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Autore: Evil_Regal    12/10/2014    4 recensioni
Cosa decide di fare Regina dopo aver perso Robin?Combatte o si arrende?Ecco la decisione che prende,dopo tre settimane dal ritorno di Marian.
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Regina Mills, Robin Hood, Roland
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Regina era a pezzi.
Era completamente e irreparabilmente distrutta.
Non aveva più niente.

Robin aveva scelto.
Robin aveva scelto Marian.

E ancora una volta lei era rimasta sola e senza niente.

Ancora una volta a aveva il cuore a mezzi.
E ancora una volta non c’era niente che potesse fare per cambiare le cose.
Perché il suo dolore dipendeva sempre da qualcun altro.

Così era lì,seduta su quel pavimento,con le ginocchia strette al petto e la testa china a sentire il rumore delle lacrime che si infrangevano sulla sua stessa pelle.

Ma ormai erano passate tre settimane da quando Robin aveva deciso di seguire il suo codice e di lasciare Regina.

E niente andava meglio.
Il dolore non si alleviava.
La sofferenza non spariva

Ma Regina stava troppo male. Soffriva troppo. Tutto andava troppo male. Doveva fare qualcosa. Doveva prendere la sua vita in mano e fare qualcosa,lottare per la sua felicità. 

E Robin era la sua felicità.

E Regina non ce la faceva più.

Era notte fonda e nevicava. Nevicava come non aveva mai nevicato. Regina mise addosso un cappotto,senza nemmeno abbottonarlo controllò Henry. Dormiva. Poteva andare.

Corse via e non appena mise piede fuori di casa,cosa che aveva fatto raramente nelle ultime tre settimane,sentì l’aria fredda e pura riempirle i polmoni,il vento gelido accarezzarle il viso e asciugarle le labbra,il freddo gelarle il corpo. Ma non le importava. Sentiva le lacrime scivolarle lungo le guance e per quanto ci provasse,non riusciva a fermarle. Così si arrese.

E senza nemmeno rendersene conto era nel bosco. Era notte fonda. Nevicava.
Ma non le importava.

Vide il fuoco acceso e una figura ravvivarlo.

“ROBIN!” gridò  a gran voce anche se era spezzata perché piangeva.

“ROBIN!” disse di nuovo e all’improvviso vide una figura avvicinarsi,la stessa che stava ravvivando il fuoco e così si trovarono vicini e illuminati da quella luce rosso intenso

“Regina?” chiese Robin stupito quando la vide avvicinarsi. Sconvolta e in lacrime.

“Regina che ci fai qui?E’ notte fonda e fa freddissimo”  disse e un attimo dopo si trovò Regina tra le braccia. Piccola e fragile come lei stessa non si era mai sentita.

Robin la strinse a sé  e le accarezzò i capelli sussurrandole “Shhh,va tutto bene. Sono qui” le diede un bacio sulla tempia. Era così bello riaverla tra le braccia.

E tutto il calore che Regina le aveva dato in quel momento,non era minimamente comparabile a tutto il calore che poteva dargli il fuoco. Niente del genere. Mille volte meglio.

Regina pianse contro il petto di Robin,stringendosi a lui come se la sua vita dipendesse da lui e dalle sue braccia.

“Ti prego” singhiozzò e Robin sembrò confuso

“Regina,che succede?” le prese il viso tra le mani e la costrinse a guardarlo negli occhi. E in quel momento lui la vide.
Vide quanto soffriva,quanto era spezzata. Quando stava male.

“Robin io non ce la faccio” singhiozzò “Non posso vivere senza di te” pianse

“Reg-“

“No” si costrinse a calmarsi “Fammi parlare”

“Io so che hai fatto al tua scelta. So che hai un codice da seguire e tutto quello che vuoi. Lo so. E lo capisco. E credimi Robin questa mi porta ad amarti ancora di più. Perché sei un uomo così buono. Rispettabile,che porta onore e rispetto. E ti ammiro. Ma che senso ha seguire un codice se poi non sei felice?Robin,io ti amo. Ti amo come non ho mai amato nessuno nella mia intera vita. Ti amo e non posso stare senza di te. Ci ho provato e sono miserabile. Non vivo senza te. E’ come se non avessi aria. Tutto ciò che voglio è portarti via da qui,portarti a casa e non lasciarti andare mai e mai più. Voglio vivere con te per tutto il resto della mia vita. Voglio addormentarmi tra le tue braccia e voglio svegliarmi lì dove mi sono addormentata. Voglio fare tutto ciò che quelle coppie noiose e innamorate fanno. Voglio fare quelle cose ridicolosamente stupide e infantili. Voglio sentirmi come una ragazzina innamorata” stava piangendo e Robin aveva le lacrime agli occhi

“Voglio portarti a casa con me. Perché ti amo. Voglio renderti felice e voglio che ci rendiamo felici a vicenda. Voglio stare con te Robin. Ti sto chiedendo di sciegliermi?Si,ti sto chiedendo di scegliermi. Sceglimi,scegli me.”

Robin la guardava con la fronte aggrottata e la teneva stretta,ma non rispondeva. Non trovava le parole. Riusciva solo a piangere.

“Robin” disse con voce rotta “Ti prego” pianse in un sussurro spezzato. E Robin la guardò,portò una mano alla guancia di Regina e Regina sentì il mondo crollarle addosso.

Dagli occhi di Robin capì che non l’avrebbe mai scelta. Che si era solo messa in ridicolo. Che era una stupida a pensare che potesse scegliere lei. Chiuse gli occhi non appena la pelle di Robin entrò in contatto con la sua,e per quanto potesse sembrare sbagliato….era semplicemente giusto.

Ma Regina sapeva che a momenti stava per ricevere il colpo più duro che mai.

Robin portò entrambe le mani alle sue guance e strofinò i pollici sulla sua pelle delicata. E non riuscì a fare a meno di pensare che Regina era bellissima.

Era la creatura più bella sulla quale i suoi occhi si erano mai posati. E lì,in quel momento. Lo era ancora di più.

La sua pelle chiara e luminosa,i suoi capelli così neri in pieno contrasto con la pelle chiara. E le sue labbra. Le sue labbra rosse e carnose,piene e delicate. Robin avrebbe potuto baciarla per una vita intera senza mai stancarsi.

Era bellissima.
Era stupenda.

La neve tra i capelli e le guance rosa per il freddo.

E Robin si sentì così in colpa per averla fatta soffrire così tanto. Per aver fatto piangere quegli occhi così magnifici e splendidi.

Si sentì malissimo. E quando sentì il modo in cui Regina pronunciò il suo nome. Quando sentì tutte quelle parole scivolare dalla bocca di Regina…capì.

Capì che non poteva vivere senza di lei.
Che il codice non importava se non ti rendeva felice.
Che lei era la donna che voleva. Quella di cui aveva bisogno.
Che l’amava da morire.
Che voleva andare a casa con lei e non andarsene mai.
Voleva addormentarsi con Regina stretta tra  le sue braccia e svegliarsi trovandola ancora lì.
Era quello che voleva.
Voleva fare tutte quelle cose ridicolosamente stupide e infatili.
Voleva essere una coppia noiosa e innamorata.
Voleva Regina.
Lei e solo lei.

Così,con gran sorpresa di Regina,la baciò. E niente era stato più bello e giusto.
Niente era stato più speciale.

Regina si sentì morire.
Era troppo bello per essere vero.
Era assurdo.

L’aveva scelta. Aveva scelto lei e aveva scelto di amare lei.
Sentì il cuore scoppiarle nel petto quando le labbra di Robin si poggiarono sulle sue e quando la mano di Robin strinse il suo cappotto,come se dipendesse da quel pezzo di stoffa.

Il bacio si ruppe in un singhiozzo di Regina che si allontanò un secondo solo per poi avvolgere le braccia attorno al collo di Robin e stringerlo,per sentirlo vicino. Per sapere che lui c’era e ci sarebbe stato.

Robin,con le lacrime agli occhi,avvolse le braccia attorno alla sua sottile ed esile vita e la sollevò per tenerla più vicina. Regina nascose il viso tra le braccia e il suo collo e pianse mentre Robin la stringeva.

“Ti amo Regina. Ti amo da morire” le sussurrò all’orecchio e per risposta ebbe un altro singhiozzo.

Regina si controllò e lo baciò di nuovo. Lo baciò a ripetizione,bacio dopo bacio,carezza dopo carezza. Lo baciò e lo baciò ancora e ancora e ancora. Robin la mise giù di nuovo ma non ruppe l’abbraccio. La teneva sempre tra le sue braccia.

“E ora?” chiese lei accarezzandogli le guance,affondando le dita tra i suoi capelli e guardandolo negli occhi. Robin prese un respiro profondo e le diede un bacio sulla fronte.

“Ora devo parlare con Marian” disse Robin e vide il terrore negli occhi dell’amore della sua vita. L’istinto lo portò a baciarla e lei si sentì più sicura. Lui appoggiò la fronte sulla sua

“Andrà tutto bene” le promise “Le parlerò e poi verrò da te. Te lo prometto Regina. Non devi più preoccuparti. Non ti lascerò mai più. MAI” Regina lasciò cadere una lacrima e annuì.

“Mi fido di te” sorrise e si alzò sulle punte per dargli un altro bacio.

Robin le accarezzò la guancia e disse “Vuoi che ti accompagni?”

“No,non preoccuparti” sorrise le prendendogli le mani “Ma se vuoi posso portar Roland. Credo che con questo freddo non gli farebbe male dormire in una casa e in un letto caldi”

“Lo vuoi prendere in ostaggio?Così se non torno lo tieni tu?” rise Robin e Regina gli diede uno schiaffo sul braccio “Scemo” rise “Dico sul serio e poi lo dico per lui. Non posso farci niente se sono una madre”

Robin la abbracciò e le diede un bacio sul naso  “Lo so e lo adoro”

“Quindi?” rise lei

“Quindi vado a svegliarlo” le stampò un bacio sulle labbra

“Vuoi venire con me?” chiese lui e lei sorrise annuendo.

Entrarono nella tenda in cui dormiva Roland e Regina si sedette accanto a lui. Robin lo scrollò e Regina gli accarezzò i capelli.

“Roland” sussurrò “Roland svegliati. Papà ha una sorpresa per te” disse Robin e Regina lo guardò con un sorriso splendido e luminoso. Il bambino si svegliò lamentandosi. Ma i lamenti morirono non appena vide Regina.

“GINAAAAAA” esclamò saltandole addosso.

Regina rise e lo prese tra le braccia “Roland!” gli diede un bacio sulla fronte mentre gli metteva apposto i capelli.

Robin fece lo stesso “Credo che dobbiamo tagliare questa foresta,bimbo” disse Robin ridendo e Roland alzò la testa verso Regina solo per rivelare che i suoi occhi erano coperti dai ricci spettinati. Regina rise e glieli scostò

“Senti Roland,che ne dici se stasera vieni a casa con me?Così domani puoi giocare con Henry?” disse e lui saltellò “SI SI SI SI SI SI SI SI SI SI SI SI SI”

“Ha molte energie per essersi appena svegliato” Regina disse mentre Roland saltava tra le sue braccia.

“Ne ha di certo” rise Robin. “Okay,Roland. Metti il cappotto”

“E’ nella tua tenda,papi”

“Va’ a prenderlo,noi ti aspettiamo qui” disse Robin e nel momento in cui il bambino uscì,Regina si fece più vicino a Robin che le avvolse un braccio attorno alla spalla.

“Non credi che Marian si arrabbierà?” chiese lei preoccupata

“E’ sua madre,ma tu sei una persona importante per lui. E poi Roland non ha legato molto con lei”

“Robin,non voglio che Marian pensi che voglio essere la madre di Roland. Non voglio che pensi che voglio prendere il suo posto”

“Regina,non stai prendere il suo posto. Stai solo facendo qualcosa per lui. Hai ragione,è meglio che stia in un posto caldo e al sicuro. E io sono stato stupido a non pensarci prima. Avrei dovuto pensarci  io e prima”

“Quindi che le dirai?”

“Le dirò che ci abbiamo provato e che non ha funzionato e che non riesco più a mentire a lei e a me stesso e che è ora che le cose cambino,perché stiamo solo facendo del male a noi stessi. E per quanto riguarda Roland,le dirò che è meglio che dorma in una casa piuttosto che in una foresta mentre nevica”

“Okay” sussurrò lei e appoggiò la testa sulla sua spalla. Poi prese qualcosa dalla tasca.

“Cos’è?”

“E’ una chiave”

“Lo vedo”

“E’ la chiave di casa” disse lei mettendogliela sul palmo della mano.

“Perché?”

“Perché vi trasferirete a casa,e devi avere una chiave anche tu”

Robin sorrise e la baciò fino a quando non sentirono una vocina dire “Ewww,schifo”

Roland rientrò e loro scoppiarono a ridere.

“Quando andiamo?Quando andiamo?Quando andiamo?”

“Credo che qualcuno sia impaziente e che sia meglio non farlo aspettare” disse Regina e Robin si alzò,aiutandola ad alzarsi.

“A domani” disse lui

“A domani” rispose lei appoggiandosi al suo petto e alzando il mento,per farsi baciare. Robin si chinò e le stampò un bacio sulle labbra.

“Sei pronto Roland?”

“Si” disse “NO ASPETTA” corse verso il suo lettino e prese un peluche. Quando lo vide Regina sentì le lacrime agli occhi.

Era la scimmietta che gli aveva dato lei.

“Possiamo andare” lei scacciò le lacrime e gli prese la mani

“Ciao papi” disse Roland con la sua voce adorabile.

“Ciao bimbo” rispose lui e poi sorrise a Regina,appoggiando una mano sulla sua schiena e uscendo con lei.

La vide allontanarsi e prima di essere troppo lontani,lei si girò e lo guardò con un sorriso. Lui fece lo stesso.
Sarebbe cambiato tutto.
E tutto cambiò quella notte stessa.

Infatti la mattina dopo,Regina si svegliò con Robin che avvolgeva le braccia attorno alla sua vita e che la portava più vicino a lui.
Aveva detto che sarebbe tornato.
E l’aveva fatto.
Era tornato.

E non se ne sarebbe mai più andato.
  
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