Serie TV > Doctor Who
Ricorda la storia  |      
Autore: PallinaRosa    18/10/2014    3 recensioni
"Tu non mi perderai mai,Rose." disse interrompendola. "Mai".
Rose annì. "Promesso?"
"Promesso" rispose seriamente, e dopo averle sorriso fece per tornare indietro quando Rose lo richiamò.
"Dottore?"
Il Dottore si voltò e per un istante Rose sentì che stava per fare una sciocchezza, ma non le importo. "Ti va di...farmi compagnia? Solo per stanotte, finchè non mi addormento"
Genere: Fluff, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Doctor - 10, Rose Tyler
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Incompiuta
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Rose continuava a girarsi nel letto, quella notte. Non riusciva a prendere sonno dopo quello che era accaduto qualche ora prima: stava seriamente rischiando di perdere il Dottore per sempre.

Le immagini del Dottore da solo, al buio, in quel fetido buco chiamato “Pozzo di Satana” continuavano a zampillarle sulle palpebre chiuse, impedendole di dormire. Non avrebbe dormito per niente quella notte, se lo sentiva. Così si tirò su, allontanando malamente la coperta sgambettando, riducendola ad un aggroviglio ai piedi del letto. Si rannicchiò su se stessa appoggiando la testa alla ginocchia cercando di fare dei respiri profondi. Aveva ancora addosso il tremore che la pervase quando si sentì dire che il Dottore era precipitato e che conveniva fuggire da quel posto lasciandolo lì sotto. << Tu non lo conosci >> rispose Rose, quando un membro dell’equipaggio lo dava già per morto.

Non poteva neanche lontanamente immaginare il Dottore morto. I suoi due cuori senza battito, il suo corpo freddo e rigido avvolto nella tutina spaziale arancione, lasciato a marcire nel pozzo del Diavolo.

Non poteva perderlo, non lo avrebbe mai lasciato, gli aveva promesso che avrebbero viaggiato insieme per sempre, e così doveva essere.

Respirò ancora una volta, profondamente, cercando quello spiraglio di felicità che si impadronì di lei quando finalmente poté riabbracciarlo e stringerlo a sé in un abbraccio che parlava più di mille parole.

Rose sorrise flebilmente sentendo il calore irradiarle il petto con sollievo. Decise comunque di alzarsi dal letto e fare due passi nel TARDIS per cercare di calmarsi.

Così si alzò e si diresse alla porta per aprirla, quando inaspettatamente si ritrovò il Dottore ad una spanna da lei.

<< Oh, sei sveglia >> disse con non-chalance il Dottore indietreggiando lievemente in imbarazzo. Rose sorrise ed annuì.

<< Dottore, cosa ci fai qui? >> chiese guardandolo divertita. Il Dottore inghiottì vistosamente e cominciò a guardarsi in torno, come se cercasse la risposta scritta sulle pareti.

<< Uhm volevo vedere se stavi bene, ecco tutto >> disse infine, guardando in basso.

<< Mi sentirei meglio con un abbraccio >> azzardò la ragazza sorridendo.

Senza esitare un secondo, il Dottore le circondò le spalle con le braccia, stringendola a sé teneramente. Rose gli si avvinghiò alla vita, e improvvisamente scoppiò a piangere.

<< Rose? >> la richiamò il Dottore. << Perché stai piangendo? >>

La ragazza scosse il capo e respirò profondamente prima di riprendere a parlare. << E’ che … ho avuto così tanta paura di perderti oggi e … >>

<< Tu non mi perderai mai, Rose >> le disse, interrompendola. << Mai >>

Rose annuì . << Promesso? >>

<< Promesso >> rispose, e dopo averle sorriso fece per ritornare indietro, quando Rose lo richiamò.

<< Dottore? >>

Il Dottore si voltò e per un istante Rose sentì che stava per fare una sciocchezza, ma non le importò. << Ti va di … di farmi compagnia? Solo per stanotte, finché non mi addormento >> chiese in fine, sentendosi un po’ una bambina.

<< A dire il vero avrei delle cose da fare di là, sai … >> farfugliò imbarazzato, per poi schiarirsi la gola. << Scusa >>

Rose si strinse in spallucce << Non fa niente, mi addormenterò prima o poi >> disse guardando in basso.

<< Buonanotte, Rose >> fece il Dottore.

<< Buonanotte >> rispose la ragazza, voltandosi di schiena verso la porta, maledicendosi di avergli proposto una cosa simile. Non che ci fosse qualcosa di sconcio in quello che gli aveva chiesto: voleva solo compagnia, tutto qui. “Deve aver frainteso” pensò imbarazzata mentre girava il pomello per entrare.

<< Uhm, Rose? >> sentì alle sue spalle, e la ragazza si voltò.

<< Sì, Dottore? >>

<< Ripensandoci … quelle cose posso farle benissimo più tardi. >> disse sorridendole.

Rose si morse il labbro per evitare di scoppiare a ridere dalla felicità, così aprì la porta e fece andare avanti prima lui. Una volta entrato nella stanza, il Dottore si guardò in torno contemplando l’ambiente.

<< Era da tanto che non entravo qui >> mormorò sovrappensiero.

<< Non dormi mai? >> chiese Rose fermandosi nel punto in cui si era fermato lui.

<< Non mi piace dormire. Generalmente il mio sonno è costituito da incubi molto vividi, percui  … >>

<< Oh >> rispose Rose tristemente. << Che genere di incubi? >>

Il Dottore parve improvvisamente triste, mentre guardava il soffitto puntellato da centinaia di lucine bianche che simulavano il cielo stellato.

<< Gallifrey >> rispose.

Rose tacque, e abbassò il capo. << Mi dispiace >> sussurrò.

<< E’ passato ormai >> si affrettò a dire il Dottore, sperando di cambiare argomento.

Rose tirò su la testa in direzione del Signore del Tempo. << No, non lo è. Lo vedo nei tuoi occhi. >>

Improvvisamente attirato dalle sue parole,il Dottore si voltò verso di lei. << Che vuoi dire? >> le domandò.

<< Ogni pianeta che salvi, ogni vita che grazie a te può ancora andare avanti … tutto questo solo perché non hai potuto fare altrettanto per la tua gente >>

Il Dottore sgranò gli occhi, sorpreso, ma continuava a fissare le sue adorate scarpe di tela. << Ci ho provato … a salvare la mia gente, intendo. >> mormorò in fine.

<< Lo so >> rispose la ragazza, cercando di rincuorarlo.

<< Ho fatto tanti errori, Rose >> proseguì il Signore del Tempo, ma poi si interruppe sospirando. << Ma non è il momento di parlarne ora. Vai a letto e cerca di dormire, va bene? >>

<< Ma hai detto che saresti restato finché non mi sarei addormentata >> protestò Rose, piazzandosi davanti a lui con un finto broncio.

<< E va bene >> sbuffò il Dottore, dandogliela vinta. La ragazza sorrise vittoriosa e si coricò di nuovo sul suo lettino ad una piazza e mezza, raggiunta subito dopo (ed inaspettatamente) dal Dottore.

Ora se ne stavano tutti e due sdraiati insieme, fissando il soffitto puntellato di lucine luminose finché a Rose non venne un dubbio.

<< Non sono stelle vere quelle, giusto? >> domandò guardandolo con la coda dell’occhio. Il Dottore sorrise, e persino alla luce leggera delle (finte?) stelline, Rose riuscì a scorgere il suo sorriso così aperto e divertito.

<< Beh, cercando di spiegarlo in termini non troppo scientifici … questo non è un soffitto, ma una sorta di specchio—no, meglio chiamarlo buco temporale, forse—beh, in ogni caso quello è un cielo vero e proprio, un immagine riflessa di chissà quale parte dell’Universo stellato. >>

<< Oh >> mormorò Rose sorpresa. << Ma scommetto che per te non è un “chissà quale parte”, dico bene? >>

<< In che senso? >> domandò il Dottore, rivolgendo lo sguardo di nuovo sulla ragazza.

<< Conosci un sacco di galassie, e pianeti, e stelle! Probabilmente saprai il nome di ognuna di queste costellazioni. >>

Il Signore del Tempo sogghignò, con la smorfia di chi si è stato colto in fragrante ad aprire un barattolo di caramelle.

<< E va bene, mi hai beccato >> ammise in fine, cercando di sistemarsi un po’ meglio sul letto, cercando di non invadere troppo lo spazio personale di Rose nonostante le dimensioni del materasso.

<< Vedi quella costellazione, laggiù, in alto sulla destra? >> disse puntando l’indice in alto. Rose si spostò più vicino a lui di qualche centimetro per seguire la traiettoria del suo dito, provocando un lieve rossore sulle guance del Dottore, che cercò di mantenere la concentrazione sulle stelle nonostante ogni tanto abbassasse lo sguardo su di lei.

Rose annuì.

<< Quella costellazione è mia. >> disse infine, abbassando il braccio e urtare accidentalmente la gamba di lei. Il Dottore ritrasse subito la mano con naturalezza, lievemente in imbarazzo.

<< Stai mentendo >> ridacchiò la ragazza.

Il Signore del Tempo sollevò un sopracciglio, inebetito.

<< Perché dovrei mentire? >> domandò accigliato.

<< Non lo so >> rispose sinceramente Rose. << E sentiamo, come si chiamerebbe quella costellazione? >>

<< Non posso dirlo >> mormorò il Dottore distogliendo lo sguardo dal suo viso.

Rose sorrise, e girandosi totalmente sul fianco si ritrovò faccia a faccia col Dottore.

<< Smettila per una volta di fare il misterioso >> disse punzecchiandolo con l’indice sui fianchi.

Il Dottore abbassò lo sguardo sul suo dito ancora appoggiato sul fianco e, sospirando flebilmente, lo strinse nella sua mano cercando in tutti i modi di non guardare la ragazza in volto. Per tutta risposta, Rose gli afferrò saldamente la mano, e improvvisamente erano dannatamente vicini. Riusciva a sentire il battito accelerato del suo cuore attraverso il polso, il respiro caldo di lei sulle labbra, gli sguardi incatenati l’uno all’altro.

Se uno dei due si fosse mosso di anche solo due centimetri non avrebbero avuto scampo, ma nessuno dei due sembrava voler fare quel benedetto passo avanti. E perché mai? Cosa c’era di così sbagliato, infondo?

Entrambi sapevano che insieme non avrebbero avuto un futuro, per così dire umano, ma un solo, piccolo, innocente e casto bacio sulle labbra avrebbe fatto la differenza? Forse sì, forse no, ma il Dottore sapeva che era tremendamente sbagliato.

Non avrebbe mai dovuto innamorarsi di Rose Tyler: se lo ripeteva ogni giorno, ormai. E baciarla avrebbe solo peggiorato le cose, e la frustrazione e la confusione nella sua testa sarebbe arrivata a livelli insostenibili.

Per cui, invece di optare per il passo avanti, ne fece uno indietro.

Deglutì, e lasciò andare la presa su di lei, cercando di sgusciare via dal letto quando lei lo afferrò di nuovo per il tessuto della giacca.

<< Scusa >> mormorò lei, guardando in basso con le guance arrossate.

Il Dottore le accarezzò la mano ancora aggrappata alla sua giacca e le sorrise teneramente. << Di cosa? >>

Rose sollevò lo sguardo su di lui e si sentì tremare. << Nulla >> sussurrò appena, lasciando andare lentamente la presa sulla sua giacca.

Scusa se mi sono innamorata di te, scusa se ti ho attirato qui sembrandoti una maniaca o una squilibrata, scusa se volevo sentire la tua presenza qui con me anche solo per un pochino, scusa se mi sento sola e tu sei la mia unica ancòra, avrebbe voluto dire.

<< Allora … buona notte? >> chiese incerto il Dottore, quasi a malincuore. Non avrebbe voluto lasciarla da sola, ma sapeva che se sarebbe rimasto avrebbe abbattuto anche l’ultimo sottilissimo muro di cristallo che li separava.

Rose annuì e lo guardò negli occhi, sforzandosi di sorridere.

<< Buonanotte, Dottore >>

<< Buonanotte, Rose Tyler >> rispose, e lentamente sì alzò dal letto e si riavviò a passo incerto verso la porta. La aprì e si voltò un’ultima volta per vedere la sagoma di Rose che gli dava la schiena ora. Abbassò lo sguardo sul pavimento e si chiuse la porta alle spalle, promettendosi che prima o poi glielo avrebbe detto: il nome di quella costellazione è Rose Tyler.


   
 
Leggi le 3 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Doctor Who / Vai alla pagina dell'autore: PallinaRosa