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Autore: telesette    22/10/2014    2 recensioni
Sono Sailor Pluto, Custode delle Porte del Tempo e guerriera solitaria votata a proteggere la dinastia e la stirpe della Luna d'Argento.
Non mi è concesso legarmi e, anche se volessi, non potrei comunque farlo.
Sono stata io a scegliere il mio destino, pur di celare i miei sentimenti, e dunque ho preferito chiudermi nel silenzio di circostanza.
E' un amore proibito, il mio, che non potrà mai concretizzarsi.
Posso solo osservare il prezzo del mio silenzio, rammentando a me stessa che è la cosa giusta, convincendomi che l'amore può sacrificare sé stesso per non interferire in alcun modo con il destino. Colui che amo è già accanto alla donna che ama, come è giusto che sia, e non vi è alcun posto per me nel suo cuore.
Proprio al termine del ricevimento, quando l'orchestra annuncia l'ultimo brano previsto per la serata, ritengo sia giunto per me il momento di congedarmi.
In silenzio.
Nell'ombra, come ho sempre fatto, così che nessuno abbia da accorgersene oppure noti la differenza.
E poi, all'improvviso, la sua mano mi sfiora dolcemente il polso...
Genere: Introspettivo, Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altro Personaggio, Endymion, Setsuna/Sidia
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Quell'amore non sarà mai per me
( immagini tratte da internet )

 

Accadde... o meglio "accadrà" nel XXX° secolo...

Era una serata importante, nella futura Crystal Tokyo.
I sovrani avrebbero festeggiato, con gioia e felicità, il loro decimo anno di regno. Re Endymion e Neo-Regina Serenity aprirono ufficialmente le danze a palazzo con un giro di valzer. Gli ospiti si fecero subito avanti, assieme alle loro dame, e ben presto la sala fu gremita di coppie eleganti e leggiadre nei movimenti
.
Io ero intervenuta al ricevimento solo per dovere, non potendo esimermi dal fare atto di presenza e rendere il dovuto omaggio alle loro Maestà, ma il mio sguardo non era propriamente l'immagine della felicità...
Sono Sailor Pluto, Custode delle Porte del Tempo e guerriera solitaria votata a proteggere la dinastia e la stirpe della Luna d'Argento.
Non mi è concesso legarmi e, anche se volessi, non potrei comunque farlo.
Sono stata io a scegliere il mio destino, pur di celare i miei sentimenti, e dunque ho preferito chiudermi nel silenzio di circostanza.
E' un amore proibito, il mio, che non potrà mai concretizzarsi.
Posso solo osservare il prezzo del mio silenzio, rammentando a me stessa che è la cosa giusta, convincendomi che l'amore può sacrificare sé stesso per non interferire in alcun modo con il destino. Colui che amo è già accanto alla donna che ama, come è giusto che sia, e non vi è alcun posto per me nel suo cuore.
Proprio al termine del ricevimento, quando l'orchestra annuncia l'ultimo brano previsto per la serata, ritengo sia giunto per me il momento di congedarmi.
In silenzio.
Nell'ombra, come ho sempre fatto, così che nessuno abbia da accorgersene oppure noti la differenza.
E poi, all'improvviso, la sua mano mi sfiora dolcemente il polso...

- Principessa Pluto - esclama soave Re Endymion, sorridendomi garbatamente con un inchino. - Mi concede questo ballo?

Arrossisco confusa.
So che dovrei dire di "no", ma non posso neanche mortificare Sua Maestà con un rifiuto.
Acconsento timidamente, cingendo la spalla del mio sovrano, e lascio che la sua mano mi scivoli lungo il fianco per accompagnarmi nell'ultimo giro di valzer. Neo-Regina Serenity è impegnata a ballare con un alto dignitario di un regno vicino, certamente per consolidare un'alleanza con un gesto di stima e di grande rispetto, ecco perché Re Endymion si vede costretto a chiudere le danze con un'altra dama.
Ma perché io, tra tutte le donne presenti al ricevimento?
Perché proprio io, mi domando?
Sorride.
E' imbarazzante per me, non solo per la scollatura audace del mio abito da ballo, ma soprattutto perché non trovo neanche il coraggio di guardarlo direttamente negli occhi. Non sono a mio agio così, pure in un momento così bello e così dannatamente meraviglioso, tuttavia lui sembra non farci assolutamente caso.
E' veramente un galantuomo perfetto!
Malgrado il mio passo incerto, completamente fuori tempo, egli riesce infatti a condurmi e a mantenere sicuro il suo volteggiare a ritmo delle note soavi che riempiono questa enorme stanza come ali di cigno o canti d'usignolo nell'aria greve.
So che tutto ciò finirà presto.
Forse un altro secondo, forse un altro accordo, dopodiché sarà tutto finito.
Ciononostante, il sogno è già vivo alla mia mente, stupendo e terribile.
Un sogno che non dovrebbe esistere, se non appunto per tormentarmi, ed egli pure ne è del tutto inconsapevole.
Non sa quanto è difficile per me, tenere gli occhi chiusi e fingere di non vederlo, quando ogni più piccolo lineamento del suo volto è scolpito alla mia mente come la pietra del tempo. Non sa come soffro, al pensiero che questo momento così intenso ed unico sia solo una breve e fugace illusione.
Non lo sa, e non deve saperlo mai, qual'è il desiderio più intimo ed inconfessato dentro al mio cuore... 

***

Un sogno...
Le sue labbra vicino alle mie, quasi per un attimo, e già quella sensazione di morbida freschezza che mi pervade sin dentro l'animo.
Quanto vorrei che le sue labbra fossero davvero per me, seppure per un momento, pur di saziare la sete del mio cuore con il sapore unico della sua bocca.
E' il mio sogno.
Il mio desiderio.
Mia unica passione ed eterno rimpianto.
Potrei morire adesso, lasciando il mio dolore nella tomba, e la mia anima soffrirebbe comunque per l'impossibilità di beneficiare, anche solo per un istante, di un suo dolce sorriso innocente e sincero nei miei riguardi.
Solo quello basterebbe.
Un suo sorriso è la forza, la vita, è tutto...
Lui è tutto!
Potrei essere roccia, per mantenere scolpito questo attimo in eterno, e i nostri sguardi si incontrerebbero per sempre oltre il perenne scorrere del tempo.
Potrei davvero cingergli la nuca con queste mie dita, bramando sinceramente un solo ed unico bacio, da qui fino alla fine dei secoli.
Potrei farlo.
Potrei farlo, se non fossi me stessa.
Potrei amarlo, se un'altra me stessa si impadronisse del mio corpo e desse libero sfogo agli inconfessabili desideri del mio cuore...
Ma non posso!
Non posso, non posso fargli questo, non posso tradire così la fiducia dell'uomo che amo; non posso assecondare queste mie passioni proibite, anche se il pensiero mi fa stare male, e certo non posso trascinarlo con me nel peccato di un mio sogno impossibile.
Non posso...

***

Oggi, XX° secolo...

Anche qui, nulla è cambiato.
Anche come Mamoru, Endymion continua ad amare la stessa donna che continuerà ad amare tra altri mille anni, e poi ancora oltre, fino a che l'amore avrà un nome ed un volto umano.
Non sono neanche una donna, in questo: senza passato, senza futuro...
Per me, non vi è altro ruolo, se non quello di osservatrice.
Una osservatrice silenziosa, che vigila su ciò che non può né deve essere mutato in alcun modo.
Posso piangere, è vero, ma sono davvero mie queste lacrime?
E' davvero autentica, la mia tristezza, o è solo un'illusione della mia mente?
Tante domande.
Nessuna risposta, tranne una.
Sia che io passi attraverso il tempo, viaggiando eternamente tra le dimensioni senza appartenere a nessuna di esse, Endymion non sarà mai per me né io per lui.
E' lei che ama.
Serenity, lei sola, può veramente dire di amarlo... Come io non potrò mai fare, temo.
Se solo non venisse da me, se fossi in grado di rinnegarlo, se solo fossi in grado di "strapparmi" questo mio cuore dal petto assieme al dolore. Se solo questa sensazione non mi accompagnasse costantemente, ricordandomi ogni giorno il perché del mio amore sbagliato per lui.
Anche questo fa parte del mio destino, evidentemente.
Che sia questa la punizione, per chissà quale peccato da me commesso?
Non lo so.
Non so il perché.
So solo che è così, e basta, non ci posso fare niente...

***

Il tempo, l'amore, la vita...

La vita non è sempre giusta, pure desiderando che lo sia, e la prova è in quella morsa angosciosa di pianto e rimorso che spezza l'animo al punto da desiderare di non essere mai nati. L'amore è parte della vita, perché genera la nostra stessa esistenza; è quello di cui abbiamo bisogno, ma non sempre quello di cui abbisognano coloro che amiamo.
Amare può voler dire anche questo.
Può voler dire anche soffrire, e soffrire molto, ma vi è una ragione anche in questo.
Amare chi non può amarti, accettare questa sofferenza senza chiedere né aspettarti nulla in cambio, è ciò che fa del tuo silenzio la prova del sentimento più grande di tutto l'universo.
Quell'amore non sarà mai per me.
Però esiste!
Esiste e vive con me, attraverso le barriere del tempo e dello spazio, ed è questa l'unica realtà
...

FINE

   
 
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