Anime & Manga > Full Metal Alchemist
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Autore: Cerridwen Shamrock    10/10/2008    14 recensioni
[OLD FIC]
I don't wanna close my eyes,I don't wanna fall asleep...Nel suo cielo oscuro, lui era la stella che splendeva, fulgida come quel fuoco che era l’amore.E Roy Mustang non spegneva mai il fuoco....'cause I’d still miss you, baby,And I don't wanna miss a thing.[Roy/Ed]FLUFF!
Genere: Romantico, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: Edward Elric, Roy Mustang
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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So a cosa state pensando: io non dovrei essere qui. Dovrei star scrivendo la mia adorata Never Ending Legend, per la mia e la vostra salute mentale, ma la mia Musa Harrypotteriana non sembra molto intenzionata ad aiutarmi.

E poi... e poi ho scoperto Fullmetal Alchemist.

E’ stato come un fiume in piena che ha rotto improvvisamente gli argini nella mia vita.

E rido fino alle lacrime se penso a come, fino a pochissimo tempo fa, quando le mie orecchie udivano la parola manga, io storcessi il naso borbottando “Uhm, no, non fa per me.”

Adesso, oltre che ad essermi alquanto appassionata al manga, passo la maggior parte delle mie giornate a parlare di quanto siano perfetti Ed e Roy insieme, leggere fanfictions su Ed e Roy, guardare video su Ed e Roy, scrivere di Ed e Roy, scaricare centinaia di immagini di Ed e Roy, e... credo che sia chiaro il concetto: stravedo per Ed e Roy, è una passione che mi ha colta di sorpresa ma che diventa più grande ogni giorno che passa. Non posso fare a meno di loro. Lo so, sembra una frase da pazza scatenata [e chi vi dice che io non sia davvero una pazza scatenata? XD].

 

Scrivere questa fanfiction è stata una sfida con me stessa. Io volevo scrivere qualcosa su Ed e Roy, e in quello che ho scritto ho messo tutta me stessa [scrivevo in ogni momento, anche a notte fonda e durante la cena – o meglio, al posto della cena].

Non sono ancora molto ferrata in materia [ho iniziato oggi – 9 ottobre – a leggere il IV volume] ma ho cercato, sotto la supervisione della mia adorata Ceci, di mantenere IC i personaggi – spero di esserci riuscita!

In questa fanfiction, però, non sarà Ed a prendere “una cotta” per il suo superiore, ma vedrete un Roy innamorato alla follia del suo fagiolino, un Roy che si trova a dover celare il suo sentimento dietro ad una gelida maschera per anni, prima che Ed scopra di ricambiare.

Ho quindi voluto, in qualche modo, “invertire i ruoli”, rispetto a ciò che si potrebbe di solito immaginare. Aspetto commenti e suggerimenti! *_*

 

Due parole in ambito tecnico: si tratta di una one-shot in forma di song-fic, a tematica yaoi. Prego chiunque non gradisca il genere di cliccare sulla X rossa in alto a destra, perchè leggere pur disprezzando ciò che si legge mi sembra alquanto insensato e anche masochistico.

Per il resto, una parola riassume questa fanfiction: FLUFF. Miele. Zucchero.

Ne sono pienamente consapevole, sì, ma in fondo credo che Ed e Roy si meritino tutto il fluff di questo mondo! XD Siete stati avvisati, comunque. Godetevelo, se ne avete voglia.

 

Naturalmente, i personaggi non appartengono a me, ma a Hiromu Arakawa, e questa fanfiction non è stata scritta a scopo di lucro.

La canzone I don’t wanna miss a thing è degli Aerosmith, che ringrazio per le loro dolcissime ed immortali parole che mi hanno ispirata nello scrivere.

Se volete, dal momento in cui [verso metà] la fanfiction diventa una song-fic, provate a leggerla ascoltando la canzone in sottofondo – fa sicuramente più effetto!
 

Credo di aver sproloquiato abbastanza, quindi chiudo qui e vi lascio alla lettura di questo mio lavoro, che vede il mio ingresso trionfale [XD] nel fandom di Fullmetal Alchemist!

*Ely emozionata*

Grazie a chiunque leggerà e a chi recensirà! *_*

 

Ely ~ Cerridwen

~

 

Stella di Fuoco

 

A Ceci, la migliore amica che potessi desiderare,

e a elyxyz, per la sua meravigliosa fanfiction “It’s raining cats and dogs”.

E’ grazie a voi che ho scoperto Fullmetal Alchemist e che mi sono appassionata alla coppia RoyEd,

e ve ne sarò eternamente grata.

 

Stringendo le esili dita del giovane che gli camminava accanto, un fremito gli corse lungo la schiena; sospirò, quasi divertito, mentre un sorriso gli illuminava il volto.

Ancora si chiedeva come un fagiolino potesse donargli una così totale e ottenebrante felicità, e il cupo terrore che tutto potesse improvvisamente svanire tornò a tormentarlo.

Guardò Ed: un sorriso aleggiava sul suo volto perlaceo, mentre continuava a chiacchierare, ignaro del fatto che l’altro non lo stesse ascoltando. Perdendosi in quelle iridi d’oro, Roy riuscì a dimenticarsi ogni suo pensiero... era come se il mondo intorno a loro si dissolvesse, e lui ancora non riusciva a capacitarsi di quel prodigio così strano e meraviglioso.

- ...non è vero, Roy? -

Edward tacque, in attesa, ma solo il silenzio gli rispose.

- Roy? Roy, ma mi stai ascoltando? -

La voce divertita del giovane spezzò l’incantesimo che aveva avvolto Roy, riportandolo bruscamente alla realtà. Boccheggiò, in cerca di una risposta plausibile e non eccessivamente imbarazzante, ma la sua mente sembrava non rispondergli.

- Ehm... -

Edward scoppiò in una limpida risata:

- Sta arrossendo, Colonnello Mustang? -

- Presuntuoso! Credi davvero di riuscire a farmi arrossire, Mame-chan? -

Per tutta risposta, l’altro lo attirò a sé, sfiorandogli il collo con un lieve bacio; udendo il gemito soffocato di Roy, che aveva il volto nascosto nell’incavo della sua spalla, continuò, risalendo con terribile lentezza fino a che non arrivò a lambire le sue labbra, ancora e ancora, senza mai lasciare che i baci divenissero più profondi, così da far crescere dentro di loro il desiderio che era ormai diventato incontrollabile.

- Ed... - I loro corpi fremevano, ma Roy riuscì a frenare la passione per pochi istanti, il respiro affannoso, la voce roca

- Ed, per la miseria, siamo in mezzo alla strada, e il mio autocontrollo ha dei limiti! -

Il tentativo di assumere un’aria seria e convinta fallì miseramente, ed Edward annullò nuovamente la distanza fra loro, sorridendo contro le sue labbra.

- Non muoverti, Roy Mustang, non hai nulla da temere: la tua sarà una dolce fine, a quanto

pare... -

I due alchimisti si separarono bruscamente, e rimasero per un istante immobili, pietrificati da quella voce glaciale.

Tutto sembrò fermarsi. Roy vide un luccichio d’argento nella mano dell’uomo che li fronteggiava, e il terrore lo pervase come un’ardente vampata di fuoco. I suoi incubi più oscuri si stavano avverando, e lui non poteva fare nulla, nulla...

Lo sparo echeggiò nell’aria. Il cuore di Edward mancò un battito. Non avrebbe permesso che Roy morisse – mai.

- NO! -

Roy si sentì buttare a terra, e crollò violentemente sul gelido selciato.

Per un istante fu il buio.

Voci.

Grida.

- Hai colpito l’altro, maledizione, l’Alchimista d’Acciaio! Lui aveva detto di volerlo vivo! -

Passi.

E poi il silenzio.

 

[ L’altro? ]

 

Roy si rizzò a sedere e si voltò, l’oceano nero dei suoi occhi inondato di terrore, screziato d’angoscia.

Roy sentì l’anima lacerarsi.

Roy credette di morire.

 

Edward era a terra, a pochi passi da lui, la veste macchiata di sangue scuro, il petto squarciato da una profonda ferita.

- T... Taisa... -

Si gettò su di lui e lo strinse in un abbraccio disperato – perfino i battiti del suo cuore erano dolorosi, in quel momento.

- Andrà tutto bene, Ed... te lo giuro, andrà tutto bene... -

 

Pietose menzogne.

E lo sapevano entrambi.

 

- EDWARD! - Roy scoppiò in un pianto disperato, non poteva crederci, non lui, non il suo Ed...

- Perchè? Non dovevi, cazzo, perché l’hai fatto, perché?! -

- Sì che dovevo, Roy, perché... - uno spasmo di dolore scosse il suo corpo, - perché ti amo, Roy, ti prego, non dimenticartelo... -

I loro sguardi si incontrarono.

- Roy... -

Due stelle d’oro che splendevano nel loro cielo nero.

Poi Edward chiuse gli occhi.

 

- ED, NO! -

Il grido di Roy squarciò il silenzio, e l’uomo spalancò gli occhi, il cuore che martellava dolorosamente nel petto, la fronte madida di sudore.

- Roy? -

Un fruscio di lenzuola, e Roy sentì un paio di braccia circondarlo.

Il volto rigato di lacrime, fissò confuso Edward, che lo stava abbracciando.

- Ed... ma tu... quell’uomo ti ha sparato... - farfugliò, in preda all’angoscia.

Con sgomento, il giovane si rese conto che Roy stava piangendo.

Stava piangendo.

- Oh, Roy... è stato solo un incubo, nessuno mi ha sparato... calmati... -

Roy spalancò gli occhi, fissandoli in quelli dell’uomo che amava, e poi si abbandonò contro il suo petto, senza riuscire a frenare i singhiozzi.

Edward lo strinse più forte, sconvolto da quel pianto disperato. Qualcosa dentro di lui si spezzava ogni volta che sentiva Roy soffrire.

- Amore, non piangere... sono qui, non è successo niente... solo un sogno, è stato solo un sogno! -

 

 

Un sogno.

Qualcosa se sapeva essere

a volte così terribile,

a volte così terribilmente meraviglioso.

 

Mentre gli sussurrava all’orecchio, iniziò con la mano a carezzargli dolcemente i capelli, continuando fino a che Roy non ebbe smesso di piangere.

- Ed, ti prego, non lasciarmi mai... -

Un sussurro quasi impercettibile, ma lui lo udì.

- Oh, Roy, se ti lasciassi il mio cuore smetterebbe di battere. -

- NO! -

Edward trasalì all’improvviso scatto di Roy, che ora lo fissava con lo sguardo ancora velato d’angoscia.

- Che cosa... -

- Non dirlo mai! - Roy stava quasi gridando, mentre le immagini del sogno tornarono a dipingersi, troppo vivide, nella sua mente, - Il tuo cuore non deve smettere di battere... non devi morire! -

Edward gli prese le mani e gliele strinse, guardandolo dritto negli occhi – nero e oro, la notte e le stelle.

- Nessuno di noi due morirà, Roy... non ti lascerò mai solo, te lo prometto. Senti... - Edward guidò la mano dell’altro fino a posarla sul suo petto - batte per te. -

- Ed... ho sognato che... - Ma Edward scosse la testa e posò un dito sulle labbra di Roy, per zittirlo. - No. Non pensarci più. Pensa solo che ti amo, ti amo più della mia stessa vita... -

Gli prese il viso tra le mani e lo baciò con infinita dolcezza, lentamente, assaporando ogni prezioso istante di quella magia. Roy gli circondò il collo con le braccia, affondando le dita tra i fili d’oro dei capelli di Ed, e lo strinse a sé finché i loro corpi non combaciarono perfettamente. Le loro lingue si incontrarono, e si accarezzarono prima timidamente, e poi con fervore crescente, mentre i due amanti fremevano, travolti da una passione bruciante.

Solo quando il bisogno di respirare si fece insopportabile si separarono, e rimasero sdraiati l’uno accanto all’altro, in silenzio ad ascoltare i loro cuori battere all’unisono.

Edward poggiò teneramente il capo sulla spalla di Roy, carezzandogli una guancia:

- Amore, dormi. Io sono qui accanto a te... -

- Grazie, Mame-chan. -

L’altro gli scoccò un’occhiataccia, sebbene dentro di sé sapesse che non sarebbe stato in grado, mai, di rinunciare ad udire il suono di quel soprannome idiota sulle labbra di Roy.

- Stupido Taisa. - borbottò, mentre scivolava nuovamente nel sonno.

[Stupido Taisa, hai stregato il mio cuore.]

 

Roy non chiuse gli occhi.

 

Edward, il suo viso d’angelo mentre vagava nei suoi sogni, il suo lieve respiro a spezzare il silenzio nella stanza buia... lo incantava ogni notte.

 

I could stay awake just to hear you breathing,

Watch your smile while you are sleeping,

While you’re far away and dreaming.

 I could spend my life in this sweet surrender,

I could stay lost in this moment forever,

‘cause every moment spent with you

is a moment I treasure.

 

Aveva passato ogni anno della sua vita, da quando aveva conosciuto il giovane Alchimista, a rifugiarsi nei suoi sogni, ma mai nessun sogno era stato così perfetto.

 

Roy non chiuse gli occhi.

 

I don’t wanna close my eyes,

I don’t wanna fall asleep,

‘cause I’d miss you, baby,

And I don’t wanna miss a thing.

 

- Non ci vediamo da tanto tempo. Speravo che avremmo potuto almeno prenderci un tè in santa pace. -

- Che ci trova di piacevole nel prendere il tè con un altro uomo?! -

[Stilettata al cuore.]

- Su questo hai ragione. -

 

‘Cause even when I dream of you

the sweetest dream will never do – I’d still miss you, baby,

and I don’t wanna miss a thing.

 

Lo amasti in silenzio per anni, assaporando ogni momento che condividevi con lui, cercando di distruggere la speranza che un giorno i tuoi sogni potessero avverarsi.

Un giorno ti urlò “Io la odio!”, Ed, con gli occhi splendenti di rabbia, e tu credesti di morire – non sapevi che il cuore potesse far male fino a mozzare il fiato.

Le notti passate a gridare di rabbia perché era tutto sbagliato – tu non potevi, non dovevi amare Edward Erlic! – e quelle passate a sognare di poter baciare quel viso che ti aveva incantato... quelle notti ti avevano quasi lacerato l’anima.

E il giorno in cui lo vedesti, dopo un attentato, agonizzante su quel freddo letto d’ospedale, a lottare per la vita, da solo, mentre una notte senza luna oscurava il cielo... allora non sapesti resistere alle fiamme del desiderio che avevano lambito il tuo cuore.

[Roy Mustang non combatteva mai con il fuoco.]

Gli corresti accanto sussurrando il suo nome, e lo baciasti. Un idilliaco istante fugace, e poi un bisbiglio imbarazzato [scusa, Ed, scusami...], indietreggiando rapidamente verso la porta, negli occhi le lacrime di chi non piangeva mai.

- Colonnello, la prego, non mi lasci solo... -

Ti voltasti incredulo, e i tuoi occhi si perdettero in quelle iridi d’oro che tanto amavi.

- Oh, Ed... non potrei mai lasciarti solo... -

Le parole fuggirono dalla prigione delle tue labbra prima che tu potessi fermarle, e le tue game tornarono indietro, accanto a lui, mentre dentro di te urlavi disperatamente [no, Roy, fermati, non puoi, vattene!], ma lui ti fissava, una luce nuova negli occhi, e tu non potevi distogliere lo sguardo...

Ti afferrò la mano, ti attirò più vicino – troppo vicino – e le sue labbra sfiorarono titubanti le tue, riaccendendo quel fuoco dentro di te.

Uno sguardo, una tacita domanda.

E ti baciò di nuovo, e questa volta lasciasti che la passione troppo a lungo sopita ti travolgesse, trascinandoti nel sogno che aveva popolato ogni tua notte.

- Roy... io credo di amarti... -

Fu allora, fu quando udisti il tuo nome aleggiare sulle sue labbra, che capisti che mai nessuno sogno sarebbe potuto essere più perfetto.

 

Lying close to you,

Feeling your heart beating,

I’m wondering what you’re dreaming,

Wondering if it’s me you’re seeing.

And then I kiss your eyes

and thank God we’re together…

I just wanna stay with you, in this moment forever,

forever and ever.

I don’t wanna close my eyes,

I don’t wanna fall asleep,

‘cause I’d miss you, baby,

And I don’t wanna miss a thing.

‘Cause even when I dream of you

the sweetest dream will never do – I’d still miss you, baby,

and I don’t wanna miss a thing.

 

Roy poggiò l’orecchio contro il torace dell’uomo che dormiva al suo fianco, e un sorriso gli si dipinse sul volto.

Batte per te.

Lo guardò in viso, gli occhi neri come specchi dell’amore che si agitava impetuoso dentro di lui, e non resistette all’impulso di sfiorargli con le labbra le palpebre tremanti.

Cosa stai sognando, Ed?

Nel sonno, il giovane lo abbracciò mormorando - Roy... - e lui lo strinse più forte, ritrovandosi a ringraziare [chi?] per quel dono impagabile ch’era l’amore del suo Fagiolino.

 

[Ti prego, Tempo, non fuggire via...]

 

Non voleva addormentarsi: il suo Ed gli sarebbe mancato da morire.

Roy non chiuse gli occhi.

 

I don’t wanna miss one smile,

I don’t wanna miss one kiss.

Well, I just wanna be with you,

right here with you,

just like this.

I just wanna hold you close,

feel your heart so close to mine

and stay here in this moment

for all the rest of time.

 

 

Udire i loro cuori battere all’unisono.

Fremere ai suoi baci.

Abbandonarsi al tocco delle sue mani.

Perdersi nel suo sorriso.

 

[Guarda come mi hai ridotto, Fagiolino.]

 

I don’t wanna close my eyes,

I don’t wanna fall asleep…

 

Nel suo cielo oscuro, lui era la stella che splendeva, fulgida come quel fuoco che era l’amore.

E Roy Mustang non spegneva mai il fuoco.

 

...'cause I’d still miss you, baby,

and I don’t wanna miss a thing.

   
 
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