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Autore: amrty    08/10/2014    1 recensioni
Temo di aver letto troppe Drarry. Per chi ha presente, per chi abbia mai tentato di scriverne una, sa di che parlo.
Per tutti gli altri.... Beacon Hill è teatro di molte cose strane, ecco perchè la comparsa di uno strano stregone non meraviglia proprio nessuno.
La trama non tiene conto di parecchie cose successe nella serie originale.
Genere: Fantasy, Fluff, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Derek Hale, Stiles Stilinski
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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-Siete stati colpiti da un incantesimo…
-Un incantesimo? Come in Harry Potter???
-Questo incantesimo è molto semplice, è un legame che unisce due persone, finché state vicini non succederà nulla. In caso vi separaste andreste incontro a grandi dolori, forse anche alla morte.
-Quanto vicini? Derek lo chiese con un ringhio.
-Questo non saprei dirlo. Dipende da com’è stato creato l’incantesimo.  Forse basterà stare nella stessa stanza. E no, non so dirvi neanche quanto durerà né come farlo sparire prima.
-Ma perché proprio a noi?
-Stiles si trasferirà da Derek è l’unica soluzione.
-No. Non esiste che quel ragazzino logorroico si trasferisca da me.
-Non esiste che io mi trasferisca da quel lupo musone! A Natale poi!
-Avete una soluzione migliore? Avanti Derek esci dall’edificio e dimmi quanto è divertente star lontano da Stiles.
Appena Derek si allontanò dalla stanza Stiles si portò la mano alla testa lamentandosi, e non doveva esser piacevole neppure per Derek perché presto tornò.
La riunione fu dichiarata sciolta e tutti tornarono a casa. Beh non tutti. Stiles andò fino a casa a fare la borsa “passo qualche giorno da Scott” era la scusa ufficiale per lo sceriffo.
 
Scott passò quel primo giorno più tempo possibile con loro. Guardavano la tv, giocavano alla play. Derek ogni tanto ringhiava giusto per ricordare loro dove si trovavano. Anche se Deaton aveva assicurato Scott che mai e poi mai Derek avrebbe mai fatto del male a Stiles senza fare del male anche a se stesso, Scott non aveva cuore di lasciare il suo migliore amico da solo con l’altro lupo. Sembrava si sentisse responsabile dell’accaduto, in fin dei conti era stato lui a mandare Stiles e Derek a parlare con quel mago, senza sospettare che quest’ultimo si sarebbe divertito alle loro spalle gettando su di loro un incantesimo.
Il primo giorno quindi passò tranquillo, Derek faceva la sua vita e Stiles la sua, bastava semplicemente stare nel loft.
 
Non poteva durare in eterno. Il giorno dopo, infatti, stare al loft non bastava già più. Dovevano stare nella stessa stanza.
Derek non la prese per niente bene, e lo sottolineò con un ringhio alquanto sinistro..
 -Ehi questa situazione non piace neppure a me! Io dovrei essere a casa con mio padre a bere cioccolata calda e a fare l’albero! Non qui con te che non parli mai e al massimo fai qualche ringhio giusto per ricordare al mondo che sei vivo
-Stiles se non la smetti risolvo tutto questo casino nel modo più semplice: ti uccido.
-Si si questa l ho già sentita. Ma a dire di Deaton moriresti anche tu quindi zitto.
 
 
 -peggio di così non dovrebbe andare no?
-Beh a sentire Deaton potrebbe diventare estremamente più grave-
-Cosa intendi dire? Che ci potrebbe costringere a stare che ne so a due passi l uno dal altro?-
-Ecco…. Deaton parlava proprio di “Appiccicati”
-CHE COSA???”
Perfino Derek aveva rotto il silenzio a quella notizia.
 
A quanto pare poteva andare peggio, molto peggio, e il peggio non tarda mai ad arrivare.
Arrivata la sera Stiles era indeciso sul da farsi, fino a quel giorno lui aveva dormito in una stanza per gli ospiti (si il loft aveva una stanza per gli ospiti anche Stiles ne era sconcertato) ma ora, con il fatto che dovevano stare nella stessa stanza non sapeva proprio come fare.
-Derek come ?
Per tutta risposta il più grande prese il materasso dal letto di Stiles lo appoggiò per terra in camera sua, nell’angolo più distante dal suo letto.
-Dovrei dormire li? Come un cane? Non potevi spostare tutto il letto scusa? Dormici tu li! Sei tu il padrone di casa, per di più lupo
-Sono un lupo Stiles non un cane e adesso dormi
La voce non ammetteva repliche, anche se Stiles borbotta per almeno dieci minuti sulla scarsa cortesia di Derek, la sua inesistente educazione e tanto altro.
 
Il giorno dopo era la vigilia di Natale. Scott non sarebbe andato da loro perché doveva aiutare la madre con i preparativi per il giorno dopo e anche Stiles voleva assolutamente passare a salutare il padre. Come convincere lo stupido lupo?
Due ore dopo, due ore di ininterrotto monologo di Stiles Derek capitolò: se Stiles poi lo avrebbe lasciato stare avrebbe acconsentito ad accompagnarlo dal padre. E così fu.
La visita allo sceriffo fu un po’ imbarazzante, forse dovuta alla presenza di Derek “dopo lo devo accompagnare al centro commerciale per comprare l’albero di natale”, la scusa più stupida che si era ma sentita in tutta la storia, ma sembrava aver retto.
Tornati finalmente al loft Derek si sistemò tranquillo sul divano a leggere mentre Stiles  si mise ad addobbare un albero di natale trovato chissà dove. Ma dove lo aveva pescato il lupo proprio non lo sapeva, ne gli interessava.
Finito l’albero Stiles si sedette anche lui sul divano, sembrava esausto.
-Derek….
-Uhm?
-Tu… tu non sei sfinito?
-Dal tuo chiacchierio continuo? Si
Ma sapeva a cosa si riferiva il più piccolo.
Stiles rinunciò a ribattere per una volta tanto e fece una cosa davvero strana: appoggiò la mano sul braccio di Derek. Per un istante temette che il lupo gli avrebbe tolto il braccio a morsi ma pochi istanti dopo si rilassò. A quanto pare il contatto faceva bene a entrambi.
Derek sospirò sconsolato.
Derek … domani sarà Natale e vengono tutti qui…
-lo so
Sarebbe stato il peggior Natale di sempre, Stiles se lo sentiva.
Ma non aveva fatto i conti con la notte che ancora gli separava dal Natale.
Stiles si sistemò sul suo letto improvvisato in camera di Derek, non sapeva se sarebbe bastato, ma doveva assolutamente tentare di farlo bastare. Due ore dopo, e mille lamenti di Stiles annessi, fu Derek il primo a capitolare.
-Vieni qua così magari riesco anche a dormire se la smetti di lamentarti!
Stiles non osò neanche parlare. Andò a sdraiarsi accanto a Derek nel suo letto e presto prese sonno.
 
Il pranzo di Natale non fu così male come se lo era immaginato Stiles. Complice forse l’esser seduti vicini e l’involontario sfiorarsi di mani quando si passano le cose, Stiles e Derek pensavano di averla data a bere a tutti. Si sbagliavano. Appena Derek si alzò un attimo a prendere una cosa in cucina, lo sceriffo andò con lui per aiutarlo. La conversazione tra i due, che tutti i presenti sentirono naturalmente, fu una delle cose più imbarazzanti cui dovette assistere Stiles.
-Allora Derek quanto è che tu e mio figlio vi frequentate?
Derek quasi rovesciò i piatti che aveva in mano, mentre in sala Stiles stava per soffocare con il cibo che aveva in bocca e tutti i commensali si azzittirono.
-Sceriffo non so cosa le abbia dato questa impressione ma le assicuro che tra me e suo figlio non c’è proprio niente.
-Senti Derek, io non sono un licantropo e non ho il fiuto per i bugiardi, ma sono un sceriffo, ho due occhi, e so cosa ho visto prima a quel tavolo. Non vuoi dirmi niente? Va bene, rispetto i vostri tempi, ma ti avviso. Tu fai del male a mio figlio ed io ti vengo a cercare, ti sparo con pallottole con lo strozzalupo, ti castro e poi, solo poi, ti ucciderò. Siamo intesi?
E detto questo lo sceriffo tornò in sala dove dodici persone ripresero contemporaneamente a parlare.
 
La mattina dopo, quando si svegliarono, entrambi pensarono tre cose in rapida successione: che bel caldo, che bene che mi sento, merda sono abbracciato a Stiles/Derek mi sta abbracciando.
Derek stava per staccarsi alla velocità della luce quando Stiles lo bloccò.
-Derek, per quanto sia imbarazzante non farlo, ti prego sono due giorni che ho questo sordo mal di testa che mi perseguita. Voglio solo stare un po’ a letto a rilassarmi e per farlo, beh, lo sai.
Derek andò incontro al suo destino sospirando.
Passarono il giorno di Santo Stefano accoccolati sul divano. Erano davvero uno strano quadretto a dire il vero: Derek seduto che leggeva un libro e uno Stiles sdraiato sul divano con la testa appoggiata sulle ginocchia del lupo mentre ascoltava musica. E il lupo accarezzava amorevolmente la testa del ragazzo.
Sembrava tutto così naturale in quel momento, sembrava giusto così, nessuno dei due opponeva più resistenza a quello strano legame che gli legava. Ancora non sapevano come distruggerlo, tanto valeva cercare di convivere al meglio con esso.
 
I giorni sembravano passare tutti uguali, le notti ormai dormivano abbracciati, e di giorno stavano sempre attaccati, salvo per i bisogni fisiologici come necessità del bagno e doccia, quello era ancora un limite invalicabile per entrambi, anche se era una vera tortura farsi una doccia con il cranio che ti veniva perforato a metà.
Stiles era per l’appunto appena uscito dalla doccia, vestito e profumato, non aveva neppure fatto tempo a mettere piede fuori dal bagno che un Derek disperato lo aveva preso e sbattuto contro il muro, ringhiando, e lo aveva baciato. Sbalordito Stiles assecondò il più grande e dischiuse leggermente le labbra dando libero accesso alla lingua dell’altro. Dio se baciava bene!
-Così.. nuovo stadio eh?
-Così pare.
Avrebbe dovuto sembrargli strano pensò Stiles, baciare Derek non dovrebbe sembrargli per niente normale, quasi desiderabile, no non doveva esser così. Colpa dell’incantesimo lo sapeva.
La cosa doveva rimanere segreta ed è per questo che mezz'ora dopo tutto il branco ne era a conoscenza.
 
31 dicembre. Stiles era in doccia, aveva socchiuso la porta e si stava vestendo quando entrò nel loft Cora.
-Ehi Derek! Stiles dov’è?
-in bagno
-Oh quindi niente doccia insieme ancora? Temo di aver perso una scommessa…
Cora era l’esatto opposto del fratello, esuberante e ironica.
-Comunque, porto notizie dal fronte. Lydia mi ha detto di dirvi che sta sera vi aspetta alla sua festa, che non interessa a nessuno se la passerete a sbaciucchiarvi in un angolo, sappiamo che è colpa del incantesimo quindi vestitevi eleganti e siate puntuali.
-Ne parlerò con Stiles..
-Oh ma che mogliettina carina che sei! “Chiederai a Stiles”
-Cora! Io non sono la mogliettina di nessuno! Soprattutto non del logorroico, sempre tra i piedi, stupido ragazzino diciasettenne Stiles! Stare qui con lui pensi che mi diverta? È solo colpa dell’incantesimo! Ci sono giorni che preferirei correre il rischio di ucciderlo e quindi ferire anche me piuttosto che passare un altro giorno con lui!
Stiles sentì qualcosa rompersi dentro. Non ragionò. Prese semplicemente la felpa, corse giù dalle scale, prese la porta e sparì.
-Wow fratello penso ti abbia sentito e questa volta forse hai esagerato
-Porca puttana Stiles dove vai ci ucciderai tutti e due così!
Ma era troppo tardi, di Stiles nessuna traccia.
-Ragazzi mio fratello è un idiota, ha ferito nell’animo Stiles e adesso quest’ultimo è uccel di bosco. Ok , va bene, io faccio la discarica e mando Derek nel bosco.
-Ho telefonato al resto del branco. Tutti stanno andando in cerca del tuo fidanzatino ferito, tu ora prendi e vai nel bosco, non mi interessa quanto stai male. Deaton è stato chiaro, per quanto male tu ti possa sentire lui si sente peggio, quindi vista la tua cera lui probabilmente è in coma a quest'ora.
Derek non fiatò neppure, stare in piedi e camminare sembrava già una grande impresa, ma sapeva di dover cercare quello stupido ragazzino visto che erano in quella situazione per colpa sua e della sua lingua.
Arrivato alla foresta, si sentì già meglio, buon segno voleva dire che il ragazzo era passato per di la e magari era ancora in zona.
Avvisati tutti gli altri finalmente lo avvistò. Il suo battito era così lieve che per un attimo Derek pensò fosse morto. A quella visione fu preso dal panico. Ululò ferito al cielo, sperando che il resto del branco lo sentisse e accorresse in loro aiuto.
Si avvicinò a Stiles, al fragile sempre chiacchierone Stiles, che adesso stava riverso a terra e questa immagine lo fece sciogliere come non mai.
-Stiles mi dispiace, non volevo dire quelle cose, davvero, è solo che mia sorella è così fastidiosa ed ho perso le staffe e…
Non c’erano parole per descrivere quanto gli dispiaceva. Una solitaria lacrima scese dagli occhi del lupo e andò a depositarsi sulla guancia di Stiles, che proprio allora si svegliò.
In quel momento arrivarono tutti gli altri che avevano sentito il richiamo di Derek. Alla vista di Stiles a terra Scott si precipitò su di lui.
-Amico stai bene? Sei vivo? Cavolo Derek ci hai fatto spaventare
-Sto bene, sto bene. Anzi, sto davvero bene!
Stiles si alzò aiutato da Scott e andò a salutare il resto del branco. Derek rimase indietro.
Fu solo in quel momento che capirono cosa era successo: il legame era stato spezzato.
-Bene, così ora puoi riavere indietro la tua vita Sourwolf! Contento? Il Logorroico, incapace, stupido, diciasettenne umano se ne torna a casa
-Stiles…
-No. Scott mi riaccompagni ?
 
 
Rientro dalle vacanze. Da quella notte Stiles non ha più visto né sentito Derek, qualche messaggio con Scott e per il resto aveva recuperato il tempo perduto per stare con suo padre.
-Ehi amico hai un aspetto disastroso!
-Si beh, Stiles mi devi fare un favore
-Non dirmi che non hai fatto i compiti Scott…
-No riguarda Derek
-Non voglio parlare di lui
-Ma ti prego! Ci sta facendo impazzire. Non fa che ululare. È davvero dispiaciuto per come è andata a finire, ti prego vai da lui
-Io ? Io? Se non ha abbastanza fegato da venire a chiedermi scusa non abbiamo più niente da dirci
Aveva ragione naturalmente e Derek, nascosto fuori scuola, capì che doveva agire se voleva davvero risolvere la faccenda. Per il bene dell’intero branco, che ormai non lo sopportava più.
 
Stiles sentì suonare alla porta una di quelle sere e si meravigliò, non aspettavano nessuno e Scott difficilmente avrebbe suonato. Stava per scendere le scale quando vide suo padre aprire la porta e trovarsi di fronte Derek.
-Derek?
-Sceriffo. Sono qui per parlare con Stiles. So che è in casa.
-Entra dai, prima lascia che facciamo due parole noi due.
Stiles decise di non intervenire, Derek sembrava piuttosto imbarazzato e preoccupato, e lui si stava divertendo un sacco.
Suo padre fece accomodare Derek in salotto e poi, del tutto inaspettatamente, impugnò la sua pistola e sparò ad una spalla a Derek.
-Ma che diavolo!
-Allora Derek, quella era una pallottola normale, e tra dieci minuti starai bene lo so, la prossima che ho in canna è una pallottola che mi sono fatto dare dagli Argent: puro argento. Quindi ora hai tipo dieci secondi per farmi cambiare idea sul sparati e lasciarti quindi salire da mio figlio. E non ci provare neppure con la balla di “non stiamo insieme, non ho fatto niente” perché è una settimana che mio figlio sta da schifo e so che centri tu.
Derek decise di giocarsi il tutto per tutto, ormai.
-Signor Sceriffo, quello che le dirò può all’inizio sembrarle strano quindi mi faccia finire prima di spararmi. Non stavamo insieme io e Stiles, siamo stati vittima di un pessimo scherzo di uno stregone che ci ha stagliato un incantesimo di legame. Questo ci ha costretto inizialmente a vivere insieme, poi a stare nella stessa stanza e, insomma sempre più vicini.
-Avete fatto sesso?
-Cosa? NO. Comunque un giorno mia sorella mi ha preso in giro ed io dovevo difendere il mio stupido orgoglio da lupo Alpha e ho detto delle cose non carine e soprattutto che non pensavo di Stiles. Mi ha sentito ed è scappato, ferito. Questo ci ha quasi ucciso, l’ha quasi ucciso, e vederlo in quello stato mi ha fatto capire quanto io ci tenga a lui. Ma da allora non mi ha mai permesso di dirglielo che lo sto cercando perché lo voglio e non perché uno stupido incantesimo me lo impone.
Wow non sapeva che Derek potesse dire così tante parole in una volta sola. Probabilmente era il discorso più lungo che avesse mai fatto in tutta la sua vita!
Fu solo in quel momento che notò che suo padre lo stava fissando. Gli fece segno di assenso e se ne tornò in camera dove si mise con le cuffie a giocare al pc.
Poco dopo Derek entrò in camera, gli strappò le suddette cuffie…
-Derek? Come cavolo sei entrato?
-Tuo padre. Mi ha sparato. Poi mi ha lasciato salire.
-Ti ha sparato? Cosa?
-Stiles non fare il finto tonto con me, so che c’eri e hai sentito.
Poi, senza aggiungere altro, lo baciò. Con irruenza ma anche con dolcezza, qualcosa che travolse Stiles nel profondo e gli fece dimenticare perché era arrabbiato con lui.
La voce dello sceriffo che lo chiamava lo riportò alla realtà.
-Stiles! Mi hanno chiamato in centrale, probabilmente starò via tutta la notte. Mi fido a lasciarti solo con Derek?
-Si papà stai tranquillo..
Appena lo sceriffo, per niente rassicurato, se ne andò, Derek prese di peso Stiles e lo sdraiò a letto. Stiles lo guardava ancora dubbioso…
-Derek, non capisco. Insomma non devi per forza. Era solo l’incantesimo che ti costringeva a stare vicino a me, perché adesso sei qui?
-perché è quello che voglio
E per quella sera il lupo aveva decisamente finito le parole.
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Sms da Scott a “gruppo pro Sterek”: è fatta. Per un attimo ho dubitato.
Sms da Lydia a “gruppo pro Sterek”: perché? Era un piano brillante. Mio per l’appunto.
Sms Da Scott a “gruppo pro Sterek”: abbiamo quasi ucciso Stiles, rischiato che avessero per sempre il cuore spezzato, ecc..
Sms da Lydia a “gruppo pro Sterek”: ma non è successo, anzi guardali sono adorabili <3
Sms da Scott a “gruppo pro Sterek”: <3 <3 <3
  
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