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Autore: Eraya    24/10/2014    5 recensioni
80 anni dopo, una lettera sembra concludere una storia straordinaria..
Genere: Avventura, Fantasy, Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Arya, Eragon, Fìrnen, Saphira, Sorpresa | Coppie: Eragon/Arya
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Arya,
ti scrivo questa lettera senza sapere se davvero te la spedirò e se ti arriverà mai, ma questa notte calda e ventosa ha acceso in me ricordi che bruciano ancora, e mi ha portato un’emozione nuova che ancora non riesco a decifrare.
Molti anni sono passati dalla mia partenza, un tempo infinito continuo a etichettarlo, anche se ormai sono conscio della mia natura non più umana e dell’immortalità del mio corpo.
Come stai, Arya Svit-Kona? Spero tu sia felice, e lo stesso vale per Fìrnen; mi piacerebbe molto vedere com’è diventato il giovane drago che ho conosciuto per così poco tempo.
Saphira è cresciuta, anche se molto lentamente in questi anni, e la sua forza e la sua eleganza sono enormemente aumentate: vederla volteggiare nel cielo limpido ed eseguire complicate acrobazie aeree è uno spettacolo meraviglioso. E’ adorata e temuta da tutti, perfino i Grandi Draghi Selvatici la trattano con rispetto. Un nuovo nome è nato per lei: Du Wrinn Elkruma, la Regina dei Cieli.
La solitudine della razza, con cui ha dovuto convivere nei primi anni della sua vita, ormai è solo un ricordo: centinaia di draghi solcano oggi il cielo sopra di me, riempiendolo di mille colori. L’Antica Razza è tornata a vivere.

Seguo con attenzione le vicende di Alagaesia, ascolto i desideri degli animi umani e seguo le loro emozioni; sento i rintocchi sulla roccia dei martelli dei nani e gli ululati di caccia degli Urgali. Le dolci note degli elfi mi trasportano in mondi fantasiosi... la mia terra è cambiata. In meglio, perché dopo la guerra c’è solo la pace, e anche se non sarà eterna continuerà finché vivranno i ricordi.
Ogni mattina appena sveglio combatto la folle idea di prendere la sella e la spada e tornare a casa con Saphira, dopo ottanta lunghissimi anni, poi mi rendo conto che la mia casa è bruciata insieme alla mia infanzia e dal allora non ne ho più avuta una.
La mia casa è Saphira, è il mio rifugio e il mio cuore, che non trova pace.

La mia missione, cara Arya, è quasi terminata. I nuovi Cavalieri sono ormai pronti a ricoprire li ruolo che a loro spetta; solo l’esperienza e la saggezza potranno istruirli più di quanto abbia fatto io in qui in questi anni.
Le ricerche, la magia, la nuova generazione di Draghi e Cavalieri potrebbero tenermi impegnato qui in eterno, è vero, ma la mia natura umana ormai invisibile sul mio volto non fa che ribellarsi a questo destino, già tracciato da profondi solchi. Il mio desiderio ormai da molto tempo è quello di partire, di lasciare questa terra meravigliosa per l’ignoto, per l’avventura senza la quale non riesco a dare un significato alla mia vita.
Saphira mi seguirà ovviamente, le nostre anime sono così intimamente legate che pulsano insieme, la mia vita è la sua vita e lo stesso vale per lei.

Lasciare tutto mi inquieta più di quanto tu possa immaginare, non lo nego, ma ormai ho capito che questo è l’unico modo per dare una svolta alla mia esistenza. Nessuno ancora sa della decisione mia e di Saphira, abbiamo ancora molte cose da sistemare prima di partire e qualcuno da salutare. Non pensare a me come ad un incosciente però, la mia scelta è stata pensata e meditata a lungo. Alagaesia ormai vive da anni in pace e serenità, e una nuova generazione di Cavalieri è pronta a vegliare su di essa. Gli Antichi Maestri rimarranno qui, per loro decisione, a custodire questa Terra che sarà per sempre il Rifugio dei Cavalieri, e soprattutto la remota isola per i Draghi. Saranno loro ad istruire le nuove generazioni che verranno, come hanno fatto con me e Saphira e potranno contare sull’aiuto di coloro che io e lei abbiamo allevato in questi anni.
“La vera guida per un Cavaliere non sta nella persona che ti istruisce, ma nei principi e nei valori che ti vengono insegnati: un cuore puro è più forte di ogni ostacolo e magia oscura”, questo penso e ripeto sempre ai miei giovani allievi.
Naturalmente la tua presenza e la tua saggezza sarebbero ottime guide per le future generazioni, se tu volessi scegliere di occuparti del grande progetto che ora seguo.

Spero vivamente che tu comprenda la mia scelta, Arya, anche se non riesco a prevedere la tua reazione a riguardo; dopo così tanti anni a volte mi chiedo se ti ho mai conosciuta veramente o se è stato tutto un sogno lontano.. poi il ricordo di un sussurro all’orecchio mi salva dalla pazzia in cui minaccio di sprofondare.
Il nostro addio, quindi, è stato e sarà per sempre e ti confido che questa è la cosa che mi distrugge più di tutto. Sei la persona che ho sentito più vicina a me in tutta la mia vita: perfino ora, mentre deserti e terre desolate ci separano io ti sento vicina, accanto a me come durante la nostra lunga battaglia contro il tiranno.
E’ buffo pensare come un tempo così feroce e doloroso come la guerra ci abbia fatti incontrare ed ora la pace e la prosperità ci tengano separati per sempre.

In questa lettera Arya ho voluto raccontarti chi sono diventato, i miei desideri rispecchiano chi sono ora. Non so nulla però di te, della tua vita. In questi decenni sarai inevitabilmente cambiata sotto il peso delle enormi responsabilità che porti e della vita che conduci. Potresti essere cambiata nel corpo e nell’anima, potresti aver trovato uno spirito affine al tuo, con cui condividi i tuoi giorni e i tuoi sogni; potrebbe addirittura esserci un giovane elfo dagli occhi smeraldo sotto gli alberi di Ellesmera oggi.
Per tutti questi motivi ho deciso di affidare a questa lettera e non ad un messaggio visivo o ad un incontro il mio saluto, il mio addio ultimo, poiché le mie ferite ancora lacrimano dopo ottant’anni e solo l’addio a questo mondo conosciuto potrà convincermi a salutare per sempre anche te.
Il mio augurio è che tu sia felice, Arya, e che tu sappia custodire la tua felicità per sempre. Che tu e Fìrnen possiate volare sulle cime più alte, che la tua spada e i suoi artigli non trovino rivali e che il vostro cuore rimanga puro sempre.
Saphira ti saluta come la sua più cara amica, la sua ammirazione per te è grande e ti augura un futuro radioso.
Il suo saluto a Fìrnen è silenzioso, ma dice che lui lo sentirà ugualmente nella terra e nel vento.

Le prime luci dell’alba si intravedono già in questa terra meravigliosa, che mi sarebbe piaciuto mostrarti ed esplorare insieme, e i miei doveri mi chiamano.
La tua immagine è davanti ai miei occhi ora, e ci salutiamo con uno sguardo profondo e silenzioso.
Sé onr sverdar sitja hvass,
 
Eragon
  
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