Alla luce del chiaro di luna, Ewan pizzicava con le dita lunghe e affusolate le corde della sua chitarra classica.
Certo, gli piaceva molto suonare anche quella elettrica, con il suo suono acuto e moderno, ma quella che stava suonando era sempre stata la sua preferita.
Lidja lo guardava incantata, mentre la luce delle stelle circostanti illuminava i suoi capelli corvini di sfumature che andavano dal verde a un rosa perlaceo.
A un certo punto, il ragazzo smise di suonare. Lei si sentì cadere addosso il peso del silenzio che prendeva il sopravvento nella notte, quando lui smetteva di suonare o di cantare anche per qualche piccolo secondo.
Inquietata, gli chiese mettendo anche troppa enfasi nella frase: << Perché hai smesso? >> cosa che sarebbe stato preferibile non facesse, visto che Nida o Ratatoskr potevano essere nei dintorni e attaccarli. Ah, già. Ratatoskr era morto. Senza volerlo, spesso capitava a lei o a gli altri di pensare ad entrambi i loro nemici, dimenticandosi che uno di loro era ormai morto. 
Dopo qualche minuto, Ewan rispose: << Potresti cantare per me, mentre io suono? >> le chiese con naturalezza. La ragazza non rispose, e divenne rossa in viso. << Ma come puoi chiedermi una cosa del genere? Io sono stonata! >> in realtà cantare era stato sempre uno dei suoi talenti "secondari", ma anche se era piuttosto brava, si vergognava ad ammetterlo come ogni ragazza al mondo. Ewan depose la chitarra sul marciapiede e incrociò le braccia al petto. 
<< Okay, va bene! >> disse Lidja, piccata e più rossa di prima.
Il ragazzo riprese la chitarra e cominciò a suonare. Era una canzone che già conosceva: Unintended. Fabio la ascoltava continuamente e anche lei aveva cominciato ad interessarsene. Così adesso sapeva quasi a memoria le parole.
Fu un esperienza bellissima: la voce dolce e soave di Ewan l'aveva accompagnata per tutto il tempo, e si era sentita molto più sicura di prima. Quando fini', la tristezza ebbe la meglio su entrambi. Avrebbero voluto che non finisse mai quella canzone con cui il loro destino era inspiegabilmente legato. 
Si ritrovarono a guardare uno le labbra dell'altra e viceversa. 
I loro volti si avvicinarono sempre più fino a quando le loro labbra non si toccarono. Restarono lì in quella posizione per qualche minuto.
Lidja avrebbe voluto restare in quella posizione per tutta la notte, ma sapeva che dopo un po' sarebbero dovuti rientrare. Contrariamente a ciò che aveva detto loro il professore, erano usciti dalla chiesa per prendere un po' d'aria ed Ewan si era messo a suonare per rendere più tranquilla l'atmosfera. 
Si staccò da lui, mettendogli le braccia su entrambe le spalle.
<< Allora, torniamo dentro? >> chiese il ragazzo accarezzandole i capelli. << Ok, va bene Kuma. >>
scoppiarono entrambi a ridere e rientrarono nell'alto edificio che serviva loro come rifugio. Non si accorsero che qualcuno, nel buio della notte, li aveva osservati tutto il tempo. Liu cominciò a versare lacrime, che cadevano tranquillamente sull'erba verde e incolta della piccola aiuola. "Fino a quando il tuo cuore non troverà la sua strada, sarai costretta a rimanere sempre all'età di quattordici anni." era quello a cui era stata costretta per tutta la sua vita. Ripensò alla sua voce bellissima e ai suoi capelli ricci e castani, ai suoi occhi neri.
<< Ti amo, Fabio. >> fu questo ciò che sussurrò appena poco prima di addormentarsi. << Ti ho sempre voluto bene... >>
ANGOLO AUTRICE: Ciao a tutte, ecco questa storiella che ho appena finito di scrivere sulla coppia LidjaxEwan. Spero che vi sia piaciuta, un bacio a tutti coloro che recensiranno anche negativamente!
MaryTheSpiri