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Autore: hemwings    14/10/2014    7 recensioni
Faceva caldo quando scoprii che sarei morto presto. Un mese, se ero fortunato; ma in casi come questi non si era mai fortunati e lo sapevo bene.
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«Grazie, ora come farai ad uccidermi?» rispose Lucas con così tanta leggerezza che mi chiesi se lui prendesse quei giochi sul serio.
«Non penso ti ucciderei, il sangue addosso non ti donerebbe»

CAKE!HUNGER GAMES
Genere: Angst, Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Calum Hood, Luke Hemmings, Un po' tutti
Note: AU, Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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THE LAST THING I SAID.
 
 
Mi piacerebbe dire di essere morto in una fredda giornata piovosa e triste.
Mi piacerebbe dire che la mia famiglia era con me, l’ultima volta che chiusi gli occhi. Deve essere bello avere una madre che ti stringe la mano e piange sul tuo cadavere.
Bé, io non so cosa si prova, perché non ho una madre. Non sono neanche morto in una fredda giornata piovosa e triste a dirla tutta. Sono morto da solo, se non si conta la ragazza che mi ha ucciso e lo Stato intero che mi guardava da casa. Sono morto senza aver detto alla persona che amavo quello che provavo.
Faceva caldo quando scoprii che sarei morto presto. Un mese, se ero fortunato; ma in casi come questi non si era mai fortunati, e lo sapevo bene.
Il mio nome era scivolato fuori dalle labbra della donna con allegria. Un «Calum Hood!» e boom, ero morto. Il cuore si era fermato per un secondo e avevo cominciato a vedere sfocato a causa delle lacrime. Non poteva essere vero. Perché io? Perché non qualcun altro? C’era un sacco di gente, in quel Distretto, che non vedeva l’ora di morire. Io avevo tutta la vita davanti.
Ma, ripensandoci, sono contento di essere stato estratto per partecipare agli Hunger Games.
Se non fosse successo non avrei mai incontrato lui.
 
Quando incontrai Lucas per la prima volta ne rimasi affascinato. Non sapevo mi piacessero i ragazzi, in realtà non facevo molto caso alle persone che mi circondavano ma lui era così bello, così illuminato, che era impossibile non notarlo. Lucas era il mio opposto. Biondo, occhi azzurri, sguardo vincente, bellezza mozzafiato. Nella mia mente scommisi tutto quello che avevo che avrebbe vinto lui.
Lucas era una di quelle persone che non si sforzano neanche di essere belle. Lo era e basta, e io lo avevo notato.
A cena Ashton, il mio mentore (penso avesse notato gli sguardi che lanciavo al ragazzo), disse che fare amicizia con Lucas andava bene, allearsi con lui sarebbe stato anche meglio. Io non volevo fare amicizia con quella specie di dio, figurarsi allearmi con lui. Non volevo rischiare di essere ucciso dalla mia cotta.
Il primo giorno di allenamenti fu un disastro, ma parlai con Lucas per la prima volta.
Mi lasciai sfuggire un «Sei carino» e divenni rosso in così poco tempo che Lucas scoppiò a ridere.
«Ehi se finissimo in una piantagione di pomodori tu riusciresti a mimetizzarti benissimo» disse Lucas ridacchiando. Fu il momento più umiliante della mia vita.
Poi ribadii: «Sei carino»
«Grazie, ora come farai ad uccidermi?» rispose Lucas con così tanta leggerezza che mi chiesi se lui prendesse quei giochi sul serio.
«Non penso ti ucciderei, il sangue addosso non ti donerebbe»
Lucas se ne andò, probabilmente turbato da quella risposta.
E forse era meglio così, non volevo rischiare di innamorarmi di una persona che avrebbe potuto uccidermi da un momento all’altro.
Io comunque non avrei ucciso nessuno.
 
Due giorni dopo Lucas tornò da me anche se io non lo volevo attorno.
«Se dobbiamo essere alleati voglio sapere in cosa sei bravo»
Cercai in tutti i modi di non arrossire.
«Le mie armi sono le parole e tu dovresti davvero toglierti dalle scatole»
«Il tuo mentore ha detto a Michael che sarebbe carina l’idea di noi due alleati»
«Il mio mentore è un coglione»
«Hai proprio ragione quando dici che le tue armi sono le parole»
Lucas non se ne andò ma rimase a guardarmi.
«Hai paura?» chiese, stringendo debolmente la mia mano.
Spostai lo sguardo sulle nostre mani intrecciate, cercando di non incrociare i suoi famosi occhi azzurri.
Non gli riposi, rimasi zitto e con lo sguardo basso per tutto il tempo restante.
Non volevo fargli capire che si, avevo paura.
 
L’ultimo giorno evitai Lucas. In realtà evitai contatti visivi con chiunque, non riuscivo a smettere di pensare che una di quelle ventitré persone mi avrebbe ucciso.
Si, sapevo che sarei morto e riuscivo a convivere con quel pensiero senza rischiare attacchi di panico. Ero il tipo di persona che cerca di tenersi tutto dentro, non so se fosse un bene o un male. Probabilmente se mi fossi sfogato sarei finito per piangere durante l’intervista o una cosa del genere. Anche quelli del mio Distretto sapevano che ero piuttosto fragile e che non ce l’avrei fatta, quindi sapevo che nessuno di loro avrebbe pregato che io tornassi a casa; era una cosa che avrebbe dovuto mandarmi in bestia, avrei dovuto mostrare a tutti che me la sarei cavata, che avrei potuto vincere, che avrei potuto ricevere gloria e ricchezza ma quello non ero io. L’unica cosa che volevo era morire con dignità, non avrei combattuto.
Nonostante mi stessi impegnando, Lucas riuscì a raggiungermi. Non so cosa pensassero gli Strateghi della nostra “amicizia”, anche se ero sicuro che avrebbero fatto di tutto per dividerci nell’Arena.
Mi resi conto che quella sarebbe stata una delle ultime volte che l’avrei visto. Mi sarebbe mancato, Lucas, ma lui si sarebbe dimenticato in fretta di me. La prima cosa che pensai di lui fu che avrebbe vinto sicuramente. Era bello, intelligente, un grande combattente. Non aveva difetti, non era come me.
L’ultima volta che vidi Lucas, prima di entrare nell’Arena, lui mi stampò un bacio sulle labbra. Un vero, autentico, delicato bacio sulle labbra. Quasi non me ne accorsi, tanto ero preso dalle altre interviste e sono sicuro che neanche gli altri lo avevano notato.
Mi godetti quel momento appieno. Ogni singolo istante, ogni singolo particolare, come il sapore delle sue labbra sulle mie, il suo profumo e i suoi occhi luccicanti dopo essersi staccato da me. Fu il momento più bello della mia vita, in netto contrasto con il contesto. Stavo per morire ma il ragazzo di cui ero innamorato mi aveva baciato e mi andava bene così.
 
Non so ben dire come riuscii a sopravvivere il primo giorno. Forse era l’adrenalina o forse la felicità nel sapere Lucas ancora vivo.
Lucas era l’unico pensiero fisso. Finché lui viveva, io sopravvivevo. Mi sembrava di essere legato a lui con un filo immaginario, come il famoso filo rosso che lega le anime gemelle. Lucas era la mia anima gemella e non mi interessava se lo conoscevo da poche settimane.
Il terzo giorno lo incontrai. Sapevo che aveva ucciso due ragazzi perché lo avevo visto in lontananza, quindi mi preparai a morire.
«Sono così brutto che chiudi anche gli occhi?»
Non risposi, quasi in imbarazzo. Perché si, pensavo mi avrebbe ucciso come aveva ucciso gli altri due; non sapevo di essere diverso.
«Dovremmo proprio stringere un’alleanza» disse.
«Scommetto che non sai neanche come mi chiamo» risposi. Era vero, Lucas non mi aveva mai chiesto il nome, si comportava come se ci conoscessimo da sempre o per niente.
«Non è importante in un'alleanza» replicò lui, con un sorriso che faceva capire tutt’altro.
«Comunque mi chiamo Calum»
Lucas ridacchiò. «Lo so, Calum Hood» fece roteare il coltello che aveva in mano. «So tutto di te»
 
Quando gli dissi “Mi piaci” eravamo rimasti in quattro e stavamo scappando dal Tributo del 2. Luke era così occupato a guardarmi negli occhi con aria sorpresa che quasi non si accorse della freccia nello stomaco. Non avevo mai pensato che Lucas sarebbe morto prima di me. Pensavo avrebbe vinto, perché era quello il suo destino, avevo scommesso tutto su di lui. Se Lucas non avesse voluto allearsi con me avrebbe avuto la gloria. Mi avrebbe ucciso, come aveva ucciso tutti gli altri e sarebbe tornato a casa dalla sua famiglia.
Ma la realtà era un’altra. Lucas stava morendo, con la schiena appoggiata ad un albero ed io non potevo fare nulla perché lui me lo impediva.
«Sapevo dall'inizio che sarei morto, ma non volevo lasciarti senza averti detto “ti amo” almeno una volta» disse.
Non risposi, mi limitai a poggiare la testa sulla sua spalla e a stringermi forte contro di lui. «Mi sei piaciuto sin da subito, Calum Hood»
«Ti prego Lucas, non lasciarmi» dissi in un sussurro appena udibile. Quella era la prima volta che pronunciavo il suo nome
«Mi piace come pronunci il mio nome, Calum» tossì, il respiro affannato. «A-abbracciami Cal» sussurrò con il poco fiato che gli era rimasto.
Non obbiettai. Lo strinsi tra le mie braccia e Lucas, con la poca forza che gli rimaneva, riuscì a stampare un lieve bacio sulle mie labbra. «Mi piacciono anche le tue labbra rosse, Cal-»
«-ora sono a casa» disse.
«Si Luke, sei a casa, sei con me»
Non parlò più.
Il colpo di cannone ci fu poco dopo.
Forse piansi dopo quel momento. Uccisi il ragazzo del 2, quello che aveva lanciato la freccia a Lucas. Lo trovai qualche ora dopo la morte di Lucas, nascosto tra i cespugli. Lanciai la mia ascia con una forza tale da stupire anche me stesso e il tributo del Distretto 2 morì così velocemente che quasi non me ne resi conto. E così alla fine avevo anche ucciso qualcuno, cosa che era contro i miei princìpi.
Alla fine rimanemmo solo io e la ragazza del 9. Non combattei e non provai neanche dolore. La spada mi oltrepassò da parte a parte cose se non fossi stato altro che aria.
Ed era quello che mi sentivo. Ero leggero, felice e forse avrei rivisto Lucas, forse no, ma in fondo sapevo che non sarei stato abbastanza forte da superare gli incubi e tutto il resto.
Forse dissi qualcosa alla ragazza del 9 prima di morire. Forse dissi «Mi dispiace» prima di cadere senza forze sull'erba.
Quando aprii gli occhi vidi il cielo azzurro come gli occhi luccicanti di Lucas.
E «Ti amo Lucas» fu l'ultima cosa che dissi.
 
 
 
 
HIYAAA ♥
(Oggi vi scrivo in nero, come la mia anima)
Ed eccomi ritornata con un’altra Cake, yeee. Okay, avevo postato già questa os qualche mese fa, ma sinceramente mi faceva un po’ cagare e l’ho cancellata, quindi se nel testo ritrovate citazioni già viste in un’altra os o vedete che la storia è simile sappiate che era mia.
Oay, che dire, ringrazio Eleonora che mi ha stressata tanto e tutti voi che leggerete ♥
Spero lascerete qualche recensione ♥
A presto,
Lara ♥
  
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