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Autore: Laly of the Moonlight    13/10/2014    6 recensioni
Piccola one-shot in cui ho immaginato il futuro di Strawberry e Mark a distanza di una decina d'anni.
Vincitrice del premio "Happy End" per la storia col miglior lieto fine al contest "Di futuro e Sentimenti" indetto da smartys ayane sul forum di EFP
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Aoyama Masaya/Mark Aoyama, Ichigo Momomiya/Strawberry
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Disclaimer: I personaggi presenti in questa fanfiction non mi appartengono, ma sono proprietà dell'autrice; questa storia è stata scritta senza alcuno scopo di lucro




Credits to Ailwing


Era mattina, indubbiamente.
Nelle sue orecchie risuonava nitido il cinguettare degli uccellini che solcavano i cieli in cerca di prede. Gli occhi, sotto le sue palpebre, percepivano un alone di luce rosata, filtrato dalle veneziane che oscuravano la finestra.
Era mattina, e la calma e la pace regnavano dappertutto... calma e pace?
Strawberry si alzò a sedere di scatto, completamente sveglia, gli occhi aperti e sgranati. Quando mai in casa sua regnavano la calma e la pace?
Si catapultò letteralmente giù dal letto, andando di corsa nella camera dei bambini, temendo il peggio. Potevano essere stati rapiti da qualche nuovo nemico, oppure potevano essere prigionieri di un qualche Chimero, oppure... no, niente del genere. I piccoli dormivano tranquillamente nei loro letti, le espressioni beate e tranquille sul volto.
Strawberry si appoggiò allo stipite della porta, tirando un sospiro di sollievo. I suoi bambini stavano bene, nessun nemico li aveva attaccati o altro.
Semplicemente, dormivano.
La ragazza rivolse loro uno sguardo dolce e materno, quello che solo le madri sono in grado di donare alla loro prole.
Inevitabilmente la sua mente tornò indietro nel tempo, a quando lei era una semplice studentessa e Mark il suo sogno proibito.
Uno dei ragazzi più carini della scuola, gentile, cortese, bravo nello studio e negli sport, campione di Kendo.
Un sogno divenuto realtà, insomma.
Aveva avuto la possibilità di uscire con lui, suscitando le invidie di tutte le fan del ragazzo, che nella sua scuola erano davvero tante.
E poi?
E poi... erano arrivati i geni indesiderati del Gatto selvatico di Iriomote, Ryan e Kyle, il lavoro al Caffè Mew Mew, la ricerca delle sue quattro compagne..
Strawberry sorrise, rivedendo come in un caleidoscopio le immagini del passato.
Ricordava bene lo smarrimento che aveva provato in quel periodo di doppia vita, come Strawberry, semplice studentessa, e come Mewberry, paladina della giustizia.
Le battaglie si erano susseguite una dopo l'altra, in una guerra eterna tra bene e male, fino ad arrivare al culmine, la lotta finale contro Profondo Blu, che altri non era se non Mark trasformato.
Ma alla fine avevano trionfato. Anzi, l'amore suo e di Mark aveva trionfato, con l'aiuto ovviamente delle sue compagne Mew Mew.
Pian piano, nella mente della giovane donna, uno ad uno ripassarono tutti i momenti che avevano seguito la sua personale crociata contro Profondo Blu.
Il finto matrimonio, il soggiorno di Mark in Inghilterra e il suo ritorno, tra le lacrime di felicità della ragazza dalle orecchie da gatto. Come la pioggia estiva, i ricordi la sommersero.

Plic...

Era una sera di Dicembre, in quel piccolo agriturismo in cui erano andati a trascorrere le vacanze invernali dopo la fine dell'università. Fuori imperversava una bufera di neve, e i due ragazzi se ne stavano accoccolati accanto al camino acceso, pieno di legna scoppiettante. L'atmosfera aveva qualcosa di surreale, forse per la differenza tra la tempesta ululante fuori e il caldo nido in cui si trovavano loro, forse semplicemente perché erano soli isolati da tutti..o forse perché Mark si era improvvisamente alzato dal divano che si trovava davanti al camino per mettersi davanti a lei ed inginocchiarsi, stringendo una scatolina di velluto blu tra le mani.
Strawberry non ricordava nemmeno se lui avesse avuto il tempo di farle la richiesta, dato che lei gli si era buttata fra le braccia continuando a dire di sì, tra le lacrime.

Plic...

Era Maggio. Anzi, no, Giugno. La prima data prevista per il matrimonio doveva essere in Maggio, ma all'ultimo momento era stata cambiata, dato che Ryan aveva insistito perché lei e le sue compagne andassero ad investigare su una serie di fenomeni poco chiari verificatisi nell'America Latina. Avevano fatto appena in tempo a tornare per la nuova data delle nozze!
Ma quel 3 Giugno era stato semplicemente perfetto. Forse era perché lei non ricordava altro che il suo Mark accanto a lei in ogni momento di quella splendida e assolata giornata. No, beh..qualcosa ricordava. Ricordava il sorriso di lui, quando lei era finalmente entrata in chiesa a braccetto col padre, gli occhi lucidi delle sue amiche e della sua mamma..lo scambio delle promesse matrimoniali e degli anelli. Del pranzo ricordava poco davvero, intenta com'era a bearsi gli occhi dello spettacolo di suo marito. Era lì, era con lei, e tanto bastava.

Plic...

Erano giorni che stava male. Andava a lavoro, ma quasi sempre era costretta a tornare a casa per i forti mal di testa o per le fastidiose nausee che ogni tanto la prendevano.
Mark non c'era, era andato ad un convegno riguardante l'ecologia e le fonti rinnovabili ad Osaka, e lei non aveva voglia di disturbarlo mentre era a lavoro. Aveva organizzato quel soggiorno di una settimana nei minimi dettagli, dai discorsi, alle diapositive, ai temi da trattare. Ci si era gettato anima e corpo, Strawberry non aveva cuore di chiedergli di tornare a casa perché lei non si sentiva bene.
Decise quindi di farsi prescrivere qualche esame dalla sua dottoressa. Una volta giunta allo studio e spiegati i sintomi, la donna si sistemò un momento gli occhiali.
- Signora Aoyama... ha preso in considerazione il fatto di poter essere incinta? -
- In... incinta? -
- Sì, Signora. Le ultime mestruazioni a quando risalgono? -
- Due mesi fa... -
- Allora le prescrivo una visita dal suo ginecologo. D'accordo? -
Semplicemente vergò poche, e incomprensibili, righe su un foglio bianco e la congedò.
Strawberry, del tutto spiazzata, si ritrovò senza nemmeno sapere come davanti allo studio del suo ginecologo con la prescrizione medica ancora in mano. Come in trance, si trascinò fino alla reception, dove le venne detto di accomodarsi nella sala d'aspetto.
In capo a pochi minuti, eccola distesa sul lettino, pronta per la visita.
L'esito fu impietoso: incinta di quasi due mesi.
Ma fu solo nel momento in cui giunse a casa, che Strawberry realizzò davvero la cosa per quella che era: aspettava un figlio da Mark, dall'uomo che amava. Ma era pronta lei a diventare madre, loro a diventare genitori?
Senza nemmeno rendersene conto, si sedette sul divano, prese il telefono e compose il numero del cellulare del marito.
- Tu... Tu... Pronto, sono Mark. -
- Mark...? -
- Strawberry! Sono appena rientrato in camera, stavo giusto per chiamarti. Come stai? -
- Sto... bene... e tu? -
- Ah, Osaka è meravigliosa! Saresti potuta venire anche tu con me, ti sarebbe piaciuta molto. Qui dove alloggio hanno anche un maneggio, avremmo potuto fare una passeggiata a cavallo insieme per i boschi! -
- Il ginecologo mi ha sconsigliato le cavalcate, dicono che farebbero male al bambino.. - lo disse quasi sovrappensiero. Solo svariati secondi più tardi realizzò cosa davvero aveva detto.
- ... quale bambino? -
- Ehm... -
- Strawberry... tu... -
- Io...? -
- Non hai nulla da dirmi? -
- Ecco... io... s-sono incinta. -
- ... prendo il primo treno. -
- Ma cos... Mark, aspetta! -
- Tu...Tu... -
- Mark... -

Plic...

Il dolore andava oltre ogni immaginazione. Sentiva lontana la voce del dottore, mischiata a quella di Mark. Entrambi le dicevano di spingere, ma lei era stanca, sfinita, distrutta da quel dolore che le lacerava il ventre e le carni. Ed infine, quando ormai pensava di non farcela più, ecco il dottore allontanarsi da lei, un fagottino bianco tra le sue braccia.
- Complimenti, Signora Aoyama. E' una bellissima bambina. -
Una bambina... la sua bambina..
Dopo averla lavata e pulita, l'infermiera lasciò la creaturina dolcemente nelle forti braccia del papà, che le sorrise per poi lasciarla all'abbraccio materno, di cui Strawberry sentiva l'urgenza. Finalmente la sua piccola era lì, insieme a lei, insieme a Mark. I due si guardarono felici, nell'intimità in cui dottori e infermiere li avevano lasciati. La bimba li guardò con i suoi occhioni scuri, per poi sorridere all'indirizzo dei genitori. Sicuramente era emozionata quanto loro..forse era quello il motivo per cui le erano spuntate due enormi orecchie feline ai lati della testolina?

Plic...

Strawberry si ridestò dai suoi pensieri, un tocco caldo alla spalla. Dietro di lei si materializzò Mark, ancora intontito dal sonno, ma sorridente come sempre.
- Che ci fai già in piedi, principessa? -
- Nulla, io... nulla. -
- É domenica, i bambini dormono ancora... dovresti approfittarne per riposare un po' di più anche tu. -
- Sí... hai ragione. -
- Ti aspetto di là allora. -
Le lasciò un tiepido bacio a fior di labbra, mentre lei annuiva. Rimase ancora un momento lì, in piedi, sulla porta, ad ammirare i loro tre bambini, due femminucce e un maschietto, ancora tra le braccia di Morfeo. Se glielo avessero detto anche solo dieci anni prima che si sarebbe sposata con Mark e avrebbe avuto tre figli, non ci avrebbe creduto. Ed invece... eccolo lì, davanti a lei.
Il futuro che aveva sempre desiderato e sognato, un futuro colmo d'amore e felicità.
Chiuse la porta e si diresse a passi rapidi verso la sua camera da letto, dove l'aspettava suo marito.
Non si accorse quindi del sorriso che apparve sui volti dei tre pargoli, né tantomeno delle tre paia di orecchie da gatto che spuntarono sulle loro testoline, dato che avevano fatto finta di dormire ascoltando invece tutta la conversazione.


Angolo dell'autrice
Salve, eccomi approdata anche in questo fandom con questa piccola one-shot. Come detto nell'introduzione, ho provato ad immaginare un possibile futuro per la coppia Strawberry/Mark ed ecco cosa la mia mente contorta ha partorito. Spero possa piacervi ^^
Un abbraccio.
Laly

  
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