Piove.
Grosse nubi grigie scaricano sulla terra il loro contenuto.
Il cielo piange, e nessuno lo consola.
Le gocce si posano sulle foglie degli alberi.
Come rugiada.
Come tante lacrime.
Un odore muschiato mi colpisce le narici.
Un suono ovattato giunge alle mie orecchie.
Ascolto.
In silenzio.
Il mondo si ferma.
Gli uomini ritornano a casa, gli animali rientrano nelle tane.
Io sono l'unica a rimanere fuori.
Lascio che le morbide gocce mi accarezzino il viso.
Che mi impreziosiscano i capelli come diamanti luminosi.
Che portino via la disperazione che mi assale.
Si alza il vento.
Le nubi si diradano.
Esce il sole.
La vita riprende.
I bambini lasciano le case per andare a giocare.
Gli animali abbandonano le tane per andare a cercare cibo.
Io sono l'unica a ritornare dentro.
Sto lì.
Aspetto.
Con ansia, con impazienza.
Con desiderio.
Aspetto che ricominci a piovere.
Per uscire.
Per lasciare che le gocce mi cadano sul viso e si mischino alle lacrime.
Per non piangere da sola.