Serie TV > Merlin
Ricorda la storia  |      
Autore: LimoneMenta    12/10/2014    0 recensioni
Inizio 1 Stagione. Nuovo Personaggio.
Merlin è da poco arrivato a Camelot e tutto e tutti sono ancora nuovi per lui. Compresa una ragazza che sembra andare molto d'accordo con Artù e i cavalieri.
Piccola one-shot senza troppe pretese. Avevo pensato di aggiungere un secondo capitolo ambientato ai giorni nostri, ma non ne sono sicura. Se a qualcuno piace e se ha voglia di inserirla fra le seguite magari scrivo anche il secondo!
Genere: Fantasy, Generale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Gaius, Merlino, Nuovo personaggio, Principe Artù, Un po' tutti
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Prima stagione
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

CAPITOLO 1: REBECCA

«Chi è quella ragazza?» chiese Merlino. Gaius seguì la direzione del suo sguardo, fino ad incontrare un gruppetto di cavalieri, i più fidati del re, seduti all’ombra di un vecchio salice, intenti a ridere e scherzare insieme al Principe Artù. In mezzo a loro, appoggiata al tronco dell’albero, se ne stava una ragazza dai capelli rossi e gli occhi viola, intenta ad accarezzare la fronte di Galvano, che teneva la testa abbandonata sul suo grembo.                                                                                                                                                                                                                                                    «Si chiama Rebecca» rispose il medico, tenendolo volutamente sulle spine, per stuzzicare un po’ la sua curiosità.                                                                                                                                                                                                                                             «E...» lo incitò il mago.                                                                                                                                  
«E anche se ha diciotto anni è di rango troppo alto per te» scherzò. L’altro lo guardò spazientito, battendo il piede a terra.                                                                                                                                               
«Trascorre moltissime delle sue giornate insieme ad Artù e i cavalieri, seguendoli anche nelle battute di caccia e... durante gli attacchi ai campi dei druidi» aggiunse con aria rabbuiata.                           
«Parlate sul serio?» domandò a la bocca aperta.                                                                                                     
«Sì, purtroppo». Strinse le labbra in una linea sottile.                                                                               
«Ma perché? Da dove viene?»                                                                                                                       
 
«Nessuno lo sa di preciso. Una sera di molti anni fa, quando Artù aveva poco più di tre anni, Uther era rientrato nelle sue stanze dopo aver dato la buonanotte al figlio. Stava per mettersi a letto, quando sentì bussare alla porta. Sicuramente la sua sorpresa dev’essere stata grande, quando trovò a terra, avvolta in una coperta, una minuscola neonata beatamente addormentata. Fui lui a darle il nome e a decidere di crescerla a corte come una figlia propria. In effetti, per Morgana è la sorella che non ha mai avuto. Col trascorrere degli anni, però, fu chiaro a tutti quanto preferisse la compagnia dei cavalieri a quella di un maestro di buone maniere» una fragorosa risata proruppe dalle sue labbra, gli occhi persi in un lontano ricordo colmo d’affetto. Gli uomini, nel frattempo, avevano dato il via ad una giocosa zuffa che Rebecca osservava divertita, prima di esserne risucchiata lei stessa. Non che le dispiacesse troppo, a quanto sembrava.                                                                                                                                
«Anche i cavalieri amano la sua compagnia, da quello che vedo» osservò Merlino.                                              
 
«Oh, sicuro. Si fidano ciecamente di lei ed eseguono i suoi ordini al pari di Artù. Quando ne dà, naturalmente, cosa che avviene piuttosto di rado insieme a loro. Non ne ha bisogno - spiegò con l’aria di chi la sa lunga – Ciascuno di loro darebbe la vita per lei come per il Principe. E la cosa è reciproca. E... ah, Merlino, forse questo potrebbe interessarti...»                                                                      
«Che cosa?» chiese il ragazzo, distogliendo per la prima volta lo sguardo dal gruppetto ed incrociando quello di Gaius, che lo fissava con un sorriso.                                                                         
«Anche lei possiede il dono della magia» rivelò a bassa voce.                                                                                                              
«Che cosa?» Per poco il suo urlo di sorpresa non fece fuggire via gli animali nascosti lì intorno.                                    
«Sssh, Merlino! È un dono che sa destreggiare sin dalla nascita, da quanto ho visto. Non ha mai avuto precetti e certamente Uther non ne è a conoscenza, o non l’avrebbe lasciata vivere tanto a lungo. I vecchi cavalieri sono stati i primi ad accorgersene: è da loro che ho ricevuto l’informazione, tredici anni fa. Non sapevano cosa fare quando, durante il pranzo, finiti gli allenamenti, l’hanno vista moltiplicare dei fiori per poterli regalare ad ognuno di loro. Sono venuti a chiedermi consiglio su cosa fare riguardo Uther e io ho detto loro di non farne parola con nessuno. Quando non ero insieme a lei, venivo costantemente informato dei suoi progressi. Sembra avere molta confidenza con la natura, e questo ci ha portato a pensare che non si tratti solo della figlia di una serva, ma che possa avere qualcosa a che fare con i druidi, o con delle creature magiche».                                           
«Creature magiche?»                                                                                                                                 
 
«Sì. Non hai mai sentito parlare delle ninfe?»                                                                                             
Il ragazzo negò col capo.                                                                                                                 
«Sono spiriti della natura che vivono spesso in luoghi come boschi, fiumi, montagne e ovunque si trovi la natura. Anche nel deserto. Non esistono esemplari maschi di queste creature, quando ne nasce una è sempre di sesso femminile e quasi sempre il padre è un umano».                                                                                                               
«E voi pensate che possa essere una di loro?»                                                                                                  
«Potrebbe come no. In ogni caso, Rebecca possiede un animo altruista e generoso. Non merita i trattamenti che Uther riserva a gente come lei. E per lui sarebbe doloroso scoprire chi si cela dietro la figlia che ha cresciuto con tanto amore, non trovi?»                                                                           
«Già» rispose Merlino con un sospiro.                                                                                                           
«E poi, ci troviamo in un proficuo periodo di pace. Speriamo che le cose durino a lungo. Se sarà ancora così quando Artù salirà al potere, sono certo che tutto andrà per il meglio».

Image and video hosting by TinyPic Image and video hosting by TinyPic
  
Leggi le 0 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Merlin / Vai alla pagina dell'autore: LimoneMenta