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Autore: Elyxa85    07/10/2014    5 recensioni
Caroline fa un incontro del tutto inaspettato, e da lì la sua vita cambierà, anche se non del tutto. Saranno poi gli eventi e le circostanze a catapultarla in una città in cui si era ripromessa di non andare mai, e come al solito, i guai non smetteranno di perseguitarla.
Breve fanfiction. Pairing Klaroline
Genere: Sovrannaturale, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Caroline Forbes, Elijah, Enzo, Klaus, Rebekah Mikaelson
Note: Cross-over, Lime | Avvertimenti: Spoiler!
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Quella stessa sera la festa sulla spiaggia organizzata dai ragazzi conosciuti da Liv e Martha si rivelò troppo caotica per l'umore nero di Caroline. La vampira aveva voglia e bisogno di nutrirsi, così decise di abbandonarla e di tornare velocemente al suo appartamento.

Non appena si avvicinò alla porta udì dei rumori provenire all'interno: qualcuno stava mettendo a soqquadro l'intero trilocale, senza nemmeno badare a non farsi scoprire.

Caroline non si fece troppe domande e si fiondò dentro, scoprendo un uomo di circa trentanni, che le puntava una pistola contro. La vampira alzò un sopracciglio per evidenziare la sua reazione pacata, come se un proiettile avesse potuto realmente ucciderla.

L'uomo però cambiò aspetto, gli occhi divennero gialli e i denti gli si affilarono. Era un licantropo.

Adesso Caroline provò un brivido di paura.

 

< Cosa vuoi da me? > domandò la vampira incrociando le braccia in petto.

< Dov'è la bambina? > chiese l'uomo ringhiando.

< Quale bambina? > insisté Caroline che non capiva a cosa alludesse il licantropo < Siamo tutte studentesse del college qui! >

< Forse le tue compagne. Tu sei una vampira. > affermò l'uomo sorridendo < E sai dove si trova la bambina. Oggi ti hanno visto con la bionda che la protegge. >

< Ti hanno informato male. > rispose Caroline fingendo un'aria innocente < Oggi sono sempre stata in compagnia delle mie amiche. >

< Tu menti! > urlò il licantropo ringhiando.

Caroline ebbe un attimo di paura, ma decise di farsi forza e di gettarsi sopra all'uomo.

Il licantropo cercava Rebekah, era chiaro. Aveva incontrato soltanto lei a Santa Monica, in compagnia di un neonato per giunta. Non sapeva chi fosse la bambina per Rebekah, ma se un licantropo la cercava non era certo un buon segno.

L'uomo cadde a terra, colto di sorpresa, Caroline gli era sopra, a cavalcioni sul petto, con le mani intorno alla testa e le gambe a stringergli le braccia per cercare di tenerlo fermo.

< Chi ti ha mandato? > domandò rabbiosa Caroline < Come si chiama? >

L'uomo ringhiò, contorcendosi per cercare di mordere la vampira, che non mollava la presa.

< Ti ho chiesto come si chiama! > strillò Caroline mostrando il suo volto da vampiro.

L'uomo ebbe un attimo di esitazione e quello fu per Caroline il momento giusto per agire, sganciò la fialetta di liquido che le penzolava al collo e la fece ingurgitare all'uomo, che dapprima urlò, ma poi si paralizzò.

< Chi ti ha mandato? > domandò velocemente Caroline. Sapeva che avrebbe avuto pochi secondi di vantaggio, e che avrebbe potuto fargli poche domande, ma doveva sapere la verità visto che gli aveva fatto bere una delle ultime pozioni di Liv.

< I Guerrera. > rispose quasi automaticamente il licantropo ringhiando.

< Chi? > chiese di nuovo la vampira, volendo essere sicura di ciò che aveva sentito.

< La famiglia Guerrera, i nuovi padroni di New Orleans. > spiegò l'uomo a denti stretti < Hanno scoperto che la figlia di Klaus è viva e la vogliono. >

 

Caroline alle parole “la figlia di Klaus” rimase interdetta. La pozione di Liv aveva sempre funzionato, chiunque, vampiro, strega o licantropo avrebbe detto la verità con quel liquido in corpo.

I pochi secondi di paralisi però terminarono, e l'uomo ribaltò la sua posizione, rotolando a terra e stringendo Caroline, che si dimenava furiosamente.

L'uomo la colpì violentemente con un pugno, al quale la vampira rispose con un sonoro schiaffo in pieno volto.

Il licantropo la strinse per il collo e la gettò sul divano. Mentre le stringeva l'esile collo tra le mani gli occhi tornarono ad essere gialli.

< Non ci sarà nessuno a salvarti dal mio morso cara biondina! > sorrise sadico l'uomo.

< Vorrà dire che mi salverò da sola! > sibilò la vampira prima di rompere il polso del licantropo con il quale la teneva inchiodata al divano.

Il licantropo urlò per il dolore, e Caroline non perse tempo, prese la testa dell'uomo tra le mani e gli ruppe l'osso del collo.

Il corpo esanime dell'uomo le ricadde addosso pesantemente.

Il respiro di Caroline era affannato per la lotta, fece scivolare accanto al divano il corpo del licantropo, poi si mise a sedere con le mani tra i capelli. Cosa aveva fatto?

 

La vampira notò del sangue sul suo vestito bianco, e si precipitò allo specchio a guardarsi.

La spalla. Era minuscolo, poco visibile, ma lei sapeva che cos'era: il foro di un dente del licantropo.

Caroline si accasciò a terra, ferita e impotente ed iniziò a piangere.

 

Dopo poco tempo però Caroline capì che doveva reagire in qualche modo. Iniziò velocemente a rassettare la stanza, avvolse il cadavere nel tappeto accanto al divano e se lo caricò in spalla.

Lasciò un breve messaggio a Liv “Pensaci tu” e lo abbandonò sul tavolo.

Fece attenzione ad uscire dalla porta senza essere vista, poi con la velocità da vampiro si allontanò dalla zona del suo appartamento. Non sapeva dove scaricare il corpo, non era pratica della città visto che ci era arrivata soltanto la mattina stessa, così si decise a telefonare all'unica persona che avrebbe potuto aiutarla in cambio delle informazioni che Caroline aveva ottenuto dal licantropo.

 

Cercò una cabina telefonica, e compose il numero dell'Originale prendendolo dalla rubrica del suo cellulare e sperando che non avesse cambiato numero.

< Pronto? > rispose Rebekah annoiata.

< Ho ricevuto la visita di un uomo peloso. Ha cercato di uccidermi per avere informazioni su di te e la tua piccola amica. > disse immediatamente Caroline senza voler essere troppo specifica, in caso qualcuno stesse controllando il cellulare della bionda Originale.

< Caroline... uomo peloso? informazioni? Cosa stai dicendo? > domandò Rebekah che cercava di capirci qualcosa < Stai bene? >

< Tra non molto avrò le allucinazioni, e tuo fratello è troppo lontano per aiutarmi. > rispose sempre più criptica Caroline < Ho bisogno di aiuto. >

< Dove sei? Mando qualcuno a prenderti. > chiese immediatamente Rebekah che adesso aveva capito la gravità della situazione, almeno per Caroline.

< Non lo so di preciso. > mormorò Caroline mordendosi il labbro superiore < C'è un negozio di fiori all'angolo della strada. Si chiama “Nirvana”. >

< Ho capito. Ti mando Naomi, ti porterà da me. > affermò pratica Rebekah.

< Rebekah, io... non sono sola. > squittì la giovane vampira < Il mio aggressore è... >

< Non preoccuparti. Naomi si prenderà cura di tutto. > rispose Rebekah prima di riagganciare.

 

I minuti prima dell'arrivo di Naomi furono interminabili per Caroline, ma quando l'altra vampira arrivò riuscì a tranquillizzarla soltanto facendola nuovamente parlare con la bionda Originale. Nel frattempo Naomi si disfece del corpo, fotografandone il volto prima, per poi mostrarlo a Rebekah.

Successivamente Caroline fu condotta a casa dell'Originale, una semplice casa su due piani, con una staccionata bianca, un piccolo giardino e una protezione magica che Caroline non si rese conto di aver oltrepassato tranquillamente.

 

< Non guardarmi come se ti dispiacesse davvero. > esclamò la vampira non appena vide la bionda Originale sulla porta ad aspettarla.

< Entra e smetti di essere melodrammatica. > rispose seccata Rebekah < Ti posso curare. >

< Non lo avrai mica chiamato, vero? > domandò allarmata Caroline.

Rebekah la guardò a lungo, soppesando le emozioni che erano passate sul volto della ragazza: speranza, timore e... imbarazzo?

 

< Non riuscirebbe ad arrivare in tempo. > rispose Rebekah < E comunque non può lasciare New Orleans adesso. >

< Rebekah... > sospirò Caroline < Non mentirmi. Che cosa sta succedendo? >

< Posso curarti, non ho il sangue di Nik, ma posso evitarti la morte. > rispose Rebekah < Beh, almeno quella definitiva. >

< Quell'uomo, quel licantropo... Cercava te, ma soprattutto la bambina. > disse Caroline mentre i tremori iniziavano a pervaderle il corpo costringendola a sedersi sul divano del salotto.

< Lo immaginavo. > sospirò l'Originale.

< Lui ha detto... Che la bambina... è figlia di Klaus. > mormorò Caroline ad occhi chiusi.

 

Rebekah la guardò di nuovo intensamente, poi si avvicinò alla vampira e le toccò la fronte.

< Scotti. > esclamò la bionda ritraendo la mano < Da quanto tempo sei stata morsa? >

< Non era ancora mezzanotte quando sono arrivata al mio appartamento. > rispose a fatica Caroline.

La vampira spostò leggermente la bretella del vestito bianco, ormai diventato rosso a causa del sangue della ferita, per mostrare all'Originale il piccolissimo morso.

< E' minuscolo. > cercò di sdrammatizzare l'Originale < Si vede a malapena. >

< Ha sanguinato molto per essere un moroso così piccolo. > sbuffò Caroline.

< Dovrei avere da qualche parte il detersivo per togliere le macchie di sangue, non preoccuparti. > tentò di sdrammatizzare Rebekah.

< Fa più male... degli altri morsi. Quello di Tyler non mi ha fatto avere allucinazioni, e quello di Klaus mi ha quasi fatto morire. > commentò stancamente Caroline < E ora vedo mia madre accanto a te. E so che non può essere vero perché lei è a Mystic Falls, quindi vuol dire che ho le allucinazioni. >

< Il veleno sta agendo troppo in fretta. > sospirò ad alta voce l'Originale per poi prendere in mano la situazione < Naomi sorvegliala! Non permetterle di farsi del male! Spezzale il collo se necessario! >

 

Naomi si mise accanto a Caroline che stava già delirando e che era riuscita a malapena a sdraiarsi sul divano di casa.

 

Quando tornò, Rebekah aveva in mano una siringa, tolse l'ago incappucciato e ne versò il sangue contenuto all'interno nella bocca di Caroline, che adesso era madida di sudore.

< Guerrera. > sospirò la vampira.

Rebekah la prese per le spalle e la scosse ferocemente < Come fai tu a conoscere i Guerrera? >

< Cercano voi, mi hanno attaccato per questo. > riuscì a dire Caroline prima di crollare in un sonno profondo.

 

Quando Caroline si risvegliò la mattina successiva si ritrovò in un comodo letto di una piccola stanza in una casa in cui non si ricordava di essere andata.

Si alzò e si diresse alla finestra, per cercare di capire dove fosse, proprio mentre entravano Rebekah e la bambina.

< Hai dormito molto. > commentò l'Originale.

< Anche le altre volte ho dormito. > ribatté Caroline < Grazie. Di avermi salvata. >

< Sai bene che se non lo avessi fatto “lui” si sarebbe arrabbiato moltissimo. > rispose sbuffando Rebekah appoggiando la bambina sul letto della stanza.

< Avevi una scorta del suo sangue? > domandò Caroline con un sorriso tirato.

< No, in realtà ti ha salvato il sangue di questa bellissima bambolina. > rispose Rebekah sorridendo affettuosamente verso la piccola.

Caroline si avvicinò alla bambina, per guardarla meglio e rimase sconvolta da ciò che riconobbe: gli occhi di Klaus.

< Allora... E' vero? > domandò la vampira sedendosi sul letto, davanti alla bambina, senza riuscire a distogliere lo sguardo da quegli occhi per lei così magnetici < E' figlia sua? >

< Si, è figlia sua. > rispose in un sussurro Rebekah < All'inizio non ci credevamo neppure noi, ma Nik è un ibrido, e pare che... per questo motivo, a lui sia possibile... concepire. >

La bambina agitò la manina verso Caroline, che la osservava rapita.

< La madre... > tentò di scoprire Caroline cercando di rimanere impassibile.

< La madre è diventata un ibrido dopo la nascita della bambina. È una lunga storia, lei e Klaus non avevano assolutamente programmato niente di tutto questo, anzi. Non appena Nik ha saputo della gravidanza l'ha anche minacciata di morte. > spiegò Rebekah dando un leggero bacio sulla testa della bambina < Elijah lo ha fatto ragionare per fortuna, ma Nik ha sempre mal sopportato la presenza della ragazza in casa. >

< Minacciata? > rise Caroline < Non mi sarei aspettata niente di meno da tuo fratello. >

Rebekah sorrise verso Caroline, per poi continuare a raccontare.

< Adesso le streghe e i licantropi vogliono morta questa piccola creatura perché è un'insieme di razze che nessuno credeva potesse essere mai creato. È un vampiro, un licantropo e una strega. Insomma, è un bell'insieme di cose. > rise Rebekah < Nik me l'ha affidata affinché la proteggessi e nascondessi dai suoi nemici di New Orleans. >

< Lavoro duro allora. Proteggerla da così tanti pericoli, così tanti nemici. > sospirò la giovane vampira < Come mai mi dici tutto questo? Non pensi che potrei tradire il vostro segreto? >

< C'è una protezione intorno alla casa. > sorrise Rebekah < Se tu avessi voluto farci del male non saresti entrata e se ora tu volessi tradirci saresti stata sbattuta oltre la recensione e ti avrei ucciso. >

< E Naomi? > chiese sospettosa Caroline < Come fai a fidarti di lei? >

< E' soggiogata. > rispose tranquillamente l'Originale strizzando l'occhio < Non tutti conoscono il vecchio trucco della verbena. >

< Come si chiama questo piccolo fagottino? > domandò sorridente Caroline, mentre prendeva in braccio la bambina < Sei proprio carina, lo sai? >

< Hope. > rispose Rebekah che rimase stupita a vedere come la bambina si lasciasse abbracciare e sollevare da Caroline < Klaus ha scelto Hope. >

< Beh, la speranza con tuo fratello non può e non deve mancare. > rise Caroline mentre la bambina allungava la manina per prenderle una ciocca di capelli dorati < Spero solo che non diventi dispotica come lui! >

 

< Caroline... Come facevi a sapere dei Guerrera? > domandò Rebekah incuriosita < Se sono sulle mie tracce devo prepararmi a sparire velocemente. >

< Il licantropo che mi ha attaccato mi ha solo detto che sanno che Hope è viva, e la vogliono. > rispose sospirando profondamente la vampira < Sicuramente ti tengono d'occhio perché mi ha detto di avermi visto parlare con te. Dubito che seguissero me, una vampira in vacanza. È più probabile che stessero pedinando la Bionda Originale! >

< Iniziava a piacermi questo posto! > sbuffò Rebekah < Puoi tenere la bambina mentre faccio i bagagli? È ovvio che dobbiamo partire immediatamente. >

< Dove pensi di portarla? > chiese curiosa Caroline, ma poi si morse la lingua < Forse è meglio se non mi rispondi. Non rischierò di metterti nei guai. >

< Perché sei venuta qua con quelle due umane? > domandò Rebekah cambiando volutamente discorso < Dove sono la compassionevole Elena Gilbert e la magica Bonnie? >

Gli occhi di Caroline si riempirono di lacrime < Bonnie e Damon... sono morti. Elena non è più lei da quando ha perso Damon ed io... Avevo bisogno di allontanarmi da loro e dal dolore che mi provoca stargli vicino. >

< Potresti venire con noi. > propose Rebekah < A Londra ci sono dei college fantastici. >

< Ti ringrazio, ma ho il College, dei progetti per il futuro e per mia madre è importante che riesca a laurearmi. > rispose Caroline elargendo all'Originale un sorriso tirato, sembrava essere la stessa scusa che aveva rifilato a Klaus l'ultima volta che lo aveva visto.

Rebekah non rispose e uscì dalla stanza.

Caroline rimase sola con Hope, a cullarla e a sentire il suo piccolo cuoricino battere velocemente.

 

***Note Autrice
 
   
 
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