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Autore: Demoiselle An_ne    08/10/2014    5 recensioni
Questa piccola raccolta è per la prima Rumbelle week italiana promossa da Rumbelle Remilie.
Be' sì, insomma, speriamo che vi piaccia! Buona lettura :)
Genere: Angst, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Belle, Signor Gold/Tremotino
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Giorno IV – Bambini/figli – “Chi è il mostro e chi è l’uomo?”
Rumple sbuffò e alzò gli occhi al cielo con un’espressione di pura seccatura dipinta sul volto – “E’ proprio necessario, Regina?” – dall’altro capo del telefono si sentì uno sbuffo di rimando e una risatina sprezzante- “Per te è sempre Maestà, caro. Comunque sì, lo è! Mi devi più favori di quanti tu riesca a ricordare, ti ho salvato il culo sull’Isola, ricordi?- Gold strinse più forte il telefono al ricordo di ciò che Regina aveva fatto sull’Isola per lui- “Va bene, va bene: i patti si onorano. A che ora lo porti qui da me?”- “Affacciati, siamo qui fuori. Trattalo bene, devo fare bella figura con Robin sotto ogni punta di vista…”- Gold non trattenne il tono beffardo ed esclamò-“Ti serve un miracolo, ma il fatto che non sia fuggito dopo aver ripreso la memoria ti dà buone possibilità di riuscita!”- l’ultima cosa che Robert Gold udì prima del campanello fu un “figlio di buona…” . Belle precedette il suo maritino nell’aprire la porta e nel trovarsi davanti il sindaco fece una smorfia poi vide il bambino che stava accanto alla donna, dondolando il peso da un piede all’altro e mutò espressione: sul volto le si aprì un sorriso radioso che andava da un orecchio all’altro.
“Sei pronto a divertirti, giovanotto? Su, vieni con la zia Belle!”- Roland le sorrise e dopo aver baciato amorevolmente una guancia di Regina, porse la morbida manina a Belle che chiuse la porta e gli fece strada in cucina. “Non dovresti essere così contenta dearie, ci hanno incastrato per andare a fare i zozzoni!”- Belle guardò sbigottita il marito mentre premeva le mani sulle orecchie del bambino che intanto rivolse a Rumple uno sguardo curioso, segno che aveva già sentito, chiedendo – “Che significa zozzoni?”- Belle fulminò Gold con un’occhiata truce e lui in tutta risposta fece uno di quei suoi sorrisi ruffiani spiegando- “Niente, papà e Regina sono andati a giocare col fango…”- “Ah, ecco, allora voglio giocarci anch’io! Possiamo?”- fece il bimbo. Belle ghignò e disse: “Ma certo, lo zio Robert sarà felice di giocarci con te mentre io preparo la cena. Non è vero, zio Robert? Ed è vero che può sporcarti anche il bastone da passeggio?”.
Rumple deglutì furente pensando che il suo topolino da biblioteca quando voleva sapeva proprio come affilare le zampette e incastrarlo, così, con un visibile tic nervoso fece schioccare le nocche e replicò “Ma certo! Avviati in giardino, piccolo!” e con passo strascicato spinse avanti il piccolo Roland esortandolo a uscire e prima di chiudere la porta dietro di loro sussurrò all’orecchio di sua moglie “Facciamo i conti stasera. A letto, signora Gold”- Belle avvampò e fece un risolino per poi sospingere il marito fuori.
Il vecchio e cinico Robert Gold di sempre non l’avrebbe mai ammesso ma giocare col piccolo per qualche ora gli fece tornare in mente il vecchio Tremotino. Quello prima dell’Oscuro, quello innamorato del suo Bae e Roland aveva i riccioli bruni a incorniciargli il volto proprio come il suo bambino perduto. Sospirò, era felice e per un attimo desiderò di essere padre di nuovo…non per rimpiazzare Bae, questo mai. Semplicemente perché lui coi bambini ci sapeva fare, i bambini non mentono e se amano lo fanno davvero, in più amava prendersi cura di qualcuno che in cambio dava tanto affetto senza pensare alla formula che lui usava nei suoi affari, il cosiddetto: do ut des. In quel momento, coperto di fango, con l’aria pura e l’aroma di prato tagliato che gli inondava i polmoni, solo il cielo smaltato di un bel non ti scordar di me a sovrastarli si convinse che sì: avrebbe potuto essere un buon padre e istintivamente diede uno schioccante bacio sulla guancia paffuta del suo piccolo amico che sorrise tanto da mostrare delle adorabili fossette.
Quella stessa sera, a cena. “E poi che succede, zio Robert?”- un Roland incuriosito puntò lo sguardo sul volto dello zio mentre ingollava un morso di una fetta di pizza più grande del suo visino stesso- “Niente, dearie, è passato un bel po’ prima che il mostro potesse trovare pace. I mostri non trovano quasi mai la pace e se lo fanno non è per sempre…”- il piccolo lo interruppe dicendo- “Sì, ma chi decide chi è il mostro e chi è l’uomo? Questo l’hai detto tu, io non penso che quello della tua storia fosse un mostro…era solo un uomo triste”. Lo sguardo di Rumple si offuscò di lacrime di commozione, fortuna che Belle lo intercettò in tempo riuscendo a distrarre il piccolo. Nella testa di Rumple qualcosa si era smosso, ora tutto era chiaro…
Quando Regina e Robin vennero a riprendere Roland lo trovarono intento a giocare a “trotta cavallino” con lo zio e si può dire che nulla li sorprese di più ma Regina ne fu felice, dopotutto, lei e Rumple erano simili e capiva perfettamente come un bimbo potesse arricchire. Peccato che non mantenne la stessa gioia sentendo il piccolo Roland che con gioia acuta le disse “Anche io e lo zio oggi abbiamo giocato a fare i zozzoni, come te e papà!”- Regina ebbe un sussulto, come se le avessero dato la scossa e scoccando a Rumple una delle sue occhiate più terribili sibilò- “Ma che belle parole che ti insegnano gli zii…grazie, cari. Ora ce ne andiamo, prima che riusciate a deviare il bambino ulteriormente”- neanche il tempo di un respiro che i tre erano scomparsi già avvolti in una nube violacea.
Rumple e Belle risero così tanto da cambiare colore e quando calò il silenzio, lui le si avvicinò e le sussurrò “Voglio essere il padre dei tuoi figli, vuoi?”. Non ci fu bisogno di parole, Belle lo strinse a sé e ridendo a metà tra il malizioso e il gioviale bisbigliò con tono soave – “Allora andiamo, non volevi vendicarti di qualcosa?”






Spazio dell'autrice: siamo giunti a questo quarto giorno puntuali per miracolo, chiedo scusa ma le giornate sono talmente piene che non ho neanche modo di leggere tutte le altre storie o di rispondere con puntualità alle recensioni! Venia, stanotte porrò rimedio facendo la veglia... 
Ringrazio di cuore: Stria93 (anche per il capitolo precedente), Chrystal_93 ed Euridice100 che ormai è la mia cavia e martire! Scusa, dearie! Consolati, sei preziosa per tutto quello che fai <3 .
Un grazie anche ai lettori silenziosi, come sempre! See you tomorrow! :*
  
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