’altro non lo stesse ascoltando. Perdendosi in quelle iridi d’oro, Roy riuscì a
dimenticarsi ogni suo pensiero... era come se il mondo intorno a loro si
dissolvesse, e lui ancora non riusciva a capacitarsi di quel prodigio così
strano e meraviglioso.
- ...non è vero, Roy?
-
Edward tacque, in attesa, ma
solo il silenzio gli rispose.
- Roy? Roy, ma mi stai
ascoltando? -
La voce divertita del giovane
spezzò l’incantesimo che aveva avvolto Roy, riportandolo bruscamente alla
realtà. Boccheggiò, in cerca di una risposta plausibile e non eccessivamente
imbarazzante, ma la sua mente sembrava non rispondergli.
- Ehm...
-
Edward scoppiò in una limpida
risata:
- Sta arrossendo, Colonnello Mustang?
-
- Presuntuoso! Credi davvero di
riuscire a farmi arrossire, Mame-chan? -
Per tutta risposta, l’altro lo
attirò a sé, sfiorandogli il collo con un lieve bacio; udendo il gemito
soffocato di Roy, che aveva il volto nascosto nell’incavo della sua spalla,
continuò, risalendo con terribile lentezza fino a che non arrivò a lambire le
sue labbra, ancora e ancora, senza mai lasciare che i baci divenissero più
profondi, così da far crescere dentro di loro il desiderio che era ormai
diventato incontrollabile.
- Ed... - I loro corpi
fremevano, ma Roy riuscì a frenare la passione per pochi istanti, il respiro
affannoso, la voce roca
- Ed, per la miseria, siamo in
mezzo alla strada, e il mio autocontrollo ha dei limiti! -
Il tentativo di assumere
un’aria seria e convinta fallì miseramente, ed Edward annullò nuovamente la
distanza fra loro, sorridendo contro le sue labbra.
- Non muoverti, Roy Mustang,
non hai nulla da temere: la tua sarà una dolce fine, a quanto
pare... -
I due alchimisti si separarono
bruscamente, e rimasero per un istante immobili, pietrificati da quella voce
glaciale.
Tutto sembrò fermarsi. Roy vide
un luccichio d’argento nella mano dell’uomo che li fronteggiava, e il terrore lo
pervase come un’ardente vampata di fuoco. I suoi incubi più oscuri si stavano
avverando, e lui non poteva fare nulla, nulla...
Lo sparo echeggiò nell’aria. Il
cuore di Edward mancò un battito. Non avrebbe permesso che Roy morisse –
mai.
- NO! -
Roy si sentì buttare a terra, e
crollò violentemente sul gelido selciato.
Per un istante fu il
buio.
Voci.
Grida.
- Hai colpito l’altro,
maledizione, l’Alchimista d’Acciaio! Lui
aveva detto di volerlo vivo! -
Passi.
E poi il
silenzio.
[ L’altro? ]
Roy si rizzò a sedere e si voltò, l’oceano nero
dei suoi occhi inondato di terrore, screziato
d’angoscia.
Roy sentì l’anima
lacerarsi.
Roy credette di
morire.
Edward era a terra, a pochi
passi da lui, la veste macchiata di sangue scuro, il petto squarciato da una
profonda ferita.
- T... Taisa...
-
Si gettò su di lui e lo strinse
in un abbraccio disperato – perfino i battiti del suo cuore erano dolorosi, in
quel momento.
- Andrà tutto bene, Ed... te lo
giuro, andrà tutto bene... -
Pietose
menzogne.
E lo sapevano
entrambi.
- EDWARD! - Roy scoppiò in un
pianto disperato, non poteva crederci, non lui, non il suo Ed...
- Perchè? Non dovevi, cazzo,
perché l’hai fatto, perché?!
-
- Sì che dovevo, Roy, perché...
- uno spasmo di dolore scosse il suo corpo, - perché ti amo, Roy, ti prego, non
dimenticartelo... -
I loro sguardi si
incontrarono.
- Roy...
-
Due stelle d’oro che
splendevano nel loro cielo nero.
Poi Edward chiuse gli
occhi.
- ED, NO!
-
Il grido di Roy squarciò il
silenzio, e l’uomo spalancò gli occhi, il cuore che martellava dolorosamente nel
petto, la fronte madida di sudore.
- Roy? -
Un fruscio di lenzuola, e Roy
sentì un paio di braccia circondarlo.
Il volto rigato di lacrime,
fissò confuso Edward, che lo stava abbracciando.
- Ed... ma tu... quell’uomo ti
ha sparato... - farfugliò, in preda all’angoscia.
Con sgomento, il giovane si
rese conto che Roy stava piangendo.
Stava piangendo.
- Oh, Roy... è stato solo un
incubo, nessuno mi ha sparato... calmati... -
Roy spalancò gli occhi,
fissandoli in quelli dell’uomo che amava, e poi si abbandonò contro il suo
petto, senza riuscire a frenare i singhiozzi.
Edward lo strinse più forte,
sconvolto da quel pianto disperato. Qualcosa dentro di lui si spezzava ogni
volta che sentiva Roy soffrire.
- Amore, non piangere... sono
qui, non è successo niente... solo un sogno, è stato solo un sogno!
-
Un
sogno.
Qualcosa se sapeva
essere
a volte così terribile,
a volte così terribilmente
meraviglioso.
Mentre gli sussurrava
all’orecchio, iniziò con la mano a carezzargli dolcemente i capelli, continuando
fino a che Roy non ebbe smesso di piangere.
- Ed, ti prego, non lasciarmi
mai... -
Un sussurro quasi
impercettibile, ma lui lo udì.
- Oh, Roy, se ti lasciassi il
mio cuore smetterebbe di battere. -
- NO! -
Edward trasalì all’improvviso
scatto di Roy, che ora lo fissava con lo sguardo ancora velato
d’angoscia.
- Che cosa...
-
- Non dirlo mai! - Roy stava
quasi gridando, mentre le immagini del sogno tornarono a dipingersi, troppo
vivide, nella sua mente, - Il tuo cuore non deve smettere di battere... non devi
morire! -
Edward gli prese le mani e
gliele strinse, guardandolo dritto negli occhi – nero e oro, la notte e le
stelle.
- Nessuno di noi due morirà,
Roy... non ti lascerò mai solo, te lo prometto. Senti... - Edward guidò la mano
dell’altro fino a posarla sul suo petto - batte per te. -
- Ed... ho sognato che... - Ma
Edward scosse la testa e posò un dito sulle labbra di Roy, per zittirlo. - No.
Non pensarci più. Pensa solo che ti amo, ti amo più della mia stessa
vita...
-
Gli prese il viso tra le mani e
lo baciò con infinita dolcezza, lentamente, assaporando ogni prezioso istante di
quella magia. Roy gli circondò il collo con le braccia, affondando le dita tra i
fili d’oro dei capelli di Ed, e lo strinse a sé finché i loro corpi non
combaciarono perfettamente. Le loro lingue si incontrarono, e si accarezzarono
prima timidamente, e poi con fervore crescente, mentre i due amanti fremevano,
travolti da una passione bruciante.
Solo quando il bisogno di
respirare si fece insopportabile si separarono, e rimasero sdraiati l’uno
accanto all’altro, in silenzio ad ascoltare i loro cuori battere
all’unisono.
Edward poggiò teneramente il
capo sulla spalla di Roy, carezzandogli una guancia:
- Amore, dormi. Io sono qui
accanto a te... -
- Grazie, Mame-chan. -
L’altro gli scoccò
un’occhiataccia, sebbene dentro di sé sapesse che non sarebbe stato in grado,
mai, di rinunciare ad udire il suono di quel soprannome idiota sulle labbra di
Roy.
- Stupido Taisa. - borbottò,
mentre scivolava nuovamente nel sonno.
[Stupido Taisa, hai stregato il mio
cuore.]
Roy non chiuse gli
occhi.
Edward, il suo viso d’angelo
mentre vagava nei suoi sogni, il suo lieve respiro a spezzare il silenzio nella
stanza buia... lo incantava ogni notte.
I
could stay awake just to hear you breathing,
Watch
your smile while you are sleeping,
While
you’re far away and dreaming.
I could spend my life in this sweet
surrender,
I
could stay lost in this moment forever,
‘cause
every moment spent with you
is a
moment I treasure.
Aveva passato ogni anno della
sua vita, da quando aveva conosciuto il giovane Alchimista, a rifugiarsi nei
suoi sogni, ma mai nessun sogno era stato così perfetto.
Roy non chiuse gli
occhi.
I
don’t wanna close my eyes,
I
don’t wanna fall asleep,
‘cause
I’d miss you, baby,
And I
don’t wanna miss a thing.
- Non ci vediamo da tanto
tempo. Speravo che avremmo potuto almeno prenderci un tè in santa pace.
-
- Che ci trova di piacevole nel
prendere il tè con un altro uomo?! -
[Stilettata al cuore.]
- Su questo hai ragione.
-
‘Cause
even when I dream of you
the
sweetest dream will
and I
don’t wanna miss a thing.
Lo amasti in silenzio per anni,
assaporando ogni momento che condividevi con lui, cercando di distruggere la
speranza che un giorno i tuoi sogni potessero
avverarsi.
Un giorno ti urlò “Io la
odio!”, Ed, con gli occhi splendenti di rabbia, e tu credesti di morire – non
sapevi che il cuore potesse far male fino a mozzare il
fiato.
Le notti passate a gridare di
rabbia perché era tutto sbagliato – tu non potevi, non dovevi amare Edward
Erlic! – e quelle passate a sognare di poter baciare quel viso che ti aveva
incantato... quelle notti ti avevano quasi lacerato
l’anima.
E il giorno in cui lo vedesti,
dopo un attentato, agonizzante su quel freddo letto d’ospedale, a lottare per la
vita, da solo, mentre una notte senza luna oscurava il cielo... allora non
sapesti resistere alle fiamme del desiderio che avevano lambito il tuo
cuore.
[Roy Mustang non combatteva mai con il
fuoco.]
Gli corresti accanto
sussurrando il suo nome, e lo baciasti. Un idilliaco istante fugace, e poi un
bisbiglio imbarazzato [scusa, Ed, scusami...], indietreggiando rapidamente verso la porta,
negli occhi le lacrime di chi non piangeva mai.
- Colonnello, la prego, non mi
lasci solo... -
Ti voltasti incredulo, e i tuoi
occhi si perdettero in quelle iridi d’oro che tanto
amavi.
- Oh, Ed... non potrei mai
lasciarti solo... -
Le parole fuggirono dalla
prigione delle tue labbra prima che tu potessi fermarle, e le tue game tornarono
indietro, accanto a lui, mentre dentro di te urlavi disperatamente
[no, Roy, fermati, non puoi, vattene!],
ma lui ti fissava, una luce nuova negli
occhi, e tu non potevi distogliere lo sguardo...
Ti afferrò la mano, ti attirò
più vicino – troppo vicino – e le sue labbra sfiorarono titubanti le tue,
riaccendendo quel fuoco dentro di te.
Uno sguardo, una tacita
domanda.
E ti baciò di nuovo, e questa
volta lasciasti che la passione troppo a lungo sopita ti travolgesse,
trascinandoti nel sogno che aveva popolato ogni tua
notte.
- Roy... io credo di amarti...
-
Fu allora, fu quando udisti il
tuo nome aleggiare sulle sue labbra, che capisti che mai nessuno sogno sarebbe
potuto essere più perfetto.
Lying
close to you,
Feeling
your heart beating,
I’m
wondering what you’re dreaming,
Wondering
if it’s me you’re seeing.
And
then I kiss your eyes
and
thank God we’re together…
I
just wanna stay with you, in this moment forever,
forever
and ever.
I
don’t wanna close my eyes,
I
don’t wanna fall asleep,
‘cause
I’d miss you, baby,
And I
don’t wanna miss a thing.
‘Cause
even when I dream of you
the
sweetest dream will
and I
don’t wanna miss a thing.
Roy poggiò l’orecchio contro il
torace dell’uomo che dormiva al suo fianco, e un sorriso gli si dipinse sul
volto.
Batte per
te.
Lo guardò in viso, gli occhi
neri come specchi dell’amore che si agitava impetuoso dentro di lui, e non
resistette all’impulso di sfiorargli con le labbra le palpebre
tremanti.
Cosa stai sognando,
Ed?
Nel sonno, il giovane lo
abbracciò mormorando - Roy... - e lui lo strinse più forte, ritrovandosi a
ringraziare [chi?] per quel dono
impagabile ch’era l’amore del suo Fagiolino.
[Ti prego, Tempo, non fuggire
via...]
Non voleva addormentarsi: il
suo Ed gli sarebbe mancato da morire.
Roy non chiuse gli
occhi.
I
don’t wanna miss one smile,
I
don’t wanna miss one kiss.
Well,
I just wanna be with you,
right
here with you,
just
like this.
I
just wanna hold you close,
feel
your heart so close to mine
and
stay here in this moment
for
all the rest of time.
Udire i loro cuori battere
all’unisono.
Fremere ai suoi
baci.
Abbandonarsi al tocco delle sue
mani.
Perdersi nel suo
sorriso.
[Guarda come mi hai ridotto,
Fagiolino.]
I
don’t wanna close my eyes,
I
don’t wanna fall asleep…
Nel suo cielo oscuro, lui era
la stella che splendeva, fulgida come quel fuoco che era
l’amore.
E Roy Mustang non spegneva mai
il fuoco.
...'cause
I’d still miss you, baby,
and I don’t wanna miss a thing.