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Autore: breath    15/10/2014    3 recensioni
°Seguito di Ride°
E' facile buttarsi a capofitto nel vortice della vita di cinque rockstar, farsi trascinare dalla corrente dell'alcool, delle droghe, del sesso e della musica dimenticandosi di piantare le proprie radici su un terreno solido.
Per Bonnie, l'aver conosciuto Slash e i Guns N' Roses equivaleva al muoversi a ritmo di musica su un palcoscenico illuminato da un milione di luci scintillanti. Ma se le luci si spengono e la musica cambia, quel palcoscenico manterrà il suo splendore? Bonnie dovrà camminare al buio in cerca del suo interruttore, senza sapere se la mano che sta stringendo la guiderà o la spingerà lontano facendola cadere.
"Bite the hand that feeds
Tap the vein that bleeds
Down on my bended knees
I break the back of love for you."
Genere: Generale, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro personaggio, Quasi tutti, Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Sweeter than Heaven, hotter than Hell'
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"You are the hole in my head
 You are the space in my bed
 You are the silence in between
 What I thought and what I said
 You are the nighttime fear
 You are the morning when it's clear
 When it's over, you're the start
 You're my head and you're my heart."
 |Florence And The Machine - No light, no light|


Era Dicembre a Los Angeles ma gli unici fiocchi di neve che si vedevano erano quelli artificiali che venivano sparati fuori dagli innevatori posti nei centri commerciali o vicino ai negozi che vendevano alberi di Natale. 
Nonostante il numero di Dicembre del RIP fosse già uscito e quasi tutti gli impiegati della redazione si stessero già godendo le vacanze, Bonnie faceva parte di quella cerchia ristretta che era costretta a lavorare anche in quel periodo, anche quel giorno, la Vigilia di Natale. 
Era riuscita a strappare dei giorni di ferie alla redazione quando, quasi un mese prima, era andata con Slash alle Hawaii per aiutarlo a disintossicarsi, giustificando quella richiesta come un urgente problema famigliare. 
Ora, il lavoro che avrebbe potuto svolgere in quei giorni doveva essere recuperato e secondo i suoi superiori non c'era periodo migliore di quello.
Secondo i suoi piani sarebbe riuscita a finire tutto entro le cinque del pomeriggio e poi sarebbe stata libera di andare a casa, anzi, a casa di Slash, per godersi una cenetta tranquilla. 
Da quando erano tornati dalle Hawaii il ragazzo sembrava aver messo la testa a posto, o meglio, l'aveva fatto alla maniera di Slash, quindi solo in parte. Alcool e fumo la facevano ancora da padrone in casa ma sostanze più pesanti sembravano non aver più toccato il suo corpo. 
Questo aveva aiutato la ripresa del loro rapporto e della fiducia reciproca ma Bonnie ogni tanto, quando si sorprendeva a cercare con lo sguardo segni sul suo corpo lasciati da eventuali punture, sentiva aleggiare ancora su di lei come un'ombra scura la diffidenza nei suoi confronti. Diffidenza che cercava di combattere tutti i giorni e che fortunatamente con il tempo sembrava diventare meno pesante e meno opprimente ma che comunque era ancora presente. 
Slash sembrava non essersi accorto di queste cose o, se lo aveva fatto, non ne faceva parola con lei. Il loro rapporto sembrava essere tornato quello di prima ma un occhio attento avrebbe trovato delle piccole crepe che li avvolgevano da ogni parte, così piccole da non essere quasi notate ma così diffuse da rendere il tutto meno stabile.

La ragazza stava archiviando alcune foto quando il telefono squillò a metà pomeriggio.
- Vorrei parlare con Bonnie.- 
Una voce rotta fuoriuscì dalla cornetta.
- Sono io... Mandy sei tu?- chiese la ragazza preoccupata, faticando a riconoscere la voce della bionda perché troppo segnata dal pianto.
- Sì... st... stai lavorando? Io non volevo disturbarti ma a casa non rispondevi e pensavo fossi qui.-
- Cosa è successo?- 
- Mi ha lasciata, quello stronzo di Duff mi ha lasciata!- 
- Cosa?- 
Sapeva che ultimamente il rapporto tra i due era sempre più difficile e segnato dai continui litigi ma pensava che con il tempo tutto si sarebbe risolto, insomma erano sposati da poco più di un anno! 
Sentì la ragazza singhiozzare e poi ricominciare a parlare con la voce rotta dal pianto.
- Lui... lui mi ha dato una valigia, mi ha detto di metterci le mie cose e di sparire, si è anche voluto tenere il cane!-
- Dove sei adesso?-
- Dai miei... puoi passare da me?-
- Certo io... arrivo subito!- 
Lasciò perdere quello che stava facendo, avrebbe finito un altro giorno, e prese la borsa e la giacca di pelle appese lì vicino. 
Sapeva dove abitavano i genitori di Mandy quindi non ebbe problemi a trovare la piccola villetta a due piani. 

Quando raggiunse la ragazza questa la accolse con gli occhi rossi e gonfi e un'espressione distrutta sul volto. Non appena la vide la abbracciò e scoppiò di nuovo a piangere, senza neanche darle il tempo di entrare in casa.
Poco dopo erano entrambe nella vecchia camera della ragazza tappezzata di poster. 
Bonnie, memore del metodo di consolazione di Cassie, era passata al primo minimarket incontrato per strada e aveva comprato una scatola di biscotti al burro ricoperti di cioccolato e la prima bottiglia di vino che le era passata tra le mani, meglio evitare vodka o affiliati vari che Duff beveva sempre. 
Ora le due ragazze erano sedute sul letto su cui si stendeva una coperta rosa sepolta dalla scatola di biscotti, dalla bottiglia di vino e da una montagna di fazzoletti.
- Lo so che litigavamo spesso e avevamo un sacco di problemi ma ero convinta che avremmo potuto risolverli, insomma siamo anche andati a fare terapia di coppia! Che assurdità! Che poi non è servito a un cazzo.-
- Ma cosa ti ha detto?-
- Che ormai era finita e non aveva senso continuare così, che ci stavamo solo facendo del male e sai una cosa? Quello stronzo ha anche ragione! Ultimamente era tutto un litigio, lui era sempre stressato per via dei casini della band, beveva e tirava su di coca e poi non dormiva per dei giorni e andava ancora più in paranoia su tutto. Era diventato insopportabile stare in quella casa e ammetto magari di aver esagerato anche io per certe cose ma... anche se il nostro rapporto era così problematico, pensavo che, finché avessimo continuato ad amarci, tutto alla fine si sarebbe risolto! Come è possibile che sia finito tutto?-
- Non lo so tesoro, queste cose purtroppo succedono, non sempre l'amore basta per superare tutti i problemi e se veramente eravate arrivati al punto in cui vi stavate solo facendo del male, forse è stato meglio così. Adesso ti sembrerà troppo doloroso andare avanti ma con il tempo migliorerà vedrai. -
- Per come sto adesso ci vorrà un'eternità - rispose la bionda soffiandosi il naso. 
Bonnie la abbracciò ma lei si allontanò quasi subito e la guardò con una nuova, strana luce negli occhi.
- Ma sai una cosa? Forse è stato meglio così, forse è stato destino che questa cosa finisse proprio adesso. Non voglio dare tutta la colpa a lui perché anche io ho fatto e detto cose di cui mi pento ma Duff nell'ultimo periodo era anni luce lontano dal ragazzo che ho conosciuto e di cui mi sono innamorata. Non so se sia stato tutto questo successo, tutti questi soldi o i problemi con la band o magari tutte queste cose messe insieme ma lo sai anche tu che ultimamente beveva e si faceva sempre di più e questa cosa non stava distruggendo solo lui e il nostro rapporto ma anche me. Io non me ne rendevo conto ma adesso ho capito, non ero più io. Sempre a bere e tirare su per cercare di dimenticare quanto fossimo nella merda. Ho deciso di smettere con la coca e quelle altre schifezze, sai? Io non ero così prima di stare con lui ma fare festa tutti i giorni, bere fino a collassare e farsi costantemente per loro è normale e stando insieme a loro anche io avevo iniziato a pensarla così. Ma non è normale e sto cominciando a pensare che sia stata una fortuna questa rottura per me perché mi ha permesso di vedere chiaramente di nuovo, di rendermi conto che io stavo affondando insieme a loro e per quanto ami Duff io non voglio rimetterci la vita come hanno fatto mille dei loro amici.-
- Quelli erano casi particolari, tutti loro si facevano da prima- replicò debolmente Bonnie, troppo sgomenta dalla piega che stava assumendo lo sfogo di Mandy. 
Perché era solo uno sfogo, non pensava sul serio quelle cose vero? 
La bionda comunque parve non sentirla e continuò il suo monologo
- Sembra che godano nell'autodistruggersi e che non si fermeranno se non quando ci rimarranno secchi. Guarda Steven. Da quando non lo vedi? E' in condizioni pietose. Axl non lo si vede più in giro ma lui ha sempre avuto qualche problema e sembra che il successo sia servito solo a far peggiorare le sue manie. Slash poi non ne parliamo, il casino in Arizona e tutto il resto...-
- Adesso è pulito- disse la mora con forza.
- E' vero, ma quanto ci metterà prima di cominciare di nuovo. L'abbiamo già visto succedere, non riesce a stare lontano dalla coca o dall'eroina per troppo tempo, alla fine ci ricasca sempre e se le cose con la band continuano ad andare male non penso ci metterà molto prima di riprendere le sue vecchie abitudini e a quel punto tu cosa farai? Perché non sono solo io quella che è cambiata, anche tu ti stai facendo trascinare giù dai loro casini e dal loro stile di vita.- 
- Cosa stai dicendo Mandy?- le chiese sempre più allibita. 
Non riconosceva la persona velenosa e piena di risentimento che le sedeva davanti, quella non era Mandy. Non l'aveva mai sentita parlare male o giudicare qualcuno, la sua  filosofia di vita era "lascia fare agli altri quello che vogliono, l'importante è che ci divertiamo tutti". 
Ma ora si stava ergendo su un piedistallo, allontanandosi da quello che era stato fino a quel giorno anche il suo stile di vita, criticando non solo i ragazzi con cui aveva fatto festa fino ad allora ma anche lei.
- Sto dicendo che non sei più la stessa Bonnie che ho conosciuto alla festa di Duff, sei cambiata, sei più fragile, più stanca e più triste e cerchi di affogare tutta la frustrazione che ti provoca il stare con Slash nell'alcool. So che io sono peggio di te per quanto riguarda gli eccessi ma anche tu stai andando giù, non puoi negarlo e tutto l'amore che provi per Slash non servirà a salvarti, quel ragazzo ti sta trascinando giù con lui e forse sarebbe meglio che ti allontanassi anche tu da lui prima che sia troppo tardi. Cosa farai la prossima volta che ricomincerà? Perché anche se non lo vuoi ammettere neanche con te stessa lo sai che lo farà. Passerai di nuovo le tue serate a sbronzarti a causa sua o deciderai che l'alcool non ti basta più, che avresti bisogno di un po' di coca o magari addirittura di eroina?- 
Bonnie si alzò, non riusciva più a stare a sentirla, a subire mentre lei la aggrediva. 
Capiva che era sconvolta per la rottura ma questo non le permetteva di prendersela anche con lei.
- Senti Mandy, mi dispiace molto che tu e Duff vi siate lasciati ma questo non ti permette di sparare sentenze su me e Slash. Io so gestire la mia vita come cazzo mi pare e sono perfettamente in grado di capire se una relazione mi sta facendo più male che bene. Adesso devo andare. Buon Natale.-
- No dai, non ti arrabbiare, volevo essere sincera con te non ferirti- ma la mora non la stava più ascoltando. Si mise la giacca, prese la borsa e uscì come una furia da quella casa come se un esercito la stesse inseguendo. 

Era sconvolta dalle parole della bionda, non solo per i crudi giudizi che aveva sparato su tutti loro ma soprattutto perché una parte di lei sapeva che aveva ragione. 
Lo stile di vita che i ragazzi conducevano non era per niente salutare e, sebbene loro sembrassero riuscire a stare a galla in un modo o nell'altro, non tutti quelli che li circondavano riuscivano a fare lo stesso, lei compresa.
Si fermò nel piccolo giardino illuminato dalle luci natalizie e si accese nervosamente una sigaretta poi si avviò verso la macchina stringendosi nel giubbotto di pelle. 

La sera era scesa e con essa la temperatura si era abbassata. Certo, c'erano come minimo 15 °C ma gli abitanti della California erano abituati a temperature più alte. 
Camminava stancamente sul marciapiede fumando pensierosa, ignara della città in fermento, illuminata a giorno da milioni di luci e addobbi, colorata dall'atmosfera natalizia che aveva invano cercato di ricreare. 
Bonnie era lontana da tutto questo, troppo impegnata a cercare di sradicare l'inquietudine che aveva messo le prime, deboli radici nel suo cuore e che le diceva che Mandy aveva ragione: era molto probabile che Slash ricominciasse a farsi, era una possibilità che non poteva ignorare e si chiese cosa avrebbe fatto lei se una simile possibilità si fosse presentata di nuovo. 
Avrebbe avuto la forza di affrontare di nuovo tutto? 
O sarebbe si sarebbe veramente lasciata trascinare giù da lui? 
Una volta in macchina accese il motore e si inserì nel traffico diretta verso Laurel Canyon. Andava da Slash perché, nonostante quella relazione e quella vita per certi versi fossero malati, le radici che nel suo cuore portavano il suo nome erano forti e robuste, si erano ramificate del tutto intorno a lei ed ormai era impossibile estirparle. Nonostante le sofferenze provate e nonostante avesse accarezzato più volte l'idea di mandare al diavolo quel rapporto, non riusciva a farlo. Non riusciva a figurarsi di privarsi della sensazione delle sue braccia che la stringevano la notte, dell'emozione che provava quando lo sentiva suonare, del suono che il suo nome aveva sulle sue labbra, del suo sguardo sulla sua pelle che sembrava trafiggerla come una spada acuminata ma che allo stesso tempo era dolce come il nettare più prezioso. 
Stargli accanto era diventata una sorta di necessità fisica. 

Finalmente arrivò a Walnut Drive. Parcheggiò di fronte alla familiare villetta che sembrava incastonata come una pietra grezza nel fianco della collina e spense il motore per poi scendere ed avviarsi verso l'ingresso di questa. 
Proprio in quel momento la porta si aprì e uscì Slash in persona con solo un paio di jeans e il cilindro addosso.
- Bonnie! Non dovevi arrivare un po' prima?- le chiese dirigendosi verso di lei. 
La ragazza fece una smorfia e si strinse a lui, cercando nel suo corpo le certezze che in quel momento le mancavano.
- Mi ha chiamata Mandy, lei e Duff si sono lasciati e aveva bisogno di una spalla su cui piangere.-
- Lo so, anche Duff è venuto da me, è un po' a pezzi ma sto rimediando e sto facendo anche un buon lavoro- scherzò stringendola a lui. 
Il sorriso però gli si spense sulle labbra quando vide che la ragazza non gli aveva risposto ma si era stretta di più a lui.
- Tutto bene piccola?- 
- Io e Mandy abbiamo litigato.- 
- Perché? Ha cominciato a fare l'isterica anche con te?- 
La mora si allontanò da lui e si strinse nel giubbotto a disagio.
- No ma ha cominciato a fare uno strano discorso su come sia folle la vita che fate, che tutti noi facciamo, e che alla fine sia stato un bene per lei separarsi da Duff perché non ne sarebbe uscita bene e che...- si passò una mano tra i capelli mentre gli occhi del riccio non la abbandonavano per un secondo.
- E che anche a me conveniva andarmene prima di finire male- disse infine, liberando a fatica quelle parole che sembravano essersi fermate in un imprecisato punto del suo corpo tra lo stomaco e la gola.
- Io dico che Mandy deve solo andare a fare in culo. Dice così solo perché Duff l'ha lasciata, fino a due secondi fa era lei che ci portava la coca e adesso si mette a fare la moralista- si interruppe guardandola e poi le mise un braccio intorno alle spalle attirandola di nuovo contro di lui.
- E tu piccola sei una fottuta forza della natura, non potresti finire male neanche se lo volessi!- 
La mora rise debolmente a quelle parole.
- Noi stiamo bene- disse poi Slash affondando il viso nei suoi capelli.
- Vero?- le chiese poi quando non ricevette alcuna conferma da parte sua. 
Bonnie annuì e alzò il viso per cercare ulteriore rassicurazione anche sulle sue labbra.
- Dai andiamo dentro. Ho organizzato una festa con i controcazzi per il nostro biondone e ho anche ordinato italiano. Questa sera ci trattiamo bene.-
- Hai fatto l'albero?- 
L'espressione del riccio, prima esageratamente allegra, si tramutò in una di sorpresa e orrore allo stesso tempo.
- Ehmm sì siamo alla fase work in progress.-
- Il che vuol dire che l'albero che ho comprato è rimasto intatto in mezzo al salotto vero?- Slash si grattò la testa imbarazzato.
- Più o meno...- Bonnie alzò gli occhi al cielo divertita. 
Incredibilmente sembrava che i brutti pensieri si fossero allontanati almeno di un po' e sapeva che era merito di Slash.
- Per fortuna che ti conosco e ho provveduto- disse dirigendosi verso la macchina e prendendo dal portabagagli una scatola di cartone con alcuni addobbi che lei e Cassie usavano per Natale e che per quell'anno sarebbero rimasti inutilizzati se non li avesse portati lì, visto che non se l'era sentita di fare l'albero da sola in quell'appartamento vuoto.
- Vedi? Ho fatto bene a non farlo altrimenti li avresti portati per niente- disse subito il ragazzo approfittando della piega favorevole che aveva preso la situazione. 
La mora si limitò a ridere e gli mise la scatola tra le braccia per poi precederlo verso la casa.
- Il tuo culo è più bello del solito stasera- sentì la voce di Slash raggiungerla da dietro. 
- Come mai sei così allegro?- gli chiese sorridendo mentre apriva la porta.
- Slash dove cazzo hai messo la coca? Te la sei sparata tutta da solo vero?- la voce di West li accolse mentre entravano. 
Bonnie si paralizzò, ora capiva perché Slash era così stranamente euforico. Come aveva fatto a non pensarci? 
Si girò verso di lui ed incrociò il suo sguardo colpevole.
- Mi sono fatto solo una striscia e solo perché Duff era giù, non ho ricominciato- le disse sottovoce in modo che solo lei lo udisse. 
Lei abbassò lo sguardo sentendo che vecchie sensazioni venivano a farle compagnia come ospiti indesiderati riaprendo pian piano vecchie ferite. 
- Piccola?- la voce di Slash, accanto a lei con ancora quel scatolone tra le braccia, la richiamò.
- Ok fai come vuoi- disse soltanto facendogli un sorriso storto e dirigendosi verso la cucina. 
Aveva bisogno di una fottuta vodka.



Allegria! Eh lo so, ormai va un po' sempre così, anche se sembra che le cose si stiano mettendo a posto, non lo fanno mai del tutto. Non so quando Duff e Mandy si sono esattamente lasciati, mi ricordo solo di aver letto nella biografia di Axl che Slash aveva annullato i suoi piani per quel Natale per consolarlo, me lo ricordo perché mi ha commossa enormemente. In realtà Slash non ha avuto un periodo di "sobrietà" in cui non si faceva di eroina e cocaina, semplicemente ha smesso con la prima rimpiazzandola con la seconda. Vi avevo già detto che mi ero un po' allontanata dal vero corso degli eventi ma come vedete in un modo o nell'altro mi ci sono riavvicinata. Per il resto non penso di dover spiegare altre cose, mi sembra che il discorso di Mandy, anche se confuso perché lei era stravolta, sia piuttosto chiaro. Bonnie invece, non trova la forza per fare a Slash un'altra scenata riguardo alle sue abitudini. Spero che, nonostante il dramma sempre presente, abbiate gradito, ci rivediamo nel weekend! :)
Breath


 
  
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