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Autore: pandamito    15/10/2014    2 recensioni
[ Newt | Alby | Nalby | Human | Song-fic | Christina Perri | Spoiler ]
Raccolta di drabble scritte non in ordine cronologico.
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Alby's POV
IX – Non voglio fare il capo, Newt, non voglio addossarmi il peso di tutta questa storia di sploff, perché se sbaglio io, sbagliamo tutti. Tranne tu. Tu non sbagli mai.
XV – Ma ti prego, non farmelo fare davvero, fammi fingere a basta.
XXIII – Volevo davvero farlo, pensavo avrebbe funzionato, ma non direi che è stato il coraggio a spingermi. No, Newt, è stata proprio la paura. La stessa che avevi tu.
XXVII – Siamo morti che dobbiamo ancora morire, Newt. E il tempo è il nostro peggior nemico.
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Newt's POV
II – Tu mi hai salvato e io non sono riuscito a ricambiare.
VI – Non dormirò, lo so, perché gridi e ti agiti come un forsennato, ma io ti tengo comunque la mano.
XXII – No, avevi davvero ragione: fa veramente sempre più schifo qua fuori. Però porterò in salvo tutti, te lo prometto. Voglio veramente trovarlo quel posto nel mondo dove vivremo tutti felici e contenti.
XXIV – Non voglio impazzire. Voglio morire. Ancora. Ma sembra che non mi sia concesso neanche questo desiderio.
Genere: Angst, Fluff, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Alby, Newt
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: Spoiler!
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Piccola premessa: le drabble non sono scritte in ordine cronologico, inoltre sono presenti spoiler del terzo libro, quindi io vi ho avvertito.





 
H u m a n


Mi vieni affianco e mi tiri un piccolo schiaffo dietro la testa per interrompermi. Hai ragione, se dico tutto a questo Fagio scoppia e gli viene un infarto, ma lo sai che io con i novellini proprio non ci so fare. Quello bravo sei sempre stato tu. Mi sono sempre chiesto come fai ad avere tanta pazienza, ma poi mi ricordo che anche tu a volte perdi la speranza e mi sento in colpa, perché col mio carattere del caspio ho paura di non migliorare la situazione.
Ti tiro giù per la maglia e tu ti siedi vicino a me. Per una frazione di secondo sento le tue dita sfiorare la mia mano e rabbrividisco. Vorrei stringertela e non lasciarla mai più, ma mi vergogno e questo Fagio qui mi porterà presto all’esasperazione. Ma aspetto il Tour, come vuoi tu. In fondo hai sempre ragione.
 
I can hold my breath
 
Corro. Corro come non ho mai fatto prima. Corro come non ho mai fatto neanche quando ero un velocista, neanche quando ero dentro quel cacchio di Labirinto.
Corro verso di te, svenuto, sorretto da Minho che non ce la fa.
Non ce la fa.
No, ce la deve fare, mi ripeto, ma la mia parte razionale sa qual è la verità. Odio quella parte del mio cervello che mi fa ragionare oggettivamente. La odio perché mi toglie la speranza.
Ma nonostante tutto continuo a correre, ci sto provando, ma mi manca il fiato e questa cacchio di gamba non migliora la situazione. Ma so che è colpa mia. Se fossi cosciente, se non fossi steso a terra morente, mi diresti che non lo è, mi insulteresti e cercheresti di farmi credere che non è colpa mia, che non devo piangermi addosso, poi insulteresti qualcun altro. E io fingerei di crederti, perché vorrei davvero farlo.
Ma le porte si chiudono e non posso fare a meno di pensare che è colpa mia. Ci ho provato e non ci sono riuscito.
Tu mi hai salvato e io non sono riuscito a ricambiare.
 
Resto in disparte, a volte scuoto la testa impercettibilmente, perché la verità  è che non sono d’accordo neanche con una singola parola di quello che dite. Ma non voglio dirtelo, non voglio farti credere che andrà sempre peggio, perché non te lo meriti.
A volte mi sfiori le braccia distrattamente, cercando di riportarmi alla realtà, di farmi partecipare. Ma io non voglio prendere più nessuna decisione. Io non sto bene, Newt, e non staremo bene neanche dopo. Ma questo non voglio dirtelo, perché ancora una volta non te lo meriti.
Così resto zitto, perché è meglio per tutti. Per quanto ci possa essere un “meglio” in questa situazione.

 
I can bite my tongue
 
Ferito, cerco di tuoi occhi, ma i tuoi si fanno pesanti, sono stanchi e non vuoi guardarmi perché sai cosa provo, sai che con queste parole mi hai fatto male.
«Non aspettarti che ti baci il culo quando verrai a dirmi che ti dispiace» dico, prima di andarmene.
Sbatto la porta, chiudendola, come mi ordini, perché non so fare altro che fare tutto ciò che mi dici, nonostante tutto.
In realtà lo farei, ti perdonerei, qualunque cosa tu faccia, perché entrambi sappiamo che io ho fatto di peggio e non riuscirò mai a convivere sapendo il dolore che ti ho fatto provare. E mi dispiace. Ma vorrei che ora lo dicesti anche tu; l’unico motivo per cui l’ho detto è perché ci spero.
 
Dormi. Quei pive dei Medicali dicono che hai bisogno di riportarti, che ti farà bene. Ho detto loro che sei la priorità, ma ora li ho mandati via, perché ti voglio guardare un po’ senza essere disturbato. Solo io. Tutto per me.
Forse sono egoista, ma tu lo sei stato di più, perché non hai pensato a me quando ti sei gettato da quella parete. Non hai pensato a come mi sarei sentito. Di sploff, te lo dico adesso.
Ti accarezzo le braccia muscolose, le vene sporgenti, il tuo colorito è diventato olivastro, ma io stringo la tua mano e spero tu possa sentirmi.
Fisso la tua gamba sotto le coperte e chissà se si riprenderà.
Dicono che sei vivo, ma non so se questo ti renderà felice.
Volevi morire, volevi lasciarmi solo, e io ora muoio un po’ dentro perché mi sento quasi tradito.
Tu dormi, io sto sveglio e ti guardo, ti guarderò finché non ti sveglierai anche tu e poi ti urlerò in faccia che sei una testa di sploff, perché è la cosa che mi riesce meglio fare.
Poi però ti abbraccerò stretto, per paura che tu possa sfuggirmi di nuovo, e non riuscirò mai a capire perché volessi abbandonarmi.

 
I can stay awake for days
 
Pensavo fossi morto e invece sei qui. Sei salvo, cacchio. Sei la prima persona che è sopravvissuto a una notte nel Labirinto e per giunta da svenuto. Forse sei addirittura più forte di quanto credessi e io pensavo di essere quello a conoscerti meglio qui dentro.
Fa che non sia morto, fa che non sia morto, fa che non sia morto…
Ti ho visto appeso a quelle liane, ho visto i Medicali portarti nel Casolare, iniettarti il DoloSiero.
Nessuno lo disse ad alta voce, ma tutti avevano paura che non ce l’avessi fatta.
E invece sei qui. E sei vivo, cacchio. Ma ti sta succedendo qualcosa. Il DoloSiero ha avuto effetto, ti ha salvato, ma ora cambierai per sempre e inizierai quella cacchio di Mutazione.
E io ho paura, ho paura di cosa tu possa ricordare, ho paura che tu possa cambiare, che magari ti allontani da me, che diventi come quei brutti pive imbronciati che hanno ricordato.
Fa veramente così schifo ricordare, Alby?
Urli e ti agiti, ma io ti sto qui affianco. I Radurai dicono che hanno bisogno di me, ma non me ne frega un caspio.
Io rimango qui e ti stringo la mano, come tu tempo fa la strinsi a me. Me lo ricordo, sai.
Non dormirò, lo so, perché gridi e ti agiti come un forsennato, ma io ti tengo comunque la mano.
 
Mi chiedi di lasciar perdere, di seguire tutti voi, di venire con te. Voglio venire con te, Newt, lo voglio davvero, ma non lì. Tutto ma non lì. Lì fa schifo, Newt, ma tu questo non lo sai e non voglio che tu lo sappia, perché non hai mai pensato che ci potesse essere qualcosa di buono in questo posto e dirti che lì fuori è peggio non migliorerebbe le cose.
Ma tu mi implori e c’è dolore nella tua voce, c’è dolore nei tuoi occhi, perché non vuoi andartene senza di me. So cosa vuoi fare, Newt, tu vuoi sdebitarti, ma non devi.
Però accetto, ma solo perché so che per te è importante.
Accetto e ho paura e per una volta tu non puoi consolarmi.

 
If that’s what you want
 
Thomas indietreggia, spaventato dalla vista del Dolente nella finestra.
Sei contento, Alby? Ho fatto come mi hai detto tu.
Gli ho fatto vedere che nel Labirinto fa ancora più schifo.
Tu mi hai chiesto di accompagnarlo e io l’ho accompagnato.
Tu mi chiedi di indurre un’Adunanza e io chiamo a raccolta quei pive del caspio.
Tu mi dici di trovare qualcosa da fare al nuovo Fagio e io lo farò.
Perché sono il tuo secondo in comando e non ti lascerò.
 
Mi dici che è la cosa giusta, mi dici che sono il più adatto, che tutti contano su di me, che mi rispettano. Hai ragione, ma a me comunque non piace.
Non voglio fare il capo, Newt, non voglio addossarmi il peso di tutta questa storia di sploff, perché se sbaglio io, sbagliamo tutti. Tranne tu. Tu non sbagli mai.
Ed è per questo che ti voglio accanto, perché io da solo non ce la faccio.
Non ce l’avrei fatta, se tu fossi morto.
Non ce la faccio neanche ora, se tu non mi sei affianco.

 
Be your number one
 
La tua è quasi una supplica. Una supplica egoista.
Non voglio stare a pensare a un branco di pive, non voglio preoccuparmi per gli altri, quando a fatica riesco a mandare avanti me stesso. Però hai ragione, non voglio, ma ci riesco. Cerco di tenere unite le persone, quando tu dai voce alla verità e gridi come stanno effettivamente le cose.
Le tue verità fanno male, così io cerco di rendere il tutto più digeribile. Ma fa schifo comunque.
Ma in fondo cos’altro posso fare? Tu chiedi e io finirò per farlo, perché non ti lascio solo, perché hai bisogno di me.
E forse questo è l’unico motivo per cui non ho tentato di buttarmi un’altra volta.
 
Come previsto, ti insulto. Te lo meriti, perché sei una testa di sploff se volevi ucciderti. Volevi abbandonarmi e non me ne frega nulla di come ti senti ora, perché io sono ferito, mi sono sentito abbandonato. Da te.
Non mi rispondi, hai il capo chino e forse ti senti un po’ in colpa, come me.
Così ti abbraccio, come sapevo che avrei fatto, e ti stringo a me. Ti sento aggrapparti alla maglia, ti sento piangere e va bene così, basta che non lo fai più, perché pensavo di morire.
Sorrido. Un sorriso falso. Un sorriso triste.
Ma va bene così, basta che rimani con me.

 
I can fake a smile
 
Stavi per ucciderti. Ti sei messo le mani alla gola e hai cercato di soffocarti e non so il perché. Ho paura, Alby, ti prego dimmi che non l’avresti fatto sul serio. Ma sapere che forse non sei stato effettivamente tu forse mi fa ancora più paura.
Sei stanco, come me. Non ho dormito a causa tua, testa di puzzone. Ma va bene così, mi piaceva stringerti la mano, mi piaceva guardarti. Ciò che non mi piaceva era vederti soffrire e ascoltare le tue urla.
Ma sei vivo, dopotutto, ed è questo che conta.
Anche se forse cambierai. Anche se forse sei già cambiato. Anche se forse non mi vorrai più bene come prima, l’importante è che tu sia salvo.
E’ questo che hai provato per me quel giorno, quando volevo farla finita?
Mi dispiace, Alby, dispiace anche a te ora di avermi mandato via. Lo dici, ti dispiace, e forse è perché hai tentato di ucciderti, perché sai che ora so come ti sei sentito e avresti voluto che anch’io te lo dicessi. Mi dispiace, Alby, te lo dico adesso che ho capito.
Ti do un buffetto e ti rimbocco le coperte e poi sprofondi nel sonno.
 
Sorrido? Bugia.
Voglio rendermi utile? Bugia.
Voglio tornare a casa? Bugia.
Voglio aiutare? Bugia.
Credo ci sia un posto lì fuori? Bugia, bugia, bugia.
Non vuoi che io vada e fai bene a crederlo.
Mi dispiace, te lo dico ora, nella mente, perché poi non so se mi perdonerai, ma va bene così, sono egoista e non voglio che tu vada. Lì fuori è uno schifo, Newt, lo faccio solo perché non voglio vederti deluso.
Brucerò le mappe, così non potrete più andarvene, e tu mi odierai, ma sarai più al sicuro che lì fuori.
Lo faccio per te, Newt. Perché se esci, capirai che andrà sempre peggio.

 
I can force a laugh
 
Mi faccio largo tra la folla e intervengo, prima che sia troppo tardi.
Ti do uno schiaffo leggero dietro la testa e ti rifilo un paio di insulti per allentare la tensione.
Non puoi crollare, Alby. Hai resistito un mese così, puoi farlo anche con l’ennesimo nuovo Fagio. L’hai fatto per anni. Non direttamente, ma l’hai comunque fatto, tu ed io abbiamo visto la Scatola aprirsi più volte di chiunque altro. Quindi puoi farlo anche stavolta, basta ricordare cosa faceva Nick.
E se vuoi, resto al tuo fianco.

Non l’ho mai voluto fare il capo. In realtà nessuno lo vorrebbe, perché se sbagli è la fine, non puoi permetterti di commettere errori. Ma chi vogliamo prendere in giro? Tutti commettono errori.
Aiutare Nick, questo si poteva fare. Aiutare, sì. Ma decidere è tutt’altra cosa.
Non è neanche un mese che Nick se n’è andato, non è mai cambiato niente, mentre ora va tutto a rotoli. Il Fagio. La ragazza. Il Dolente. Le Porte. Sploff, sploff ovunque.
E poi i ricordi, quelli sono anche peggio.
Posso continuare a recitare, se vuoi, posso fingere di essere ancora abbastanza lucido da prendere decisioni e abbastanza scontroso da volere che tu le dica al posto mio.
Ma ti prego, non farmelo fare davvero, fammi fingere a basta.
 
I can dance and play the part
 
Hai detto che non ce la fai più, hai detto basta e un po’ sono arrabbiato con te. Quando io volevo dire basta? Quando io non ce la facevo più? Non ti sei arreso e basta, mi hai praticamente costretto a tirarmi su.
Ma io sono sono come te. Io vedo il dolore nei tuoi occhi e non voglio farti soffrire, non voglio addossarti tutti questi pesi, così me li prendo io e non mi importa di essere schiacciato.
Fingerò, se è questo che vuoi. Prenderò io le decisioni, se è questo che vuoi.
Però tu verrai con me.
 
Posso venire con te, se me lo chiedi. Posso restare al tuo fianco, se è quello che vuoi. Posso continuare a essere un esempio, se è quello di cui hai bisogno.
Ma solo perché me lo chiedi tu, solo perché so cosa significa aver paura che tu non sia più al mio fianco.
Ma ho paura, Newt, ho paura di uscire dal Labirinto così tanto che preferisco la morte.
Se potessi tornare indietro, ti lascerei morire e poi ti seguirei.

 
If that’s what you ask
 
Lo faccio anche se non voglio. Lo faccio perché non mi piace la tua voce dura. Lo faccio perché non mi hai mai trattato così e non voglio che tu lo faccia di nuovo.
Non mi avevi mai urlato contro prima e mi chiedo se sia colpa della Mutazione, se è riuscita a cambiare anche il nostro legame.
No, una volta mi hai urlato, un’altra, ma lì le tue parole erano piene di dolore, ora c’è solo stanchezza e frustrazione.
Fa male, cacchio.
Ma resto appoggiato alla porta, perché seppur ubbidente, non posso stare lontano da te. Non ora.
 
Non tornavi. Saresti pure potuto tornare all’ultimo secondo perché magari volevi impiegare tutto il tuo tempo a trovare qualcosa, perché eri bravo, perché magari avevi effettivamente trovato qualcosa. Ma una stana sensazione mi diceva che qualcosa non andava. Così sono entrato nel Labirinto, con Nick che mi gridava dietro, con Minho che era già di ritorno.
Corro da solo dentro al Labirinto, corro più che posso finché non ti trovo.
Sei a terra. Sei svenuto. Sei ferito. Sanguini.
Mi precipito da te e ti chiamo, preso dal panico. Mugugni, gemi di dolore, ma non capisco cosa dici, non sei pienamente cosciente. Cerco di tirarti su, ma stavolta urli di dolore, un urlo che mi ferma il cuore.
Cos’è successo?
Più delicatamente, ti isso sulle mia spalle e ti tengo forte. Non ti mollo, accada quel che accada.
Corro di nuovo, ti serve aiuto, e anche se forse non mi senti, ti prometto che andrà tutto bene.

 
Give you all I am
 
Pensavo stessi per morire. Di nuovo. E questo non l’avrei proprio accettato.
Ho avuto paura che le fiamme ti avvolgessero, ma siamo riusciti a salvarti in tempo.
Ti tampono la testa con un panno, sanguini che è un bello schifo e hai una ferita bella grossa.
Ho paura adesso e avevo paura anche prima, quando non volevo che venissi qui.
Tampono ancora, non voglio farti male, ma tu non sembri cosciente, non sembri neanche ascoltarmi mentre ti mormoro parole di conforto, sperando che tu rimanga qui con me.
 
Non posso correre. Non con te sulle spalle. Non con te che urli ad ogni movimento brusco.
Vorrei insultarti e non finire più per quanto puoi essere una testa di caspio.
Sono arrabbiato.
Sono furioso.
Sono preoccupato. Per te.
Ce la faremo, Newt. Non preoccuparti, ti salvo. E se non ci riesco, mi assicuro di morire con te.
Le Porte sono vicine; Nick, Minho e altri corrono in mio aiuto e poi ci penseranno i Medicali a vedere che caspio hai fatto.
Però resto con te, Newt. Non ti lascio, neanche se muori. Ma non provarci nemmeno, o dovrò davvero insultarti.
 
I can do it, I’ll get through it
 
Non ci sei più. Come puoi non esserci più? Proprio tu?
Sei sempre riuscito a fare qualsiasi cosa, sei sempre stato il più forte e ora il tuo sacrificio non è servito a nulla.
Eri veramente così spaventato? Avevi davvero così tanta paura da preferire la morte a me? Mi hai lasciato solo e il tuo è egoismo. Anche io volevo andarmene, anche io ne avevo abbastanza. Ora invece mi lasci solo, ma non abbastanza da seguirti. Mi lasci con una speranza, come facevi sempre per tenermi a galla, e io vorrei inseguirla per vedere dove mi porta.
No, avevi davvero ragione: fa veramente sempre più schifo qua fuori.
Però porterò in salvo tutti, te lo prometto. Voglio veramente trovarlo quel posto nel mondo dove vivremo tutti felici e contenti.
 
Ce l’avrai con me per quello che sto per fare e ti chiedo perdono perché ti farò soffrire.
Però cerca di capirmi, tu più di tutti puoi farlo.
Fingersi forte, non fa una persona veramente forte. E l’ho capito, sai, perché io ora ho paura e alla fine è la paura che ci accomuna tutti.
Forse diranno che il mio è stato un atto di coraggio, che mi sono sacrificato per salvarvi tutti. Volevo davvero farlo, pensavo avrebbe funzionato, ma non direi che è stato il coraggio a spingermi.
No, Newt, è stata proprio la paura. La stessa che avevi tu.
 
But I’m only human
 
Sapevo che avrei dovuto aspettare nella Berga, ma meglio così. L’unica cosa che odio è il silenzio, perché il silenzio mi fa pensare e più penso, mi sento impazzire. No, non mi fa bene il silenzio. No, non mi fa bene pensare, ma non ci riesco. Sono stato abituato così, sono io quello che deve spremersi le meningi per tirar fuori qualche idea. Me lo dicevi anche tu, lontano da tutti, che senza il mio cervello saresti finito con l’ammazzare qualche pive.
Ho capito perché a volte le persone ci devono lasciare, anche se non sembra giusto. Mi odieranno, come io un po’ ho fatto con te, come tu hai fatto con me ancora prima di tutta questa storia di sploff. Ma va bene così.
Non voglio impazzire. Voglio morire. Ancora.
Ma sembra che non mi sia concesso neanche questo desiderio.
E così mi trovano, sono venuti a prendermi e io mi lascio portare chissà dove senza opporre resistenza, in un luogo dove ammassano tutti gli Spaccati finché non raggiungono l’Andata. Dove rinchiudono tutti quelli come me.
 
A quanto ho capito siamo esperimenti da laboratorio, perché siamo intelligenti o qualcosa del genere. Ma io qui non ci vedo nulla di intelligente, vedo solo ragazzi spaventati che vanno incontro a una morte quasi certa. Cosa c’è di scientifico in tutto ciò?
Moriamo. Siamo tutti capaci di morire e ci sono terribilmente tanti modi per far sì che ciò avvenga che ne sono terrorizzato.
Lasciò cadere il pezzo di legno ardente sulle carte e tutto prende fuoco velocemente.
Tanto morirò anch’io prima o poi, Newt, quindi non darti pena se non mi rivedrai più.
Prendo un bel respiro e sbatto la testa contro il tavolo. Fa un male cane, ma poi non sento più nulla e cado a terra.

 
And I bleed when I fall down
 
Mi sento un po’ stronzo, questo è vero, ma mi sento anche disperato e questa è la cosa peggiore.
Stamattina mi hai salutato, qualche pacca dietro la schiena e io ho finto un sorriso. Mi hai detto “a dopo”, ma io non ho risposto e sono sparito dentro al Labirinto, correndo più veloce che potevo, per scaricare tutta la tensione accumulata in corpo.
Ho corso fin quando mi sembrava giusto e poi mi sono bloccato di colpa, rimanendo sol silenzio del Labirinto, sperando che almeno non adesso spuntasse qualche cacchio di Dolente.
Mi sono arrampicato sull’edera, andando più in alto che potevo.
E poi mi sono buttato, perché non ce la facevo più.
Il dolore più forte che avessi mai provato. Pian piano si faceva tutto buio e speravo sarebbe finita lì, ma poi ho sentito il suo corpo e la tua voce e ho capito che non ero salito abbastanza in alto.
 
Ho fatto dei sogni orrendi e improvvisamente comprendo tutto. Mi sveglio e guardandomi attorno non posso far altro che essere preoccupato, perché ora io so e non è affatto bello. Ora riesco a capire perché tutti quei pive che hanno subito la Mutazione se ne andassero in giro come dei morti.
Noi siamo morti, lo siamo sempre stati sin da quando abbiamo messo piede qui dentro.
Le urla sono finite, ma vorrei ancora urlare.
Sei accanto a me, mi volto a guardarti, e la tua mano è ancora stretta nella mia. Non hai dormito, così come non ho fatto neanch’io quella volta.
Siamo morti che dobbiamo ancora morire, Newt. E il tempo è il nostro peggior nemico.

 
And I crash and I break down
 
Inizio a sentire come delle voci nella mia testa, a volte mi sembra di sentire la tua voce, ma tu non ci sei più.
Stringo il lanciagranate fra le mani, perché mi sembra l’unica cosa civilizzata che mi rimane.
Non voglio impazzire. Non voglio impazzire. Non voglio impazzire.
Ma più ci penso, più impazzisco.
Voglio solo morire. Come te.
 
Vuoi veramente convincermi a venire. Mi stringi fra le braccia e in un sussurro mi implori. Ti accarezzo i lunghi capelli biondi e vederti così, ammetto, mi rende triste.
Va bene, accetto, ma non credo alle tue parole. Non credo al mondo lì fuori. Non credo che saremo liberi. Non credo ci sia quel posto nel mondo dove vivremo tutti felici e contenti come dici tu.
Non ci arrivi, Newt? Non ci arriveremo mai, perché non fa per noi.

 
Your words in my head, knives in my heart
 
Come ho avuto anche solo il coraggio di ingannarti così?
Paradiso? Posto felice? Che sciocco.
Non ci stavo pensando realmente, è questa la realtà, volevo solo che tu andassi via di lì con me.
Con me, capisci? Invece sono qui, in compagnia di una banda di Spaccati con i cervelli così rincaspiati che potrebbero uccidermi nella manciata di qualche secondo senza motivo. E tu non ci sei. Ma meglio così, credimi.
Ma non sono riuscito a farti uscire dal Labirinto. Non sono riuscito a far sopravvivere neanche me stesso in un modo decente, figuriamoci.
Vorrei solo rimangiarmi quelle parole.
 
«Ce la puoi fare.» No, Newt, tu ce la puoi fare.
«Sei il più adatto, fidati.» No, Newt, tu sei il più adatto, fidati tu.
Ti fidi di me, vero? Sì, ti fidi di me.
Ma tu sei gentile, io no. Tu hai pazienza, io neanche un po’.
Appoggi la tua fronte sulla mia, con una mano mi accarezzi i capelli, con l’altra il viso. Voglio stringerti le mani, voglio abbracciarti forte e restare così per un po’, ma non lo faccio. Lo fai tu, intrecci le nostre dita e poi ci stringiamo in qualcosa che è più di un abbraccio.
Voglio baciarti, Newt. Voglio sentire le tue labbra, voglio sentirmi bene. Ma non lo faccio. Lo fai tu.
La tua bocca è calda, mi piace, mi piaci, e mi sento veramente bene.

 
You build me up and then I fall apart
 
Vorrei che la smettessi di gridarmi contro, ma so che me lo merito, so che non lo pensi veramente, o forse sì, perché per te è stato stupido, è stata la più grande sploffata mai fatta nella storia.
Ma non mi aspetto che tu capisca, non lo farai, perché tieni troppo a me.
Però vorrei lo stesso che tu la finissi, perché non mi piace quando gridi. Non mi hai mai gridato contro prima d’ora. Non a me.
«Promettimelo, Newt» dici con tono duro, autoritario. «Promettimelo» ripeti quando non accenno risposta.
I tuoi occhi sono così scuri che mi sento messo a nudo. Non mi piace se mi guardi così, Alby. Rivoglio gli sguardi che dedichi solo a me, quelli coi sorrisi nascosti.
«Te lo prometto» mugugno dopo un po’, abbassando il capo. «Non tornerò mai più dentro il Labirinto.»
 
Spranghiamo le porte, chiamiamo a raccolta tutti quanti, barrichiamoci dentro.
Ma per quanto potrà durare? E’ finito il legno, i muri fanno pietà, sembra che quasi vogliamo invitare un Dolente a prendersi un tè, però al massimo gli ricordiamo che si deve pulire le scarpe prima di entrare in casa.
Tutti ‘sti mezzi pive contano su di me e anche su di te, ma non possiamo fare più di tanto per salvarli, perché io un Dolente non l’ho mai ucciso, quasi ci rimanevo secco qualche giorno fa per colpa di uno di quei cosi.
Ma riescono a prenderne uno. Solo uno. La notte dopo un altro e chissà per quanto andrà avanti così.
Si pensa che un capo debba avere la situazione sotto controllo, ma a me qua sembra di capire meno di tutti. E non so cosa fare, Newt, non lo so davvero.
 
I can hold the weight of worlds
 
Muoviti, Newt, devi fare presto, fai passare tutti questi pive nella Scarpata prima che a quei cacchio di Dolenti torni la voglia di svegliarsi.
Muoviti, Newt, devi fare presto, fai passare tutti questi pive nel Pass verticale prima che si chiuda e magari rimani da solo mentre gli altri sono tutti dall’altra parte e chissà poi che cosa ti capiterà.
Muoviti, Newt, devi fare presto, fai attraversare tutti questi pive questo cacchio di corridoio buio senza neanche sapere dove andare prima che venga tagliata a tutti la testa.
Muoviti, Newt, devi fare presto, fai attraversare tutti questi pive questa landa deserta prima che qualcuno impazzisca o prima che il sole cuocia tutti quanti.
Muoviti, Newt, solo tu puoi riuscire a tenere tutti uniti.
Dietro al collo c’è una scritta: Collante. E chissà che significa.
Ma me lo ripetevi sempre che senza di me non saresti mai riuscito a far andare tutti d’accordo.
 
Dici che devo dormire, mi dai un buffetto e poi mi rimbocchi le coperte proprio come una mamma. Chissà com’è una mamma, Newt.
Gli occhi mi si fanno pesanti.
«Mi dispiace, Newt.» Questo però lo riesco a dire.
Stavo per ammazzarmi, ma ti giuro che non è colpa mia.
Nei tuoi occhi ho visto la paura; mi tenevi stretto, inchiodato al letto, cercando di non farmi muore, gridandomi di lasciare la presa. Il mio corpo non rispondeva, ma ho visto comunque i tuoi occhi scuri, Newt.
Forse ora sei riuscito a capire ciò che ho provato io quando quello a letto eri tu.

 
If that’s what you need
 
«Perché non riusciamo a trovarla?» chiedo, prendendomi la testa fra le mani. «Non c’è un’uscita, Alby.»
«Sì che c’è» ribatti duramente. Non ti piacciono questi discorsi, non vuoi che diventi pessimista come uno di quelli che hanno subito la Mutazione. Ti avvicini al letto e ti siedi accanto a me, posando una mano sulla mia gamba. «La troveremo, Newt, te lo prometto.»
Sollevo lo sguardo. Mi bruciano gli occhi, ma tu mi guardi dolcemente e con un piccolo sorriso incoraggiante.
Mi accarezzi la guancia con una mano e io mi avvicino pericolosamente, fino a sentire il sapore delle sue labbra, fino a sentire il tuo sapore e ad avere voglia di cibarmi di te. Mi piace questa sensazione, mi piace questo contatto da desiderarne uno maggiore. Ma tu non ti allontani, corrispondi, e io ho voglia di te.
 
Ti osservo come parli agli altri, come spieghi loro pazientemente le cose, cercando di reprimere la frustrazione che accumuli di giorno in giorno in corpo.
Pendono tutti dalle tue labbra, anch’io, perché ogni cosa che ti esce da quella caspio di bocca detta da te sembra acquistare un senso, potessi pure dire che il cibo di Frypan fa bene alla salute.
E’ così strano sapere che crederei a qualsiasi cosa se me lo dicessi tu, perché tu sei la coscienza che mi suggerisce di fare sempre la cosa giusta per gli altri.

 
Be your everything
 
Mi sento protetto accanto a te, a starti sempre al fianco, a guardarti negli occhi e prendere un respiro profondo, illudendomi che vada tutto bene. No, non va bene, ma se ti guardo ne ho almeno l’impressione.
Mi sento protetto stretto fra le tue braccia la notte, mentre mi accarezzi i capelli, mentre ti sussurro le mie paure, mentre le nostre mani si intrecciano e io sento che niente può farmi del male.
Non in quei momenti.
Non con te.
 
Non voglio andarmene. Non voglio andarmene. Non voglio andarmene.
L’ho sempre voluto e ora ci ho ripensato. E’ perché ora so e lì fuori non c’è nulla di buono per gente come noi.
Lì fuori la gente soffre, anche di più, e il mondo va così a rotoli da farmi voler adottare un Dolente piuttosto che sopportare tutta la sploff che c’è.
Mi chiedo perché proprio io, però. Perché tutti noi. Perché tu, Newt. Tu non te lo meriti, tu dovresti avere una famiglia e vivere felice.
Vorrei poterti dare questo, ma sono solo un pive rinchiuso in uno sprazzo di terra circondato da un caspio di Labirinto senza uscita.
E l’unica uscita che siamo riusciti a trovare è praticamente una condanna a morte.
 
I’m just a little human
 
Non voglio impazzire. Non voglio impazzire. Non voglio impazzire.
Che cosa mi sta succedendo? Rispondo male, non ho più pazienza, mi sembra tutto distorto e non capisco più niente. Più ci penso, più sento il cervello che mi si corrode. E’ l’Eruzione e fa schifo.
Ma poi vedo te e mi rendo conto che proprio non sto bene.
E’ una brutta cosa dire che non mi dispiace? Che mi piacerebbe vedere il tuo viso ancora una volta?
No. Non è vero. Non voglio. Il senso di colpa mi corrode e penso che sia destino che la mia vita debba finire, in un modo o nell’altro.
Sto impazzendo, per qualche attimo non mi dispiace, ma poi vorrei essere con te.
 
Prima: fai la tua parte, convivi con gli altri, fai quello che ti dice Nick.
Prima: fai la tua parte, convivi gli altri, dai ordini, grida a quei pive rincaspiati di fare bene il loro lavoro se non vogliono essere buttati dalla Scarpata, assicurati che tutto nella Radura funzioni.
Dopo: fingi di stare calmo, fingi di essere d’accordo, non dire nulla per spaventare gli altri Radurai, attieniti al piano, tieni per te le tue considerazioni.
Sempre: preoccupati che Newt stia bene.
 
I can take so much
 
Prima: fai la tua parte, convivi con gli altri, fai quello che ti dice Nick, conforta Alby.
Prima: fai la tua parte, convivi con gli altri, fai quello che ti dice Alby, aiuta gli altri Radurai, calma Alby, dai speranza, conforta Alby, conforta tutti, assicurati che vada tutto bene, porta la ragione.
Dopo: corri, corri, corri, assicurati che gli altri stiano bene, corri, fuggi, trova un posto sicuro, corri, scappa da chiunque vi stia facendo tutto questo.
Sempre: non far preoccupare Alby, sii tu a preoccuparti per lui.
 
Non siamo persone, non possiamo ritenerci tali. Siamo cavia da laboratorio e così verremo trattati.
A loro non interessa se moriamo o no, loro vogliono solo la loro cianografia e faranno di tutto pur di averla.
Ma fino a quanto potremmo spingerci? Fino a quanto potremmo sopportare?
Non sono sicuro di volerlo sapere.

 
Until I’ve had enough
 
Non voglio continuare a sentire il mio cervello regredire, non voglio essere uno di quei mostri, non voglio perdere la ragione, non voglio trasformarmi in uno di loro.
Ma lo sono, io sono uno Spaccato.
Voglio solo farla finita, perché non c’è futuro per me, non ci sarà mai una vera cura e io forse ho aiutato a compromettere la sua realizzazione. Io, che ne avrei bisogno.
Ti prego, io voglio farla finita. Non voglio ridurmi come loro, non voglio essere come loro.
Non voglio finire i miei giorni col ricordo di non essere più neanche umano.
Allora uccidetemi, perché l’ultima briciola di umanità che mi è rimasta mi impedisce di farlo da solo.
 
‘Cause I’m only human










 

PANDABITCH.
Bene, finalmente ho concluso questa song-fic, pensavo di non finire più. E' stato stancante, lo ammetto, però dovevo farlo.
Sono una cattiva persona perché posto questa e non l'altra mia raccolta Nalby che ho iniziato prima, ma che devo ancora terminare. Ma lo farò, eh, lo farò, perché sono ispirata.

Ora, potrei iniziare a dilungarmi su tutte le mie considerazioni su The Maze Runner, ma, detto sinceramente, a chi interessano? A nessuno, ecco la verità.
Quindi se non volete leggere, andate a mettere mi piace a Come una bestemmia. su facebook o a seguire @pandamito su twitter o spulciate il mio account per vedere tutti gli altri miei social network, tipo i miei due blog su tumblr dove faccio la fangirl o la seria, dipende dai momenti.
Invece, se volete dilungarvi un po' di più e sinceramente non ho idea del perché, passiamo a parlare un po' delle mie opinioni sulla trilogia, così magari lo dico una volta e poi basta.
Iniziamo col dire che Minho è il mio personaggio preferito, perché mi fa morire, e ha un carattere che coinvolge, ma mi è piaciuta molto anche la psicologia di Newt. Ora, detto sinceramente Newt nel primo libro è palesemente gay, mentre negli altri due non ho notato molta gaiezza in lui, ma sarà anche per la sua trasformazione. Comunque diciamo che sono convinta che non tutti i Radurai siano etero, perché una cinquantina di ragazzi vivono assieme per qualche anno e, diciamocela tutta, non ci crede nessuno che non erano sessualmente frustrati e repressi. Però non parlo di tutti, la penso così più su quelli che ci sono da più tempo, come appunto Newt e Alby, ma anche qui ci sono le eccezioni, per esempio Minho al massimo può essere bisessuale, perché è palese che Minho sia attratto dalle donne e lo dimostra un paio di volte. Però, tipo, Thomas a mio parere è etero perché non ha vissuto molto nella Radura e poi lui era praticamente ossessionato da Teresa.
Ecco. Teresa. Io la amo. In molti odiano il suo personaggio, invece a me è piaciuta tantissimo, come mi è piaciuto Thomas come protagonista e di solito io odio i protagonisti. Più che altro la gente la odia per come si è comportata, ma diciamoci la verità: lei amava veramente Thomas, l'ha praticamente confessato alla fine - in cui ho pianto - e tutto quello che aveva fatto era stato veramente per proteggerlo. Insomma, qualcuno vi minaccia dicendovi che ucciderà la persona che amate se non la trattate male, assicurandovi però che se lo fate non accadrà nulla a quella persona, in caso contrario... Insomma, voi non lo fareste? Pensateci, eh. Chi se ne frega se poi non vi parlerà, almeno sarà vivo. Quindi sì, Thomesa, Thomesa fino alla fine e niente mi farà cambiare quest'idea.
No, ok, basta, non mi dilungo ancora, perché ci srebbe altro da dire, ma è meglio limitarci.
Baci e panda, Mito.
   
 
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