Anime & Manga > Digimon > Digimon Adventure
Ricorda la storia  |      
Autore: Akane    11/10/2008    7 recensioni
Oh Dio, cosa ho intenzione di fare ora che sono arrivato alla cintura dei suoi pantaloni e che gli ho slacciato del tutto la camicia?
- T-Tai, smettila idiota! Il gioco è bello quando dura poco! – Borbotta agitato mentre cerca di staccarmi senza troppo successo… del resto se vuole togliermi le mani dai suoi pantaloni dovrebbe essere più deciso. In fondo non sembra molto che voglia davvero che i ‘giochi’ finiscano!
Genere: Introspettivo, Erotico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Taichi Yagami/Tai Kamiya, Yamato Ishida/Matt
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Un unico destino'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
TITOLO: volere è potere
AUTORE: Akane
SERIE: Digimon
GENERE: sentimentale, introspettivo, erotico
TIPO: yaoi
RATING: arancione/15+
PARTI: one shot
PERSONAGGI: TaiXMatt
MODO: pov di Tai
AMBIENTAZIONE: dopo la seconda serie, penso che siano tipo alle superiori…
DISCLAMAIRS: I personaggi non sono miei ma degli autori che ne detengono ogni diritto….sig!
NOTE: scartabellando qualche bella doushinji in cui Matt e Tai facevano una gran bella coppia, ma Matt purtroppo era OOC, mi è venuta una gran voglia di rimettere mano su sti due, così detto fatto: spero che sia di vostro gradimento anche se non è certo una fanfic con grandi pretese, anzi! Ho solo tolto la sicura e scritto quel che voleva uscire. Buona lettura. Baci Akane
DEDICHE: a tutti gli amanti di questa bella coppia!
RINGRAZIAMENTI: a tutti quelli che leggeranno e commenteranno!

VOLERE E POTERE

/ Ordinary life - Liquido /

In momenti come questo mi chiedo proprio che abbiamo scelto a fare la stessa scuola se poi una volta dentro, non mi calcola nemmeno di striscio!
Manco avessi la peste!
Proprio non lo capisco…
Non è sempre così, va bene, ci sono le volte in cui sembra stare volentieri con me, ma per la maggior parte sembra che sia un peso o che preferisca stare solo.
Se ne sta muto come una tomba, non sorride mai, non ride alle mie battute, parla solo se proprio deve... insomma, poteva anche andare in un'altra scuola!
Ehm… va bene… alla fine sono stato io ad insistere per sapere in che liceo si sarebbe iscritto per poter venire allo stesso suo, però poteva esprimere il suo parere più chiaramente, l’ha sempre fatto, so bene che non ha timore a dire quel che pensa. Anzi, a volte finisce che litighiamo, ok, spesso, appunto perché quel che pensa è l’opposto di quello che penso io!
Quelli però sono i momenti migliori, considerando che poi ci sono le volte in cui si chiude e non mi caga nemmeno di striscio!
È così difficile avere a che fare con lui. Prima era diverso, ci siamo conosciuti al campo estivo delle elementari e su Digiworld abbiamo approfondito constatando che eravamo incompatibili perché tendevamo entrambi a comandare in modo completamente diverso, poi però quell’esperienza ci ha unito molto facendoci rendere conto che avevano davvero un gran bisogno l’uno dell’altro. Il nostro legame si è stretto moltissimo. Poi siamo andati via da Digiworld e siamo tornati sulla Terra alla vita di tutti i giorni… non ci siamo visti tantissimo perché facevamo ancora scuole diverse, (spero fosse davvero così, in realtà non ricordo se veniva specificato da qualche parte… NdAka) e ci siamo mancati molto. Per lo meno io ho sentito fortissima la sua mancanza. Così quando ho dovuto scegliere il liceo, non ci ho pensato su due volte ed ho insistito per fare il suo. Tanto per me non conta molto quale indirizzo scelgo, lo studio è solo una seccatura, un diploma vale l’altro. Sia che faccio quello più complicato o quello più facile, alla fine il risultato sarà sempre lo stesso, quindi tanto vale avere almeno la compagnia che mi piace!
Fra gli altri del gruppo solo Sora è venuta al nostro liceo mentre Mimi è rimasta in America, ogni tanto viene a trovarci e mi spedisce regolarmente le cartoline. Izzi e Joe ovviamente sono andati in tutt’altri licei molto più difficili e prestigiosi. Robe da cervelloni, insomma, ma abitando vicino a Izzi lo vedo spesso comunque, quindi non mi manca. Matt è diverso, non abita molto vicino a me e se non avessi scelto la sua stessa scuola non l’avrei visto molto e l’idea di perdermi di vista con lui, dopo tutto quello che abbiamo fatto insieme, mi riempiva di angoscia. Non voglio assolutamente che il gruppo si sgretoli come stava per succedere una volta tornati sulla Terra.
Bè, TK e Kari sono uno il fratello di Matt mentre l’altra mia sorella quindi comunque continuiamo a vederci anche per questo, in un modo o nell’altro. I contatti con loro ci sono.
Joe è quello un po’ più isolato però non è raro vederlo con Izzi a studiare insieme, alla fine passa sempre a salutarmi, in quelle occasioni, e riusciamo a beccarci un po’ comunque.
Tuttavia quello di cui sono più contento, è senza dubbio Matt.
Arrivo come al solito tardi, insieme al suono della campanella, per cui alzando le spalle insieme ad uno sbadiglio, mi avvio verso le scale esterne che portano al tetto. Salterò la prima ora e mi schiaccerò un pisolino!
Tanto Matt prenderà appunti anche per me!
Quando arrivo nel mio angolo preferito che di solito è usato principalmente da me, con una smorfia di disapprovazione noto che è già occupato. Non vedo bene chi sia, è steso su un fianco sul pavimento del terrazzo ed io vedo solo la sua schiena ed un ciuffo di capelli biondi un po’ lunghi. Sembra stia scrivendo qualcosa.
Solo quando muovo silenzioso alcuni passi verso di lui lo riconosco, o meglio riconosco il suo taglio di capelli e quindi la schiena avvolta dall’uniforme scolastica che tutto sommato è piuttosto ordinata. Non certo come la mia che è tutta stropicciata e scomposta!
Faccio un sorrisino divertito mentre un idea mi balena all’istante nella testa. Anche lui ha saltato la prima lezione, allora…
Ora gli faccio uno scherzo!
Sembra tutto immerso nel suo mondo, chissà cosa sta scrivendo… probabilmente qualche canzone. Ora che ci faccio caso ha gli auricolari all’orecchio, quindi significa che sta ascoltando della musica. Meglio per me!
Accentuo il mio sorriso sadico e inginocchiandomi dietro di lui infilo le mani ai lati del suo busto, sotto le sue braccia di cui uno sostiene la sua testa. Si blocca all’istante ed io svelto come un anguilla scivolo con le dita davanti, sul torace, e slacciando i bottoni della camicia le infilo sotto la stoffa leggera, toccandogli la pelle nuda. Cerco i capezzoli e li trovo subito quindi con altrettanta velocità glieli prendo fra le dita e comincio a tormentarglieli per gioco, appoggiando anche il mento sulla sua spalla. È tutto irrigidito, sento che trattiene il fiato e probabilmente gli è caduta di mano la penna con cui scriveva assorto. Eheh… dai che sai bene chi sono!
La cosa mi diverte parecchio perché sembra diventato di pietra, o magari di ghiaccio, quindi porto le labbra al suo orecchio e coi denti gli stacco l’auricolare sostituendolo con la mia lingua che, dopo aver sussurrato languido:
- Scusa se ti ho fatto aspettare, amore… - comincia a leccarlo sensuale.
Non è male toccarlo in questo modo, non lo faccio spesso ma a volte per giocare faccio finta di essere il suo ragazzo e cerco di violentarlo… lui riesce sempre a difendersi e diventa un peperone! Mi fa ridere così tanto che non riesco mai a rinunciare a questi scherzi.
- T-Tai! – Esclama lui balbettando. Ecco che si imbarazza!
Non è mica da lui, insomma… di solito è sempre molto freddo e composto, eppure guardalo ora: sembra un furetto spaventato!
L’idea di paragonarlo ad un furetto mi fa ridacchiare, quindi stacco la mia lingua dal suo orecchio e premo il viso contro il suo collo lasciandomi andare. Il mio respiro irregolare per le risa gli provocano dei brividi, credo, visto che si drizza a sedere e scrolla leggermente le spalle e la schiena. Che carino che è quando fa così.
Sembra che tutta la sua maschera di tipo tutto d’un pezzo, scivoli via come neve al sole!
Una volta seduto riesco anche ad aderire meglio il corpo al suo e con insistenza non mollo la presa sui suoi capezzoli diventati stranamente duri. Anzi, devo dire che le mie dita si muovono da sole visto che sembrano averci preso gusto: scendono lungo il suo addome e poi arrivano al basso ventre.
Oh Dio, cosa ho intenzione di fare ora che sono arrivato alla cintura dei suoi pantaloni e che gli ho slacciato del tutto la camicia?
- T-Tai, smettila idiota! Il gioco è bello quando dura poco! – Borbotta agitato mentre cerca di staccarmi senza troppo successo… del resto se vuole togliermi le mani dai suoi pantaloni dovrebbe essere più deciso. In fondo non sembra molto che voglia davvero che i ‘giochi’ finiscano!
E poi ‘giochi’… altro che ‘giochi’… qua mi sembra di starmi spingendo oltre e la cosa pazzesca è che non mi sembra ci sia un gran problema. Insomma… penso che forse sto esagerando davvero ma non è che ritiro la mia mano, anzi…
La risata che soffocavo contro il suo collo nudo, viene presto trasformata in respiri corti e seguendo questo mio istinto, senza capire assolutamente come, finisco per assaggiargli questo pezzetto di pelle caldo e profumato, scostandogli il colletto della camicia che scivola da sola lungo il braccio scoprendogli la spalla chiara. Schiudo le labbra e senza staccarle comincio ad assaggiarlo con la lingua che lecca lentamente, andando sempre più avido. È buono. Mi piace il suo sapore, non pensavo. E prima che me ne renda conto eccomi qua a succhiare e mordicchiare mentre la mia mano si spinge decisamente oltre la soglia normale della decenza.
Gli lascerò il segno sul collo… cavolo, gli sto facendo un succhiotto!
A Matt!
Ma che mi succede?
Non pensavo che fosse così bello mangiarmelo davvero… penso che forse dovrei smettere, che non è normale e che non dovrei, ma in fondo rimane solo un vago pensiero e visto che ho sempre il cervello scollegato con la parte adibita alle azioni, non agisco come dovrei continuando invece a prendermi quel che sto scoprendo mi piace troppo.
Del resto anche Matt… dovrebbe essere più deciso nell’allontanarmi. Altro che mandarmi via… la sua bocca dice una cosa ma il suo corpo tutt’altro.
Le sue mani hanno smesso di cercare di togliermi le mie dal suo inguine ed anzi le accompagnano nel viaggio che sto compiendo nella parte inferiore del suo corpo, premono affinché non smetta ed insieme ad esse anche i suoi sospiri parlano chiari.
I nostri giochi non si erano mai spinti oltre, ma non mi sembra ci siano davvero dei grossi problemi in quello che sto facendo.
Anzi, che stiamo facendo.
In fondo siamo entrambi grandi e coscienti, nessuno sta obbligando nessuno a fare ciò che non vuole e non siamo nemmeno ubriachi… meglio di così!
Che buono che è.
Giunto al suo sesso che carezzo scoprendo col tatto la sua forma ed il suo calore, lo prendo con una mano tormentando il resto della pelle intorno ad esso con l’altra. Comincio a muovermi su e giù dapprima lentamente e poi sempre più in fretta, man mano che lo sento eccitarsi al mio trattamento, che si indurisce sotto i miei palmi e le mie dita, mi eccito io stesso e mi rendo conto di non star quasi più respirando, proprio come lui. Lui che preme la sua nuca bionda contro la mia spalla e che mi mostra meglio il suo bellissimo profilo delicato. Non l’avevo mai considerato bello anche se sapevo bene che lo è sempre stato. Però ora me lo dico.
Matt è davvero bello ed ora con questa espressione abbandonata di puro piacere, abbandonata fra le mie mani, lo è ancora di più.
È leggermente rosso in viso mentre gli riservo questo trattamento e mi sembra addirittura innocente, anche se so bene che non lo è. Né innocente, né ingenuo. Lui coi suoi modi riesce sempre ad ottenere quel che vuole, magari prende la via più lunga e sofferta ma ce la fa e spesso vuole arrivarci da solo, con gran testardaggine, senza chiedere aiuto a nessuno o confidarsi con anima viva.
Io devo solo indovinare i suoi desideri ed i suoi pensieri ma non mi è mai sembrato di esserci riuscito così bene.
Di lui so che ha sempre avuto un desiderio matto di crescere in fretta ed io non ne ho mai compreso il motivo. Forse però non è che voleva crescere, sentiva che stava crescendo e che per assecondare il suo processo doveva isolarsi un po’.
Forse è solo questo.
Salgo con la bocca sulla sua mascella e poi raggiungo il suo viso, la sua guancia che succhio voglioso e quando sento che la sua erezione fra le mie mani sta raggiungendo il limite, gira il viso verso il mio cercando le mie labbra che, già aperte, gli cedo volentieri.
Ecco che di nuovo non respiriamo, speriamo di non svenire sul più bello… mi gira la testa, vorrei non smettere mai, continuare all’infinito. Senza che mi toccassi direttamente anche io la mia parte intima, mi sono eccitato da morire ed ora penso di essere arrivato al suo stesso limite, infatti quando anche le nostre lingue si uniscono così come lo sono le nostre bocche aperte, un esplosione avviene in entrambi e tendendoci tremiamo mentre veniamo insieme.
Lui nelle mie mani mentre io nei pantaloni ancora crudelmente allacciati. Mi stringono da morire e mi fanno quasi male, penso che scoppierà se non gli do subito sollievo ma le sue mani mi trattengono impedendomi di muovermi e di sgattaiolare vie ad occuparmi di me stesso. Del resto è così bello. È così bello sapere che non vuole che mi separi da lui e lo è maggiormente il fatto che le nostre labbra rimangano così a contatto senza baciarci ancora davvero, sospesi mentre riacquistiamo il possesso nei nostri corpi e dei nostri sensi esplosi e fuggiti.
È stata una delle esperienze più belle che abbia mai fatto… e tutto quel che so è che vorrei ripeterla e che se voglio ripeterla sicuramente non è sbagliata.
Bè, io ragiono così, mi dispiace… l’istinto è ciò che conta, è quello che ha salvato un sacco di situazioni critiche!
Mi beo di lui appoggiato ed abbandonato contro di me, della sua bocca aperta ansimante sulla mia, dei suoi occhi socchiusi che fissano i miei altrettanto socchiusi da così vicino. Sono belli, i suoi occhi, di un azzurro blu intenso.
Non sono bravo a dare le definizioni e a ragionare comprendendo a fondo i significati di quel che mi circonda o che faccio, però sono bravo ad agire e a prendermi ciò che voglio, sono bravo a non essere ipocrita e a non perdere tempo.
E sono bravo a stare con Matt, perché come ci sto io, con lui, non ci sta nessuno e su questo non ci piove!
Dopo un lungo istante passato così riesco a sgusciare via con una mano e a slacciarmi i pantaloni che mi liberano la mia parte duramente tesa, un sospiro mi sfugge e lui comprende in quale situazione sono.
Non che io non sia venuto e non mi sia soddisfatto, anzi, ma il fatto di non aver usato le mani e di aver tenuto tutto crudelmente chiuso, qua sotto, è stata di per sé una piccola tortura che spero di soddisfare presto.
- Tai… - Mormora con le labbra ancora sulle mie, il suo respiro lieve mi fa rabbrividire.
- Mm? – Mugugno senza la forza di usare voce e parole di senso compiuto.
- E’ stato bello… - sembra quasi che abbia paura di farsi sentire, tanto che parla piano. Ma mi piace anche questo suo modo di fare, ha una bella voce. Del resto canta!
- M-hmm… - rispondo io ancora senza la forza di usare le parole.
- Perché l’hai fatto? – Ecco, lo sapevo, è tipico suo farmi una domanda simile… ecco perché io e lui siamo così diversi, eppure dovrebbe saperlo perché faccio le cose. Mio malgrado mi sforzo di rispondergli ma la mia voce è roca e quasi non si sente. Anche io gli parlo mantenendo la posizione.
- Perché volevo farlo. Mentre ho iniziato per gioco ho capito che volevo andare oltre e semplicemente l’ho fatto. – Senza nessun altro ragionamento strano o contorto di mezzo. Ma lo sapevi, vero?
- E non pensi che sia ora di dirmi anche cosa provi per me, dopo tutto questo? – Che bello così arrendevole contro di me, lo stringerei per l’eternità, anche se ora non è che lo stringa proprio… lo sorreggo e lo tengo addosso a me…
Non so di preciso cosa dovrei dire giunto a questo punto, non sono quello bravo a parole, io, non lo sono mai stato. Sto in silenzio per un po’ cercando di capire cosa dovrei far uscire dalla mia bocca, poi con un mal di testa crescente che non gradisco, taglio le corna al toro e semplicemente parlo.
- Non lo so, non me lo sono mai chiesto. Ti ho detto: ho voluto farlo e l’ho fatto. Ma se proprio vuoi sapere cosa provo per te… bè, Matt, mi piaci e non ci sono dubbi. Separato da te non ci so stare, o non mi sarei iscritto a tutti i costi al tuo stesso liceo. E soprattutto mi ecciti da morire, come non pensavo sarebbe potuto succedere. Quando scherzo così con te palpeggiandoti ogni tanto, mi chiedo: ‘e se andassi oltre?’, ma non l’ho mai fatto. Però a casa mi sono sempre sfogato in altro modo, da solo. Ora, forse, senza rendermene conto, ho voluto assaggiarti fino in fondo… non lo so… però mi è piaciuto da matti e vorrei rifarlo ancora e ancora. E vorrei prenderti anche in altri modi, se è per questo. Non vorrei nemmeno lasciarti andare, ora. Però se mi chiedi di preciso cosa provo per te non so risponderti in modo semplice e definito. Spero però che questo possa bastarti. Non ho intenzione di separarmi da te! – Spero che non mi dica una cosa del tipo: ‘bè, io non farò le radici su questo tetto! ‘ ma in fondo è una cosa cretina che potrei dire solo io, quindi rendendomi conto della profondità di quello che ho detto, e di ciò che significa davvero, mi sento leggero. Non mi sembrava di avere nessun peso, nessun dubbio da sondare, nessun problema al mondo… eppure forse, senza accorgermene, ce l’avevo. Chissà.
Fatto sta che qualunque cosa sia quella che mi lega in questo modo indissolubile ed erotico a lui, voglio che non si spezzi mai. So bene che è una delle cose più belle che mi sia capitata nella mia vita.
Mi piace, punto e basta.
Lo volevo quindi l’ho fatto… si dice che volere è potere… bene, è proprio vero!
Lo sento respirare di nuovo, allora aveva trattenuto il fiato durante la mia risposta. Contava così tanto?
Dannazione, Matt… da quanto tempo lo volevi, tu? Da quanto volevi sapere cosa provavo per te? Da quanto sai cosa invece tu provi per me?
Perché non parlavi?
Perché non mi hai mai detto quello che ti gironzolava per la zucca!?
Accidenti a te… quanto tempo perso a farsi paranoie?
- Ma perché non me ne hai parlato quando volevi saperlo, invece di aspettare così tanto? – Chiedo a bruciapelo separando un po’ il viso per guardarlo meglio, lui si gira leggermente meglio e ci scambiamo uno sguardo più attento. Vorrei mangiarmelo di nuovo!
- Pensavo fossero solo affari miei e che a te non interessasse davvero! –
- Come potevi pensare che tu non mi interessassi? – Davvero non lo capisco a volte… si fa tanti giri da solo che se ci rendesse partecipi risparmierebbe un sacco di tempo a tutti!
- Non ha importanza. Ora voglio che ti impegni, da oggi in poi, a darmi una risposta ben definita su cosa provi per me. Mi sembra il minimo dopo quello che è successo, no? – Ci penso un attimo guardando il cielo che, azzurro e limpido, si mostra sopra le nostre teste.
Questo significa che…
- Si, ma nel frattempo ripeteremo l’esperienza, no? – Mi fissa cercando di capire se sono serio, poi sorridendo malizioso appoggia le mani sulle mie cosce che aperte lo attorniano. Di rimando l’abbraccio meglio circondandolo da dietro con le mie braccia, premendolo contro il mio petto come a non volerlo lasciare più.
- Mi sembra il minimo, se devi capire due o tre cosette su di noi! –
Bene, questa sì che mi piace come risposta!
Gli poso un bacio sulla guancia accaldata, poi appoggio la mia contro la sua ed infine rispondo a mia volta malizioso e divertito:
- Bene, vorrà dire che farò anche tutte le altre cose che voglio farti! – Chi ha orecchi per intendere indenta.
Arrossisce.
Ottimo, ha capito molto bene!
Ridacchio ironico: non vedo l’ora di iniziare i miei esperimenti, allora!

   
 
Leggi le 7 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Digimon > Digimon Adventure / Vai alla pagina dell'autore: Akane